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Il prezzo del drago
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E-book368 pagine5 ore

Il prezzo del drago

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Info su questo ebook

Ayden Dracre, il figlio minore in una famiglia di famigerati stregoni, ha sempre rispettato i draghi, ma le cose potrebbero cambiare quando apprenderà la storia dei Sjau. Purtroppo, sta per affrontare un avversario che neppure i draghi possono distruggere, e stavolta c’è in palio molto più della vita di Ayden stesso.

Con il futuro di Caldaca è a rischio, i Sjau dovranno mettere da parte le loro divergenze per salvare la magia. I poteri di divinazione di Merlino continuano a crescere, ma saranno sufficienti a sconfiggere il suo più grande nemico? Con l’imminente arrivo della stella nera, Ayden dovrà imparare a padroneggiare la magia dei draghi, salvare un uovo di drago e radunare i suoi alleati prima che di non avere più tempo.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita14 nov 2017
ISBN9781507198711
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    Anteprima del libro

    Il prezzo del drago - Rain Oxford

    Il prezzo del drago

    La Saga dello Stregone – Libro 4

    Rain Oxford

    Traduzione di Carmelo Massimo Tidona

    Il prezzo del drago

    Autore Rain Oxford

    Copyright © 2017 Rain Oxford

    Tutti i diritti riservati

    Distribuito da Babelcube, Inc.

    www.babelcube.com

    Traduzione di Carmelo Massimo Tidona

    Babelcube Books e Babelcube sono marchi registrati Babelcube Inc.

    Indice

    Riassunto della narrazione

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Epilogo

    L’autrice

    Riassunto della narrazione

    Ero il settimo figlio nato in una famiglia di famigerati stregoni, noti per la loro spietatezza e i poteri malefici. Nel mio mondo, i maghi usavano solo la magia della luce, e gli stregoni solo la magia oscura. Per la delusione della mia famiglia, per quanto mi sforzassi di causare caos e distruzione, riuscivo solo a usare magia della luce.

    Quando avevo lasciato casa mia per dimostrare di poter essere un potente stregone, avevo finito col liberare Merlino da una prigione magica. Merlino era un potentissimo mago di un altro mondo, che era stato maledetto. Oltre a perdere la magia e l’immortalità, era stato trasformato in un lupo. Col suo aiuto, avevo imparato ad accettare di possedere sia la magia che la stregoneria, e mi ero alleato a Magnus, uno dei maghi più potenti di Caldaca. Noi tre assieme avevamo esiliato i miei fratelli malvagi in un altro mondo. Il più giovane di essi, Thaddeus, era il meno terribile e avevo pensato che meritasse una possibilità di vivere in pace.

    C’è un fenomeno per cui il settimo figlio di un settimo figlio e la settima figlia di una settima figlia hanno grande potere. Anche nei mondi privi di magia, persone simili hanno abilità speciali. A Caldaca, dove quasi chiunque possedeva la magia, hanno un vantaggio ancora più grande.

    Vengono chiamati Sjau e possono potenzialmente utilizzare ogni genere di magia. Io sono uno di loro, per questo posso adoperare sia la magia della luce sia la magia oscura. Avevo usato questo vantaggio per diventare uno spezzamaledizioni. Veniva gente da molto lontano per essere liberata dalle loro maledizioni.

    Gli utilizzatori di magia di Caldaca erano limitati. Al di là di maghi e stregoni, c’erano anche i taumaturghi, che erano dei guaritori, gli incantatori, che usavano la magia dell’illusione, i negromanti, che controllavano i morti, i veggenti, che vedevano il futuro, e i rari elementalisti, che potevano controllare gli elementi.

    Anche mia zia, Livia, era una Sjau e possedeva sia la magia della luce sia la stregoneria, ma quando la sua prima figlia, Veronica, aveva cercato di ucciderla, aveva rinchiuso il proprio potere oscuro in un cristallo che aveva poi dato a Magnus. Magnus era il padre della sua seconda figlia, Sonya, che era nata con la sola magia della luce. Veronica aveva ucciso Sonya senza pietà, ma la giovane maga era rimasta come fantasma.

