Storie sotto la neve

Di Daniela Mannoli

"In ognuno di noi c'è un folletto che sa fare magie"...

Pensate che anche gli oggetti ci possano vedere e giudicare? In uno di questi racconti pare di sì.

Che sia un bambino, una mamma o un nonno, i personaggi di queste 8 storie sono sfiorati da un tocco magico e le difficoltà spariscono per incanto.

E voi sognate ad occhi aperti? Non rinunciate mai ad un sogno perché tutto è possibile, soprattutto la notte di Natale.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 26 mar 2019
• ISBN: 9788831604925

Anteprima del libro

supervisione.

PREFAZIONE

Mio padre raccontava della carestia e del gelo di un inverno freddissimo (1928-29), dai suoi ricordi è nata la prima storiella Notte di Natale; poi, anno dopo anno mi sono proposta di scrivere un racconto per la festa che i bambini amano di più: il Natale.

In ogni storia c'è un particolare legato alla mia infanzia da cui traggo ispirazione, soprattutto nell'ultimo che conclude le vacanze natalizie.

Ci vorrebbe una magia è stato scritto pensando a mia nipote Claudia che ama fare i biscotti per le feste di Natale.

L'alberello finto è una elaborazione di un'idea dell'amica Cris.

Buon Natale a tutti!

La Notte Santa

con mille candele

e le gote rosse dal

gelo. Ascolta:

un canto

di quando

eravamo bambini.

(Daniela Mannoli)

Notte di Natale

Raccontano che in un lontano inverno di carestia, la miseria fu accompagnata da un freddo intenso.

In un paesino nella campagna desolata, il canale s’era ghiacciato e anche i più anziani non rammentavano tanto gelo.

Era la vigilia di Natale.

I più fortunati avevano tirato il collo alla gallina vecchia e cominciavano a pregustare il pranzo della festa, ma nella casa più a nord del paese, non c’erano galline, né uova. Non c’era pane bianco. Ester aveva cotto sulla stufa la polenta e il figlio maggiore aveva venduto la sua piccola armonica per comprare un’aringa affumicata e del vino rosso: nonostante tutto, nella casa dimorava l’allegria. I bei tempi erano un ricordo, ma Ester donava ai suoi figli il buon umore ed era convinta che cantare, soprattutto in compagnia, aiutasse a superare le difficoltà.

Ester inventava storie per i suoi piccoli e riusciva a stupirli anche davanti ad un vetro ghiacciato: -Avete visto? Il gelo ci ha regalato le tendine di pizzo e fuori… guardate là quei tre pioppi così carichi di neve … sono tre maghi con i cappucci pendenti e stanno preparando un prodigio …- i bambini ascoltavano affascinati.

Il padre era rincasato portando con sé un ciocco e una folata turbinante di nevischio: -Non ricordo una vigilia così in tutta la mia vita! Su, bambini, accendiamo il fuoco, questo