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Simon Mago: Un saggio sul fondatore del Simonianesimo
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E-book129 pagine2 ore

Simon Mago: Un saggio sul fondatore del Simonianesimo

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Info su questo ebook

Tutti nella cristianità hanno sentito parlare di Simon, il mago, e di come Pietro, l'apostolo, lo ha redarguito, come raccontato nella narrazione degli Atti degli Apostoli. Molti hanno anche sentito la leggenda di come a Roma questo malvagio stregone si sia sforzato di volare con l'aiuto dei demoni, e di come Pietro lo abbia fatto cadere a capofitto e quindi miseramente perire. E così molti pensano che ci sia una fine della questione, e gettano il loro aculeo di pietà o disprezzo al ricordo di Simon, o ridono di tutta la faccenda come l'invenzione della superstizione o l'immaginazione del fanatismo religioso, secondo le loro rispettive credenze possono essere in ortodossia o nel materialismo. Questo in generale. Gli studenti di teologia e storia ecclesiastica, d'altra parte, hanno avuto un compito più difficile da impostare nel confrontare e organizzare i materiali che hanno a loro disposizione, come si trovano negli scritti patristici e nei scritti leggendari; e varie teorie sono state avanzate, non meno stupefacenti essendo la supposizione che Simon fosse un alias di Paolo, e che Simon e Pietro nei racconti dei padri e nella narrazione delle leggende fossero semplicemente simboli concreti per rappresentare i due lati delle polemiche paoline e petrine.
LinguaItaliano
Data di uscita8 ago 2019
ISBN9788885519947
Simon Mago: Un saggio sul fondatore del Simonianesimo

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    Anteprima del libro

    Simon Mago - G.R.S. Mead

    SIMON MAGO

    Un saggio sul fondatore del Simonianesimo

    Basato sulle fonti antiche

    Con una rivalutazione della sua filosofia e degli insegnamenti.

    di

    G.R.S. MEAD

    Traduzione di Leonardo Paolo Lovari

    © Tutti i diritti riservati alla Harmakis Edizioni

    Divisione S.E.A. Servizi Editoriali Avanzati,

    Sede Legale in Via Volga, 44 - 52025 Montevarchi

    (AR)

    Sede Operativa, la medesima sopra citata.

    Direttore Editoriale Paola Agnolucci -

    www.harmakisedizioni.org -

    info@harmakisedizioni.org

    ©2019

    © Impaginazione ed elaborazione grafica: Leonardo Paolo Lovari

    Foto di copertina: Disputa di Simon Mago e crocifissione di san Pietro - Filippino Lippi - Santa Maria del Carmine - Firenze

    ISBN: 9788885519947

    INTRODUZIONE

    Tutti nella cristianità hanno sentito parlare di Simon, il mago, e di come Pietro, l’apostolo, lo ha redarguito, come raccontato nella narrazione degli Atti degli Apostoli. Molti hanno anche sentito la leggenda di come a Roma questo malvagio stregone si sia sforzato di volare con l’aiuto dei demoni, e di come Pietro lo abbia fatto cadere a capofitto e quindi miseramente perire. E così molti pensano che ci sia una fine della questione, e gettano il loro aculeo di pietà o disprezzo al ricordo di Simon, o ridono di tutta la faccenda come l’invenzione della superstizione o l’immaginazione del fanatismo religioso, secondo le loro rispettive le credenze possono essere in ortodossia o nel materialismo. Questo in generale. Gli studenti di teologia e storia ecclesiastica, d’altra parte, hanno avuto un compito più difficile da impostare nel confrontare e organizzare i materiali che hanno a loro disposizione, come si trovano negli scritti patristici e nei scritti leggendari; e varie teorie sono state avanzate, non meno stupefacenti essendo la supposizione che Simon fosse un alias di Paolo, e che Simon e Pietro nei racconti dei padri e nella narrazione delle leggende fossero semplicemente simboli concreti per rappresentare i due lati delle polemiche paoline e petrine.

