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Una Guerra Per Draghi
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E-book289 pagine3 ore

Una Guerra Per Draghi

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Info su questo ebook

Mattie Sharpe, adolescente di Los Angeles e Cavaliere del Drago, si ritrova nuovamente a Cavernis con Artorius e la gang. C’è solo un problema: Sarug è tornato! Liberando i suoi “amici” dall’Inferno, scatena una guerra degna di Attila, se non peggiore. Mattie ed Eli si metteranno finalmente insieme? O il nāga Feizel li separerà (prima che ci riesca Sudha)? 

Pieno di umorismo, azione e draghi, la storia di Mattie continua.

LinguaItaliano
Data di uscita2 mar 2020
ISBN9781071533628
Una Guerra Per Draghi

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    Anteprima del libro

    Una Guerra Per Draghi - Amy Wolf

    1

    Ciao e Addio ai Vecchi Amici

    Mattie sentì sé stessa urlare.

    Dopo tutto ciò che aveva subito a Cavernis, non era né un'urlatrice né una piagnucolona, ma la vista di due grandi draghi nella strada di Burbank le fece infrangere la sua stessa regola.

    Artorius! gridò, correndo verso di lui così velocemente che sembrava stesse volando. Rimbalzò sulle sue lisce squame blu.

    Eli! disse successivamente per poi allacciare le sue braccia attorno al drago marrone, dal viso irregolare e piccolo. Sono stati davvero separati per tre lunghi mesi?

    Mattie, disse Artorius con affetto, inclinandosi per lasciare un bacio sul suo capo abbiamo solo pochi minuti per vedere come te la stai cavando. Ordini di Praeses.

    Grande mentì, sforzando un finto sorriso. Non era facile essere normalissimi liceali, dopo essere stati cavalieri.

    Come sta tua mamma? chiese Artorius.

    Bene. Mio papà adesso è tornato. Beh, lo era fino a che non è andato alla valle. Sta lavorando ad una startup.

    Forte!

    Sì, mamma sta lavorando a molte O.T., quindi sto praticamente uscendo con Felicia.

    Artorius rise. Stava chiaramente ricordando il Terrier del suo breve periodo su Mundanis.

    Eli si schiarì la gola. ASH non è la stessa senza di te.

    Lui sembrò schiacciare via qualche emozione. Mattie annuì, richiamando il suo periodo da studentessa all'Accademia Sollertibus Hydris, o ASH.

    Eli sospirò ed abbassò lo sguardo. Potrebbe essere che si sentisse in imbarazzo per il suo ultimo insulso addio?

    Mi mancano davvero tutti i miei amici. Queste non erano solo parole per Mattie. A Cavernis—un mondo ‘popolato’ con draghi—dovette più che condividere. Lì vi erano Ripley, Sudha, Jimmy, i due draghi che erano con lei adesso, e perfino il folletto Hob.

    A Los Angeles avrebbe dovuto liberare la folla quando iniziavano i guai durante le feste, quindi era spesso da sola, eccetto per le sessioni di studio con David Wong. Ovviamente, aveva i suoi animali domestici. Felicia era dolce, al dire il vero, ma a volte voleva un boccone di troppo.

    Vorrei… disse Mattie, spaventata dai suoi pensieri, spaventata che dicendolo ad alta voce sarebbe aumentato il desiderio.

    Hey!

    Qualche idiota muscoloso arrivò trottando su un cavallo a noleggio. Mattie roteò gli occhi. Il ragazzo indossava solamente pantaloncini da motociclista. Se cadesse, la sua carne sarebbe colpita dall’asfalto.

    Uh oh, pensò mentre le si avvicinava. Le persone del suo mondo—Mundanis—tendevano ad agire malamente quando si trovavano di fronte ai draghi. Mamma ne era un esempio.

    Cos’è questo, una specie di circo? Il cavaliere, infastidito da un ramo inclinato, lo rimosse con uno schiocco. Non era un adoratore della Natura.

    Lasciate che ci pensi io mormorò Mattie ai suoi amici. Questo tizio—a differenza sua—non sarebbe in grado di capire il linguaggio delle bestie superiori.

    Puoi scommetterci disse al tizio. Mandate dentro la donna barbuta! Alzò lo sguardo verso il ragazzo, dandogli il suo miglior sorriso. Una volta, non così tanto tempo fa, aveva incantato Eli—quando era umana.

    State girando? Il tizio chiese, alla ricerca del convoglio di camion di scena e troupe cinematografiche che hanno disseminato le strade di Los Angeles.

