L'inchiostro del tempo

Di Alessia Anzaldo

La vita ci regala innumerevoli esperienze e, belle o brutte che siano, esse ci cambiano, rendendoci ciò che siamo.L'amore, l'amicizia, la terra natia, la vita sono i temi dominanti di questa raccolta di poesie e racconti e tutto ciò che è vita, merita di essere narrato.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 7 mag 2020
• ISBN: 9788831667562

Anteprima del libro

633/1941.

PREMESSA

La vi­ta ci in­se­gna tan­te co­se: ad ascol­ta­re, aspet­ta­re, ca­de­re, rial­zar­ci. Ci in­se­gna, con le sue po­ten­ti le­zio­ni, a non da­re per scon­ta­to le co­se im­por­tan­ti co­me gli af­fet­ti fa­mi­lia­ri, gli ami­ci, le pas­seg­gia­te in cam­pa­gna, il ma­re al tra­mon­to, un ab­brac­cio, un sor­ri­so. La vi­ta ci in­se­gna, a vol­te, an­che a do­ver sta­re da so­li con noi stes­si, ad in­da­ga­re nel­la no­stra ani­ma al­la ri­cer­ca di ciò che è be­ne e di ciò che è ma­le, di ciò che con­ta dav­ve­ro. Ci in­se­gna ad ave­re pa­zien­za e la pa­zien­za ci in­co­rag­gia ad aspet­ta­re, a ri­flet­te­re.

"Ab­bi pa­zien­za

che è la vir­tù dei for­ti scac­cia

il pre­giu­di­zio si­gno­re de­gli igno­ran­ti.

Fa’ che tut­to ciò sia oro nel­le tue ma­ni

rac­co­gli­lo e do­na­lo".

Da Rac­co­gli il tuo oro

"Se qual­cu­no ti re­sta ac­can­to nei mo­men­ti peg­gio­ri

al­lo­ra me­ri­ta di es­se­re con te nei mo­men­ti mi­glio­ri

Ma­dre Te­re­sa di Cal­cut­ta

VITA

Raccogli il tuo oro

Che il co­rag­gio sia il tuo

com­pa­gno la sa­pien­za fon­te di

giu­di­zio

la leal­tà la tua mae­stra

la di­sci­pli­na la tua

for­za.

Che tu sia ca­pa­ce di

pian­ge­re quan­do ne sen­ti­rai

il bi­so­gno e di sor­ri­de­re

quan­do gli al­tri ti bia­si­me­ran­no.

Ab­bi pa­zien­za

che è la vir­tù dei for­ti

scac­cia il pre­giu­di­zio

si­gno­re de­gli igno­ran­ti.

Fa’ che tut­to ciò sia oro nel­le tue

ma­ni rac­co­gli­lo e do­na­lo.

Il primo atto

Pol­ve­re di ne­ve e cri­stal­li

az­zur­ri so­no fi­ni­ti sul ma­re

che bril­la ades­so e can­ta ne­nie a

me sco­no­sciu­te.

Do­ve il so­le ba­cia la ter­ra, ec­co,

lì è la mia ca­sa e le om­bre non

po­tran­no di­stur­bar­mi.

Scor­re­rò co­me un im­pe­tuo­so,

biz­zar­ro, si­nuo­so fiu­me in pie­na

e par­le­rò ai sas­si e al­le

fo­glie di que­sta ter­ra

d’am­bra,

del­le ci­lie­gie ros­se e del­le

ci­ca­le che nel­le not­ti di mez­za

esta­te

rac­con­ta­no al­la lu­na le lo­ro sto­rie in­fi­ni­te.

Dor­me la not­te.

Ri­po­sa an­che la ter­ra

ades­so. Ec­co, la ma­gia