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Le Catene Lineari Secondarie: del Corpo e dello Spirito
Le Catene Lineari Secondarie: del Corpo e dello Spirito
Le Catene Lineari Secondarie: del Corpo e dello Spirito
E-book251 pagine20 ore

Le Catene Lineari Secondarie: del Corpo e dello Spirito

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Il dott. Giuseppe Calligaris nel 1928 scoprì che la stimolazione, che chiamava "carica", della linea assiale di un dito o di una linea interdigitale provoca in ciascun individuo,sempre lo stesso riflesso fisico e contemporaneamente genera un sentimento sempre della stessa specie.
 
“… Fino ad oggi ho parlato soltanto delle linee assiali e di quelle interdigitali di una mano, nonché delle loro corrispondenti sulla superficie cutanea del corpo umano, vale a dire di linee primarie o di I° ordine, come vennero da me chiamate, per la prima volta, vent’anni or sono.
Però, già fin da quell’epoca avevo anche accennato a linee secondarie o di II° ordine, che decorrono parallelamente ad ogni primaria, nella banda cutanea che le è propria …. «Accanto alla linea mediana di ogni singolo dito e accanto ad ogni linea interdigitale, a destra e a sinistra, per lo spazio di circa 5 mm, sonvi delle bande o striscie cutanee depositarie, con i loro piccolissimi anelli, delle catene secondarie, di tutte le differenziazioni e di tutte le specializzazioni che sono proprie alla funzione generale di quella data catena lineare».
 
Il Prof. Calligaris dimostrò che la struttura interna del corpo umano e il tessuto cutaneo che lo riveste sono in relazione tra loro; ipotizzando l’esistenza di linee e placche cutanee che corrispondono allo stato mentale del paziente.
Ogni stimolazione di un dito o di un arto provoca nel paziente il medesimo riflesso sul corpo e lo stesse sensazioni sul piano spirituale. Stimolando adeguatamente le placche cutanee abbiamo una influenza sul sentimento corrispondente. Questo approccio rivoluzionario apre scenari incredibili per rimediare a disturbi fisici e psichici.
 
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2019
ISBN9788869374302
Le Catene Lineari Secondarie: del Corpo e dello Spirito

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    Le Catene Lineari Secondarie - Giuseppe Calligaris

    PRIMARIA

    Multa non quia difficilia sunt ...

    «Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt difficilia».

    SENECA, Epist. 104,26

    1 10 9 8 7 6 3 4 3 2 1

    Fig. 1 - Le catene lineari secondarie del corpo e dello spirito

    Dissociazione 1

    Amore 2

    Oblìo 3

    Memoria 4

    Odio 5

    Associazione 6

    Dolore 7

    Piacere 8

    Sonno 9

    Emozione 10

    BANDA N. 1 -Le dissociazioni mentali, i segmenti del sistema nervoso

    cerebro-spinale, le radici e i nervi.

    8. Dissociazione di tutti gli amori e cortex cerebri — 7. Dissociazione di tutti gli oblìi e subcortex superior — 6. Dissociazione di tutte le memorie e subcortex inferior — 5. Dissociazione di tutti gli odii, basis cerebri et cerebel­lum — 4. Dissociazione di tutti i dolori e medulla cervicalis — 3. Dissocia­zione di tutti i piaceri e medulla dorsalis — 2. Dissociazione di tutti i sonni e medulla lumbo-sacralis — 1. Dissociazione di tutte le emozioni, radices et rami peripherici.

    BANDA N. 2 - Gli amori e i segmenti dell'intestino.

    1. Amore sessuale e duodeno — 2. Amore familiare e digiuno — 3. Amore patrio e ileo — 4. Amore umanitario e religioso, cieco e appendice — 5. Amore per la società e colon ascendente — 6. Amore per la natura e colon trasverso — 7. Amore per l’arte e colon discendente — 8. Amore per il lavoro, sigma colico e retto.

    BANDA N. 3 - Gli oblìi e i segmenti dello stomaco.

    1. Oblio dell’amore sessuale e piloro — 2. Oblio della famiglia e segmento inferiore dello stomaco — 3. Oblio della patria e segmento medio dello stomaco — 4. Oblio dell’umanità e della religione e segmento superiore dello stomaco — 5. Oblio della società, cardias e segmento inferiore dell’e­sofago — 6. Oblio della natura e segmento superiore dell’esofago — 7. Oblio dell’arte e faringe — 8. Oblio del lavoro e bocca.

