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Invecchiato per l’acredine (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6)
Invecchiato per l’acredine (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6)
Invecchiato per l’acredine (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6)
E-book295 pagine3 ore

Invecchiato per l’acredine (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6)

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Info su questo ebook

"Molto divertente. Lo consiglio fortemente a tutti i lettori che apprezzano un giallo ben scritto, con qualche colpo di scena e una trama intelligente. Non ne resterete delusi. Un modo eccellente per trascorrere un bel fine settimana!"
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (riguardo a Assassinio in villa)

INVECCHIATO PER L’ACREDINE (UN GIALLO INTIMO TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA) è il libro #6 in una nuova affascinante serie di ‘cozy mystery’ siglata dalla scrittrice bestseller numero #1 Fiona Grace, autrice di Assassinio in villa (Libro #1), un bestseller numero #1 con oltre 100 recensioni a cinque stelle, e scaricabile gratuitamente!

Olivia Glass, 34 anni, volta le spalle alla propria vita da potente direttrice aziendale a Chicago e si trasferisce in Toscana, determinata a iniziare una nuova e più semplice vita, e a coltivare un proprio vigneto.

La primavera è nell’aria e Olivia è più che entusiasta di debuttare con il vino prodotto da lei in un grosso festival vinicolo. La fiera attira gente da tutta la Toscana e Olivia si chiede se questa possa essere finalmente la sua grande occasione. Ma poi un cliente finisce ucciso dopo un litigio per avere l’ultima bottiglia del suo vino.

Riuscirà Olivia, incastrata in mezzo a tutto questo, a salvare la propria reputazione?

Esilarante, pieno zeppo di viaggi, cibo, vino, colpi di scena e svolte, romanticismo e un neotrovato amico peloso – e incentrato attorno a uno sconcertante omicidio che Olivia deve risolvere, in una piccola cittadina – il VIGNETO TOSCANO è una serie che non riuscirete a mettere da parte e che continuerà a farvi ridere fino a notte fonda.

Il libro #7 della serie sarà presto disponibile!
LinguaItaliano
Data di uscita9 lug 2021
ISBN9781094344775
Invecchiato per l’acredine (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6)

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    Anteprima del libro

    Invecchiato per l’acredine (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6) - Fiona Grace

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    INVECCHIATO PER L’ACREDINE

    (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 6)

    FIONA GRACE

    Fiona Grace

    L’autrice esordiente Fiona Grace ha scritto la serie UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE, che comprende nove libri (e altri in arrivo); la serie UN GIALLO INTIMO TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA, che comprende sette libri (e altri in arrivo); la serie I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA, che comprende tre libri (e altri in arrivo); e la serie I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA, che comprende sei libri (e altri in arrivo).

    Fiona sarebbe molto felice di restare in contatto con te! Visita quindi il suo sito internet, www.fionagraceauthor.com, per ricevere e-book gratuiti, restare aggiornato sulle ultime uscite e non perdere nessuna notizia.

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    Copyright © 2021 Fiona Grace. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto consentito dalla legge sul diritto d’autore degli Stati Uniti del 1976, nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, né archiviata in un database o un sistema di recupero senza previa autorizzazione dell'autore. La licenza di questo ebook è concessa solo ad uso personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo libro con un'altra persona, si prega di acquistare una copia aggiuntiva per ciascun destinatario. Se state leggendo questo libro senza averlo acquistato, oppure senza che qualcuno lo abbia acquistato per voi, siete pregati di restituire questa copia e acquistarne un'altra. Vi ringraziamo per il rispetto nei confronti del duro lavoro dell'autore. Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, attività commerciali, aziende, società, luoghi, eventi e fatti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore, oppure sono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza a persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Il Copyright dell'immagine di copertina StevanZZ, concesso su licenza di Shutterstock.com.

