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Statistica Medica: metodi non parametrici
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E-book53 pagine32 minuti

Statistica Medica: metodi non parametrici

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Info su questo ebook

Aspetti inferenziali di un’indagine Biostatistica: tecniche non parametriche Test non parametrici per campioni indipendenti Test esatto di Fisher Test di Mann-Whitney Test di Kruskal-Wallis Confronti Multipli Test non parametrici per campioni non indipendenti Test di McNemar Test di Stuart-Maxwell Test di Wilcoxon Test di Friedman Test Q di Cochran
LinguaItaliano
Data di uscita7 apr 2017
ISBN9788826047324
Statistica Medica: metodi non parametrici

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    Anteprima del libro

    Statistica Medica - Vincenzo Napoleone

    Bibliografia

    Introduzione

    Il ricercatore medico spesso parte da un’idea ben definita, pianifica l’esperimento e raccoglie i dati in funzione degli obiettivi prefissati, in seguito a ciò si ritrova sommerso da una moltitudine di dati, cercando di orientarsi tra la miriade di misure sintetiche da utilizzare e soprattutto tra le diverse categorie di test statistici da applicare per verificare la sua ipotesi.

    La Biostatistica è quella disciplina che permette di mettere ordine, e soprattutto di giustificare, le tecniche utilizzate per analizzare i dati. Quindi una ricerca medica nasce dalla mente del ricercatore, passando successivamente nel laboratorio per le misurazioni biometriche, e volgerà a termine grazie all'applicazione delle tecniche di Biostatistica per verificare se i dati portano al raggiungimento o meno degli obiettivi. Nel primo capitolo ci occuperemo del ruolo della Biostatistica nella ricerca medica.

    Nel secondo capitolo ci occuperemo delle tecniche inferenziali non parametriche, spesso preferite a quelle parametriche in ambito Biostatistico perché tali tecniche richiedono meno assunzioni a priori circa la distribuzione del fenomeno. Prenderemo in considerazione i principali test statistici per il confronto tra gruppi, infatti una delle maggiori tipicità delle ricerche mediche è confrontare due o più campioni (sani contro malati, trattati con un farmaco o non trattati etc.) per rilevare se sussistono differenze significative tra di loro. Siccome ogni ricerca presenta diverse peculiarità risulta fondamentale scegliere il test più appropriato in funzione della natura dei dati.

    La Biostatistica

    L’obiettivo principale della Biostatistica è quantificare l’incertezza che deriva dalla variabilità intrinseca ai fenomeni biologici, infatti diversi fattori contribuiscono a differenziare i soggetti in studio (ad esempio aspetto esteriore, attività fisiologiche, fattori genetici). Spesso l’esistenza di un’altra fonte di variabilità in uno stesso individuo dovuta al tempo o ad altri fattori (metabolici, emozionali, etc.), complica ulteriormente il problema. La Biostatistica, facendo propri gli strumenti della statistica, ci permette di indagare circa l’efficacia o meno di terapie e/o verificare se un qualche problema di natura medica o affine possa dipendere da specifici fattori. Piuttosto non esiste una vera è propria distinzione dalla statistica, ma è la circoscrizione a determinati campi d’indagine a contestualizzare la Biostatistica.

    Nonostante la Medicina sta diventando sempre più quantitativa e la statistica pervade la letteratura medica, spesso gli utenti cui sono destinati i risultati finali delle analisi biostatistiche fanno parte del personale medico e di ricerca, pertanto non sempre esperti di statistica. È fondamentale per il Biostatistico presentare i risultati nel modo più semplice e intuitivo possibile, prevenendo in tutti i modi un’errata interpretazione dei dati da parte degli utenti finali, magari evitando di appesantire il problema con tecniche troppo sofisticate che potrebbero portare ad una errata definizione dell’analisi o addirittura alla non fruibilità dei risultati dalla parte dei medici e ricercatori. Allo stesso modo risulta fondamentale la partecipazione

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