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Incontro al futuro: La guida che ogni imprenditore dovrebbe leggere per connettersi alla vera essenza della sua missione
Incontro al futuro: La guida che ogni imprenditore dovrebbe leggere per connettersi alla vera essenza della sua missione
Incontro al futuro: La guida che ogni imprenditore dovrebbe leggere per connettersi alla vera essenza della sua missione
E-book189 pagine2 ore

Incontro al futuro: La guida che ogni imprenditore dovrebbe leggere per connettersi alla vera essenza della sua missione

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Info su questo ebook

Scopri la via per decifrare il più grande enigma della vita, il viaggio che ti permette di avviarti verso la comprensione dei dilemmi cruciali che plasmano il nostro destino. L'autore, imprenditore felice e realizzato, svela una prospettiva unica: questo non è solo un manuale per l'imprenditoria, ma un itinerario per illuminare il percorso verso la tua vera vocazione. Attraverso riflessioni profonde e storie personali, potrai comprendere come seguire la passione che può condurti al successo. Aprirai la mente a nuove possibilità, trovando il coraggio di abbracciare la strada che risuona autenticamente in te. Trasforma le tue ambizioni in azione, spingendoti verso un futuro luminoso e appagante.
LinguaItaliano
EditoreBookness
Data di uscita27 nov 2023
ISBN9791254893845
Incontro al futuro: La guida che ogni imprenditore dovrebbe leggere per connettersi alla vera essenza della sua missione

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    Anteprima del libro

    Incontro al futuro - Domenico Mariano Parisi

    Introduzione

    Mi chiamo Domenico Parisi, lieto di conoscerti caro lettore.

    Quello che mi ha spinto a scrivere questo libro, credo sia molto simile a ciò che ha sollecitato te a leggerlo.

    Perché le due strade non sono poi così diverse.

    Voglio dire che le motivazioni che sono dentro di noi sono simili: cerchiamo entrambi di trovare la strada che ci porterà dentro ciò che vogliamo.

    In verità io l’ho già trovata questa strada, per questo sento la necessità di condividere il mio cammino con te, affinché anche tu possa trovare la tua.

    Non stare ora a chiederti come farai, cosa dovrai scoprire, come individuarla, già, perché magari nemmeno sai quale possa essere. Non ti preoccupare, dentro di te le risposte ci sono già e poco alla volta tutto in te si amplierà tanto da essere perfettamente visibile.

    La cosa davvero importante è che tu avverti il desiderio di scoprirti, come se prima neanche lo sapessi, perso com’eri tra i tuoi inutili pensieri.

    Però, quei pensieri, ti hanno portato qui, non erano poi tanto inutili, non credi?

    Iniziare una nuova strada è, se ci pensi bene, una delle cose più difficili da fare.

    Non si conosce niente del nuovo cammino.

    Che tempo ci sarà dove sto per andare? Ci sarà sole o pioggia? Vento e neve? Troverò un posto dove mangiare e dormire? Perderò tutto o troverò invece quello che mi manca?

    Sai, la vita non è così difficile, ma possono venire dubbi quando si devono fare scelte importanti, soprattutto all’inizio, non si sa come andrà a finire.

    Eppure, ognuno di noi, se sente dentro di sé la necessità di partire, ha quella scintilla che fa superare ogni ostacolo: si mette la mano sulla maniglia e si apre la porta. Così si parte.

    Non ci si può fermare, la vita è un viaggio e va fatto.

    Beh, io oggi ho quarantaquattro anni e ne sono passati parecchi di anni da quando ho fatto, consapevolmente, quella scelta, quella di prendere in mano la maniglia e iniziare il mio cammino.

    Ma qual è stata la scelta?

    Per andare dove?

    È stata una presa di coscienza, come se non avessi ormai più alternative: io sono un imprenditore, mi dissi, è questa la mia vita.

    La destinazione poi non era molto chiara, ma avevo capito che seguire la mia strada mi avrebbe condotto nel giusto luogo.

    Oggi ho un’azienda che, nella stagione invernale, quella in cui di solito si chiude, ha trenta dipendenti che d’estate diventano sessanta.

    Posso dire di avere avuto successo, ma che tu voglia iniziare la tua nuova attività che ti porterà ad avere centinaia di dipendenti oppure che svolgerai da solo, sappi sempre che, come diceva Lao Tzu, un viaggio di mille miglia inizia sempre da un passo. Ed è proprio il primo passo quello in cui ci si mette il massimo dell’energia, senza il quale, però, si rimane fermi.

    Allora non avere paura a riconoscere dentro di te i germi della tua visione: sei un imprenditore.

    Non è una malattia, non ci si fa del male a svolgere questa missione.

    È, innanzitutto, una scelta.

    Qualcuno sente di averla dentro di sé da sempre, è proprio la sua vera natura.

    Altri scoprono strada facendo che quella è la giusta scelta da fare.

