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Più sani, più ricchi
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E-book258 pagine3 ore

Più sani, più ricchi

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Info su questo ebook

Se si è in buona salute si riesce certamente a compiere un lavoro più produttivo, per cui ciascuno crea indubbiamente più ricchezza per sé e per la società nel suo insieme.

Se si riesce a prolungare di qualche anno il periodo di attività lavorativa, si crea maggior ricchezza per sé e per l’intera comunità. La corretta gestione della salute e quella del proprio benessere economico sono gli aspetti più importanti per cercare di godersi una vita serena.

D’altro canto un certo benessere economico è di fondamentale importanza per potersi garantire un efficiente servizio sanitario o una copertura assicurativa valida.

Di questo stretto legame occorre avere una maggiore consapevolezza. Occorre avere degli obiettivi precisi, occorre fare in tempo delle scelte sui problemi fondamentali della vita e delle nostre abitudini che, malgrado i grandi progressi della scienza indichino quello che conviene fare, non sempre vengono tempestivamente recepiti.
LinguaItaliano
Data di uscita3 apr 2012
ISBN9788897268598
Più sani, più ricchi
Autore

Diego Balducci

Diego Balducci, medico, è autore di numerose pubblicazioni. Con Più sani, più ricchi ha dato seguito ad un recente volume dal titolo Sempre in forma, edito da Lindau, per ribadire il molto che ciascuno di noi può fare, correggendo lo stile di vita e l’alimentazione, per vivere più a lungo e, quello che più conta, conservare il benessere.Per il 2013 è attesa, inoltre, l’uscita di Problemi di biopolitica in una società di longevi sani (ebook).Opere pubblicate:1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:1954 - “I 40 ANNI”, ed. Raggio.1960 - “LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA”, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).1963 - “TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH”, ed. Elsevier.1993 - “L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA”, ed. Il Mulino.2007 - “I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA”, ed. Life Line.2008 - “SEMPRE IN FORMA”, ed. L’Età dell’Acquario.2010 - “L’ITALIA POSITIVA”, auto pubblicazione.1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:1954 - “I 40 ANNI”, ed. Raggio.1960 - “LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA”, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).1963 - “TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH”, ed. Elsevier.1993 - “L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA”, ed. Il Mulino.2007 - “I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA”, ed. Life Line.2008 - “SEMPRE IN FORMA”, ed. L’Età dell’Acquario.2010 - “L’ITALIA POSITIVA”, auto pubblicazione.

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    Più sani, più ricchi - Diego Balducci

    saggio

    Diego Balducci

    Meligrana Editore

    Copyright Meligrana Editore, 2013

    Copyright Diego Balducci, 2013

    Tutti i diritti riservati

    ISBN: 9788897268598

    Meligrana Editore

    Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)

    Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041

    www.meligranaeditore.com

    info@meligranaeditore.com

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    INDICE

    Frontespizio

    Colophon

    Licenza d’uso

    Diego Balducci

    PRESENTAZIONE

    PARTE PRIMA

    ALCUNE GRANDI CONQUISTE REALIZZATE

    Il Sistema Sanitario Nazionale - La grande svolta con gli antibiotici - La chemioterapia antinfettiva - I vaccini - Le grandi tappe della genetica - I progressi della cardiologia - I progressi dell’oncologia - I progressi della chirurgia - I farmaci intelligenti - I trapianti d’organi - L’emodialisi - Radioterapia e radio farmaci

    PARTE SECONDA

    GUADAGNARE SALUTE: FUTURE PROSPETTIVE

    Le cellule staminali - La medicina molecolare - La terapia genica - La chemioterapia del futuro - Le fabbriche della vita - L’ingegneria dei tessuti viventi - La nanomedicina - Nuove strumentazioni biomedicali - La medicina digitale

    PARTE TERZA

    LE SCELTE CHE OGNUNO PUÒ FARE: POSSIBILITÀ E CONSEGUENZE

    La prevenzione primaria - L’ecovita ci può dare più salute - Saper mangiare quanto basta - Cibi sani - Cibi da agricoltura biologica - Alimenti geneticamente modificati - Alimenti protettivi - Contro gli stress ossidativi - Lotta al fumo - Ritorno in campagna - Mantenere giovane il cervello - Prevenire i dolori articolari - L’attività fisica

