L'ESPERIMENTO NURAGICO_Della morte e d'altre illusioni: DELLA MORTE E D'ALTRE ILLUSIONI
Di Marco Rocca
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Rimarranno celati per intere settimane all’interno di un nuraghe con l’obiettivo di varcare la soglia della conoscenza e la ricerca dell’anima.
La loro missione sarà ostacolata dai signori del potere.
Per raggiungere tale obiettivo il maestro si decide a portare a compimento il suo suicidio provocando così un’inarrestabile oscillazione tra i limiti di vita e morte con una serie di colpi di scena ed un finale del tutto inaspettato.
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L'ESPERIMENTO NURAGICO_Della morte e d'altre illusioni - Marco Rocca
Marco Rocca
L'ESPERIMENTO NURAGICO
Della morte e d'altre illusioni
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Ringraziamenti
A mio padre
A mio fratello
Indice dei contenuti
Ringraziamenti
L'ESPERIMENTO NURAGICO
PREMESSA DELL’AUTORE
MARCO ROCCA
PARTE PRIMA
PARTE SECONDA
PARTE TERZA
PARTE QUARTA
PROLOGO
Se prime di nascere mi fosse stata spiegata ... la vita
non so se l'avrei odiata oppure amata,
semplicemente non l'avrei capita.
Sono nato su campi plebei
Sono nato su pezzi di vetro
Sono nato e tutto ciò che vorrei
è ritornare indietro.
L'ESPERIMENTO NURAGICO
Della morte e d'altre illusioni
Lo Spirito del profondo mi ha tolto la ragione e tutte le mie conoscenze
per porle al servizio
dell'inesplicabile e del paradossale
Carl Gustav Jung
PREMESSA DELL’AUTORE
Per quanto ciò che io sto per confessarvi possa apparire incredibile voglio assicurarvi che corrisponde alla piena verità.
Per portare a compimento il romanzo che ho pensato di intitolare L’Esperimento nuragico della morte e d’altre illusioni ho dovuto necessariamente trovare il modo di convincere la mia mente che presto, molto presto, sarebbe scomparsa da questo mondo, che avrei posto termine alla sua esistenza. Un compito, potete starne certi, quanto mai arduo, una partita a scacchi durata dodici mesi.
Tale sforzo mi è stato ricompensato, oltre che con l’uscita di questo libro, anche con la rivelazione che la vita è una corrente che scorre trasversalmente all’universo e con esso ad ogni creatura che ne fa parte. Impossibile sciogliere il legame che ci congiunge allo spirito divino.
MARCO ROCCA
L'autore _ La vita e le opere
1963, 30 Maggio Marco Crotti, il vero nome di Marco Rocca, nasce a Bergamo in una tipica famiglia borghese del Nord Italia da Laura, casalinga e da Silvio, esperto rilegatore di libri che oltre ad insegnargli il lavoro di rilegatore gli permetterà di curare un'autoformazione culturale che Marco si procurerà grazie alle migliaia di volumi che avrà modo di avere tra le mani.
1981 Primo viaggio in America Latina. Marco si offre di accompagnare la nonna paterna Romilda in visita ai parenti emigrati in terra di Brasile. Il viaggio fu la prima occasione per entrare in contatto con le culture esoteriche e magiche del Sudamerica. Ne rimarrà talmente affascinato da tornarci più volte negli anni a seguire.
1982 Si iscrive alla facoltà di Lingue e letterature straniere presso l'università della città alta di Bergamo. Il suo piano di studi includerà l'approfondimento di materie che influenzeranno ogni sua opera a venire, dalla filosofia di Berkely ai maestri della psicologia mondiale.
1983 Approfondisce gli studi di musica cominciati nell'adolescenza, arte che gli permetterà di mettere da parte qualche spicciolo per proseguire gli studi di filosofia e storia delle religioni.
1987 Si unisce in matrimonio con una ragazza fiorentina e dopo breve tempo decide di trasferirsi in Toscana. Lucca rimarrà la sua città d'adozione per molti anni a venire.
2002 Incontra la giovane pianista Irina Bouzmakova di cui s'innamora perdutamente e che rimarrà la sua compagna per molti anni arrivando a collaborare con lui per le sue conferenze.