    Hai mai sentito di qualcuno che ha lavorato una vita intera e poi, nell’andare in pensione, ha aperto la sua attività con un successo travolgente?

    Non ha buttato via il suo tempo, prima, quando lavorava da dipendente. Ha semplicemente fatto esperienza. E magari era proprio quello che gli serviva.

    La vita non fa i dispetti, se essere l’imprenditore che sei è nella tua essenza, sarai e farai l’imprenditore.

    E se per esserlo hai bisogno di fare percorsi che ti facciano capire meglio certi meccanismi, te li porta su un vassoio d’argento, così che non ti perda niente.

    Tu oggi hai, magari, diciotto anni, stai per finire la scuola, alla fine dell’anno scolastico farai l’esame di maturità e stai iniziando a chiederti cosa vorrai fare dopo. Le idee non sono così chiare, ci sono tanti pensieri che ti ronzano in testa, una ti porta da una parte e un’altra dalla parte opposta, fai fatica a darti la risposta che vorresti.

    Ebbene, io non credo che tu ti debba angustiare dicendoti che sei un imbranato che non sa che pesci pigliare.

    Guardati in giro, c’è di tutto e il suo contrario, è normale prendersi del tempo per capire la scelta da fare.

    Ci sono anche tuoi coetanei che hanno le idee chiarissime, sanno cosa vogliono e imperterriti seguono quella loro intuizione.

    Guardali, magari ti possono essere di ispirazione, anche se la tua strada sarà diversa dalla loro, certamente diversa. La tua è la tua, la loro è la loro. E non potrebbe che essere così, ognuno di noi deve fare il proprio percorso che è diverso da tutto quello che è intorno a noi, è inedito, come se fosse una nuova stella in cielo.

    Siamo autentici, quello che faccio io non lo poteva fare nessun altro.

    Non è che io sono un mago, no, sono semplicemente io.

    Nemmeno due gemelli monozigoti sono identici in tutto, perché mai dovrebbero cercare di replicare totalmente ciò che fa l’altro?

    Allora tanto vale essere coscienti della nostra autenticità e metterla in campo.

    Non è una fiera delle vanità.

    Essere imprenditore è una strada, una nuova via per arrivare alla vetta.

    Ci sono alpinisti che restano bloccati su un ghiacciaio e devono passare la notte a muoversi in continuazione per non morire congelati, ne hai mai sentito parlare?

    C’è chi l’ha fatto ed è invecchiato con la propria famiglia, chi vi ha rinunciato non è arrivato vivo al mattino.

    Si potrebbero trovare i germi dell’imprenditorialità anche in quella differenza di approccio, perché avere una propria azienda significa scegliere in ogni istante cosa voler fare.

    Nessuno può dire a un imprenditore: tu devi fare così, punto.

    No ciccio, a casa tua fai quello che vuoi tu, a casa mia comando io.

    E come potrebbe essere diversamente?

    Io ho deciso di aprire la mia azienda perché non avevo alternative, era troppo forte l’afflato che in me si ampliava perché io non lo sapessi cogliere.

    Non è che sono nato così, ho sviluppato nel tempo questa mia dote.

    Certo, mio padre era un imprenditore, di sicuro mi ha passato i suoi geni che si sono sviluppati dentro di me.

    Però non è che già sapevo cosa avrei fatto quando mi apprestavo a prepararmi per l’esame di maturità.

    E quello che ho fatto è unico, non assomiglia a niente di quello che c’è in giro.

    Per carità, magari apparentemente sì, non sono l’unico.

    Ma nella sua essenza, lì in profondità, la mia azienda è diversa da tutte le altre.

    Così come sarà la tua.

    Guardati allo specchio.

    I tuoi occhi, le tue ciglia, le tue sopracciglia, gli zigomi, i lobi delle orecchie, le narici, tutto, ogni piccolo angolo, è l’espressione di te stesso.

    Non esiste al mondo un altro essere umano che sia come te.

    Se ci pensi con attenzione ti devi fermare perché ti gira la testa.

    Io sono unico, nessun altro è come me.

    Beh, è straordinario, non credi?

    La natura ha messo in atto il processo che in nove mesi ha creato il tuo corpo e l’ha fatto con un livello di perfezione assoluta.

    E perché l’avrebbe fatto?

    Per aggiungere un uomo mediocre alla moltitudine di essere umani viventi?

    E in questa tua mediocrità perché mai dovresti essere unico?

    Tanto valeva fare delle copie, avrebbero comunque svolto il loro compito.

    Io ora sto scrivendo questo libro, pensa a quanti libri esistono sul mercato, una moltitudine nemmeno quantificabile, non esiste una pagina in cui poter scrivere quel numero.

    Eppure questo mio libro sarà unico, diverso da tutti gli altri.

    Ogni cosa che noi facciamo è nostra, solo nostra, nessun altro la potrà ricopiare uguale.