    LIBRI DI FIONA GRACE

    UN GIALLO CON CANI E GATTI

    UNA VILLA IN SICILIA: OMICIDIO ALL’OLIO DI OLIVA (Libro #1)

    VILLA IN SICILIA: FICHI CON CADAVERE (Libro #2)

    I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA

    LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UN CUPCAKE ASSASSINO (Libro #1)

    LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UN MACARON OMICIDA (Libro #2)

    I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO DELITTUOSO (Libro #1)

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO CRIMINALE (Libro #2)

    UN MISTERO AVVOLGENTE TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA

    INVECCHIATO PER UN OMICIDIO (Libro #1)

    INVECCHIATO PER LA MORTE (Libro #2)

    INVECCHIATO PER IL CAOS (Libro #3)

    MATURATO PER SEDURRE (Libro #4)

    STAGIONATO PER LA VENDETTA (Libro #5)

    INVECCHIATO PER L’ACREDINE (Libro #6)

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE

    ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1)

    UNA MORTE E UN CANE (Libro #2)

    I CINQUE DEL SALOTTO (Libro #3)

    UN VISITA PREOCCUPANTE (Libro #4)

    UCCISO CON UN BACIO (Libro #5)

    IL DIPINTO DELLA MORTE (Libro #6)

    MESSO A TACERE DA UN INCANTESIMO (Libro #7)

    INCASTRATO DA UN FALSO (Libro #8)

    INDICE

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO TRENTATRÉ

    CAPITOLO UNO

    Richiamata dallo squillo del telefono, Olivia Glass si precipitò nell'ufficio del suo capo. Girando intorno alla scrivania, si sedette rapidamente, non sulla poltrona per gli ospiti, come era abituata a fare, bensì su quella comodissima in pelle consumata di Marcello Vescovi. Di dimensioni generose e con lo schienale alto, la poltrona di Marcello sembrava un po' troppo grande per lei. Così come il suo nuovo ruolo, anche se stava facendo del proprio meglio per adattarvisi.

    Quando era stata assunta come sommelier l'estate precedente, non avrebbe mai immaginato che sarebbe stata promossa a dirigere tutta La Leggenda in assenza di Marcello. Lui aveva da poco intrapreso un periodo di formazione presso un'importante azienda vinicola del Chianti e, durante la sua assenza, aveva lasciato la gestione a Olivia.

    Erano passate poche settimane, ed era riuscita ad affrontare tutto quello che era capitato. Almeno fino a quel momento.

    Afferrando la cornetta che trillava, si assicurò di trasmettere il sorriso nella propria voce: "Pronto!"

    Sperò che la persona all'altro capo non avrebbe parlato troppo velocemente. Anche se la sua abilità con la lingua stava migliorando, aveva ancora difficoltà con l'italiano parlato troppo rapidamente.

    "Salve, Olivia!"

    Olivia riconobbe con entusiasmo la voce di Elana. Era una delle sue clienti preferite, titolare di una frequentatissima enoteca in uno splendido paesino toscano lì vicino. Elana vendeva così tanti vini rossi de La Leggenda che Olivia era convinta che gli abitanti del borgo ci si facessero il bagno.

    È un piacere sentirti. Cosa posso mandarti oggi? continuò Olivia in un italiano lento, ma sperava corretto. Afferrò taccuino e penna dalla scrivania di mogano lucido, pronta a scrivere l'ordinazione.

    "Mi servono quattro casse di Miracolo rosso, quattro casse del nuovo rosso Focolare e quattro casse di Sangiovese, grazie," disse Elana.

    E una cassa di Vermentino bianco? suggerì Olivia, per vedere se poteva migliorare quell'ordine già eccellente. Dopotutto, la primavera è alle porte.

    Elana rise. Mi hai convinta! È probabile che presto avremo richieste di vini più leggeri.

    Scostando all'indietro i biondi capelli lunghi fino alle spalle, Olivia annotò gli articoli.

    Come sta Gucci? L'ultima volta che avevano parlato, Elana aveva accennato al fatto che aveva recentemente adottato un cagnetto meticcio dal pelo marrone da un canile vicino a Firenze.

    Gucci è troppo carino! È un cane così adorabile, rispose Elana con entusiasmo.