2011 Insieme ad Irina Bouzmakova si sposta a Bologna dove inizia la sua collaborazione in qualità di interprete con un'azienda di automazione industriale, nel frattempo prosegue la sua attività di studioso approfondendo le sue ricerche nel campo dell'archeologia e dell'esoterismo.
2012, 7 Giugno Viene colpito, senza preavviso, da un'ischemia. Dopo aver trascorso 15 giorni in stato di coma si risveglia con il lato sinistro del corpo affetto da paralisi.
2014 Decide di dedicarsi esclusivamente alla scrittura, compone La porta di lato
, una breve novella che ripercorre il suo incidente in tono surrealistico.
2016 Sensibile ai mutamenti ed agli accadimenti sociali scrive la raccolta I petali della follia
che pubblicherà in maniera indipendente con l'aiuto del padre Silvio, del fratello Davide e con l'immancabile supporto della compagna Irina. Quello stesso anno decide di rientrare a Lucca considerandola una città più adeguata alla sua condizione di disabile.
2017 Scrive e pubblica il suo primo romanzo, Genesi_frammenti di una storia vera
. Nonostante la sua condizione fisica si sforza in un tour di conferenze che lo porterà in tutta Italia. S'innamora in particolare della Sardegna, terra che ispira il suo romanzo L'Esperimento nuragico_della morte e d'altre illusioni
.
PROLOGO
C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.
PARTE PRIMA
I IL VILLAGGIO
Appena uscita dal ventre della madre la bambina tirò fuori un grido che fu udito da ogni persona del villaggio.
Quelle urla parvero a tutti come il latrato di sofferenza emesso dal Nefilim all'arrivo delle prime luci dell'alba.
Capitava infatti che dalle parti del villaggio si aggirasse da un po' di tempo un uomo dalle forme anomale. Chi aveva avuto occasione di incontrarlo per una fortuita (oppure sfortunata) coincidenza, affermava senz'ombra di dubbio che quell'essere misurasse in altezza almeno cinque palmi in più del più alto tra gli uomini del villaggio. Forse è Ercole, si andava mormorando in giro oppure è il Polifemo di Ulisse, ribatteva qualcun altro. Oppure, la cosa più credibile, è che sia tutti costoro, che lui e i suoi simili abbiano vagato per ogni angolo della terra assumendo di volta in volta un nome diverso. -
E chi avrebbe mai sospettato a quel tempo, tra tutti gli abitanti di quel villaggio primitivo, che quattromila anni più tardi in quello stesso nuraghe dove era nata la bambina, il professor Zaccaria Medici sarebbe entrato accompagnato da un nuvolo di fedeli seguaci per iniziare quello che sarebbe poi risultato il più sorprendente tra gli esperimenti metafisici del ventunesimo secolo.
Scavi presso le tombe dei giganti
Chiacchieravano tra loro i membri di quel ristretto gruppo di studiosi. Per quanto la missione avesse destato la curiosità degli scienziati di tutta Europa il professor Zaccaria Medici o meglio il Maestro, come solevano rispettosamente chiamarlo alcuni conoscenti suoi e con essi tutti quanti avrebbero preso parte all'esperimento, aveva deciso di selezionarne solo una manciata che si sarebbero potuti contare sulle dita di una sola mano. < Voglio persone che sappiano controllarsi nell'alimentazione e in ogni altro genere d'appetito> - andava raccontando a chiunque gli chiedesse su quali basi avesse selezionato il personale per la missione - < … qui non si tratta di un esperimento scientifico del tipo come voi giornalisti siete stati abituati a vedere in passato> - aveva ribadito poche settimane prima della partenza verso le terre di Sardegna - < … se fino ad oggi la verità andava dimostrata su basi esclusivamente scientifiche è giunto il momento di abbandonare il sensibile per investigare il metafisico > - Il maestro Zaccaria, nel corso degli ultimi anni, era giunto alla conclusione che la mente umana aveva limiti troppo ristretti e che l'unico modo per ampliare ulteriormente la conoscenza scientifica fosse quello di fare un salto diverso da quelli compiuti in precedenza, un salto al di là di quella barriera - < Come è possibile misurare il vuoto con un metro? ...> - amava trascorrere le serate a conversare con gli amici e con il fratello Mark.
-< … Se l'essenza ultima dell'universo fosse l’imponderabile i nostri mezzi avrebbero oramai raggiunto il loro limite … così come se lo fosse l’anima … L'esperimento che ho in mente va oltre i limiti conosciuti oggi dall'essere umano> .