    PARTE QUARTA

    IL WELFARE DI UNA POPOLAZIONE PIÙ LONGEVA

    Una crisi economica epocale - Un’economia in evoluzione - L’evoluzione economica italiana - La salute degli italiani - La dinamica demografica - Una sanità rinnovata - Ridisegnare il ruolo dei medici - Un welfare delle nuove opportunità - Valorizzare il capitale umano - Il programma giovani - Il programma donne - Il programma anziani sani - Il programma grandi anziani - Prolungare l’attività lavorativa - Le nuove prospettive per le assicurazioni - La svolta dell’industria alimentare - Il trionfo della frutta italiana - L’Europa deve intervenire - Il ruolo delle Regioni

    BIBLIOGRAFIA

    Altri ebook di Meligrana Editore

    Licenza d’uso

    Questo ebook è concesso in uso per l’intrattenimento personale.

    Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone.

    Se si desidera condividere questo ebook con un’altra persona, acquista una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se state leggendo questo ebook e non lo avete acquistato per il vostro unico utilizzo, si prega di acquistare la propria copia.

    Grazie per il rispetto al duro lavoro di questo autore.

    Diego Balducci

    Diego Balducci, medico, è autore di numerose pubblicazioni. Con Più sani, più ricchi ha dato seguito ad un recente volume dal titolo Sempre in forma, edito da Lindau, per ribadire il molto che ciascuno di noi può fare, correggendo lo stile di vita e l’alimentazione, per vivere più a lungo e, quello che più conta, conservare il benessere.

    Per il 2013 è attesa, inoltre, l’uscita di Problemi di biopolitica in una società di longevi sani (ebook).

    Opere pubblicate:

    1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza

    1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.

    1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.

    1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.

    1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.

    1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.

    1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.

    1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.

    1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.

    1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.

    1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.

    1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).

    2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).

    Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:

    1954 - I 40 ANNI, ed. Raggio.

    1960 - LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).

    1963 - TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH, ed. Elsevier.

    1993 - L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA, ed. Il Mulino.

    2007 - I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA, ed. Life Line.

    2008 - SEMPRE IN FORMA, ed. L’Età dell’Acquario.

    2010 - L’ITALIA POSITIVA, auto pubblicazione.

    Contattalo:

    meristemia@tiscali.it

    PRESENTAZIONE

    L’uomo sano è fonte di ricchezza per sé e per gli altri

    Nel settembre del 2005, i Paesi membri esortarono l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad organizzare una conferenza per migliorare la risposta dei sistemi sanitari ai problemi attuali nel campo della salute. Da allora è stata fatta tanta strada e sono stati compiuti notevoli progressi. Il processo è stato intenso e fitto di consultazioni ed ha dimostrato che le parti e gli attori interessati sono in grado di unire le loro forze per istituire una strategia tesa a rafforzare i sistemi sanitari nazionali, anche per sensibilizzare la classe politica al contributo fondamentale che tali sistemi possono dare al miglioramento della salute e della prosperità.

    Nel giugno del 2008 i cinquantatré Paesi membri della regione europea si sono riuniti a Tallinn, in Estonia, ed hanno firmato una Carta che pone i sistemi sanitari e della salute al centro del dibattito politico per garantire che la presenza di servizi sanitari efficienti in Europa contribuisca a migliorare la salute e il benessere economico della popolazione.

    Noi abbiamo voluto raccogliere anche l’invito che viene dalla Commissione Europea che, con un recente libro bianco intitolato Un impegno comune per la salute: approccio strategico dell’UE per il periodo 2008-2013, ha richiamato l’attenzione sulla sinergia esistente tra salute e prosperità economica a cui occorre dare il giusto valore. Salute e prosperità economica sono strettamente collegate e, per rendersene conto, bastano pochi esempi.

    Infatti, dato che siamo in grado di spostare sempre più in avanti il limite raggiungibile della vita, se si riuscisse anche a ridurre l’incidenza di alcune malattie su base degenerativa ed evitare talune sofferenze, come oggi si può, diminuirebbero anche i ricoveri ospedalieri e si potrebbero risparmiare cifre ingenti. Basti pensare che in base a dati valutati nel 2006, l’impatto economico delle sole malattie cardio e cerebrovascolari nell’Unione Europea è stato di circa 169 miliardi di euro a cui sono da aggiungere altri 10,8 miliardi per l’inabilità al lavoro delle persone ammalate.

