Il principe e l'albero della vita

Di Livin Derevel

"C’era una volta un principe di cui il nome era eco di una leggenda."
Così comincia il libretto che Mamma Drífa ha consegnato a Geiri.
Ma Geiri è scettico. Geiri vuole scoprire qual è il segreto di Sinterklaas, colui che porta doni a tutti i bambini la notte di Natale, e non crede che una favola su uno strano principe e su Yggdrasill possa davvero celare la verità.
Ma allora che fine ha fatto la ragazza di nome Kari, sparita un anno prima, proprio la notte di Natale?
L'unico modo per trovare la risposta sarà nascondersi nel bianco eterno della neve, per osservare a bocca spalancata una storia nera.
Nera quanto gli occhi di Sinterklaas.

• Lingua: Italiano
• Editore: Livin Derevel
• Data di uscita: 2 ago 2017
• ISBN: 9788822806130

Anteprima del libro

Livin Derevel

Il principe e l'albero della vita

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Indice dei contenuti

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Biografia e contatti

Copyright © 2014 Livin Derevel

Desing di copertina © 2014 Daniela Barisone

Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione, anche parziale.

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C’era una volta un principe di cui il nome era eco di una leggenda.

Così comincia il libretto che Mamma Drífa ha consegnato a Geiri.

Ma Geiri è scettico. Geiri vuole scoprire qual è il segreto di Sinterklaas, colui che porta doni a tutti i bambini la notte di Natale, e non crede che una favola su uno strano principe e su Yggdrasill possa davvero celare la verità.

Ma allora che fine ha fatto la ragazza di nome Kari, sparita un anno prima, proprio la notte di Natale?

L'unico modo per trovare la risposta sarà nascondersi nel bianco eterno della neve, per osservare a bocca spalancata una storia nera.

Nera quanto gli occhi di Sinterklaas.

Grazie a Daniela, che c'è sempre.

E non mi mette le lucine.

1

La notte di Natale si avvicinava, lo si percepiva dall’atmosfera.

Le madri cominciavano a stringere con più forza le mani dei bambini indirizzando loro sorrisetti stucchevoli, le nonne rispolveravano antichi monili e li sgranavano pregando nella lingua runica, il buio veniva forato dalle miriadi di lumi e pire di cui veniva cosparso il villaggio, l’aria si riempiva di odori esotici che durante l’anno non esistevano.

Stava arrivando Sinterklaas.

E con lui paura ed eccitazione.

Geiri si batté le mani sulle braccia per scrollarsi via di dosso il freddo, affondando a ogni passo nella neve alta che foderava il sentiero che portava alla bottega di Mamma Drífa. Il chiarore del meriggio era pallido, lattescente, striato dalle nubi che assorbivano i raggi del sole in letargo, e tutt’intorno in biancore nitido lo accecava costringendolo a socchiudere gli occhi per non inciampare o sbattere contro qualcuno.

Il vento del nord aveva dato tregua al villaggio quel dì, le spire di gelo si erano impigliate tra i rami spogli dei larici e avevano permesso agli abitanti di svolgere gli ultimi lavori prima che calassero le tenebre. In tanti avevano rafforzato le corde e i giunti che tenevano le sfere di vetro salde alle tettoie, alle finestre e agli abeti, e inserito al loro interno nuove candele di sego che sarebbero durate fino all’indomani, mentre i più facoltosi avevano disposto intorno alle loro dimore grossi calderoni per poi accendervi fuochi all’interno. Luci, tante luci, tutte le luci che la terra e il cielo potevano concedere per rischiarare la notte più eterna dell’anno.

Geiri rabbrividì all’interno del cappotto di renna e caparbio seguitò ad avanzare sulle gambe infreddolite, fino a intravedere sotto il berretto l’insegna - riccamente decorata con foglie di pungitopo appesantite di bacche - della bottega.

Geiri