Nessuno, a dire il vero, aveva compreso fino in fondo ciò che il maestro Zaccaria Medici aveva in mente.
-< Voglio con me Roberto Lenzi> - una sera si era messo a parlare proprio con il fratello delle persone che avrebbero dovuto far parte del team per l'esperimento.
A Mark andava bene tutto, si sentiva già sollevato dal fatto che suo fratello avesse abbandonato l'idea di compiere l'esperimento che aveva in mente in terra mediorientale.
-
Carla Giunghi era una donna che a dire di Zaccaria aveva saputo intraprendere studi sulla psiche umana senza venir contaminata dalle mode del suo tempo -< So io come c'è riuscita!> - non aveva nessuna intenzione di giustificare e motivare le sue scelte - < Voglio la Giunghi con me> - Mark sapeva bene che Carla Giunghi operava con metodi da strega del duemila più che come psicanalista vera e propria, ma Zaccaria sosteneva che tra i tanti ciarlatani comparsi in quest'ultimo secolo lei operava sospinta dal più onesto spirito di conoscenza e dall’etica più leale. Fossero stati gli incontri paralleli con Carla e il Lenzi a dare il la a Zaccaria all'idea dell'esperimento. Ma certo, qualunque cosa avesse in testa, in fin dei conti, dove sarebbe potuto arrivare da solo.
Se la solitudine è la normale condizione umana, l'unione è il suo fine e la congiunzione con i nostri simili è apprezzabile ed inevitabile.
Aveva investigato i giganti extraterrestri che il suo caro amico Gaspare gli disse di aver incontrato nel 1956 e con loro i Nefilim, esseri nati dall'accoppiamento tra un gigante ed umano.
Zaccaria, nel prepararsi a quell’esperimento, aveva studiato ogni documento rintracciabile che potesse essere stato scritto da una mano ispirata da una coscienza connessa con l’imponderabile.
-< Infinito>, sosteneva fermamente, è il numero di documenti contenenti verità segrete che è stato abilmente fatto sparire in ogni angolo di mondo> .
In tal modo argomentare con chi gli diceva che il suo trascorso da criptografo gli aveva permesso di entrare in contatto con documenti dallo straordinario valore storico ed esoterico.
-<… Le biblioteche di Babilonia ed Alessandria d’Egitto contenevano volumi con verità tramandate nell’arco di duecentomila anni ...>
-< … e ntrambe sono andate distrutte in modo misterioso e per mezzo di mani sconosciute> .
Ma Zaccaria non era mai stato uomo da perdersi d’animo, era convinto che le verità più alte, the higher truth
, come Roberto Lenzi ribadiva con il suo amabile accento inglese, potessero essere scovate anche senza l’ausilio di testi tramandati dagli antichi.
-< Attraverso le porte create dai Nefilim > -
-< Il buon sonno è segno di tranquillità interiore … e contribuisce ad aprire le porte della percezione > - affermava Zaccaria
- < Io non posso transigere su questa condizione> -
-< Mi servono scienziati che sappiano dormire … filosofi che sappiano dormire e poeti che facciano altrettanto> .
Capitava che a volte le diverse figure scelte per prender parte all’esperimento si incrociassero nel suo appartamento. Quando chi ben lo conosceva gli fece notare che Carlo Bodlari non era proprio il più tranquillo dei poeti, Zaccaria replicò che la sua irrequietezza in verità non era che desiderio di conoscenza e di giustizia e che ciò non impedisce certo un buon sonno - < Sono più che sicuro che Carlo si fa delle sonore dormite di notte … dovrà invece imparare a controllare la sua passione per le donne ...ad ogni modo gli unici poeti tranquilli che conosco sono quelli prossimi alla pensione >.
Ma v'era chi replicava -
-
Come spesso accade quando si parla del genere femminile anche in quell'ambito ne nacque una conversazione da corridoio -< Le donne brutte, poetesse o no, non amano gli affari di cuore, né tantomeno quelli di sesso ... sono affari questi che fanno prendere consapevolezza della propria condizione fisica, costoro preferiscono di gran lunga dedicarsi a questioni d'intelletto, incantar l'uomo con l'arte della mente per far si che questa appanni loro gli occhi > - Non tutti i presenti concordarono con tale affermazione, ma tutti tacquero ritenendo che Zaccaria sarebbe stato il giudice migliore.
