Rifiorisci e altri racconti

Di Noemi Forti

Rifiorisci e altri racconti di Noemi Forti. Una selezione di racconti brevi per la collana Battibit Narrativa che raccoglie i migliori lavori degli autori pubblicati sulla rivista indipendente Battibit

A cura di Gabriele Neri

• Lingua: Italiano
• Editore: Gabriele Neri
• Data di uscita: 26 apr 2017
• ISBN: 9788826057392

Anteprima del libro

Noemi Forti

Rifiorisci e altri racconti

Rifiorisci

di Noemi Forti

è pubblicato per la prima volta in originale sulla rivista indipendente

www.battibit.org

Battibit Narrativa

Edizione a cura di Gabriele Neri

La copertina è un'illustrazione originale di Ilya Shebunov

UUID: d37ccc52-2a9b-11e7-ad4a-49fbd00dc2aa

Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

http://write.streetlib.com

Indice

Rifiorisci

Linea Quattro

L'altro, invece

In questo momento

Swimming Season

La terra è tonda

In questo momento #2

L'autrice

Rifiorisci

Michael si addossò al muro, le dita dei piedi gelate a contatto con il marciapiede, sotto la pioggia battente. Era completamente nudo e presto avrebbe iniziato a nevicare. Doveva trovare una soluzione in fretta, se non voleva morire assiderato o vittima di uno stupro. Che situazione. E dire che la mattina stessa si era svegliato con l’odore dei pancakes di sua madre. È proprio vero che le cose cambiano da un momento all’altro.

Un presentimento, però, lo aveva avuto. Svegliandosi, quella mattina, aveva sentito che sarebbe successo qualcosa per cui non sarebbe andato a scuola, non avrebbe guardato Rose dall’altro lato del cortile, né avrebbe chiuso la porta del bagno alle sue spalle per piangere o per fumare ujionda. Alla fine aveva provato a non pensarci troppo. Si era alzato, buongiorno mamma, mi preparo e vado a scuola, aveva detto come per convincersi, anzi vado a fare la doccia. Poi un fumo putrido, velenoso. Un tonfo, sordo. E passi che si avvicinavano, mentre lui, nudo, metteva un piede nella doccia. Mamma. Il terrore. Voleva andarle incontro ma non c’era tempo, qualcosa lo aveva bloccato; non era mai stato un ragazzo coraggioso, altrimenti non ci sarebbero mai stati tutti quei pomeriggi a guardare il Tamigi e provare a toccarlo, in volo, provando a mettere fine a tutto. Fine. Fine. Il sapone gli era caduto dalle mani, mi hanno sentito, e il cuore aveva iniziato a battere, come impazzito, un uccellino che si fracassava contro la gabbia per volare via, fregandosene se fuori sarebbe stato peggio. E a quel punto aveva abbandonato quella scintilla che gli aveva fatto pensare di tornare da sua madre e, qualsiasi cosa fosse successa, almeno sarebbe morto vicino a lei. Come un gatto impazzito e agile