L'essere in filigrana

Di Lorenzo Ferrari

Una analisi e una sintesi di ciò che costituisce l'essere umano, nella sublime riscoperta della propria identità attraverso la relazione col Divino. Con il suggello, che è al contempo un incipit, di un privilegio: una misteriosa visione notturna.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 2 ago 2016
• ISBN: 9788892619166

Anteprima del libro

Sommario

Esseri di luce

Luce dal divino

L’intelletto

La mente

Lo spirito

L’uomo totale

L’intelligenza globale della vita

Metafisica del Male e del Bene

Spiriti in un mondo fisico

Il fine ultimo

Quale via

Dove siamo

Un nuovo orizzonte

Il viaggio dello spirito

Pensieri

L’ESSERE IN FILIGRANA

Lorenzo Ferrari

© 2016 Lorenzo Ferrari 2016

Tutti i diritti sono riservati

Collana Pensieri

© A.V. EDITORIA è un marchio

di A.V.MARKETING & COMUNICAZIONE

di Antonio Valentino

Albino (bg ) – Italia

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Le illustrazioni interne e

di copertina sono opere

(dipinti olio su tela) di

Silvia Facchinetti

L' Amore

è qualcosa di così superiore all'Uomo,

sebbene esso lo compenetri totalmente,

che necessita non solo di essere vissuto nella maniera più pronta

ma anche di essere compreso nella sua origine

e nella sua essenza.

Il Mistero chiama e vuole essere conosciuto,

per potere essere incarnato nel modo più giusto e più vero.

Esseri di luce

Ho visto. L’altra notte ho visto…

Un volto bellissimo, sconvolgente per l’ineffabile grazia. Vibrava in una raccolta e delicata luminosità.

Ma, per la precisione, non fu propriamente questo l’aspetto in cui esso mi apparve immediatamente.

Ciò che invece dapprima vidi e mi svegliò di soprassalto furono due occhi scintillanti, che mi fissavano in profondità all’interno dei miei. La luce che da essi scaturiva non era abbagliante ma sufficientemente vivida da non darmi scampo. Quello sguardo non voleva andarsene, stava incollato al mio. Non avvertivo il benché minimo spazio di separazione, tanto che dopo avere spalancato i miei occhi nulla era cambiato: due iridi brillanti mi stavano scrutando con intensità e interesse.

Cosa ci facevano là!? E poi, perché insistevano nel tenermi inchiodato in quel contatto trafiggente quasi non dovessi più uscire dal mio stato di sonno?

No, tutto questo era insopportabile, non potevo resistere oltre. Mi sollevai furiosamente e quasi impaurito, per la strana sensazione di incarceramento che avevo provato, e mi sentii finalmente come svincolato da un’ossessione.

Ero sveglio, completamente sveglio e lucido, proprio come ogni mattina al momento di alzarmi, e mi ritrovai seduto sul letto, leggermente piegato sul fianco sinistro, mentre sorreggevo il busto con la mano appoggiata sul materasso.

Mi voltai verso il cuscino e ciò che vidi fu l’inizio di una breve ma alquanto strana e suggestiva sequenza di immagini in movimento, che mi lasciarono sbalordito e incuriosito insieme. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile fino ad allora ma l’atmosfera della visione non mi turbò affatto. Al contrario, mi affascinò e mi coinvolse totalmente.

La sagoma risplendente di una testa umana stava sospesa nell’oscurità, in prossimità e all’incirca a una ventina di centimetri al di sopra del bordo del mio letto. In quel medesimo istante vidi retrarsi rapidamente, a mo’ di cannocchiale telescopico, verso le cavità orbitarie, due sottili e fulgide protuberanze. Istintivamente, con prudenza, mi adagiai sul fianco sinistro, in modo da incrociare quello sguardo.

Con mia sorpresa, la radiosa silhouette si spostò all’indietro, quasi spaventata, e con rapidi guizzi si portò verso l’alto fino a indovarsi in un angolo della stanza, diventando via via più piccola e assumendo un colorito azzurrognolo. Stette così per qualche secondo, poi, come in seguito a ponderata osservazione e come se avesse colto nel mio atteggiamento di attesa stupefatta l’ansia di un incontro, scese verso di me, fluttuando.

Mentre essa si avvicinava, la mia percezione visiva cambiò.

La piccola sfera bianco-azzurra, ingrandendosi gradualmente, andava trasformandosi in un caldo e intenso alone giallo, al cui centro stava