    Il primo motivo per cui mi sono cimentato in questa inchiesta è che Simon Magus viene invariabilmente menzionato dagli eresiologi come il fondatore della prima eresia dell’era cristiana comunemente accettata, e si ritiene che egli stesso sia stato il creatore di quei sistemi di filosofia e teosofia che sono ora classificati in qualche modo inaccuratamente sotto il titolo di gnosticismo. E sebbene questa ipotesi degli eresiologi patristici sia del tutto errata, come può essere provato dalle loro stesse opere, è tuttavia vero che il Simonianesimo è il primo sistema che, per quanto riguarda i nostri attuali documenti, entra in conflitto con ciò che è stato considerato come il flusso ortodosso del cristianesimo. Una seconda ragione è che, credo che Simon sia stato grossolanamente travisato, e completamente frainteso, dai suoi avversari ortodossi, chiunque essi fossero, in primo luogo, e anche, in secondo luogo, da coloro che hanno copiato ignorantemente e senza indagare da loro. Ma la mia principale ragione è che l’attuale revival dell’indagine teosofica getta un’ondata di luce sugli insegnamenti di Simon, ogni volta che possiamo ottenere qualcosa che si avvicina a una dichiarazione di prima mano su di loro, e mostra che era identico nei suoi fondamenti con la Filosofia Esoterica di tutti le grandi religioni del mondo.

    In questa indagine, dovrò essere un po’ stancante per alcuni dei miei lettori, perché invece di dare una selezione o addirittura una parafrasi delle notizie su Simon che abbiamo da fonti patristiche autenticate, fornirò traduzioni letterali e presenterò un riassunto solo delle leggende non autenticate. La crescita della leggenda simoniana deve svolgersi prima del lettore nella sua forma originaria, come proviene dalle penne di coloro che l’hanno costruita. Le ripetizioni saranno quindi inevitabili nella ripartizione delle autorità, ma sarà dimostrato che non saranno prive di interesse per il successivo trattamento del soggetto, e comunque ci troveremo almeno sul sicuro terreno per avere davanti a noi tutto ciò è stato detto in proposito dai padri della Chiesa. Avendo citato queste autorità, cercherò di sottoporli a un esame critico, eliminando così tutti gli accrescimenti, le dicerie e le opinioni controverse, e quindi esaminerò quali residui attendibili sono possibili. Infine, il mio compito sarà di mostrare che Simon ha insegnato un sistema di Teosofia, che invece di meritare la nostra condanna dovrebbe eccitare la nostra ammirazione, e che, invece di essere un impostore comune esempio perverso della moralità pubblica, il suo metodo era sotto molti aspetti della stessa natura dei metodi del movimento teosofico di oggi, e merita lo studio e la considerazione di tutti gli studenti di Teosofia.

    Questo saggio sarà, quindi, diviso nelle seguenti parti:

    -Fonti di informazione.

    -Una revisione delle autorità.

    -La Teosofia di Simone.

    PARTE I.

    FONTI DI INFORMAZIONE.

    Le nostre fonti di informazione ricadono sotto tre punti: I. Il Simon del Nuovo Testamento; II. Il Simone dei Padri; III. Il Simon delle Leggende.

    I.-Il Simon del Nuovo Testamento.

    Atti (viii 9-24); autore e data sconosciuti; comunemente supposto essere dall’autore del terzo vangelo, tradizionalmente noto come Luca;¹ non citato prima di A.D. 177;² primo MS. non più vecchio del sesto secolo, sebbene alcuni ipotizzano il terzo.

    II.-Il Simon dei Padri.

    i. Giustino Martire (Apologia, I. 26, 56; Apologia, II. 15; Dialogus cum Tryphone, 120); probabile data della Prima Apologia A.D. 141; né la data della nascita né la morte di Giustino sono note; MS. quattordicesimo secolo.

    ii. Ireneo (Contra Hæreses, I. xxiii. 1-4); attività letteraria principale dell’ultimo decennio del secondo secolo; MSS. probabilmente sesto, settimo e ottavo secolo; data di nascita e morte sconosciuta, per la prima in qualsiasi momento suggerita dal 97-147 d.C., per la seconda 202-3.

    iii. Clemente Alessandrino (Stromateis, II, 11, VII, 17); la più grande attività letteraria D.C. 190-203; nato nel 150-160, data di morte sconosciuta; SM più vecchia. undicesimo secolo.

    iv. Tertulliano (De Præscriptionibus adversus Hæreticos, 46, generalmente attribuito a uno Pseudo-Tertulliano); c. A.D. 199; (De Anima, 34, 36); c. D.C. 208-9; nato nel 150-160, morto nel 220-240.

    v. [Ippolito (?)] (Philosophumena, vi. 7-20); data sconosciuta, probabilmente l’ultimo decennio del secondo-terzo del terzo secolo; autore sconosciuto e solo ipoteticamente Ippolito; MS. quattordicesimo secolo.