    Um… Mattie era di solito veloce sui suoi piedi, ma come spiegare la mancanza di luci e fotocamera?

    Se non lo fai tu, lo faccio io. Egli rimosse casualmente una Calibro 38 dalla sua cintura. Mattie non poteva crederci. Non si disturbava di indossare una maglietta, ma trasportava comunque una pistola? Benvenuti a Los Angels, signore e signori!

    È tutto apposto, amico. Rilassati.

    Mattie cercò di mantenere la calma davanti ad una canna da sei pollici. Decise di essere amichevole.

    Quindi, come ti chiami?

    Anthony, disse il tizio.

    Forte. Mi piace. Io sono Mattie. Mattie Sharpe.

    Allargò le braccia per da fare da scudo ai suoi amici.

    Dovremmo trasformarlo in costolette? Chiese Artorius.

    Potrei mordere il suo braccio e rovinargli il prossimo allenamento aggiunse Eli.

    No, ragazzi, no. Ammonì Mattie Se ferite un Mondano, sarò io quella presa dalla Burbank's Finest. E con il mio colorito, non sto bene in arancione.

    I due draghi annuirono riluttanti. Anthony smontò—dalla destra. Chiaramente, non era un cavallerizzo.

    Io me ne vado disse la sua cavalla al gruppo di Mattie. Andiamo, sono solo un noleggio. Trottò via verso le stalle del Circle K.

    "Cosa sono quegli strani rumori che stai facendo? Chiese Anthony a Mattie. Suoni come qualcosa rimasta incastrata in un pozzo di catrame."

    Lei sorrise. Mi piace inventare nuove lingue. Proprio come J.R.R. Tolkien.

    Psicopatica. Anthony sollevò la sua pistola, puntando dritto al muso di Eli.

    Non sei un fan de Il Signore degli Anelli?

    Chiudi il becco.

    Mattie cercò di pensare, dato che quella era la sua forza. Sapeva come combattere a Cavernis, ma qui? Bang bang sei morto, anche con indosso un’armatura.

    Forza, disse a sé stessa, devi inventarti qualcosa o i tuoi amici finiscono arrostiti! Mattie cercò freneticamente nella sua mente. Un piccolo proiettile potrebbe penetrare la pelle squamosa dei suoi amici? Questo maniaco potrebbe essere così fortunato da colpire punti vulnerabili come la gola o la pancia? Non ne aveva idea, poiché Frax non aveva coperto le pistole di Code, Unghie e Squame!

    Mattie guardò direttamente Anthony. Sfortunatamente, per un potenziale assassino, era sexy. Le venne qualcosa di strano, come un formicolio. Poi parole emersero dalle sue labbra, parole che in qualche modo comprendeva:

    O foedissimum monstrum, abi!

    Et sine tuum telum evanescere.

    Conare facilitatem discere, et in posterum,

    Gere vestes in publico!

    Eli e Artorius ridacchiarono, traducendo il Latino insieme a lei:

    Sparisci, bestia.

    E lascia che la tua arma svanisca.

    Cerca di imparare un po’ di tolleranza e, la prossima volta,

    Indossa dei vestiti in pubblico!

    Mattie estese il suo braccio destro. Dalla punta dell'indice sparò un chiavistello d'argento fuso. Zigzagò verso Anthony, avvolgendo l’intera pistola per poi farla sparire.

    Whoa! esclamò, stringendo la mano pulsante. Ho intenzione di citare in giudizio!

    Fallo. Mattie si girò verso i suoi amici draghi. "Correte! Tornate al portale!"

    Eli e Artorius annuirono, correndo verso Griffith Park gridarono in risposta Ciao, Mattie! e Dì ciao a tua mamma per me!

    Fu lasciata da sola con Anthony, il quale aveva il torace gonfiato. Lei decise di pressare sul suo vantaggio. Meglio andar via, amico, o ti trasformerò in una…cosa! Agitò le braccia selvaggiamente, cercando di sembrare spaventosa e/o folle.

    Io me vado via! Gridò lui, alzando le braccia per poi scappare via.

    E non tornare al Rancho! Io ho…gatti spia! Che girano in gangs!

    Vedendolo fuggire, Mattie provò un miscuglio di sentimenti. Era contenta che non sarebbe finita su L.A. Times, ma si sentiva sola perché le mancavano già i suoi amici. Sperò che fossero arrivati al parco, entrati dentro il portale, e che adesso stessero sfrecciando a Cavernis. Non appena prese il suo zaino dal marciapiede, sospirò. Anche se adesso poteva intimorire un Uomo Muscoloso, era ancora completamente sola.

