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Il circo e i suoi “fenomeni”
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Il circo e i suoi “fenomeni”
E-book104 pagine1 ora

Il circo e i suoi “fenomeni”

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Info su questo ebook

Il circo e i suoi “fenomeni” è più di una semplice raccolta di racconti e più di un romanzo: è una serie di ritratti attraversati da un fil rouge che li connette l’uno all’altro e tutti al grande epicentro del circo, della vita nomade in un mondo a parte, con le sue regole e le sue leggi, che possono essere amichevoli o spietate, a seconda dei casi. Laura Trivero ritrae questo universo poetico con il cuore e l’immaginazione, riflettendone le luci brillanti ma anche la fatica e, in ultimo, le ombre. Una lettura che ha i colori della favola e la profondità della saggezza.


Laura M. T. Trivero nasce a Rivoli (To). Vive con il marito e i due figli in provincia di Torino, dove lavora come cuoca presso una scuola materna coniugando due sue grandi passioni: la cucina e i bambini, di cui adora l’autenticità e l’entusiasmo contagioso per il futuro. Questo è il suo secondo libro e la sua prima puntata nella narrativa dopo: Mio figlio dislessico, diario e difficoltà di un percorso scolastico, edito da Fabbrica dei Segni Editore, con lo pseudonimo di Virginia Treevery.
LinguaItaliano
Data di uscita9 set 2022
ISBN9788830670433
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    Il circo e i suoi “fenomeni” - M. T. Laura Trivero

    Nuove Voci - Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una Vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i quattro volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo

    (J.K.Rowling)

    PREFAZIONE DELL’AUTRICE

    Il circo, fonte di ricordi indelebili di quando eravamo bambini, quando si sentiva strillare per strada: "venghino signori, venghino, il circo è arrivato in città" e per strada si riunivano persone curiose di vedere dove si sarebbe accampato. Così affascinante, viaggiando per il mondo con il suo spettacolo attrae da sempre migliaia di bambini e adulti, con i suoi odori misti di zucchero filato e popcorn e luci colorate che danzano sul piazzale e alte nel cielo, luogo di sogni, creatore di illusioni mescolate alla realtà. Al tempo stesso popolare e magico, con le sue arti e discipline diverse ed esibizioni di abilità fisica che arrivano all’estremo. Folle enormi si riuniscono per vedere e assistere a spettacoli incredibili dal vivo.

    Il circo, una comunità familiare itinerante che si esibisce sotto un tendone colorato e accoglie nuovi elementi senza mai manifestare nessun pregiudizio. Il circo, un tempo assortimento di "fenomeni da baraccone"; esseri umani con particolari deformità come giganti, donne barbute, persone affette da malattie rare o individui con abilità strabilianti.

    Il circo, un mondo dove regna la comicità, la magia dell’arte, la confusione, i colori e gli odori. Il circo, luogo dove uomini e animali vivono in perfetta simbiosi tra loro.

    Il circo, via di fuga per la libertà della fantasia e orgoglio sconfinato di chi ha fatto della propria vita un’arte, sconosciuto a tanti, bistrattato dai più.

    Il circo, culla di mille storie e personaggi imprevedibili.

    "Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza.

    I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici"

    (Kahlil Gibran)

    IL CLOWN

    Quando era ancora nella pancia della sua mamma i genitori la sera, una volta a letto e prima di dormire, non riuscivano a fare a meno di parlare e fantasticare di come sarebbe stato il loro piccolino per ore intere. Immaginavano come e chi sarebbe stato un domani, quello che avrebbe fatto una volta cresciuto, le scuole che avrebbe frequentato, gli sport che avrebbe praticato, i lavori importanti che avrebbe esercitato, le grandi opere che avrebbe compiuto, eccetera, eccetera. Per non fare differenze, nel caso in cui la loro creatura li stesse ascoltando, a giorni alterni parlavano come se fosse un maschio, Alessandro, e la sera seguente come fosse una femmina, Lucrezia.

    Finalmente arrivato il momento tanto atteso della nascita il loro piccolino era venuto alla luce e scoprirono che era proprio Alessandro!

    La loro felicità fu sconfinata, ma poi,

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