    In base ad una ricerca realizzata negli USA, se si riuscisse a fare adottare agli anziani una dieta prevalentemente vegetariana, i costi della sanità si ridurrebbero fino anche al 30% l’anno.

    Se si è in buona salute si riesce certamente a compiere un lavoro più produttivo, per cui ciascuno crea indubbiamente più ricchezza per sé e per la società nel suo insieme.

    Se si riesce a prolungare di qualche anno il periodo di attività lavorativa, si crea maggior ricchezza per sé e per l’intera comunità. La corretta gestione della salute e quella del proprio benessere economico sono gli aspetti più importanti per cercare di godersi una vita serena.

    D’altro canto un certo benessere economico è di fondamentale importanza per potersi garantire un efficiente servizio sanitario o una copertura assicurativa valida.

    Di questo stretto legame occorre avere una maggiore consapevolezza. Occorre avere degli obiettivi precisi, occorre fare in tempo delle scelte sui problemi fondamentali della vita e delle nostre abitudini che, malgrado i grandi progressi della scienza indichino quello che conviene fare, non sempre vengono tempestivamente recepiti.

    Per evitare o ridurre malattie e sofferenze occorre che i responsabili della Sanità siano consapevoli del moltissimo che si può oggi fare per elevare in mille modi lo stato di benessere della popolazione e garantire a tutte le persone la possibilità di esprimere interamente il proprio potenziale. Solo curando la corretta informazione si può convincere la gente a preferire una contenuta e sana alimentazione ricca di antiossidanti per evitare o ritardare qualcuna delle malattie invalidanti della terza età, che possono compromettere anzitempo la nostra vitalità, incidendo ovviamente anche sulle possibilità di guadagno.

    Solo aziende sufficientemente ricche e ben organizzate riescono a proteggere e valorizzare in modo ottimale il capitale umano e ad attuare una migliore prevenzione degli incidenti sul lavoro, salvando così vite preziose.

    Specialmente negli ultimi 50 anni, certamente sono stati fatti passi da gigante per ridurre la povertà e promuovere la salute, puntando sulla costruzione di scuole e ospedali e anche incrementando con le macchine la produttività del lavoro ed il livello dell’igiene, ma i due problemi hanno avuto una evoluzione scoordinata, ognuno su un proprio binario. Invece lo sono relativamente molto meno.

    Perciò ci siamo ripromessi di approfondire questi due settori per capire meglio le connessioni che li legano e fare tesoro di tutte le possibili alternative che li influenzano con l’obiettivo di cercare di diffondere le conoscenze già acquisite della Biologia e della Medicina, e quelle che vanno maturando, per far capire l’enorme profitto che ci può venire da una vita sana, più attiva e longeva.

    Oggi abbiamo la possibilità di trasformare il mondo perché nuovi e potenti sistemi, insieme a sofisticati strumenti di analisi, ci permettono di valorizzare meglio l’enorme mole di dati di cui possiamo disporre. Vogliamo approfondire i vari aspetti di questi due pilastri della nostra esistenza e fare uno sforzo di proiezione in un prossimo futuro. Ci ripromettiamo di tentare di capire come correggere gli errori, gli sprechi e le cattive abitudini e garantire servizi sanitari più efficienti per vivere tutti molto meglio. Desideriamo anche suggerire come, valorizzando il benessere e le migliori qualità della vita, potremmo reinvestire meglio almeno quella parte del denaro che sia il singolo che lo Stato, così facendo, potrebbero risparmiare.

    Le leggi che sovraintendono all’economia, quella vera e sana, che si vanno profilando, non sono poi tanto diverse da quelle naturali che fanno prevalere sempre i più informati, i più forti ed i più competitivi.

    La trasformazione è appena all’inizio ma è lunga la lista dei benefici che potranno derivare, sia ai singoli cittadini che alla comunità, da un ulteriore prolungamento della vita nel benessere che, in un recente convegno sull’argomento è stato giustamente denominato the longevity dividend (Roth, 2009).

    Infatti il singolo potrà certamente rallentare e ridurre l’ineluttabile declino e, conservando buona parte dell’equilibrio sia fisico che mentale, godersi i tempi supplementari di una vecchiaia attiva ed operosa anche nei terzi quarant’anni.