    BANDA N. 4 - Le memorie, i segmenti degli organi sessuali

    e la vescica urinaria.

    1. Ricordi sessuali e vescica urinaria — 2. Ricordi familiari e uretra — 3. Ricordi patri, testicoli e ovaie — 4. Ricordi umanitari e religiosi, condotti deferenti e trombe — 5. Ricordi di società, utricolo prostatico e utero — 6. Ricordi inerenti agli aspetti della natura, pene e vagina — 7. Ricordi d’arte, pene e clitoride — 8. Ricordi inerenti al lavoro, glande, prepuzio e vulva.

    BANDA N. 5 - Gli odii e i segmenti del fegato.

    1. Odio per l’amore sessuale e margine anteriore del fegato — 2. Odio per la famiglia e segmento retrostante del fegato — 3. Odio per la patria e segmento retrostante del fegato — 4. Odio per l’umanità e per la religione e colecisti — 5. Odio per la società e segmento retrostante del fegato — 6. Odio per la natura e segmento retrostante del fegato — 7. Odio per l’arte e segmento retrostante del fegato — 8. Odio per il lavoro e margine posteriore del fegato.

    BANDA N. 6 - Le associazioni mentali, i segmenti dei reni

    e del sistema neurovegetativo.

    8. Confusione di tutti gli amori, innervazione vegetativa dell’intestino e polo superiore del rene — 7. Confusione di tutti gli oblìi, innervazione vegetativa dello stomaco e segmento sottostante del rene — 6. Confusione di tutti i ricordi, innervazione vegetativa degli organi sessuali e della vescica urinaria, segmento sottostante del rene — 5. Confusione di tutti gli odii, innervazione vegetativa del fegato e segmento sottostante del rene — 4. Confusione di tutti i dolori, innervazione vegetativa della milza e segmento sottostante del rene — 3. Confusione di tutti i piaceri, innervazione vegetativa del pancreas e segmento sottostante del rene — 2. Confusione di tutti i sonni, innervazione vegetativa dei polmoni e segmento sottostante del rene —

    Confusione di tutte le emozioni, innervazione vegetativa del cuore e polo inferiore del rene.

    BANDA N. 7 -1 dolori e i segmenti della milza.

    1. Dolore per l’amore sessuale e margine anteriore della milza —

    Dolore per la famiglia e segmento retrostante della milza — 3. Dolore per la patria e segmento retrostante della milza — 4. Dolore per l’umanità e per la religione e segmento centrale della milza — 5. Dolore per la società e segmento retrostante della milza — 6. Dolore nella natura e segmento retrostante della milza — 7. Dolore nell’arte e segmento retrostante della milza —8. Dolore per il lavoro e margine posteriore della milza.

    BANDA N. 8 -1 piaceri e i segmenti del pancreas.

    1. Piacere sessuale e margine destro della testa del pancreas — 2. Piacere per la famiglia e segmento susseguente del pancreas — 3. Piacere per la patria e segmento susseguente del pancreas — 4. Piacere in rapporto all’umanità e alla religione e segmento susseguente del pancreas — 5. Piacere per la società e segmento susseguente del pancreas — 6. Piacere per la natura e segmento susseguente del pancreas — 7. Piacere per l’arte e segmento susseguente del pancreas — 8. Piacere per il lavoro e margine sinistro della coda del pancreas.

    BANDA N.9-1 sonni e i segmenti dei polmoni.

    1. Il sonno, l’amore sessuale e le pleure — 2. Il sonno, la famiglia e la base dei polmoni — 3. Il sonno, la patria e il terzo medio dei polmoni — 4. Il sonno, l’umanità, la religione e i lobi superiori dei polmoni — 5. Il sonno, la società e i bronchi — 6. Il sonno, la natura e la trachea — 7. Il sonno, l’arte e la laringe — 8. Il sonno, il lavoro e le cavità nasali.

    BANDA N. 10 - Le emozioni e i segmenti del cuore.

    1. Emozione sessuale e pericardio — 2. Emozione familiare e margine sinistro del cuore — 3. Emozione patria e cuore sinistro — 4. Emozione umanitaria e religiosa e cuore sinistro — 5. Emozione per la società e cuore destro — 6. Emozione per la natura e cuore destro — 7. Emozione per l’arte e margine destro del cuore — 8. Emozione per il lavoro e albero circolatorio.