- < Ma cosa mi tocca sentire! Il signor Bodlari saprà tenere a freno i suoi istinti per una volta, ci penserò io seppure io non farò assolutamente nulla per facilitargli il compito, anzi!
Ad un certo punto aprirò il nuraghe ad un nuvolo di belle donne così che ognuno degli uomini presenti avrà modo di mettere alla prova le sue qualità e la sua stessa anima>.
Il nuvolo di invitati nel sentire quelle parole aveva trascinato le sedie in modo da avvicinarle al divano su cui Zaccaria se ne stava tranquillamente seduto raccontando quelle cose. Il maestro aveva così cominciato a svelare ai presenti in cosa consisteva l'esperimento che aveva in mente di svolgere all'interno del nuraghe. Ma inevitabilmente il fatto che Zaccaria avesse accennato all'idea di consentire l'accesso ad una serie di seducenti donzelle aveva catalizzato l'attenzione delle anime di sesso maschile.
-
-professore
.
-<...non la donna in sé, ma la sua la sua capacità di condizionamento del pensiero del maschio > - non fu solo colui che aveva posto la questione a rizzare le orecchie in attesa della risposta di Zaccaria, ma tutti coloro che quella sera avevano scelto di tralasciare ogni altro impegno per recarsi da lui ad ascoltare quale bizzarro progetto era mai saltato in testa allo stimato Zaccaria Medici.
-
Zaccaria da un po' di tempo aveva preso l'abitudine di vestirsi esclusivamente con del lino bianco, una questione di comodità affermava lui, ma tale abbigliamento e quel suo modo di esprimersi sempre così pacato e distillatore di perle di saggezza avevano già creato, in quel gran paesone che è Firenze, intorno a lui già un alone profetico.
-. Affermava con decisione che per raggiungere i limiti che si era preposto avrebbe dovuto imboccare altre vie, una nuova strada. E' probabile che giunse ad una tale conclusione dopo aver sbattuto il naso contro il manoscritto Voynich .
-
Seppure ognuno dei presenti a quella riunione fosse avvezzo alle espansioni filosofiche di Zaccaria Medici capitava che alcune sue affermazioni risultassero ancora non del tutto comprensibili.
-< Voi, cari amici, parlate di storia … trattate di fatti e di scienza, io mi occupo di verità celate, non so immaginare come possiate comprendere tutto ciò di cui io parlo e tutto quanto io tratto> -
In effetti l'argomento che più d'ogni altro aveva attirato l'attenzione dei presenti era stato indubbiamente quello in cui Zaccaria affermava che la donna aveva in se la capacità di fuorviare il pensiero dell'uomo e di ancorarlo a cose terrene limitandone l'estensione verso mondi più alti - < Forse è giusto che sia così ….> - aveva argomentato il Nicci, filosofo del gruppo -<... forse la mente dell'uomo deve proprio restarsene ancorata per terra per far si che ad innalzarsi sia la sfera meno razionale e logica dell'uomo, forse siamo come una mongolfiera che ha bisogno di un certo tempo prima di essere pronta a prendere la via per il cielo>.
Vi era chi sostenesse che la donna fosse un ostacolo all'evoluzione dell'essere umano e con esso dell'intero pianeta terra e chi al contrario supportasse l'idea che senza la donna la terra sarebbe ridotta in condizioni ancora peggiori .
-< Amici, siamo nel 2017! ...> - Il meno interessato al chiacchiericcio sulle donne pareva essere Roberto Lenzi, -< … uomo o donna … la diversità tra gli esseri umani sta nel loro stato di coscienza e non certo nel sesso!>.
Nel buttare tra loro quell'affermazione si era alzato dalla poltrona in cuoio per avvicinarsi ad una delle pareti del salone in casa del fratello Mark in cui per ovvia comodità ed i un modo che sembrava aver trasgredito le norme dello spazio tempo era traslato quell'incontro.
Roberto, che di cognome faceva Lenzi, in realtà aveva vissuto gran parte della sua esistenza in quegli Stati Uniti d'America che per le bizzarre alchimie del potere sono arrivate ad essere la patria dell'innovazione scientifica ed era stato recentemente considerato uno dei tre scienziati viventi più