    Non vedo l'ora di conoscerlo, disse Olivia, sperando di poter fare la consegna personalmente, se c'era tempo nel pomeriggio. Altrimenti, se ne sarebbe occupato Antonio. Ti faremo avere il vino entro le cinque del pomeriggio.

    Appena mise giù il telefono, Olivia sentì dei passi martellanti provenienti dalla sala di degustazione.

    Alzò lo sguardo, accigliandosi quando i passi si fecero più forti. Qualcuno stava correndo lungo il corridoio nella sua direzione. O aveva urgente bisogno di uno dei bagni alla fine del corridoio, o, cosa più preoccupante, aveva urgente bisogno di lei.

    Un momento dopo, il suo assistente, Jean-Pierre, inchiodò davanti alla porta aperta dell'ufficio. L'alto francese dai capelli arruffati sembrava nel panico. Aveva gli occhi sbarrati e agitava le braccia freneticamente.

    Evidentemente c'era un'emergenza.

    Che succede? Olivia balzò in piedi, carica di preoccupazione. Per la centesima volta da quando le era stato affidato il comando, desiderò che Marcello fosse lì. Qualunque fosse il problema, sarebbe toccato a lei risolverlo. Se solo avesse avuto più esperienza! Invece aveva solo trentaquattro anni e lavorava a La Leggenda da meno di un anno. Marcello aveva quarant'anni e una vita di esperienza, essendo cresciuto nell'azienda vinicola di famiglia.

    Olivia, vieni subito. Abbiamo un problema enorme! Allargando le braccia al massimo, Jean-Pierre rappresentò in modo teatrale le dimensioni del problema.

    Olivia aggirò alla svelta la scrivania, seguendo Jean-Pierre che sfrecciava lungo il corridoio. Il gruppetto di turisti seduti al bancone di legno lucido della sala di degustazione si voltò a guardarli con stupore. Olivia ebbe solo il tempo di rivolgere loro un rapido sorriso mentre percorreva a tutta velocità il pavimento di piastrelle ed entrava nell'atrio caldo e accogliente.

    Il cuore le batteva a mille, e non solo per l'improvviso sforzo fisico. Come faceva Marcello a rimanere sempre così calmo quando arrivavano disastri inaspettati?

    Nell'atrio, Jean-Pierre si fermò di colpo.

    Ecco il problema! annunciò senza fiato.

    Con sorpresa di Olivia, il giovane sommelier indicava l'enorme statua che era stata installata solo poche settimane prima. Quell'obbrobrio in pietra raffigurava un uomo alto e muscoloso, completamente nudo a parte un grande grappolo d'uva che reggeva tra le forti dita in posizione strategica.

    Il costoso pugno in un occhio rovinava del tutto l'atrio, che per il resto era arredato con gusto. Sfortunatamente, la statua era stata donata all'azienda vinicola come ringraziamento da un miliardario dopo che era stato sospettato di omicidio e Olivia aveva contribuito a scagionarlo.

    Olivia fissò la statua con aria dubbiosa.

    Beh, lo so che è un problema disse, chiedendosi perché Jean-Pierre avesse realizzato appieno l'orrore di quell'opera solo a scoppio ritardato.

    Erano ben poche le cose su cui lo staff de La Leggenda si trovava d'accordo. Avendo personalità così diverse, come poteva essere altrimenti? Marcello non era quasi mai d'accordo con i suoi fratelli minori, Nadia e Antonio. E se c'era una decisione da prendere, sembrava una regola scritta che Gabriella, la direttrice di sala del ristorante, prendesse la posizione opposta a quella di Olivia e si impuntasse a oltranza.

    Nonostante le divergenze, ogni singolo membro del personale de La Leggenda si era subito trovato d'accordo sul fatto che quella statua, intitolata L'Amore per il Vino, fosse motivo di notevole imbarazzo. Avevano concordato che dovesse essere spostata in un angolo remoto della cantina il prima possibile.

    L'unico problema era che i clienti della cantina se ne erano subito innamorati!