    2

    La vita è uno Zoo

    Dopo la partenza dei suoi amici, Mattie tornò alla sua vita—quel poco che le era rimasta.

    Provava a studiare a scuola duramente come faceva all’ASH, ma le materie non erano ugualmente divertenti. Per la trigonometria o la storia era difficile competere con CUS (Code, Unghie e Squame) o Come Distruggere un Villaggio. Al liceo Pico Pico, nessuno studente volava o sputava fuoco—a meno che fossero sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

    A casa, Mamma era a malapena un fantasma. Aveva dei grandi progetti da svolgere e passava i suoi giorni—per non dire serate e weekends—a lavoro. Papà cercava di chiamare tutte le domeniche…quando se ne ricordava. Stava lavorando ad un’app chiamata OY! il cui unico scopo era quello di mandare questa singola parola a quante più persone possibile. La Silicon Valley sapeva qualcosa di cui Mattie non era a conoscenza?

    Questa era l’America: genitori che lavorano interrottamente mentre i loro figli attendono con ansia il college ed una vita piena di debiti. Se eri molto fortunato, magari un giorno avresti avuto una casa di tua proprietà. Certamente, per fare questo in L.A., dovevi guadagnare sei cifre. Mattie sentiva che la possibilità di riuscirci era più remota dell’essere chiamata Signorina Burbank.

    Un giorno dopo la scuola, ronzò nel suo edificio, un angolo di cemento bianco. Si inchinò per accarezzare Felicia, felice che fosse lì. Ma, a volte, desiderava solamente che il cane si zittisse.

    Mattie, hai dimenticato di riempire la mia ciotola d’acqua.

    Mattie, preferisco i dolcetti senza glutine del Petco.

    Mattie, corri a prendere il mio guinzaglio—devo fare la cacca.

    Le cose sembravano andare meglio al lavoro di Mattie, il quale era allo Zoo di Los Angeles dove lavorava come stagista. Pico Pico aveva tirato alcune corde in modo che il posto—normalmente riservato ai ragazzi del college—questa volta andasse da lei. Doveva nutrire gli animali (gli erbivori, comunque), fare l’assistente veterinaria, e perfino accarezzare il nuovo cucciolo di ippopotamo!

    A volte, nella tarda notte, dopo che i visitatori e la maggior parte degli impiegati erano andati via, Mattie aveva del tempo per stare faccia a faccia con gli animali.

    Sono combattuta. Disse alla leonessa Leona, non appena entrò nel suo recinto. Se avesse indossato stivali di gomma, sarebbe stato un attimo guadare attraverso il fossato blu del leone. Ovviamente sono felice di essere a casa, ma allo stesso tempo, mi manca Cavernis.

    Benvenuta nella giungla. Guarda questi fondali di formaggio. Rocce colorate! Ogni giorno devo avere a che fare con questi idioti—e non ho nemmeno il permesso di mangiarli. Come pensi ci si senta?

    Fidati, posso capire. Sono passata dall’essere un Cavaliere dell’Ordine a qualcuno che studia tangenti.

    Voi due siete sempre sullo stesso argomento strillò qualcuno.

    Un macao verde volò nella tana del leone per poi atterrare sul naso di Leona. Mattie non riusciva a capire come Tahiti fosse scappata dalla sua gabbia. Quando lo chiese, l’uccello si lamentò, Faccio più di un semplice pappagallo, tesoro!

    Scusa, Mattie sospirò è solo che mi sembra strano. Quando mi trovavo a Cavernis, volevo tornare a casa. Ora che sono qui, mi manca tutto di lì.

    L’erba alta è sempre più chiara. Leona annuì saggiamente. afferrando un cucciolo per la nuca Fai qualche figlio—ti intratterranno tutto il tempo.

    Ho solo diciotto anni disse Mattie.

    Perdonami, Signorina Cosa, io ne avevo solo quattro!

    Mattie sospirò mentre Leona strisciò dal suo marito dormiente.

    Non ci fare caso disse Tahiti, grattandosi il collo con un artiglio a quattro dita. C’è già troppa riproduzione. Io direi di scegliere il luogo che ti rende più felice. Facile, no?

    Mattie scosse la testa. "Non so dove appartengo. Posso combattere e creare strategie, quindi ho uno scopo. Tutti i miei amici non fanno altro che messaggiare e tweettare."

    Un enigma dei tempi moderni.

