Le sceche de Bare

Di Marco Lamacchia

Un'opera semplice e ricca di ricordi, per chi rammenda un'infanzia di

altri tempi. Il testo ha l'obbiettivo di salvare e divulgare una parte

importante della cultura e della tradizione popolare, i giochi. Mezzo di

educazione, aggregazione, divertimento, apprendimento e sviluppo

psico-fisico. Una raccolta dettagliata sui giochi tradizionali del

territorio pugliese e della città di Bari in particolare.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 11 feb 2021
• ISBN: 9791220318341

Anteprima del libro

giovani.

Sul gioco

Il gioco è la forma più antica, libera e anche più utilizzata di esercizio fisico.

Anche nel gioco come negli esercizi e negli sport esistono regole, penalità, obbiettivi e strategie. Il gioco però non prevede una finalità agonistica, in cui lo scopo è dimostrare la propria superiorità o le proprie qualità, ma si è volti al puro piacere del movimento, del competere contro altri e, inconsciamente, di misurare le proprie capacità usando gli altri come riferimento.

La grandezza del gioco che lo sport quasi mai riesce a dare, è la sua malleabilità. Questo permette a chi ne fa uso come strumento, di plasmarlo verso determinati scopi: migliorare o misurare le capacità motorie, sviluppare il fisico, o le capacità mentali, far prendere coscienza del proprio corpo e delle proprie emozioni ai ragazzi, dare impulso a capacità intellettuali o alla reattività senso motoria, ecc.

La grossolanità delle sue regole, permette a chi gioca di attivare molto di più alcuni meccanismi mentali, avendo la possibilità di pensare a più strategie, di essere attento a più variabili, e di essere pronto allo scontro sull’interpretazione del gioco nel momento in cui la lassità delle regole, porterà poca chiarezza su certe prestazioni (Facoltà di Scienze Motorie Urbino [FSMU] 2008).

Il gioco tra le altre cose, insegna intrinsecamente a socializzare anche se il proscrittore (insegnante o maestro che sia) non modella il gioco in modo tale da rendere tutti partecipi. Anche i mono abili. Infatti chi propone il gioco a fini educativi sa che tale strumento è utile se non si offrono soluzioni dettate dall’esperienza di noi adulti, ma bensì stimoli che accendano la curiosità e la motivazione nell’apprendere il modo migliore o il più adatto alle loro capacità per riuscire nello scopo (Facoltà di Scienze Motorie Bari [FSMB] 2009).

È sicuramente fondamentale per il benessere psicofisico di chiunque giocare da soli, è una fase normalissima della crescita, ma dovremmo oggi come oggi cercare di allontanare i più piccoli dai videogame non per fare del populismo, ma perché nel gioco di gruppo (anche se soli in due) la condizione essenziale è il rispetto altrui. Questo aspetto è interessante in quanto induce precocemente ha una forte consapevolezza di cose sia adatto ho vietato. Cosa guarda caso molto meno radicata nei giovani di oggi. Per capire tale aspetto, il soggetto dovrà visualizzare