    ​LE LINEE SECONDARIE

    Fino ad oggi ho parlato soltanto delle linee assiali e di quelle interdigitali di una mano, nonché delle loro corrispondenti sulla superficie cutanea del corpo umano, vale a dire di linee primarie o di I ordine, come vennero da me chiamate, per la prima volta, vent’anni or sono (3).

    Però, già fin da quell’epoca avevo anche accennato a linee ipere- stetiche secondarie o di II ordine, che decorrono parallelamente ad ogni primaria, nella banda cutanea che le è propria, e che ho rappresentata in una figura (Fig. 5) della mia ultima monografia, in cui sta scritto quanto segue: «Accanto alla linea mediana di ogni singolo dito e accanto ad ogni linea interdigitale, a destra e a sinistra, per lo spazio di circa 5 mm, sonvi delle bande o striscie cutanee depositarie, con i loro piccolissimi anelli, delle catene secondarie, di tutte le differenziazioni e di tutte le specializzazioni che sono proprie alla funzione generale di quella data catena lineare» (2).

    Non è possibile ancor oggi precisare il numero di queste linee di II ordine, che formano il corteo associativo d’ogni linea di I ordine. Per semplificare la ricerca e in analogia a quanto si verifica circa il numero delle linee primarie d’un grande quadrato (mediano o intermedio) (3), presentemente sto studiando otto linee secondarie annesse ad ogni primaria (Fig. 2), quattro alla sua destra e quattro alla sua sinistra, nel territorio della banda cutanea corrispondente (Fig. 1).

    Le ulteriori ricerche ci mostreranno senza dubbio l’esistenza di altre linee di 3° e di 4° ordine, alla loro volta annesse a quelle di 2° ordine, per colmare tutto lo spazio della rispettiva banda cutanea (4).

    Per intanto posso dire che le linee secondarie sono un po’ più difficilmente eccitabili di quelle primarie, e posso inoltre affermare che ognuna di queste ultime, sia essa l’assiale di un dito o sia una interdigitale, assume una funzione collettrice, vale a dire ha il destino fisiologico di raccogliere e di assommare le specifiche funzioni che sono proprie a tutte le linee di II ordine decorrenti parallelamente ad essa, allontanate fra loro da 1 mm all’incirca (5), nel suo lato destro come in quello sinistro.

    Così accade che, come risulta dalle prime ricerche (6), per esempio, la stimolazione o la carica della banda assiale del dito pollice, perché impegna la linea primaria, richiama complessivamente allo spirito dell’esaminato i diversi amori, in vario modo associati, mentre invece la carica specializzata di una sola linea secondaria della banda o del territorio cutaneo dell’amore evoca un solo e determinato amore. Per ciò avviene che, ad esempio, la stimo­lazione della banda assiale del dito indice — in quanto ne colpisce la linea longitudinale primaria — determina un'ipermnesia generale, mentre invece la carica di una sola linea secondaria della detta banda, come fra poco vedremo, suscita un'ipermnesia speciale, sistematizzata, cioè vivifica un determinato sistema d’immagini e un dato ordine di ricordi.

    Lo stesso fatto si verifica, per portare un ultimo esempio, nella carica della I banda interdigitale. Anche in questo caso, essendo aggredita e caricata la linea longitudinale primaria o mediana della banda cutanea corrispondente, si produce un oblio generale, mentre invece l’eccitazione di una sola linea secondaria dello stesso territorio, come in seguito dimostreremo, determina un'amnesia speciale e siste­matizzata, cioè limitata ad un dato ordine d’immagini mentali.

    Fig. 2 - Il piccolo quadrato fondamentale con le sue linee primarie e secondarie.

    .

    IL METODO DI RICERCA

    Lo spillo faradico

    Negli ultimi tempi dò la preferenza, in queste mie ricerche riguardanti la stimolazione o la carica delle linee iperestetiche di II ordine, allo spillo faradico, che mi pare debba considerarsi come il metodo di elezione.