    Quando eravamo andati nel mondo di Merlino per capire come spezzare la sua maledizione, avevamo scoperto che io ero l’unico a poterlo fare, e che farlo avrebbe richiesto la mia morte. Purtroppo non avevamo capito esattamente come riuscirci.

    Dopo aver sconfitto Veronica per liberare Livia, eravamo tornati al castello di Magnus per scoprire che mia Madre, Ilvera Dracre, lo aveva attaccato e si era impadronita del potere oscuro di Livia. Non aveva preso nient’altro, perciò sapevo che era proprio quello che stava cercando.

    Qualche mese dopo, avevo saputo che mia Madre stava cercando di uccidere gli altri Sjau. Siamo quattordici, inclusi io e mia zia. Io e Merlino ci eravamo messi in viaggio per cercare di salvarli. Alcuni avevano apprezzato l’avvertimento, alcuni erano andati a rifugiarsi al castello di Magnus, altri si erano uniti a mia Madre.

    Anche se in teoria i Sjau sono in grado di usare ogni forma di magia, sembrava che potessimo solo usare magia che non andasse in contrasto con le nostre personalità. Perciò, per quanto ne so, normalmente provavamo a usarne da uno a tre tipi. Cionondimeno, essere in grado di usarne più di uno era una cosa inaudita nel nostro mondo, e poteva metterci in guai seri se l’avessero scoperto le persone sbagliate.

    Mia Madre aveva anche cercato di manipolarmi, rendendo il mio cuore oscuro per mezzo di una maledizione molto potente. Ci era riuscita, temporaneamente, ma Merlino mi aveva impedito di gettarmi nella sua trappola. Non sapevamo che quello era solo il suo piano di riserva. In realtà quello che voleva era che riunissi tutti i Sjau in modo da poter assorbire la loro magia attraverso me. Tuttavia, dato che una di essi l’aveva ingannata, eravamo riusciti a sventare il suo piano, oltre che scoprirlo. Sorprendentemente, Thaddeus era venuto in mio aiuto. Anche se non eravamo riusciti a batterla, neanche lei era riuscita a battere noi.

    Assieme a Merlino, Magnus, Thaddeus e me, il resto dei Sjau alleati era rimasto al castello di Magnus per prepararsi al prossimo attacco di mia Madre. Mason era in prevalenza un mago/taumaturgo e ne sapeva più del resto di noi sui Sjau. Era molto legato alla sua famiglia di maghi, che perciò aveva deciso di restare con noi al castello. Gideon era un taumaturgo cresciuto in una famiglia di guerrieri, nessuno dei quali aveva alcuna magia. Jeb era uno stregone ma, dato che i membri della sua famiglia erano illusionisti e fingevano soltanto di possedere la magia, era cresciuto usando la sua in segreto, incantando degli oggetti. Houda era un’incantatrice e un’elementalista che aveva lasciato una comoda posizione di incantatrice di corte quando era stata messa incinta dal principe ereditario. Suo figlio, Ryker, era l’unico bambino al castello. Evelyn era una maga e un’incantatrice, e una principessa sposata con un lupo mannaro, che stava anche lui con noi.

    Infine, c’era una maga e stregona di nome Blue rinchiusa in una delle stanze della magia di Magnus. Mia Madre l’aveva trovata prima che ci riuscissi io, aveva incendiato il suo villaggio e aveva fatto sembrare me il responsabile. Peggio ancora, aveva convinto Blue di essere sua madre.

    Livia viveva sulla sua isola con Sonya. Al momento, la più giovane dei Sjau, una bambina di quattro anni di nome Mist, e i suoi genitori vivevano lì con loro. Volevano protezione da mia Madre ma non volevano vivere nello stesso posto con degli stregoni.

    Anche il Sjau più anziano, un taumaturgo e veggente di nome Koufax, viveva per conto suo, perché non voleva schierarsi, per timore di offendere mio padre.

    A parte Blue, quattro dei Sjau erano contro di noi. Avevano scoperto che mia Madre aveva progettato di tradirli, ma questo non significava che fossero passati dalla nostra parte. Kalyn era un’incantatrice e una mutaforma, probabilmente la più insolita tra tutti noi. Sotis era un negromante. Sven uno stregone e un elementalista che mi aveva fatto credere di essere dalla nostra parte. E infine c’era Zelli, che era una stregona e una veggente. Anche se si era unita a mia Madre dopo che l’avevo salvata da dei banditi, le aveva dato informazioni errate che ci avevano permesso di scappare.

