Il segreto delle persone felici: Il segreto della felicità è coinvolgente, concreto e semplice... come la felicità stessa!

Di Yvon Delvoye

Esistono persone che sono sempre felici. Non si tratta di pochi fortunati con un cospicuo conto in banca, un lavoro gratificante e rapporti personali molto soddisfacenti, ma di persone che hanno capito come, e soprattutto dove, trovare la vera felicità, che non dipende da circostanze esterne e quindi non varia con gli alti e bassi della vita.

Partendo dall’osservazione di collaudate strategie di benessere e distillandone i principi, Il segreto delle persone felici dimostra che non sono i problemi della vita a determinare la nostra felicità, ma è il modo in cui permettiamo loro di governarci a farci soffrire. È infatti possibile essere felici nonostante le avversità della vita, e a volte anche “grazie” a esse.

Le strade che portano alla felicità, soprattutto quella duratura, sono molte e varie. Il segreto delle persone felici ne illustra di interessanti e facili da mettere in pratica: accettare ciò che è, allentare la presa, comunicazione creativa per creare rapporti armoniosi e contatto con il proprio spazio interiore, in cui si trova la vera, autentica fonte della nostra felicità.

• Lingua: Italiano
• Editore: Edizioni il Punto d'Incontro
• Data di uscita: 31 mar 2020
• ISBN: 9788868202392

Anteprima del libro

VOLTAIRE

Capitolo 1.

Accettare e lasciare la presa

Che cosa significa, di preciso, lasciare la presa?

•    Lasciare la presa significa lasciar andare le nostre resistenze nei confronti di ciò che è o che ci giunge, quando si tratta di situazioni che ci danno fastidio o suscitano in noi paure, pensieri o emozioni inquinanti; significa accettare totalmente ciò che è al momento presente.

•    Lasciare la presa non vuol dire in nessun caso rassegnarsi, rinunciare o rimanere passivi. Vuol dire abbandonarsi e lasciar fare alla vita. Questo ovviamente non significa che occorra bandire ogni azione, bensì che è opportuno agire senza reagire.

•    Lasciare la presa non vuol dire cercare un determinato risultato né avere delle aspettative, cosa che non esclude l’intenzione. Vuol dire lasciar giungere gli eventi anziché forzare la mano.

Lasciare la presa non ha nulla a che vedere con la rassegnazione e l’assenza di azione. Vuol dire semplicemente rinunciare a opporre resistenza a ciò che è, senza riserve. È una delle fonti della felicità.

Quali sono gli ostacoli al lasciare la presa?

•    L’idea errata che molti di noi sviluppano, perché confondono lasciare la presa e rassegnazione, rinuncia, inazione, indifferenza oppure perché sono convinti che, a ogni modo, sia estremamente difficile da mettere in pratica;

•    le nostre aspettative e la nostra testardaggine nel cercare un risultato determinato;

•    la paura del cambiamento e dell’ignoto;

•    la negazione delle nostre resistenze ad accettare ciò che è;

•    le nostre abitudini, le nostre false credenze e i nostri preconcetti, ai quali ci aggrappiamo e che provengono da condizionamenti socioculturali ed educativi;

•    i meccanismi di difesa dell’ego, che ci spingono a reagire o a voler avere ragione;

•    l’autocompatimento o il vittimismo;

•    la nostra identificazione nella forma, causa del nostro attaccamento;

•    la smisurata importanza che attribuiamo alla nostra intelligenza razionale anziché alle nostre sensazioni e alla dimensione interiore del nostro essere.

I principali ostacoli al lasciare la presa sono la negazione delle nostre resistenze, le aspettative, l’attaccamento, le credenze errate, le abitudini e i condizionamenti, come pure la nostra mancanza di fiducia nella