    Per questo ti sollecito a essere il vero te stesso che sei.

    Cerca dentro di te il tuo profilo autentico, quello che smuove le montagne e ti accompagna nel luogo della tua vera essenza.

    Non ci si può rinunciare, vivresti tutta la tua vita rimpiangendo ciò che non hai fatto e non hai vissuto.

    È come se vedessi passare l’amore della tua vita, lo riconoscessi e lo lasciassi andar via, come se ti dicessi, vabbè, ci sarà qualcun altro, che fretta c’è?

    Ma quello era l’amore della tua vita, non ce ne può essere un altro, non te lo puoi lasciar scappare, devi fermarlo, prenderlo tra le tue braccia e stringerlo a te.

    Può accadere a diciotto anni o a sessant’anni, in fondo che differenza fa?

    Allora mettiti comodo e inizia questo viaggio con me, in questo caso non ce n’è davvero di fretta, prenditi il tempo che ti serve e goditi il panorama, ti assicuro che cercherò di renderlo il più piacevole possibile, così che quando arriverai sarai fresco e riposato.

    Buon viaggio!

    Cosa vuol dire essere imprenditore

    Già, cosa vuol dire?

    Non è, per così dire, una definizione standard, da vocabolario.

    Imprenditore: chi esercita un’attività economica, bla bla bla.

    No, non è sufficiente. Non lo è perché è innanzitutto una scelta di vita. Sì, di vita.

    Non esiste una diversa definizione in nessun campo della nostra esistenza.

    Perché tutto sarà diverso da quella scelta in poi.

    È come se si sentisse la sensazione di totale e assoluta libertà.

    Cioè, non esiste al mondo qualcuno che possa venire da me e dirmi cosa devo fare ora.

    Io, e solo io, decido cosa voglio fare ora.

    Non è un dettaglio da poco, non credi?

    Per scrivere questo libro, ad esempio, ho deciso di prendermi tre ore questa mattina, sono quelle che mi serviranno per completare questo capitolo.

    Nessuna ragione potrebbe farmi cambiare idea.

    Credi sia poco questo?

    Beh, potrai dirmi, anche chi è dipendente può farlo, si prende un giorno di ferie e il gioco è fatto. Certo, vero, oggi sì, può farlo. E domani? Ok, si può prendere anche domani.

    E se ci volessero tre mesi per finirlo, a tre ore al giorno, cosa fa? Si dà per malato?

    Perché scrivere un libro significa: avere una storia da raccontare, iniziare a raccontarla, lasciare spazio alla fantasia di esprimersi, magari si pensava a un risvolto e poi ne viene un altro più efficace, finirlo questo libro, e non è che nell’iniziarlo già si sapeva come sarebbe finito, quanto sarebbe stato lungo questo viaggio, sì, perché è un viaggio. E poi? Bisogna rileggerlo, tutto insieme, dall’inizio alla fine. E nel rileggerlo si trovano delle ripetizioni che balzano all’occhio e allora si inizia a correggerlo. Poi ci si accorge che un passaggio è stato troppo veloce e allora si decide di aggiungere un capitolo che diluisce, per così dire, la storia e la rende più plausibile. Quindi lo si rilegge ancora per capire se così funziona meglio. Infine lo si fa correggere a un professionista, così che occhi esterni possano vedere meglio ciò che occhi interni non vedono.

    Quando sembra che tutto sia finito si deve passare alla parte grafica: formato di stampa, carta bianca o avorio? E la copertina? Il titolo, mannaggia, mi stavo dimenticando del titolo, il biglietto da visita del libro, ciò che invoglia il lettore all’acquisto.

    Quando anche questo lavoro è finito, il libro stampato ed è nelle mie mani, ecco che ci si deve occupare della sua diffusione, cioè il libro l’ho scritto, è bello, ne sono orgoglioso, ma se rimane qui solo tra le mie mani perché l’ho scritto?

    Io voglio che venga letto, ho iniziato a scriverlo proprio perché avevo una storia da raccontare, non la volevo raccontare solo a me, la volevo condividere con il massimo delle persone possibili.

    Così si inizia a occuparsi della distribuzione, dove e come, qual è la migliore vetrina, la promozione per dargli visibilità.

    Ecco, ora è finalmente nelle tue mani e inizierai così anche tu a leggere la mia storia.

    Un bel viaggio, non credi? Che parte dalle tre ore al giorno che ho deciso di dedicare a questa mia nuova iniziativa imprenditoriale.

    Già, perché anche chi scrive un libro è un imprenditore.

    Non ha dipendenti, almeno all’inizio, quando dedica tre ore al giorno della sua vita a questa nuova iniziativa. Poi, man mano che si procede, si aggiungeranno gli editor, quelli che di professione correggono i libri, i grafici, quelli che si occupano della copertina e dell’impaginazione, e, infine, i promoter, quelli che sanno come promuovere il libro, quanto bisogna

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