    Blue aveva ferito a morte Merlino e io avevo contrattato con un drago di nome Cennuth per salvarlo. In cambio della vita di Merlino, avevo promesso di salvare un uovo di drago, di cui io e Merlino non conoscevamo la posizione. Sapevamo solo che avremmo visto un segno quando la stella nera fosse stata sul punto di manifestarsi e fosse giunto il momento di trovare l’uovo.

    Merlino mi aveva detto che Baltezore, lo stesso uomo che aveva ucciso sua madre, lo aveva intrappolato in una grotta, e lo aveva reso immortale, dava la caccia a uno speciale uovo di drago. La ragione per cui quell’uovo era inestimabile era che si pensava contenesse un drago femmina e, per quanto ne sapevamo, non era nato nessun drago femmina in nessun mondo nell’ultimo migliaio di anni.

    Quando l’uovo era stato affidato a Merlino, lui l’aveva nascosto a Caldaca e aveva cancellato il suo stesso ricordo del nascondiglio. Solo un’altra persona sapeva dove fosse, un fantasma di nome Vactarus che viveva non lontano da mia Madre. Era imperativo che salvassimo l’uovo prima dell’arrivo della stella nera, ma non sapevamo perché, o anche solo cosa fosse davvero la stella nera.

    Molto, molto tempo fa, solo i draghi possedevano la magia, perciò governavano la gente di Caldaca. Poi, un giorno, una luce accecante era comparsa in cielo come un secondo sole, e nell’arco di due giorni quasi ogni singola persona di Caldaca aveva posseduto la magia. Ai draghi era stata data la caccia fin quasi a farli estinguere, e, dato che non c’erano più draghi femmina a Caldaca, non ci sarebbero state altre uova.

    La luce che aveva portato la magia alla gente era stata chiamata stella bianca, ma alcuni credevano che stesse giungendo una fine. Se la stella nera avesse portato la fine della magia, poche persone, se pure, sarebbero sopravvissute al collasso della nostra società. La gente stava già perdendo la magia. Per il momento, i Sjau non stavano perdendo potere ma, anche se avessimo mantenuto la nostra magia dopo la stella nera, Caldaca era condannato. Anche se non sapevo di che aiuto potesse essere l’uovo di drago, dovevo credere che sarebbe servito.

    Capitolo 1

    «Così?» chiese Thaddeus.

    Merlino annuì. «E il mio?» chiesi. Annuì di nuovo.

    Io, Thaddeus e Merlino eravamo nei campi dietro il castello di Magnus. Merlino ci stava insegnando come costruire archi e frecce molto speciali. Aveva iniziato quando Thaddeus aveva trovato delle frecce intagliate per metà in una stanza per gli ospiti. All’inizio ero stato contrario, ma Merlino mi aveva spiegato che non venivano usate solo per cacciare.

    Ci aveva insegnato come infondere magia nell’arco. Avevamo raffinato la forma e intagliato disegni nel legno proprio come quando avevo creato la mia bacchetta. Dato che Merlino poteva parlare solo con me e mandarmi immagini degli intagli nella mente, Thaddeus aveva dovuto copiare i miei. Per qualche ragione, mi faceva piacere che mi stesse copiando.

    Quando avemmo finito, puntai l’arco verso il bersaglio. Thad aveva dipinto un piccolo cerchio su uno scudo di legno e l’aveva incastrato in cima a un cumulo di pietre. «Devi incoccare la freccia!» mi disse impaziente.

    «Oh, giusto». Ne presi una e la incoccai come Thaddeus mi aveva mostrato quando ero piccolo.

    «Aspetta», disse Merlino. «Concentra la mente sul marchio, concentraci la tua magia».

    «Non posso usare la magia senza la bacchetta o il bastone. Lo sai».

    «L’arco sarà la tua bacchetta per il momento. Non è molto diverso, l’hai perfino intagliato tu stesso. Con la magia potrai sempre colpire il bersaglio, anche se si sta muovendo».

    Annuii, concentrai la mia magia sul colpire il bersaglio e lasciai andare la corda. La freccia fece un centro perfetto. Resistetti alla mia prima reazione, che era di mettermi a saltare su e giù per l’emozione, perché non volevo dare a mio fratello altri motivi per prendermi in giro.

