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Il Ventiduesimo Libro ovvero Il Matto
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E-book102 pagine58 minuti

Il Ventiduesimo Libro ovvero Il Matto

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Info su questo ebook

La XXII Lama dei Tarocchi o Arcano Maggiore 0, Il Matto, rappresenta il punto di arrivo o di ripartenza dell’uomo alla ricerca del Vero ossia della Conoscenza. é la follia del genio o la ignorante demenzialità del presuntuoso? O in un caso o nell’altro l’ “assurdo” guida il Matto nella sua ricerca. L’Autore riporta qui in gran parte il testo pubblicato nel primo libro della prima trilogia (“La commedia”) e cioè Il Serpente incoronato, quasi a voler chiudere in un cerchio la sua “vena” compositiva esoterica. L’Autore con questo libro conclude un ciclo di pubblicazioni dodecennale, cominciato appunto nel 2008 (anno cinese del Topo) e terminato nel 2019 (anno cinese del Maiale), di pari durata del ciclo dodecennale astrologico cinese!
LinguaItaliano
Data di uscita30 lug 2019
ISBN9788831630290
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    Anteprima del libro

    Il Ventiduesimo Libro ovvero Il Matto - Giovanni Sergio

    Indice

    I. IL MATTO
    II. IL TEATRO DELL’ASSURDO
    III. IL VELLO D’ORO
    IV. LA FORTUNA
    Note

    Giovanni Sergio

    Il Ventiduesimo Libro

    ovvero

    Il Matto

    Titolo | Il Ventiduesimo Libro ovvero Il Matto

    Autore | Giovanni Sergio

    In copertina: La XXII Lama dei Tarocchi o il XXII Arcano maggiore, Il Matto

    ISBN | 9788831630290

    Prima edizione digitale: 2019

    © Tutti i diritti riservati all'Autore.

    Questa opera è pubblicata direttamente dall'autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'autore.

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    A…………………………………………….

    <Folle (Lama 0), una piccola (rispetto alle altre sculture gigantesche) scultura tubolare variopinta, che riproduce un uomo che cammina speditamente con un bastone nella mano destra e con un altro bastone con sacchetto sulla spalla sinistra>> (da Giovanni Sergio, Il Settimo Libro ovvero I Tarocchi, The Boopen Editore, 2011; il riferimento è ai reperti del Giardino dei Tarocchi a Capalbio, opera dell’architetta francese Niki de Saint-Phaille)

    <<Il numero del Folle è lo 0, un non-numero, che io considero un numero come gli altri. Nel mazzo dei Tarocchi il Folle ha lo stesso potere di tutte le altre carte messe insieme. Come mai? Perché egli rappresenta l’uomo nel suo pellegrinaggio spirituale. Non sapendo dove sta andando, il folle appare un po’ tonto, ma alla fine riesce a scoprire il tesoro, dove altri hanno fallito. Il Folle possiede poche cose: viaggia leggero". (Niki de Saint-Phaille)

    IL MATTO

    Quando il dottore (¹) si trovò davanti la XXII Lama dei Tarocchi, cioè Il Matto, ebbe quasi un sussulto, dacché gli sembrò di specchiarsi in quella.

    Ormai lontano dalla realtà attiva e quotizzante della Libera Muratoria, e dalla via operativa rosacrociana, Giorgio aveva proseguito, appoggiandosi al bastone dell’esperienza, e col sacco della conoscenza (acquisita fino ad allora) sulla spalla, aveva proseguito per la sua via, costellata di impegno nell’aiuto ippocratico o asclepièo (²) al prossimo. In questo suo peregrinare per la via diritta non pochi erano stati gli ostacoli che gli si erano posti dinnanzi: lui li aveva superati bene (gratificazioni da parte di familiari di anziani disabili da lui assistiti; espliciti, o più spesso impliciti, apprezzamenti da parte dei suoi superiori) o male (periodi di depressione psichica e astensione dal lavoro), volente (con energia conseguente alla sua esperienza professionale ormai quarantennale) o nolente (aveva collezionato quattro procedimenti disciplinari susseguiti al suo atteggiamento di sfida-³- ai superiori). Gioie e dolori nella vita familiare si erano alternati, anche per responsabilità della vita di Loggia (⁴). Molti viaggi in Italia e all’estero lo avevano allietato e acculturato in compagnia della consorte Lavinia e, fino a una certa età, del figlio Leonardo. Adesso vicino al pensionamento era solo (o così sembrava…) nel suo viaggio.

    Da: © 2008 by Esonet.it – www.esonet.it questo scritto di Maurizio De Pascalis:

    <

    Il Matto percorre la via con due bastoni, uno sulla spalla e uno nella mano destra.

    Il bastone sulla spalla separa la testa, sede dell’Iniziazione superiore, della Gnosi, dal corpo, sede del cuore, sede dell’Iniziazione inferiore, e dal ventre, dal non iniziato, dal profano o dall’iniziato deviato – non più iniziato, perché ha perso la via.

    Sul primo bastone è posta una bisaccia dove è contenuto il pane della conoscenza.

    Il secondo bastone, la verga, è la rappresentazione della purezza del percorso. La vergine che è in Iside.

    L’abito del matto stracciato da morsi di un animale, cane (⁵) o gatto a seconda della rappresentazione, è mettere a nudo il corpo fisico per liberarlo verso l’etereo, sede della memoria e modulare l’attività cellulare dei desideri e delle emozioni, fino

    all’astrale, sede dell’emozione e dei desideri.

    Il cappello tricorno è la rappresentazione della Triade Superiore, dell’Atman spirituale, del Buddhi (anima) e del Manas (mente), di quei livelli superiori embrionali che la mente dell’uomo può appena sfiorare. E’ la proiezione verso ciò che è in alto….

    La barba del matto, invece, è la proiezione "di ciò che è in basso..", l’attrazione verso il piombo della materia.

    Alla vita del Matto è posta una preziosa cintura d’oro, con dodici piastre per analogia con lo Zodiaco. Questa cintura contrasta con la povertà degli abiti del Matto, ma cinge la vita di un personaggio cosmogonico di estrema importanza: egli è

    la rappresentazione di tutto ciò che sta al di la dell’intelligibile, l’infinito esterno al finito, l’assoluto che avvolge il relativo.

    La cintura può anche essere interpretata come il segno 0 degli Alchimisti che rappresenta l’allume, sale, principio degli altri sali, substrato immateriale di ogni materialità; l’Arcano privo di numero

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