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La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri
La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri
La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri
E-book194 pagine2 ore

La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri

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Ebook trascritto in ortografia originale dell'omonima opera, pubblicata in Firenze nel 1861 di cui si sconoscono le generalità complete dell'autore (che si firma Alete) che vi illustrerà: Che la invocazione dei Santi o delle Immagini è proibita dalla Santa Scrittura, dai Concili dei primi Secoli, dai Santi Padri; Che è inutile invocare i Santi essendo sufficiente e solamente necessaria la intercessione di Gesù Cristo; Che il Santo che si invoca è impossibile che ci ascolti; Che la invocazione e il culto dei santi sono basati su falsi miracoli;che non si è certi che quella reliquia, quella statua, quella immagine appartenga e rappresenti il santo al quale è reso culto o adorazione.
LinguaItaliano
Data di uscita17 ago 2018
ISBN9788828375845
La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri

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    Anteprima del libro

    La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri - Alete

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     Copyright

    © Titolo: La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri.

    © 2018 Luigi Albano  (autore/trascrittore elaborazione edizione digitale).

    © copertina: Luigi Albano

    Linguaggio: Italiano

    La Invocazione dei Santi condannata dalla Santa Scrittura e dai Santi Padri, è stata pubblicata nel 1861 a Firenze, dalla Tipografia Torelli, dell'autore che si firma Alete non si conoscono le generalità complete. 

    La realizzazione di questo e-book ha richiesto una lunga e complessa opera di revisione e assemblaggio dell'Optical Character Recognition, della relativa modifica dell'impaginazione nonché dell'inserimento della copertina, di titoli, di collegamenti ipertestuali all'enciclopedia Wikipedia, delle tabelle dei contenuti ed altri elementi non presenti nell'opera originale, pertanto il testo di questa edizione nella elaborazione di cui sopra, è opera di ingegno e come tale tutelata dalle leggi sul copyright.

    Di conseguenza qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questa elaborazione digitale così come l'alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell'autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. 

    Note del trascrittore:

    Sono state mantenute in originale sia l'ortografia che la punteggiatura così come i modi di scrivere alternativi (es. Lepanto/Lèpanto chierici/cherici, scelghiamo/ scegliamo e simili), rettificando senza annotazioni i minimi errori tipografici

    Inoltre sono stati eliminati i relativi numeri di pagina e sono state mantenute in originale sia l'ortografia che la punteggiatura così come i modi di scrivere alternativi (es. raunò/radunò - chierici/cherici, e simili), rettificando senza annotazioni i minimi errori tipografici.

    La stampa a caratteri mobili venne introdotta nel 1455 da Gutenberg con la pubblicazione della Bibbia a 42 linee che venne nel 1830 sostituita dalla stampa meccanica, anno considerato convenzionalmente dagli specialisti del "digital libraries" il terminus ante quem, con il quale ha fine l’epoca del libro antico.

    Quindi per libri antichi si intendono tutte le edizioni stampate tra il 1455 e il 1830.

    Per natura il libro antico è un oggetto antico veicolo di idee che per la sua rarità e delicatezza è di dominio pressoché assoluto degli istituti culturali, infatti i libri, le raccolte, i documenti, i giornali e quanto altro, sono sparsi in tutto il mondo custoditi in centinaia di migliaia di biblioteche, archivi, collezioni private e università, che per la molteplicità delle volte non sono accessibili alle persone comune per distanza o per altro.

    Tramite la loro elaborazione in digitale e la successiva pubblicazione si permette a tutti di prendere visione di questi libri che hanno segnato parte della storia dell'essere umano.

    Grande appassionato di libri antichi mi dedico a trasmettere cultura tramite la trascrizione in digitale e pubblicazione di opere di dominio pubblico che corrono il rischio di essere dimenticate.

    Cav. Luigi Albano

    La Grazia del Nostro Signore  Gesù Cristo, 

    e la carità di Dio e la comunione dello Spirito Santo, 

    sia con tutti Voi. 

    (II. Coloss. XIII. 13. Guardatevi dagli Idoli. I Giov. V. 21).

    Premessa

    Cari Lettori,

    La Chiesa di Roma insegna, che per ottenere da Dio le grazie cha da Lui imploriamo, bisogna ricorrere ai Santi, adorarli, o render loro un culto, inginocchiarsi innanzí alle figure, immagini, a pitture che li rappresentano, o alle loro reliquie e fervorosamente pregarli, onde intercedano per noi presso Dio.