    «Ti sei allenato?» mi chiese Thad.

    «No». Gli dissi cosa mi aveva suggerito Merlino.

    Thaddeus ci pensò per un po’, poi puntò la freccia al bersaglio, esitò e si voltò. Quando lasciò andare la corda, la freccia fece una curva e colpì il bersaglio dritto al centro, accanto alla mia. Lui rimase a bocca aperta. «Io non… wow. Merlino, sei sorprendente. Non avevo mai saputo che potessimo usare la magia attraverso qualcosa che non fosse una bacchetta o un bastone».

    Sorrisi. Sapevo che stava facendo i complimenti solo a Merlino, ma Merlino era il mio maestro e mio amico, perciò ero contento che Thaddeus vedesse che era davvero potente quanto gli avevo detto.

    «Come fai a sapere così tanto della magia di qui se vieni da un altro mondo?»

    «La magia di qui è la magia di ovunque. I vostri limiti sono dentro di voi, non nella magia».

    Gli riferii la risposta.

    «Magnus ha scoperto niente di nuovo su come spezzare la maledizione di Merlino?» chiese Thad.

    Scossi la testa. «Sta iniziando a credere che sia impossibile. Ha detto qualcosa sul fatto che ottenere l’immortalità sia impossibile».

    «Crede che togliere l’immortalità sia impossibile, non darla», mi ricordò Merlino.

    Non avevo capito comunque, ma non volevo chiedergli di rispiegarmelo. Aprii la bocca per dire qualcosa… probabilmente qualcosa di ridicolo per cambiare argomento, quando il cielo si oscurò. Guardammo tutti in alto e vedemmo la più grande delle lune coprire per metà il sole. «Che strano».

    «Chiunque lo stia facendo deve essere lo stregone più potente di Caldaca», disse Thaddeus. «Di sicuro non potrà durare».

    «Si chiama eclissi solare, e non è magia», disse Merlino.

    «Non è magia? Come fa a non essere magia?»

    «Che altro potrebbe essere?» chiese Thaddeus.

    «Va bene, forse non è magia, ma decisamente non è naturale. Deve essere il segno. La stella nera sta arrivando».

    *      *      *

    La cena quella sera fu imbarazzante. Il castello era pieno per la prima volta da quando io e Merlino ci eravamo alleati con Magnus, ed era diventato alquanto difficile trovare un attimo di pace per leggere o un posto in cui spezzare una maledizione. Anche se la madre e i nove fratelli di Mason erano in grado di alleggerire il mio carico, spezzando le maledizioni più deboli, dovevo spezzarne io almeno una al giorno. Come mago e stregone cresciuto facendomi maledire dai miei fratelli, era la cosa che mi riusciva meglio.

    In molti venivano da ogni angolo del mondo perché stavano perdendo la magia. Purtroppo dovevo rimandarli indietro, perché non si trattava di una maledizione. Il mondo e la gente che vi abitava stavano semplicemente perdendo la magia, e gli unici immuni erano i Sjau e forse i draghi. Stava accadendo ovunque, senza uno schema preciso: alcuni la perdevano velocemente e altri più piano, eppure sembrava diffondersi più rapidamente nel nord.

    «Quindi, siccome ha fatto buio più presto, tu e Merlino volete andare a cercare un uovo di drago?» chiese Gideon. Il guerriero era diventato sempre più irritabile da quando avevamo affrontato mia Madre. Non era a causa di una maledizione, però (avevo controllato). Era perché ai guerrieri non piace tenere un basso profilo: avrebbe voluto cercarla e combatterla. Per contro, la sua natura di taumaturgo era saggia, e sapeva di non essere pronto ad affrontarla.

    Anche se avevo detto agli altri Sjau che l’uovo poteva essere l’ultimo drago femmina e avevo raccontato loro della stella nera, l’unica cosa che avevo detto su Baltezore era che si trattava di un mago oscuro che cercava l’uovo. Sentivo che il resto era troppo personale per Merlino.

    «Vuol dire che dovremmo venire con voi», disse Mason.

