Il Ventesimo Libro ovvero Il Giudizio

Di Giovanni Sergio

La XX Lama dei Tarocchi è la terzultima degli Arcani Maggiori: segue la “serie degli Astri” e precede “IL Mondo”. L’Autore riporta i testi di quattro sue rappresentazioni teatrali, due a carattere fiabesco-parodistico e due a carattere storico-ermetico. Quindi riassume il diario di viaggio nel “Triangolo d’Oro” nell’India del Nord: in particolare risultano suggestive le immagini della preghiera serale sulle rive del Gange a Varanasi (ex Benares), e del sorgere del sole sulle stesse.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 20 giu 2019
• ISBN: 9788831626224

Anteprima del libro

francese.

I. IL GIUDIZIO

Si approssimava l’udienza che avrebbe definito il processo in sede civile che vedeva coinvolto Giorgio, il medico di ASL, in un incidente d’auto accaduto quattro anni prima³. Un anziano era stato investito dall’auto della moglie del dottore, Lavinia, ma per una ripicca della moglie del malcapitato, che aveva riportato la frattura del piatto tibiale, era stato lui ad essere accusato del fatto, in quanto la donna si era imbattuta in Giorgio che accompagnava l’infortunato in ospedale nella sua auto. Insomma si era ingenerato un equivoco, di cui si poteva benissimo fare a meno, in quanto la compagnia assicuratrice dell’auto di Lavinia, che aveva sporto regolare e immediata denuncia, avrebbe risarcito senza problemi il danneggiato, se non fosse intervenuta la denuncia per falso da parte appunto dell’anziano. In sede penale la questione si era già conclusa un anno addietro con il ritiro della denuncia stessa da parte dell’infortunato; rimaneva aperta invece la causa civile.

Si approssimava il mese dell’udienza finale, si diceva, e Giorgio già avvertiva lo squillo della tromba del Giudizio, che in maniera suggestiva l’angelo dal cielo suona e risveglia i morti nella XX Lama dei Tarocchi. Non solo: più terrifica gli appariva l’immagine del Cristo in atto di ammonire e condannare i peccatori nel famoso affresco del Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti sul soffitto della Cappella Sistina in Vaticano a Roma.

Realizzato tra il 1535 e il 1541 su commissione di Papa Clemente VII per decorare la parete dietro l'altare della Cappella Sistina (Musei Vaticani, Roma). Si tratta di una delle più grandiose rappresentazioni della parusia, ovvero dell'evento dell'ultima venuta alla fine dei tempi del Cristov per inaugurare il Regno di Dio, nonché uno dei più grandi capolavori dell'arte occidentale(https://it.wikipedia.org/wiki/Giudizio_universale_(Michelangelo)

E ancora più angoscianti gli risuonavano nelle orecchie le note del famoso Dies irae nel Requiem in re minore KV 626 di Wolfgang Amadeus Mozart, rimasto incompiuto per la morte del musicista (1791), e quindi completato dal suo amico e allievo Franz Xaver Süssmayr.

Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Dies_irae:

Il Dies irae è una sequenza in lingua latina, molto famosa, attribuita a Tommaso da Celano. Sono in molti a ritenerla una composizione poetica medievale tra le più riuscite. C'è un salto di stile rispetto al latino classico: il ritmo è accentuativo e non quantitativo, e i versi sono rimati con rima baciata (AAA, BBB, CCC) a eccezione delle ultime due strofe. Il metro è trocaico. Descrive il giorno del giudizio, l'ultima tromba che raccoglie le anime davanti al trono di Dio, dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno. Il Dies irae è una delle parti più note del requiem e quindi del rito per la messa esequiale previsto dalla messa tridentina. Compare anche nella Liturgia delle Ore (come inno alternativo per l'ultima settimana del tempo ordinario) in una versione riveduta, che tiene conto dell'illegittimità dell'identificazione da parte dell'esegesi medievale della figura di Maria Maddalena con l'adultera pentita. Probabilmente l'ispirazione dell'inno è biblica, dalla versione latina della Vulgata del libro di Sofonia 1,15-16

Il giorno del giudizio secondo il pittore fiammingo Petrus Christus

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³ Cfr. Giovanni Sergio, Il Diciannovesimo Libro ovvero Il Sole, www.youcanprint.it, 2019.

II. IL TEATRO MISTICO-ERMETICO

Nell’attesa che