    VI. Origene (Contra Celsum, I. 57, v. 62, vi. 11); nato D.C. 185-6, morto nel 254-5; MS. quattordicesimo secolo.

    vii. Filastrio (De Hæresibus); data di nascita sconosciuta, probabilmente deceduto nel 387 d.C.

    viii. Epifanio (Contra Hæreses, II 1-6); nato A.D. 310-20, morto nel 404; MS. undicesimo secolo.

    ix. Hieronymus (Commentarium in Evangelicum Matthæi, IV. Xxiv. 5); scritto nel 387 d.C.

    X. Teodoreto (Hereticarum Fabularum Compendium, I. 1); nato verso la fine del quarto secolo, morto nel 453-58 d.C. MS. undicesimo secolo.

    III.—Il Simon delle Leggende.

    A. La cosiddetta letteratura Clementina. i. Recognitiones, 2. Homiliæ, di cui gli originali greci sono persi, e la traduzione latina di Rufino (nato c. A.D. 345, morto nel 410) rimane a noi. Gli originali sono posti come ipotesi intorno all’inizio del terzo secolo; MS. undicesimo secolo.

    B. Un racconto medioevale; (Constitutiones Sanctorum Apostolorum, VI. Vii, viii, xvi); questi non furono mai conosciuti prima del 1546, quando un veneziano, Carolus Capellus, ne stampò una traduzione epitomizzata da un MS. trovato a Creta. Sono irrimediabilmente apocrifi.

    ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    I.- Il Simon del Nuovo Testamento.

    Atti (viii 9-24). Testo: The Greek Testament (con le letture adottate dai revisori della versione autorizzata); Oxford, 1881.

    V’era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio; a lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande. Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie. Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. Anche Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di sé nel vedere i segni e i grandi prodigi³ che avvenivano.

    E gli apostoli a Gerusalemme, udendo che Samaria aveva ricevuto la Parola di Dio, mandarono loro Pietro e Giovanni. E discesero e pregarono per loro, affinché potessero ricevere lo Spirito Santo. Perché ancora non era sceso su nessuno di loro, ma erano stati battezzati solo nel Nome del Signore Gesù.

    Quindi imposero loro le mani e ricevettero lo Spirito Santo. E quando Simone vide che lo Spirito Santo veniva conferito dall’imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro, dicendo: Date anche me questo potere, affinché a chiunque su imponga le mie mani possa ricevere lo Spirito Santo.

    Ma Pietro gli disse: Il tuo argento perirà con te, in quanto pensavi che il dono di Dio sia acquistabile con il denaro: non v’è parte né sorte alcuna per te in questa cosa, perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. Perciò allontanati da questo tuo male e prega il Signore, se per caso ti sarà perdonato il pensiero del tuo cuore, perché vedo che sei nel fiele dell’amarezza e del vincolo dell’iniquità. E Simone rispose e disse: Pregate voi per me il Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto.

    II.-Il Simone dei Padri.

    io. Giustino Martire (Apologia, I. 26). Testo: Corpus Apologetarum Christianorum Sæculi Secundi (edidit Io. Car. Th. Eques de Otto); Jenæ, 1876 (edito tert.).

    In terzo luogo: anche dopo l’ascesa di Cristo al cielo, i demoni continuavano a suscitare uomini che dicevano di essere dèi; e questi non solo non furono perseguitati da voi ma furono stimati degni di onore,⁴ ma pensarono perfino che meritassero gli onori. Così un tale Simon di Samaria di un villaggio chiamato Gitton, - il quale sotto l’imperatore Claudio ⁵compiva prodigi magici, per mezzo dell’arte dei demoni che operavano in lui, nella vostra città imperiale di Roma - fu ritenuto dio, è stato onorato da voi di una statua; questa statua è stata eretta nel fiume Tevere tra i due ponti, con la scritta in

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