    Era diventata la stazione ufficiale dei selfie nel giro di un giorno. I turisti più anziani annuivano con approvazione per le sue dimensioni e la grandiosità. I clienti più giovani si fotografavano facendo cose allusive con l'uva.

    Dopo aver assistito a ciò, le competenze di Olivia in materia di marketing l'avevano spinta a lasciare che la statua venisse associata al nome La Leggenda. Anche se quella cosa orribile doveva rimanere nell'atrio, poteva almeno portare loro visibilità venendo condivisa sui social media.

    No, no. Il problema non è la statua in sé, precisò Jean-Pierre.

     E allora cosa? chiese Olivia con curiosità.

    Ascolta! sussurrò il suo assistente in tono teatrale.

    Sopra il brusio delle voci provenienti dalla sala di degustazione, Olivia captò un ronzio persistente. Sembrava venire da lì vicino.

    Un paio di insetti le sfrecciarono accanto, uscendo fuori.

    Mentre la mente sconvolta di Olivia faceva due più due, Jean-Pierre sibilò: Api!

    Api? ripeté Olivia, incredula. Non era esattamente la sfida che si aspettava di dover affrontare.

    Adesso riusciva a vedere sempre più insetti sfrecciare dentro e fuori, che in contrasto con la luce apparivano solo come puntolini scuri

    È arrivato uno sciame di api, spiegò Jean-Pierre, E ha costruito il nido nella statua... ehm... dietro l'uva, finì, arrossendo leggermente.

    Dietro l'uva? Perplessa, Olivia si avvicinò, inclinando la testa mentre scrutava dietro il grappolo d'uva di pietra.

    Una sonora risata la distrasse. Due ragazze adolescenti, che stavano entrando nella cantina con i loro genitori, la indicavano senza riuscire a trattenersi dal ridere. Il gesto sconveniente di Olivia doveva aver stuzzicato la loro ilarità adolescenziale.

    Olivia si allontanò in fretta, arrossendo ancora più di Jean-Pierre. Ma quello che aveva visto era sufficiente. Aveva intravisto una massa scura di insetti annidati in quella nicchia nella pietra.

    Per la centunesima volta, desiderò che Marcello fosse presente.

    È meglio che tu vada a occuparti degli ospiti. Io penserò al da farsi disse Olivia.

    Jean-Pierre si precipitò nella sala di degustazione e si mise dietro il bancone.

    Benvenuti a La Leggenda, il suo giovane assistente salutò i nuovi arrivati, mettendo davanti a loro le schede di degustazione con un gesto plateale.

    Olivia era orgogliosa della sua calma. Lei, invece, era in preda al panico. Non poteva lasciare che altri ospiti attraversassero l'atrio. Era una zona pericolosa. E se le api si fossero agitate di nuovo, pungendo qualcuno?

    Doveva chiamare qualche ditta specializzata che si occupasse delle api il più presto possibile. E nel frattempo doveva assicurarsi che gli ospiti fossero al sicuro.

    Le api erano attratte dal vino? Strabuzzando gli occhi, Olivia immaginò cosa sarebbe successo se lo sciame fosse entrato nella sala di degustazione per provare le ultime annate! Non c'era bisogno di molta fantasia per immaginare che era probabile che almeno uno dei loro ospiti fosse fortemente allergico, pensò nervosa.

    Velocemente, Olivia chiuse le porte laterali, tirando un sospiro di sollievo ora che aveva bloccato alle api la strada verso la sala di degustazione. Adesso, doveva assicurarsi che nessun ospite entrasse nell'atrio. Farsi un selfie accanto alla statua sarebbe stata una mossa pericolosa, a questo punto.

    Afferrò il tavolo di mogano che si trovava nell'atrio e lo piazzò di traverso davanti all'ampia porta d'ingresso. Ecco fatto! Bloccava perfettamente lo spazio. Ora doveva predisporre un punto di accesso alternativo per i clienti. L'unica altra possibilità era il ristorante.

