Sol, l'extraterrestre

Di J. M. Cotton

Sol, l'extraterrestre, è una parodia della società venezuelana, in cui si ironizza la reazione che provocherebbe nel mondo l'atterraggio inaspettato di un alieno sulla Terra.

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 11 gen 2020
• ISBN: 9781393058182

Anteprima del libro

Sol, l’extraterrestre

Alejandro León

La nave spaziale atterrò nel parco orientale all'alba. Ci fu un piccolo incendio, ma i pompieri lo spensero immediatamente.  Tutti i mezzi di informazione  nazionali e internazionali arrivarono ​​subito sul posto. I corrispondenti erano euforici. Trasmettevano  la notizia con la nave stellata sullo sfondo, al di fuori del perimetro della cintura di polizia. C'era ancora molto fumo quando la porta laterale della nave si aprì e uscì l'extraterrestre. Era magro, aveva una grossa testa, la pelle ruvida di una tonalità grigio-verde. La creatura si guardò intorno con i suoi grandi occhi neri e, con la bocca, produsse un suono molto simile alla tosse umana. I lampi delle telecamere dei giornalisti sembravano sconcertarlo. Un poliziotto gli si avvicinò. La creatura avanzò verso di lui e, spalancando la bocca in modo simile a quello dei serpenti quando divorano una preda,  ne inghiottì tutta la testa. Tutto il suo stomaco e la sua gola si muovevano in quello che sembrava un forte risucchio. Tutti erano inorriditi. Un corrispondente di un canale televisivo  mollò  il microfono e uscì correndo in piena trasmissione  in diretta. Gli altri poliziotti puntarono le armi sulla creatura ma non osarono sparare. L’extraterrestre sputò la testa dell'uomo, ormai  ridotta a un teschio. L'uomo cadde lungo disteso a terra.

—Mi chiamo Sol —disse l'extraterrestre—, sono un cittadino nettuniano. Scusate per il mio atterraggio forzato, ho avuto difficoltà a manovrare.

—Che cosa ha appena fatto all'agente di polizia? —chiese il commissario.

—Ho mangiato il suo cervello, era il modo più semplice per imparare la sua lingua e per poter comunicare con la sua specie. Vi ho offeso?

—Sì. Qui questo si chiama omicidio —disse il commissario—. Temo che dovrà accompagnarci.

La notizia, come è prevedibile, fece il giro del mondo. Il giorno seguente arrivarono all'aeroporto internazionale di Maiquetía i media digitali e la stampa di tutto il mondo, noti giornalisti e scienziati della NASA. Sol passò la notte dell'incidente nella città La Urbina, nella sede del comando di polizia. Nelle prime ore del mattino il Procuratore emanò l’ordine di presentarsi davanti al tribunale con l'accusa di omicidio. La NASA si oppose fermamente a tale azione del governo venezuelano. Avrebbero