    E molto semplice, e può venir posto in opera dal ricercatore novello. Mentre il soggetto in esame tiene in mano un largo elettrodo inumidito, l’esaminatore compie le sue ricerche con la punta di uno spillo innestato all’estremità dell’altro reoforo (ved. Fig. 3), ben regolando la corrente faradica, che dev’essere percepita sulla pelle sotto forma di formicolio, senza però riuscire dolorosa, perché il dolore ostacola, come altre volte si disse, lo svolgimento di questi delicatissimi riflessi neuro-vegetativi e quindi le parti­colari ripercussioni psichiche (7).

    Mentre l’esaminando sta dunque seduto comodamente davanti all’esa­minatore o decombe in letto con l’elettrode indifferente in una mano (oppure posto a contatto di qualsiasi altra parte del corpo) (8), l’esaminatore fa decorrere lentamente, per lo spazio di 1 cm circa, la punta dello spillo faradico nel polpastrello di un dito o sopra una banda interdigitale dell’altra mano (meglio che sul lato dorsale dell’ultima falange, sotto l’unghia), attraverso la banda assiale dello stesso dito (ved. Fig. 3), in modo da incontrare ad angolo retto ciascuna delle otto linee longitudinali secondarie che docorrono nel territorio della banda stessa (quattro a destra e quattro a sinistra della linea assiale primaria. Cfr. Fig. 1), senza però caricare le due facce laterali del dito stesso, che entrano nel dominio della banda laterale del corpo.

    Non conviene bagnare l’apice del dito, quantunque, così facendo, lo stimolo faradico riesca sulle prime più sensibile e più attivo, perché, dopo poco, asciugandosi la pelle e quindi aumentandone la resistenza, bisogna nuovamente accrescere l’intensità della corrente. E più pratico il metodo di fare l’esplorazione a pelle asciutta, perché, in tal modo, percepito dall’esami- nato il punctum optimum per l’intensità della corrente, questa può restare stabile, senza graduarla nuovamente a più riprese.

    Per le indagini che qui vengono riferite, non conviene usare la stimola­zione labile, cioè la carica elettrica interrotta (carica a striscio) che vale per altre ricerche già da noi riferite, ma bisogna ricorrere allo stimolo stabile (ved. più innanzi). L’eccitazione interrotta, il passaggio ripetuto dello spillo fara­dico, la stimolazione discontinua sono necessarie soltanto nel primo tempo della ricerca, per pochi minuti, cioè fino a quando la linea secondaria che dev’essere presa in esame è ben individualizzata, ben localizzata ed esatta­mente segnata (basta segnarne un punto). E in ciò sta il compito meno agevole, così per l’esaminato come per l’esaminatore, che però lo vedranno farsi sempre più facile, di mano in mano che si perfezionerà l’attenzione del primo e progredirà la conoscenza del secondo. Non s’illuda l’esploratore novello di colpire questi piccoli bersagli e di regolare questi intricati meccanismi tout d’un coup. Non pensi che, in queste ricerche, può fare a meno di tutti quei tentativi e di tutte quelle prove che sono pur necessarie quand’egli abbia, poniamo, da allestire un preparato microscopico con un nuovo metodo o abbia da compiere una qualsiasi altra delicata indagine di fisiologia, di chimica ecc., per la prima volta. Io ho l’impressione che alcuni si diano alla critica anziché alla ricerca, perché la prima è per certo più facile cosa, e mi pare anche siano qualche volta indotti tout simplement a giudicare fantastiche le catene lineari del corpo e dello spirito sol perché, dopo qualche inesperta stimola­zione e dopo qualche breve prova sopra uno o due individui, molte volte senz’aver letti e compulsati i miei 30 lavori sull’argomento, come sarebbe necessario per non discutere intorno a ciò che ignorano, non han potuto vedere gli spettacoli da me proclamati. Basterebbe pensare, per un momento, che se la localizzazione di queste linee, anzi di questi punti iperestetici che ricoprono regolarmente tutta la nostra superficie cutanea e ciascuno dei quali è centro di un riflesso somato-psichico prestabilito e teatro di un nuovo e grande mondo inesplorato, fosse una così semplice e così facile cosa, sarebbe stata probabilmente trovata, prima che da me, da molti altri ricercatori che studiarono la nostra sensibilità cutanea nel corso di questi ultimi 6 od 8 millenni che alcuni antropologi stabiliscono, a peu près, siano trascorsi dall’epoca della comparsa del primo uomo sopra questo nostro pianeta.

