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Osate cambiare, cercate nuove strade
Osate cambiare, cercate nuove strade
Osate cambiare, cercate nuove strade
E-book150 pagine1 ora

Osate cambiare, cercate nuove strade

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Info su questo ebook

Ad un certo punto, nella nostra vita, tutti noi ci accorgiamo di aver vissuto fino ad allora una "non vita", schiacciati dal peso dei doveri che, troppo spesso, sovrastano i voleri.

Ad un certo punto, nella nostra vita, quella vocina fioca che ci sussurrava di reagire, che ci sussurrava di uscire dalla monotonia, che ci sussurrava di ribellarci, inizia a gridare, con tutta la sua forza, la sua voglia di cambiamento.
LinguaItaliano
Data di uscita30 gen 2020
ISBN9788831653534
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    Anteprima del libro

    Osate cambiare, cercate nuove strade - Mirko Frigerio

    Indice

    IN­TRO­DU­ZIO­NE

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    L’Au­to­re

    Mir­ko Fri­ge­rio

    OSA­TE CAM­BIA­RE,

    CER­CA­TE NUO­VE STRA­DE

    Del­lo stes­so au­to­re

    Buon­gior­no mon­do!

    Osa­te cam­bia­re, cer­ca­te nuo­ve stra­de

    di Mir­ko Fri­ge­rio

    In co­per­ti­na:  im­ma­gi­ne di Mir­ko Fri­ge­rio

    Edi­ting: Da­nie­la Se­mi­na­ra

    ISBN 9788831653534

    Youcanprint Self-Publishing

    Osa­te cam­bia­re, cer­ca­te nuo­ve stra­de

    Ai so­gni

    La vi­ta non è una cor­sa con­tro gli al­tri.

    La vi­ta è la cor­sa ver­so se stes­si.

    IN­TRO­DU­ZIO­NE

    di Da­nie­la Se­mi­na­ra

    Ehi, tu! Fer­ma­ti.

    Si, pro­prio tu.

    Tu che stai rin­cor­ren­do le tue gior­na­te, tu che rin­cor­ri il la­vo­ro, la ca­sa, gli ami­ci, tu che rin­cor­ri te stes­so.

    Si, esat­ta­men­te tu.

    Fer­ma­ti. Sie­di­ti.

    Do­ve stai an­dan­do? Per­ché cor­ri? Con­tro chi lot­ti? Ma so­prat­tut­to Tu, do­ve sei?

    Ad un cer­to pun­to, nel­la no­stra vi­ta, tut­ti noi ci ac­cor­gia­mo di aver vis­su­to fi­no ad al­lo­ra una non vi­ta, schiac­cia­ti dal pe­so dei do­ve­ri che, trop­po spes­so, so­vra­sta­no i vo­le­ri.

    Ad un cer­to pun­to, nel­la no­stra vi­ta, quel­la vo­ci­na fio­ca che ci sus­sur­ra­va di rea­gi­re, che ci sus­sur­ra­va di usci­re dal­la mo­no­to­nia, che ci sus­sur­ra­va di ri­bel­lar­ci, ini­zia a gri­da­re, con tut­ta la sua for­za, la sua vo­glia di cam­bia­men­to.

    Cam­bia­men­to: una pa­ro­la co­sì sem­pli­ce gram­ma­ti­cal­men­te, ma che rac­chiu­de den­tro di se un si­gni­fi­ca­to co­sì com­ples­so, co­sì for­te, co­sì d’im­pat­to, che spes­so ci spa­ven­ta, ci ter­ro­riz­za.

    È co­me se ci sen­tis­si­mo bloc­ca­ti li, in quel mo­men­to, co­me se non fos­si­mo in gra­do di pro­gre­di­re e svi­lup­par­ci, ma è pro­prio da lì che dob­bia­mo ri­par­ti­re e ri­vol­ger­ci al­la par­te più pro­fon­da di noi stes­si; dob­bia­mo guar­dar­la in fac­cia, drit­ta ne­gli oc­chi, pren­der­la per ma­no ed ac­com­pa­gnar­la al­lo sco­per­to, al­la lu­ce del so­le, dob­bia­mo dir­le: <>; e lei sa­rà li, pron­ta a gui­dar­ci ver­so la rea­liz­za­zio­ne del no­stro ve­ro es­se­re.

    For­se fal­li­rai, for­se no. Tut­ta­via, af­fron­ta le sfi­de con cuo­re e men­te aper­ti.