    La Chiesa Romana assicura che questo è un mezzo eflìcace, perchè Dio mosso dalla intercessiome dei Santi accorda la grazia che gli è domandata. 

    Coloro che ignorano le Sante Scritture credono a questo insegnamento, e pie e devote persone, fanno accendere candele innanzi a questa o a quella immagine, spendono danaro per farne la così detta festa e si inginocchiano innanzi  alla statua o alla pittura o ad un osso, (reliquia) che credono rappresentare il Santo, o essere appartenuto al Santo, e nella credulità che li ascolti, effondono in preghiere e atti di adorazione come se fosse Dio stesso.

    La Chiesa di Roma insegna che cosi facendo si adempie la volontà di Dio, ma la Chiesa di Roma ci inganna perchè tali atti, tali preghiere sono una manifesta trasgressione al comandamento di Dio; e chi le fa si rende meritevole del terribile rimprovero che S. Paolo fa a coloro i quali avendo conosciuto Dio ne hanno mutato la gloria incorruttibile "nelle concupiscenze dei loro cuori, la verità di Dio in menzogna, adorando e servendo la creatura, lasciato il Creatore" - Rom. I. 24, 25.

    Nato nella Chiesa di Roma, ammaestrato nella erronea dottrina, prestai anche io culto ai Santi, adorai le immagini, stetti in ginocchio delle ore innanzi a loro: ma trovato il libro della legge dell'Eterno, la Parola di Dio, rigettai quel culto perchè espressamente Dio me lo proibiva, e domandai perdono della involontaria trasgressionme: e Dio mi ha nella sua bontà perdonato e col perdono mi ha fatto conoscere in tutta la sua chiarezza e purezza, l'errore nel quale ero stato ammaestrato. 

    Come Levi, o Matteo, cha fa un gran convito di amici perchè riceve Cristo nella sua casa, come Andrea che premuroso cerca il fratello Pietro per dirgli ho trovato il Cristo e per condurlo a Lui, come Maria che ha scelta la buona parte ponendosi ai piedi di Gesù, così, caro lettore voglio condurti a Cristo, indurti a lasciare la invocazione ed adorazione dei Santi e delle immagini mostrandoti:

    Che la invocazione dei Santi o delle Immagini è proibita dalla Santa Scrittura, dai Concili dei primi Secoli, dai  Santi Padri;

    Che è inutile invocare i Santi essendo sufficiente e solamente necessaria la intercessione di Gesù Cristo;

    Che il Santo che si invoca è impossibile che ci ascolti;

    Che la invocazione e il culto dei santi sono basati su falsi miracoli;

    Finalmente che non si è certi che quella reliquia, quella statua, quella immagine appartenga e rappresenti il santo al quale è reso culto o adorazione. 

    Capitolo primo

    La Santa Scrittura, i Concili dei primi Secoli, i Santi Padri condannano il Culto e la adorazione dei Santi e delle Immagini.

    Se per mostrare l'errore della Chiesa di Roma riportiamo i Concili e la dottrina dei Santi Padri, non è per avvalorare la autorità della Santa Scrittura, ma solamente per mostrara che nei primi tempi del cristianesimo si era obbedienti alle Santa Parola.

    Per noi, la questione è sempre risoluta dalla Santa Scritture poichè essa sola in materie di fede è sufficiente a risolvere ed ammaestrare. E come dubitarne? Non è Iddio che l'ha ispirata? Iddio non è un Essere perfetto? e se è perfetto come, non credere, ma supporre, che nella sua Parola ha parlato a mezzo e non completamento? 

    Cosi non sia, e la Parola stessa dissipa ogni dubbio imperocchè: "È perfetta, rende savio a salute per le fede che è in Gesù Cristo: È  tutto divinamente inspirata ed utile ad insegnare e correggere, ad ammaestrere in giustizia, acciocchè l' uomo di Dio  sia compiuto appieno fornito per ogni buona opera" - Salm. XIX. (XX).7.II. Timot. III. I6. 17. 

    Gesù Cristo stesso quando richiama i suoi discepoli e uditori a riflettere sulla via della salvazione li invia elle Legge ed ai Profeti, hanno Mosè ed i Profeti ascoltato quelli: se non ascoltano Mosè ed i Profeti, non pur crederanno Luc. XVI. 29.31. 