    Lo Stato, che ha la responsabilità di indicare le strade nuove valide per tutti, si avvantaggerà doppiamente, sia perché finirà per assistere meno malati con un risparmio che potrebbe arrivare anche a 30-40 miliardi l’anno e sia perché una popolazione più sana produrrà ancora di più. Si creeranno così le premesse per gettare le fondamenta di un nuovo welfare per una popolazione più longeva, più sana e più ricca.

    PARTE PRIMA

    ALCUNE GRANDI CONQUISTE REALIZZATE

    Il Sistema Sanitario Nazionale

    Lo Stato che, nel 1948, fu promotore del primo sistema sanitario, finanziato attraverso la fiscalità, e in grado di assicurare prestazioni all’intera collettività, è stato il Regno Unito. L’Italia, solo il 23 dicembre del 1978, con la legge n. 833, ha istituito il Sistema Sanitario Nazionale in attuazione dell’articolo 23 della Costituzione che sancisce il principio che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dello individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.

    Poi la legge costituzionale Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione ne ha definito meglio i compiti fissando che rientrano nella competenza esclusiva delle Stato la determinazione dei livelli essenziali di assistenza, che in gergo sono chiamati Lea concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.

    Lo Stato ha quindi il compito di formulare i principi fondamentali, ma non può intervenire su come questi principi e obiettivi saranno attuati, cosa che è di competenza esclusiva delle Regioni. La funzione preminente dello Stato è quella di organizzatore e gestore di servizi e quella di garante dell’equità su tutto il territorio nazionale e i Lea definiscono a quali prestazioni tutti i cittadini italiani hanno diritto gratuitamente.

    Ne deriva, quindi, che, per esempio, nessuna regione potrà rifiutarsi di garantire a tutte le donne di partorire gratis negli ospedali locali, ma potranno decidere, per esempio, di non garantire che il parto in acqua possa essere effettuato gratuitamente nelle strutture pubbliche, perché non contemplato nei Lea.

    È sorto così, ed è cresciuto nel tempo, un complesso organismo statale, in cui lavorano migliaia di persone, che tutti si augurano possa funzionare il meglio possibile perché è preposto a gestire la sopravvivenza ed il dolore di tutti noi. Deve rispondere in maniera articolata ai bisogni di tutta la popolazione e si interessa giorno e notte sia ad azioni ripetitive di assistenza spicciola che ad interventi di alta tecnologia per fare fronte alle esigenze più disparate di tutti coloro che ne hanno bisogno.

    Un sistema fortemente programmato come questo, presuppone, ovviamente, che le scelte sanitarie rispondano a concrete esigenze di salute dei cittadini, che tendono continuamente ad evolvere e spesso a complicarsi. Ogni regione stabilisce una remunerazione per ciascuna delle migliaia di prestazioni possibili, siano esse case di cura accreditate o ospedali, fornite ai malati in base ai Drg, che è l’acronimo dell’inglese Diagnosis related group. Si tratta del tariffario in base al quale vengono remunerate le singole prestazioni che avrebbe lo scopo di standardizzare e controllare la spesa sanitaria.

    In base ai dati ISTAT, la popolazione residente in Italia il 1° gennaio del 2008 era costituita da 28.949.747 maschi e 30.669.543 femmine e, quindi, il totale dei cittadini aventi diritto ad usufruire del Sistema Sanitario era, a quella data, di 59.619.290 ed ora ha certamente superato i 60 milioni.

    Il personale dipendente dal Sistema Sanitario, in base ai dati riferiti nella interessante pubblicazione di Daniela Minerva (2009), che si riferiscono al 2006, comprendeva 46.000 medici di base, quindi, in media 8 ogni 10.000 abitanti, 7.500 pediatri, ossia 9 ogni 10.000 bambini, Ma il totale del personale era pari a 652.587 dipendenti di cui 105.860 medici ed odontoiatri e 265.444 infermieri.

    Per avere un’idea dell’immane lavoro svolto, sempre in base ai dati del 2006, dalle strutture sanitari pubbliche e da quelle accreditate, il numero delle prestazioni cliniche o dei laboratori è stato di 1.278.511.049 e, quindi ben 21,2 per abitante. Il tutto ad un costo di circa 100 miliardi di euro. La spesa per regione è variata da un minimo di 615 milioni di euro del Molise ad un massimo di 16. 120 milioni di euro della Lombardia.