    «Non ha molto senso che ci raduniamo tutti assieme se poi il nostro leader se ne va per conto suo», disse Masy. Era la sorella gemella di Mason. Se fosse nata lei per prima, lui non sarebbe stato un Sjau.

    Sentivo il sangue che mi abbandonava il viso. «Non sono il leader, Merlino lo è», insistei.

    Merlino grugnì per protestare.

    «Può anche essere il tuo mentore, ma non ascoltiamo lui», disse Gideon.

    «Beh, io non do ordini a nessuno».

    «Non è una questione di ordini, è questione di chi può farci restare tutti in vita. Tua madre ci minaccia, e la stella nera minaccia tutta la magia. Nessuno conosce tua madre meglio di te...»

    «Ehi», lo interruppe Thaddeus. «Io la conosco da un anno in più rispetto a lui».

    «E tu ne sai di più sulla stella nera», continuò Gideon come se non fosse stato interrotto.

    «Veramente quelli sono i draghi», precisai.

    «Tu sei quello con cui parlano».

    «Non riuscirai a tirartene fuori a parole», disse Merlino. «Inoltre, ti suggerisco di non provarci. La conoscenza è potere e, visto che possiedi la conoscenza, non metteranno in discussione il tuo giudizio».

    «Mettono continuamente in discussione il mio giudizio», obiettai nella sua mente.

    «Solo quando sei insicuro. Lo sentono. Offrono sempre i loro consigli perché sei giovane, ma quando sei risoluto si aspettano che li guidi».

    «Non voglio che se lo aspettino».

    «Ciò è irrilevante. Non è per il tuo bene ma per il loro. Non conoscono tua madre o i suoi metodi. Non sanno come salvare la magia. Hanno bisogno di te. In cambio, quando ottengono delle informazioni, le condivideranno con te in modo che tu possa proteggerli meglio. Quando ti serviranno più informazioni faranno quello che possono per ottenerle. È così che funziona essere un leader. Lasciandoli per cercare l’uovo stai dicendo loro che non hai bisogno di loro né ti fidi».

    «È per questo che non voglio essere un leader! Non voglio questa responsabilità».

    «Ciò è irrilevante», ripeté lui. «Ce l’hai. Hai accettato la responsabilità quando hai iniziato ad avvertirli che tua madre li cercava per ucciderli».

    «Dovete trovare un modo migliore per farlo», disse Jeb. «Tutti quanti capiamo che state parlando alle nostre spalle».

    «Buono», disse Mason. «È molto peggio quando parla ad alta voce con Merlino. Cercavo di parlargli ieri notte e lui si è messo a rispondere a Merlino. E Merlino non era nemmeno nella stanza con noi».

    Rita, la madre di Mason, gli diede una pacca confortante sulla mano. Era di grande sostegno ai suoi figli e cercava di fare da madre anche agli altri Sjau, soprattutto a Gideon, dato che era un guerriero come suo marito. «Stavamo parlando dell’uovo».

    Colsi al volo l’opportunità di deviare dall’argomento del leader. «L’amico di Merlino sa dove si trova, perciò speriamo di poterlo recuperare velocemente, riportarlo qui e scoprire come salvare la magia».

    «E tua madre?» chiese Gideon.

    Avevamo parlato di proteggere il castello a cena ogni sera, perciò sapevo che mia Madre non poteva entrarci. Io e Thaddeus avevamo una valida idea su come fermarla. C’erano numerose protezioni attorno al castello in modo che non potesse essere visto neanche con uno specchio magico, e nessuno potesse usare la magia per trasportarsi dentro o fuori. In effetti neppure noi potevamo fare molta magia entro i confini del castello a causa delle protezioni messe da Magnus, ma questo significava che neanche un estraneo poteva.

    «Se mia Madre sta perdendo il suo potere sarà disperata. La cosa migliore da farsi è restarle fuori dai piedi così che non possa rubarci la magia». La magia veniva da dentro di noi e, se la consumavamo, ne producevamo altra. Tuttavia, la magia presa con la forza non poteva essere rigenerata.