    In preda all'agitazione, Olivia attraversò il parcheggio asfaltato per dare la brutta notizia a Gabriella, che, guarda caso, era la sua nemesi.

    Gabriella stava già sbirciando curiosa fuori dalla porta del ristorante. I suoi capelli castani, annodati in un'abile chignon, erano così ben laccati che non si muovevano affatto, nonostante la leggera brezza.

    Che succede? Come mai hai appena chiuso le porte dell'atrio?

    Il suo tono era aggressivo, sottintendendo che lei non avrebbe mai fatto una cosa del genere se fosse stata la responsabile.

    Gabriella era rimasta oltraggiata dal fatto che Olivia fosse stata scelta al suo posto per dirigere l'azienda vinicola. Aveva tenuto il broncio per settimane, dopo che Marcello aveva preso la sua decisione, rivolgendo a malapena la parola a Olivia.

    Adesso, Olivia sapeva che avrebbe dovuto essere il più diplomatica possibile. Avrebbe voluto essere onesta con Gabriella e confessarle che la gestione dell'azienda vinicola, pur essendo un'enorme opportunità di apprendimento, includeva anche un sacco di stress e orari massacranti.

    Infatti, il lungo fine settimana libero che iniziava l'indomani, sarebbe stato il primo momento di vacanza per Olivia da quando Marcello se n'era andato. Si sentiva in colpa per essersi presa ben tre giorni di ferie, ma doveva farlo, perché doveva esporre la sua prima partita di vino artigianale alla prossima Festa del Vino a Siena.

    Tenendo conto della fragilità del suo rapporto con Gabriella, Olivia si assicurò di essere molto educata e rispettosa mentre spiegava il problema.

    C'è un nido di api nella statua. Per te va bene se gli ospiti usano l'ingresso del ristorante finché non riusciamo a toglierle?

    Api? Gabriella arricciò incredula il naso perfettamente truccato, come se in qualche modo fosse stata Olivia ad attirare su di loro quel pericolo.

    Olivia annuì. Stamperò dei cartelli per reindirizzare gli ospiti, e poi cercherò di trovare una compagnia specializzata nella rimozione delle api per toglierle.

    Gabriella ci pensò per un minuto, fissando Olivia con disapprovazione.

    Poi alzò le spalle. Puoi farlo, ma credo che saresti molto stupida, annunciò.

    Cercando di non rimanere a bocca aperta, Olivia trattenne a stento una replica piccata. Stupida? Come poteva essere stupido rimuovere un nido di api che costituiva un enorme pericolo per gli ospiti? Olivia si sentiva fumare le orecchie per la rabbia a quella risposta insolente.

    Poi, riuscendo a dominare le proprie emozioni, decise che sarebbe stato meglio chiedere cosa intendesse Gabriella. Le sue parole erano state deliberatamente scortesi, ma questo non significava che dovesse abboccare all'amo. Inoltre, doveva esserci una qualche logica dietro.

    Era una sfida del suo ruolo, pensò. Avrebbe potuto mettersi a litigare, oppure sostenere una conversazione ragionevole. La scelta era sua.

    Cosa pensi che dovremmo fare, invece? chiese.

    Gabriella scrollò le spalle. È ovvio, no? Dovremmo tenere le api. Solo trasferirle in un posto sicuro. Dopotutto, ci hanno scelto! E il miele biologico è uno dei prodotti del Castello di Verrazzano, dove Marcello sta facendo il suo apprendistato. Credo che sia molto apprezzato dai visitatori. Così possiamo averne un po' anche noi.

    Olivia rimase sbalordita dall'eleganza di quella soluzione.

    È geniale! esclamò. Grazie, Gabriella!

    Gabriella sgranò gli occhi pesantemente truccati con il mascara. Cercò di reprimere un sorriso soddisfatto, ma non ci riuscì.

    Non rovinare tutto, disse, recuperando il solito broncio. Se fossi io la responsabile, mi sarei offerta di aiutare. Ma non lo sono, e il timer del forno sta suonando.

    Si voltò e marciò in cucina.