    Alcune Regioni virtuose e ben gestite, che sono la Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche riescono a farcela con la cifra annualmente assegnata, tutte le altre lamentano disavanzi fra le quali eccelle il Lazio con 1.407 milioni di euro di passivo.

    Il risultato più eclatante è che l’Italia, con la Svezia e la Svizzera, ha raggiunto il livello di aspettativa di vita più alto fra i Paesi dell’Ocse, ben 80,9 anni e continuiamo a guadagnare una settimana di vita in più ogni tre vissute. Vi pare poco?

    Certamente, oltre all’adozione del Sistema Sanitario Nazionale, sono molti i fattori e le circostanze che ci hanno portato a questo ottimo risultato, e noi, appunto, ci ripromettiamo di far capire, nelle prossime pagine, cosa è successo e cosa ancora si potrebbe fare per assecondare questo fenomeno che, secondo noi, è del tutto positivo sotto tutti gli aspetti.

    Infatti, se si fa riferimento alle condizioni attuali, si deve dar ragione a coloro che sostengono che sia ineluttabile che più si vive e più ci si ammali, e che quindi, il vivere più a lungo non sia poi una conquista né per il singolo, angustiato dalle malattie degenerative, dalla disabilità o dai tumori, né per la società, costretta ad affrontare le spese delle malattie della vecchiaia.

    Ma non ci dobbiamo rassegnare e credere sia effettivamente ineluttabile andare incontro ad un declino certamente tormentato da inevitabili sofferenze. Oggi sappiamo che, adottando un certo stile di vita ed una sana alimentazione, non solo possiamo guadagnare anni di vita ma guadagnare anni di benessere, facendo della vecchiaia un periodo ancora interessante e pieno di soddisfazioni.

    Oggi sappiamo molto di come sia possibile incidere sul nostro futuro che la nostra salute, specialmente nei terzi 40 anni, dipende molto dalle nostre scelte. Credetemi, vale la pena di tentare.

    La grande svolta con gli antibiotici

    Pochi ricordano, o ancora meno si rendono conto, di quanto abbia inciso sulle condizioni di salute del genere umano l’uso in terapia, sempre più diffuso, degli antibiotici.

    Chi scrive queste pagine, che alla fine degli anni quaranta, come giovane medico, faceva servizio in un reparto di clinica pediatrica, in cui erano ricoverati solo bambini affetti da meningite tubercolare, ha vissuto questo cambiamento epocale, questa svolta indimenticabile in prima linea. I nostri piccoli malati, malgrado le cure, morivano quasi tutti fra indicibili sofferenze. Un giorno cominciammo a poter disporre dei primi flaconi di streptomicina e rapidamente ci accorgemmo, inoculando tutti i giorni una dose di quel farmaco, che questa terribile malattia, se pure lentamente, regrediva.

    Naturalmente fu per noi un’emozione grandissima quando vedemmo i primi bambini uscire dalla clinica guariti. Erano diventati quasi completamente sordi, causa la tossicità delle prime serie di questo antibiotico, ma guariti. Erano vivi e camminavano con le loro gambe.

    Il significato della parola antibiotico deriva dal greco e significa contro la vita. Infatti sono sostanze, sia di origine naturale, prodotte da microrganismi, che sintetiche, capaci, anche ad alte diluizioni, di inibire la crescita di batteri, miceti e protozoi.

    Antichi documenti storici ci informano che già i cinesi, circa 3000 anni avanti Cristo, gli egiziani, e più tardi, i romani adoperavano farine di frumento o di altri cereali fermentate o ammuffite per curare le infezioni della pelle.

    Ma la storia dei moderni antibiotici ha avuto inizio quando, nel 1928, Alexander Fleming, lavorando al S. Mary’s Hospital di Londra, si accorse che un micete proveniente dall’aria della specie Penicillium, che aveva accidentalmente inquinato una piastra in cui cresceva una coltura di stafilococchi, aveva provocato un’area di lisi, ossia aveva ucciso in quella zona gli stafilococchi. Fleming, avendo capito l’importanza di questa osservazione, riuscì anche a dimostrare che l’attività del liquido di coltura di questo Penicillium era talmente elevata che, anche diluito 800 volte, era in grado di inibire la crescita sia degli stafilococchi che di altri microrganismi.

    Furono poi Ernst Chain e Howard Florey quelli che, circa dieci anni più tardi, riuscirono a purificare da quelle colture la

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