    C’erano opinioni contrastanti su come mia Madre potesse rubarcela. Poteva usare solo la stregoneria, e meno della metà di noi ne aveva anche solo un po’. La nostra speranza era che, se fossimo riusciti a capire che incantesimo intendeva usare, saremmo riusciti a pensare a una difesa. L’unica cosa che sapevamo per certo era che i quattordici Sjau dovevano essere tutti assieme perché lei potesse prendersi la nostra magia. Avevamo chiesto a Magnus di fare delle ricerche, ma fino a quel momento non aveva trovato nulla.

    «Potrebbe semplicemente rubare la magia di altre persone», disse Houda.

    «Che perderebbe quando arriverà la stella nera. Per questo vuole la nostra», disse Jeb. «Quello che non sappiamo è come abbia scoperto che noi non la stiamo perdendo».

    «O come faccia a sapere che sta arrivando la stella nera», aggiunse Gideon.

    «O come pensi di rubare la nostra magia», aggiunse Roulis, il marito di Evelyn.

    Nonostante un mese di discussioni, non eravamo riusciti ad accordarci su cosa fare a parte proteggere il castello. «Ieri ero d’accordo che impedirle di acquisire altro potere fosse la priorità», dissi. «Oggi, salvare la magia lo è».

    «Se perde tutta la magia non sarà una grande minaccia», disse Jeb. «Io dico di lasciar arrivare la stella nera. Noi quattordici e i draghi saremo gli unici ad avere la magia».

    Le due sorelle più piccole di Mason si abbracciarono. I fratelli di Mason non volevano far vedere di essere preoccupati. Thaddeus estrasse la bacchetta, ma gli afferrai il braccio e lo costrinsi ad abbassarlo. «Non me ne starò ad aspettare di perdere la magia», obiettò. «Piuttosto combatterei nostra madre nel pieno del suo potere».

    «Se la magia scomparisse, le persone si rivolterebbero le une contro le altre», disse Rita.

    «Ci sarebbero guerre nel mondo», assentì Evelyn. «Le persone non sarebbero in grado di cacciare o fare il loro lavoro senza magia. Senza i taumaturghi ci sarebbero malattie».

    «Ha ragione. A causa dei vostri taumaturghi, dubito che i vostri sistemi immunitari sappiano come combattere una malattia seria», disse Merlino.

    «I nostri cosa?»

    Tutti rimasero in silenzio in attesa di Merlino.

    «In altri mondi, il corpo di una persona impara a combattere le malattie, e alcuni mondi possiedono perfino una scienza medica che può prevenirle. La gente di Caldaca può combattere un piccolo raffreddore, ma se c’è qualcosa di serio andate da un taumaturgo e prendete una pozione guaritrice. Senza magia, penso che la prima epidemia devasterebbe il vostro mondo».

    Riportai agli altri la sua preoccupazione.

    «Combattere le malattie?» chiese Thaddeus. «È come combattere una maledizione?»

    «Come puoi combattere qualcosa che non puoi vedere?» chiese Gideon.

    «Uccideremo chiunque si ammali», rispose Jeb.

    «A quel punto sarebbe troppo tardi», disse Merlino.

    «Possiamo ancora fare pozioni guaritrici», fece notare Mason.

    «Solo tre di noi Sjau hanno la magia dei taumaturghi», obiettò Gideon.

    «E se ne facessimo a sufficienza prima che la gente perda la magia?»

    «Impossibile», disse Rita. «Non so neanche perché ne discutiamo. Senza gli stregoni a creare le malattie, non avremo motivo di preoccuparcene».

    Quasi tutti intorno al tavolo annuirono per darle ragione, ma Merlino gemette e si mise le zampe sugli occhi. «Credete sul serio che le malattie siano causate dagli stregoni

    «Cos’altro dovrebbe causarle?» chiesi.

    «Faremo un discorso molto lungo e complicato più tardi».

    «Splendido». Mi presi un appunto mentale di bere una pozione guaritrice prima che quel discorso mi facesse venire il mal di testa. In genere, quando Merlino cercava di insegnarmi qualcosa che sapeva che non avrei capito facilmente, mi inviava direttamente delle immagini nella testa. «Dopo che io e Merlino avremo preso l’uovo, probabilmente ci mostrerà come salvare la magia. Dobbiamo andare da Vactarus».

    *      *      *

    «Dovresti portare con te almeno uno di noi», disse Mason.