    Quando dunque la speciale linea secondaria che viene presa in studio è trovata, è fissata ed è segnata d’emblée, perché in realtà ha dato luogo a quella precisa risposta psichica preveduta (riflesso cutaneo-psichico) o perché venne posta spontaneamente in vibrazione per il fatto che il soggetto si è delibera­tamente creata la sua corrispondente rappresentazione mentale (riflesso psico­cutaneo), come fra poco diremo, ed ha accusato e localizzato il peculiare punto iperestetico sotto lo spillo faradico trascorrente dell’esaminatore (9), allora non resta altro da fare che mantenervi fisso lo stimolo per un tempo variabile (da 5 a 50 m’), a seconda che si vuole dalla carica una risposta breve o una risposta lunga e a seconda che esaminato ed esaminatore sono d’accordo nel compiere un esame più o meno completo della specifica ripercussione (cutaneo-sensoriale o cutaneo-psichica).

    Debbo ora notare che queste cariche, anziché venir prodotte dall’esami­natore, come sopra venne detto (ved. Fig. 3), possono benissimo essere compiute dal soggetto stesso (autoricerca), che ha l’elettrode indifferente nella palma della mano sinistra, chiusa a pugno, e che opera, con lo spillo faradico tenuto nella mano destra, sul polpastrello di un dito esteso (o sopra una banda cutanea interdigitale). E cosa naturale che l’indagine dovrà essere affidata a persone sensibili, intelligenti, illuminate circa i fondamenti delle catene lineari, che siano provviste di pazienza e che abbiano amore per la ricerca. Io alcune volte così faccio, e sorveglio, di tanto in tanto, il soggetto che si esamina da solo, dietro le mie indicazioni, e che, rimanendo in uno stato di passività mentale, raccoglie nel suo cervello i messaggi che gli pervengono automaticamente, e che vien descrivendo, di volta in volta, per ciascuna linea, tutte le sue impressioni e tutte le sue sensazioni evocate dalla carica continua della linea secondaria. Lo faccio spesso decombere in un letto, comodamente, col capo sollevato da due guanciali, con una benda nera sugli occhi, perché il raccoglimento è così maggiore, nel silenzio e nella massima calma del corpo e dello spirito. Ho già avvertito in passato (10) ch’egli non deve essere emozionato, non dev’essere stanco per fatiche fisiche o mentali, non deve aver mangiato poco prima ecc. (n). Le autosuggestioni si fabbricano ad libitum, quando si vuole, e a prescindere da tutte queste precauzioni, ma non le linee iperestetiche. Esse hanno i loro determinismi rigorosi di vibra­zione e obbediscono a leggi fisse di produzione, come tutti i fenomeni biologici.

    Fig. 3-11 metodo di ricerca. Lo spillo faradico

    Stimolazione labile e stimolazione stabile delle linee iperestetiche

    Ho già accennato brevemente a questa questione qua e là nei miei lavori già pubblicati, e anche in uno da poco tempo comparso (12).< Ho infatti già parlato di stimolazione mobile o strisciante e di stimolazione fissa o puntata.

    Con il primo metodo si tratta di eccitare o di caricare una linea iperestetica mediante ripetuti stimoli susseguentisi ininterrottamente con una rapidità media (60-80 al m’ all’incirca) attraverso la linea stessa, in modo da aggredirla ad angolo retto e non già in direzione obliqua o parallelamente al suo asse (13). Linee di tipo longitudinale vengono caricate soltanto quando lo stimolo opera in senso trasversale, e linee di tipo trasversale vengono ben caricare soltanto quando lo stimolo opera in senso longitudinale al corpo: questa è una legge elementare. Abbiamo già detto, e lo ripeteremo in seguito quando meglio ne intraprenderemo lo studio, che le linee iperestetiche oblique debbono venir eccitate secondo una direzione obliqua, in modo che lo stimolo le colpisca, come si disse, sempre ad angolo retto.

    Con questo metodo, che è dunque quello della stimolazione labile o strisciante, resta caricata esclusivamente, o quasi esclusivamente, la linea longitudinale quando lo stimolo decorre in senso trasversale e soltanto la linea trasversale quando lo stimolo decorre, per incontrarla ad angolo retto, in senso longitudinale.

    Invece, nel secondo caso, quando cioè si tratta della stimolazione

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