    Esatto, ma cosa devo fare? Mattie necessitava disperatamente una guida.

    Scusa, un buon terapista non da mai consigli. Tahiti mosse il capo su e giù. Troverai la risposta col tempo. Tornò volando nella sua gabbia dal suo compagno.

    Come?

    Mattie riguardò il fossato, uscendo dal recinto. I suoi stivali percorsero i sentieri illuminati mentre passava zebre e gorilla. Si chinò per entrare in un golf cart la cui forma oblunga lo fece sembrare un Tylenol. Premendo il pulsante di partenza, viaggiò lentamente in ‘Australia’. I canguri, i wallaby ed i koala stavano facendo qualsiasi cosa facciano i marsupiali. Dato che non erano notturni, probabilmente stavano già dormendo.

    Mattie parcheggiò di fronte all’insegna dei ‘Draghi di Komodo’. Questo fronteggiava un padiglione semicircolare rinforzato con vetro spesso. I suoi muri erano sottili bamboo ed il soffitto era costituito da rami. Come lo stile dello zoo, fondali di rocce dipinte incorniciato la parete centrale. In fondo questa era Los Angeles, quindi anche gli animali vivevano in un set cinematografico.

    Mattie camminò dietro la mostra, inserendo la sua chiave magnetica in una porta. Entrò, colpita come sempre dal calore intrappolato.

    Hey, ragazzi salutò i detenuti, cercando di ignorare un teschio di bue che era stato messo a terra per ‘mood’. Che cos’è appeso?

    Solo la mia lingua disse Lizzy, la più impertinente dei due Komodo.

    Sono annoiato disse il suo compagno Igor. Lizzy non mi lascerà appoggiare a lei.

    Puoi biasimarla? Sei lungo tre metri e più di duecento chili!

    Va beh. Igor scollò le spalle nel miglior modo in cui una lucertola potesse fare.

    Vi ho portato dei dolcetti disse Mattie.

    Te? Chiese Lizzie. A volte i Komodo mangiavano anche carne umana.

    No, pezzi di cervo scaduti.

    Lizzie scoccò la lingua. Yummy.

    La lucertola accettò il regalo non appena glielo gettò sul pavimento sporco. Per nessun motivo li avrebbe nutriti con la mano! A differenza dei draghi, non erano buongustai e avrebbero potuto scegliere lei come miglior pasto. Stava su un grande macigno, tenendosi a distanza di sicurezza.

    Hai altro? Chiese Igor.

    No, questo è tutto.

    Che ne dici di una mano?

    Mattie gli lanciò un’occhiataccia più feroce possibile. Lui girò la sua enorme coda.

    Sto scherzando, tesoro.

    Stai rimuginando sui tuoi draghi? Chiese Lizzie. Mi dispiace che noi non possiamo sputare fuoco o sbattere le nostre ali invisibili. Boohoo, siamo solo dei vecchi e noiosi varani.

    Se un Komodo potesse imbronciarsi, sarebbe esattamente ciò che sta facendo adesso.

    Non fare così disse Mattie. Voi siete molto interessanti. Uno di voi non ha preso un morso dell’ex marito di Sharon Stone?

    Sì e devo dirtelo, era delizioso!

    L'alluce era particolarmente succoso.

    Mattie rise nonostante il suo sconforto. Non provateci con me. Una volta ho ucciso un drago cattivo, Agravaine.

    I Komodo strisciarono un po’ indietro. Mattie assorbì le sue stesse parole. Lei—a diciassette anni—aveva ucciso. Certo, era nel bel mezzo di una guerra e lui stava per morderla…

    Cos’è quello? Chiese Igor, sgranando le pupille.

    Sento odore di qualcosa disse Lizzie, fiammeggiando le sue narici ovali.

    Dove? Mattie non vedeva o sentiva nulla. Guardò dove stavano fissando i Komodo, ovvero una finestra alta più di quattro metri oltre cui i visitatori di solito si rannicchiavano. Il vetro in sé sembrava spesso ma ordinario…fino a che Mattie non notò un bagliore. Sentì più bandiere rosse nella sua testa che ad una parata del Primo Maggio.

    Oh no, non di nuovo— ma il proprio volere era contro di lei. Si trovò attirata più vicino fino a quando non saltò giù dal masso e corse in piena inclinazione verso la finestra.

    Vacci piano! Gridò Igor. Non puoi—

    Ma poteva! Attraversò il vetro senza romperlo. Mattie non era per niente sorpresa di ritrovarsi in un Cubo, uno traslucido come il vetro. Si sollevò rumorosamente mentre cercava di tenersi forte. Un attimo prima aveva visto le due lucertole allontanarsi rapidamente dalla vista, successivamente stava girando attraverso un'oscurità punta da buchi di luce. Stelle.