    Se qualche sofistico a dissipare ogni dubbio su questa verità volesse che alla Parola di Dio, la voce dei Santi Padri si unisse, è facile contentarlo, leggiamo infatti in:

    S. Clemente Papa: I Secolo - Avete le Scritture e ne siete bene istruiti, conservatele nella vostra memoria e spesso fatele presenti. Applicatevi con premura a queste, che sono i veri oracoli dello Spirito Santo. Lett. ai Corint. 1. e 2;

    S. Giustino Martire: II Secolo - Noi non abbiamo ricevuto da Cristo l'ordine di credere alle tradizioni umane, ma a quello solamente che i profeti hanno scritto, e che Cristo stesso ha insegnato. Dialog. cont. Trifone. La vera religione è scritta nei libri dei profeti e degli Apostoli, che soli hanno veduto ciò che è conforme alla verità. Nell'Oraz. ai Greci;

    S. Ireneo: II Secolo - Tutte le Scritture, cioè le Profezie ed i Vangeli, sono chiari e senza ambiguità, e possono egualmente essere intese da tutti. Contro gli Eretici;

    Teofilo di Antochia: II Secolo - Consulta le Sante Scritture, imperocchè esse ti possono insegnare con grande evidenza in qual modo puoi evitare le pene eterne. A. Ant. lib. I.;

    Clemente Alessandrino: III Secolo - Le Sante Lettere rendono li uomini santi, però l'Apostolo dice, che sono utili ad insegnare, affinchè l'uomo di Dio sia perfetto. La parola non è nascosta ad alcuno, è una luce comune che illumina tutti li uomini. Stromati lib. 7;

    Origene: III Secolo - È necessario invocare la testimonianza delle Scritture, imperocchè altrimenti le nostre opinioni sono senza fondamento, e le nostre spiegazioni senza fede.Omelia IX sul Levetico.

    Quelli che vogliono imporre agli altri i loro dogmi, li distolgono dalla lettura della Parola di Dio, sotto pretesto che sono inaccessibili; ma in realtà è perchè temono di essere convinti dalla loro testimonianza. 

    Se vedono la loro dottrina condannata dai Santi libri, ne attaccano nel medesimo tempo lo spirito e la lettera: se al contrario, una sola parola può servire alla loro tesi, la svolgono dal suo naturale concetto distaccandone la frase, e forzando le sillabe stesse a sostegno dei loro falsi ragionamenti. Trattato contro coloro che non vogliono che si studi la Scrittura.

    S. Basilio il Grande: IV Secolo - Bisogna provare con la Scrittura quello che dicono i dottori, ricevere quello che è conforme alle Scritture e rigettare quello che è contrario. Somma nella morale 72.

    S. Girolamo: IV Secolo - Quello che non ha la sua autorità dalle Scritture può essere rigettato. Comment. su S. Matt Cap. 23.

    S. Giovanni Crisostomo: IV Secolo - Vi esorto e vi prego tutti di rigettare, riguardo alle cose di Dio, la opinione di chicchessia, e di esaminarle tutte secondo le Scritture. Omel. 43. sulla 2. ai Corinti. Tutto è chiaro e retto nelle Scritture Divine, tutte le cose necessarie sono evidentissime. Omel. 5. sulla 1. ai Tessal.

    Isidoro di Pelusio: V Secolo - Li Oracoli celesti e sacri, essendo stati promulgati e trascritti per tutto il genere umano, sono rimarcabili per la chiarezza, che è sì grande che li agricoltori ed i mestieranti comprendono immediatamente quello che è conveniente, giusto e utile. Letter. 91.

    S. Agostino: V Secolo - Io non voglio che tu segua la mia autorità, e pensi che ti abbisogna credere che qualche cosa ti è utile perchè io te l'ho detto, ma io voglio che tu creda alle scritture Canoniche: quando hai qualche cosa in cui tu non veda ancora la verità, o che tu creda verità, la quale persuade e che così tu lo veda chiaramente. Letter. 147 a Paolin. Rigettate tutto quello che non viene dai Santi Libri. Sermone 46 sopra Ezech.

    S. Gregorio Magno: VI Secolo - Tutto ciò che può edificare ed istruire è contenuto nelle Sante Scritture: per loro solamente i

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