    È tem­po di la­scia­re an­da­re le pro­prie pau­re ed osa­te cam­bia­re, cer­ca­re nuo­ve stra­de. Que­sto è l’in­vi­to che ci vuo­le re­ca­pi­ta­re Mir­ko Fri­ge­rio: l’in­vi­to a non ar­ren­der­si, l’in­vi­to a lot­ta­re con tut­te le no­stre for­ze per di­fen­de­re i no­stri so­gni, per di­fen­de­re quel­la vi­ta che tan­to ab­bia­mo de­si­de­ra­to; e co­sì, ci ri­tro­via­mo ca­ta­pul­ta­ti con la men­te ac­can­to a lui, nel­le sue gior­na­te a vol­te du­re, al­tre me­no, ma sem­pre ac­com­pa­gna­te da quell’in­ces­sa­bi­le vo­glia di im­pa­ra­re co­se nuo­ve, cre­sce­re e rea­liz­zar­si.

    1

    Quan­do, or­mai, il tuo obiet­ti­vo non è più il de­na­ro;

    quan­do, or­mai, hai rag­giun­to un gra­do di con­sa­pe­vo­lez­za sul tuo es­se­re;

    quan­do ca­pi­sci che stai af­fron­tan­do una sfi­da e che la tua, or­mai, è di­ven­ta­ta una mis­sio­ne, ma so­prat­tut­to quan­do la tua pas­sio­ne, or­mai, so­vra­sta tut­to, so­lo a quel pun­to ca­pi­sci quan­to non ti pe­si­no più cer­te co­se, se le fai con lo spi­ri­to del ri­sul­ta­to.

    Non ti la­men­ti più, non fai più pe­sa­re al mon­do che ti al­zi al­le 4:00 do­po es­ser an­da­to a let­to al­le 23:00 ed aver fat­to, per­si­no, la la­va­tri­ce, non ti la­men­ti più del­la bol­let­ta, del­la fat­tu­ra elet­tro­ni­ca, del­la ne­ve, del­la piog­gia, del ri­tar­do de­gli al­tri e nem­me­no di quel col­le­ga che ti sta pro­prio an­ti­pa­ti­co.

    Il tuo tem­po è trop­po pre­zio­so.

    Non rac­co­gli più la ne­ga­ti­vi­tà che ti but­ta­no ad­dos­so, ma, gra­tui­ta­men­te, re­ga­li un sor­ri­so;

    non di­ci mai <<É im­pos­si­bi­le>>, so­lo per­ché qual­cu­no si è ar­re­so pri­ma di riu­scir­ci, ma cer­chi sem­pre di an­da­re ol­tre i tuoi li­mi­ti.

    Ogni tan­to, ti chie­di se ne va­le la pe­na, se la stra­da che stai per­cor­ren­do è dav­ve­ro quel­la giu­sta, ma la ri­spo­sta già la sai, è den­tro di te: lo hai scel­to TU, è la TUA vi­ta e la vi­ta va VIS­SU­TA co­me pia­ce a NOI.

    La vi­ta, in­fat­ti, è da vi­ve­re co­si: of­fren­do sem­pre il me­glio di noi, co­glien­do sem­pre il me­glio del mon­do, viag­gian­do, sor­ri­den­do, ogni tan­to gri­dan­do, ma aven­do sem­pre l'ac­cor­tez­za di re­sta­re cia­scu­no nel pro­prio de­co­ro, sen­za esa­spe­ra­zio­ne, poi­chè la no­stra li­ber­tà di fa­re fi­ni­sce quan­do si in­fran­ge e si in­va­de il mo­do di es­se­re de­gli al­tri.

    Buon­gior­no Mon­do!

    #Osa­te­cam­bia­re­cer­ca­te­nuo­ve­stra­de

    2

    Le hai ri­pa­ra­te una vol­ta, poi un’al­tra ed, in­fi­ne, un’al­tra an­co­ra;

    le hai te­nu­te per ri­cor­do.

    <>, ti han­no det­to, <>.

    Tu le hai te­nu­te… e lo­ro si so­no rot­te an­co­ra, sen­za es­ser­ti uti­li mai.

    Quan­do le co­se rot­te, che ti osti­ni a con­ser­va­re, ti fan­no per­de­re tem­po e sol­di, è ora di but­tar­le via.

    Ti di­spia­ce­rà, ci sei af­fe­zio­na­to, ma il tuo tem­po è cam­bia­to… ed an­che il lo­ro.

    Quin­di… but­ta­le!

    Buon­gior­no Mon­do!

    #Osa­te­cam­bia­re­cer­ca­te­nuo­ve­stra­de

    3

    Ho im­pa­ra­to a co­no­sce­re le per­so­ne pri­ma del­le co­se;

    ho im­pa­ra­to che esi­ste un li­mi­te e che, quan­do lo su­pe­ri, po­tre­sti com­met­te­re un’in­fra­zio­ne o po­tre­sti mi­glio­ra­re la tua vi­ta ed an­che quel­la de­gli al­tri;

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