    Il cubo girava selvaggiamente, come quelle dannatissime tazzine a Disneyland! Quando Mattie guardò giù, lo vide, un sottile contrasto di luce—rosso, blu e verde—trascinato nella sua scia. Dio, odiava quella sensazione! Provò a chiudere gli occhi, ma ciò rese le cose peggiori di prima.

    Basta! Ordinò al Cubo, come se avesse un cervello. Stranamente, obbedì, rovesciandola sul pavimento uscendo con un pop!

    So dove mi trovo! Gridò Mattie, alzandosi in piedi e pulendosi lo sporco dall’uniforme dello zoo. Oltre il terreno agricolo, appena nella vicinanza, era Georgia, dove Eli era probabilmente re. Vi era qualcosa della cattedrale bianca e dei bassi tetti del villaggio di paglia che le davano conforto. Questa volta non era una sconosciuta.

    Mattie!

    La sua vecchia amica, una nāgī, le venne incontro correndo—strisciando, in realtà—la parte cobra inferiore alzò la polvere.

    Sudha! Gridò Mattie, gettandosi tra le sue braccia…o almeno in quattro delle sue sei braccia. Mio Dio, sei perfino più bella di quando sono andata via!

    Rivestita nel suo sari rosso brillante, Sudha—dai perfetti lineamenti, lunghi capelli neri, uno schianto—sarebbe potuta essere una star di Bollywood.

    Lo so.

    Sempre la solita Sudha. Mattie sentì la lingua biforcuta del nāgī sfiorarle la guancia. Quando fece un passo indietro, diede al vestito di Mattie uno sguardo perplesso.

    Perché sei vestita come un Giovane Drago Scout?

    Mattie scosse la testa. Lunga storia.

    "Yo, ragazze, cosa sono questi sentimenti? Penso che vomiterò!" Richiamò una piccola voce.

    Ripley! Mattie porse il palmo dove il piccolo drago era atterrato. Oggi era vestita come una turista in un ampio cappello di Panama che si abbinava al suo vestito di lino bianco.

    Mattie non voleva sembrare scortese, ma continuava a cercare in giro con speranza. Che strano. Niente Artorius. Sudha vide la sua espressione.

    Oh, Mattie, non gliel’abbiamo detto. Dovresti essere una sorpresa.

    Mattie annuì, nonostante si sentisse ancora un po’ giù.

    Andiamo? chiese Sudha, indicando ad ovest uno stretto sentiero sterrato che portava a Cavernis.

    Certamente. Mattie afferrò le mani della sua amica mentre Ripley si appollaiava sulla sua spalla. Sudha guardò Mattie con cautela.

    Dobbiamo rimandare Artorius per il momento. Praeses vuole vederti.

    Mattie sbuffò. L’ultima volta ne ho avuto fino al mattino.

    C’è stata una…questione recentemente.

    Sembri il capo di mia madre.

    Ripley era più che felice di intervenire. Ciò che intendeva dire è che—

    Ho capito, Ripley disse Mattie. Praeses mi promise di riportarmi indietro quando Cavernis avrebbe avuto bisogno di me. Questo è chiaramente il momento.

    Ripley scrollò le spalle. Forse vuole solo parlare. Deve sentirsi solo in quel grande ufficio.

    Mattie sospirò, mentre camminavano ogni angolo del paesaggio la inondava di ricordi. C'era un piccolo campo dove aveva imparato ad inclinarsi e un branco di cavalli pascolava, tutti pronti a servire un cavaliere in un attimo.

    Mattie sollevò uno stivale di pelle e stava quasi per cadere a terra, la quale tremava come se ci fosse un terremoto. Ma quest’ultimo aveva una caratteristica aggiuntiva—una bomba sonica si era appena scagliata nel cielo.

    Quello cos’era? Chiese Mattie, cercando di mantenersi ferma. Adesso l’ASH ha anche l’artiglieria?

    Non che io sappia. Ma sono sicura che ci sia una spiegazione. Era difficile far tintinnare Sudha.

    Stai scherzando? Gridò Ripley. Devo dragare il mio post!

    Volò via come un Patton in miniatura, di rimando Sudha scosse il capo.

    Mentre le due camminavano, Mattie cercò di fermare la sua eccitazione. Se Praeses l’aveva riportata indietro, doveva essere

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