Abissi e profondità

Di Onofrio Capurso

L’obiettivo della mia scrittura è sempre verificare se le mie idee, i miei pensieri, possano circolare senza filtri o rete internet e contribuire, anche se modestamente, alla costruzione di un mondo diverso, più umano, più amorevole. Con Abissi e profondità se ne aggiunge un altro: osservare, trascrivere in versi le dimensioni del nostro essere, proprio per individuare anche le parti negative, per interrogarle, riconoscerle e solo alla fine modificarle. Siamo fatti di altezze, “profondità” ma siamo fatti anche di “abissi”, un buio che fa paura ma che è insito in noi. Ho sempre pensato che la poesia potesse aiutare l’uomo, pur avendo il timore che si tratti solamente di parole, carta, inchiostro, lavoro sprecato, ma non perdo la mia speranza.

• Lingua: Italiano
• Editore: Wip Edizioni
• Data di uscita: 7 apr 2020
• ISBN: 9788884595768

Anteprima del libro

Town)

Introduzione

Ho sempre pensato che la cultura, l’istruzione, la poesia potessero aiutare ed elevare l’uomo dal suo stato di incertezze, inquietudini, ombre, per costringerlo a mettersi in dubbio, rivedere certi suoi atteggiamenti, scoprire certi sentimenti neri e riportarlo su una strada che indichi l’Amore, in ogni sua declinazione, come vera salvezza. Ho sempre pensato, ma, appunto, il dubbio mi assale che tutto ciò sia possibile e valido.

Ho voluto pubblicare Stagioni come se fosse un esperimento: volevo verificare non che io fossi un vero poeta (non si è mai veri poeti, si è sempre in divenire, ma mai definiti), ma che le mie idee, i miei pensieri, potessero circolare senza filtri o rete internet e contribuire, anche se modestamente, alla costruzione di un mondo diverso, più umano, più amorevole.

Oggi, con questa nuova silloge, il mio primo obiettivo è sempre quello, ma se ne aggiunge un altro.

Con Abissi e profondità voglio osservare, trascrivere in versi tutti i lati del nostro essere, proprio per individuare anche i lati negativi, per poterli interrogare, riconoscerli e solo alla fine modificare.

Siamo fatti di altezze (profondità appunto), ma siamo fatti di abissi, un buio che fa paura anche a noi ma che è insito in noi stessi. Ho sempre pensato che la poesia potesse aiutare l’uomo. Ho sempre il presentimento che magari siano solo parole, carta, inchiostro, lavoro sprecato, ma non perdo la mia