    Ero nella mia stanza a preparare la borsa. Merlino era seduto sul mio letto in paziente attesa. Dato che il castello era pieno di gente che spesso gli faceva domande nonostante lui non potesse parlare, di rado si allontanava da me. La sua presenza non mi infastidiva mai, ma non vedevo l’ora di allontanarmi un po’ dal castello. «È troppo pericoloso».

    «Gideon può combattere e guarirti. Tuo fratello sa combattere e sa come proteggerti da tua madre».

    Due ottime argomentazioni. Thaddeus mi aveva tatuato simboli di protezione su braccia e petto per impedire a nostra Madre di trovarmi, ma dovevano essere rifatti regolarmente perché non era molto bravo. Erano più una cosa da maghi, perciò non duravano come se li avesse realizzati un professionista. Anche con l’incantesimo di protezione, dovevo evitare di trasportarmi o essere trasportato perché mia Madre poteva ancora portarmi da lei se l’avessi fatto. «Dovremmo portare qualcuno con noi, Merlino

    «Se pensi che sia meglio così, lo faremo, ma devi accettare i rischi».

    Anche se sapevo che sarebbe stato più sicuro per noi, non volevo rischiare che qualcuno di loro si facesse male. E poi pensavo ancora ai consigli di Merlino su come essere un leader. Aveva detto che andare senza di loro avrebbe mostrato sfiducia, ma il fatto era che non mi fidavo completamente di tutti loro. Se fosse accaduto qualcosa, sapevo come avrebbe reagito Merlino e confidavo che sarebbe rimasto lucido. Il resto di loro, incluso mio fratello, era imprevedibile per me. «Io e Merlino possiamo cavarcela».

    «Almeno prendi lo specchio», disse Merlino.

    Mason aveva un grande specchio magico, che avevamo recuperato da casa sua dopo esserci scontrati con mia Madre. Potevamo usarlo per spiare determinati eventi e perfino parlare ad altre persone che possedevano specchi magici. Dato che io ne avevo avuto uno piccolo e portatile da mia zia, io e Mason potevamo comunicare, fintantoché io avevo il mio e lui era nella sua stanza.

    «Se dovesse servirci aiuto, puoi contattarlo e lui potrà trasportare chiunque da noi».

    Mi sembrò l’opzione migliore. «Andremo da soli, ma resta vicino al tuo specchio in caso ci servisse aiuto». Presi lo specchietto dal mio comodino. Avevo provato diverse volte a usarlo per trovare l’uovo, ma era solo diventato nero finché non avevo lasciato perdere. O non era abbastanza potente per trovarlo, o l’uovo era in un luogo privo di luce.

    «Qualcosa potrebbe andare storto».

    Legai l’arco alla mia borsa, dentro cui misi qualche freccia.

    «Non c’è una soluzione perfetta. Qualcosa potrebbe andare storto a prescindere da cosa facciamo». Prima di chiudere la borsa, ne estrassi la magica palla nera che avevo ottenuto da un discount della magia. La scossi e chiesi: «Io e Merlino dovremmo portare Gideon con noi per aiutarci a trovare l’uovo?»

    Delle parole apparvero sulla superficie nera: È una domanda stupida.

    Capitolo 2

    Io e Merlino partimmo e iniziammo a dirigerci a sud. Sapevo che Merlino era terrorizzato all’idea del viaggio per mare che avremmo dovuto fare una volta arrivati alla costa, ma non c’era altro modo di procedere senza la magia. Per fortuna mi ero premunito. Avevo chiesto a Mason di preparare delle pozioni che avrebbero impedito a Merlino di avere il mal di mare.

    Viaggiamo fino a notte, finché Merlino non si fermò all’improvviso, rizzando le orecchie. «Ci sono problemi più avanti».

    «Sai di che tipo

    Lui rimase un attimo in ascolto prima di annuire. «Sembrerebbero banditi».

    «Oh. Penso che possiamo gestirli». Chiusi gli occhi e concentrai la mia magia nel bastone. Rendici invisibili. Mi sentii formicolare la pelle mentre il mio corpo svaniva lentamente. Quando sbattei le palpebre, riuscivo a vederci attraverso.

    «Non mi abituerò mai a questa sensazione», disse Merlino, invisibile anche lui.

    «Posso trasportarti fino a Roccia Rossa se è troppo. Mia

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