    Lieta che le api avrebbero avuto uno scopo costruttivo, Olivia si precipitò nella sala di degustazione per aggiornare Jean-Pierre.

    Gli ospiti devono entrare e uscire dal ristorante. Metterò subito dei cartelli, sussurrò.

    Jean-Pierre fece un rapido cenno prima di tornare al gruppo che stava servendo e Olivia tornò all'ufficio di Marcello. A lui sarebbe dispiaciuto se avessero sistemato un alveare senza il suo permesso? Doveva chiamarlo e chiederglielo? Poi si ricordò che le aveva detto che tutte le decisioni sulla gestione dell'azienda erano nelle sue mani.

    Ho fiducia nelle tue capacità, Olivia, aveva detto. Le sue parole di elogio le avevano scaldato il cuore.

    Ora avrebbe dovuto fare del suo meglio per dimostrarsi all'altezza della sua profonda fiducia. La sua mente era in fermento per l'organizzazione di quel nuovo progetto. Quale sarebbe stato il posto migliore dove stabilire l'alveare? Era Antonio quello che conosceva meglio la l'enorme proprietà terriera. Lui probabilmente sarebbe stato in grado di suggerire un luogo isolato all'interno degli ottanta ettari collinari de La Leggenda che la colonia avrebbe apprezzato, decise.

    E l'alveare? Avrebbero avuto bisogno di una specie di scatola di legno per alloggiarlo. Come avrebbe fatto a procurarselo con così poco preavviso? Olivia si agitò, mentre stampava i cartelli.

    In un lampo, pensò alle vecchie botti di legno per il vino, svuotate e pulite, che dovevano essere riutilizzate come fioriere. Una botte segata a metà poteva essere la casa perfetta per la loro nuova famiglia adottiva di insetti. Antonio poteva farci un buco, metterci un coperchio e metterla su un supporto o un tavolo. Era sicura che le api lo avrebbero considerato un alloggio di lusso!

    Olivia cominciava a sentirsi sempre più eccitata mentre cercava tra gli annunci locali, alla ricerca di una ditta che potesse ricollocare le api. Marcello sarebbe stato molto contento di sapere di quella nuova iniziativa, pensò. Ma doveva assicurarsi di dare il merito a Gabriella, che ci aveva pensato, e non prendersi la gloria tutta per sé.

    Mentre Olivia prendeva di nuovo in mano l'elegante telefono nero, era contenta di avere di nuovo la situazione sotto controllo, e di non essere rimasta troppo spiazzata da quell'evento inaspettato.

    Poi, però, scorse un movimento sull'uscio della porta. Alzando lo sguardo verso la persona in piedi sulla soglia, rimase a bocca aperta, inorridita. Il telefono le sfuggì di mano e cadde sull'agenda rilegata in pelle di Marcello.

    Sotto controllo? Non scherziamo! Aveva appena commesso l'errore più terribile e imperdonabile.

    CAPITOLO DUE

    Charlotte! La voce di Olivia era stridula per lo shock. Con le guance in fiamme per la confusione, fissò l'amica dal viso tondo e i capelli ramati. Charlotte la guardava raggiante, non sembrava arrabbiata. Eppure dovrebbe esserlo, pensò Olivia. Che terribile pasticcio aveva fatto. Dopo che aveva atteso con impazienza la visita lampo della sua amica fin da quando Charlotte gliene aveva parlato, si era completamente dimenticata di andarla a prendere all'aeroporto.

    Mi è completamente passato di mente che saresti arrivata oggi, confessò Olivia con voce incerta.

    Charlotte girò agilmente intorno alla scrivania e strinse Olivia in un forte abbraccio.

    Essendo più bassa di Olivia di quasi una testa e avendo qualche chilo in più, Charlotte era l'amica più abbracciabile che Olivia conoscesse. Era solo una delle sue tante fantastiche qualità, insieme al suo gran cuore, al suo malizioso senso dell'umorismo e, chiaramente, alla sua capacità di raggiungere La Leggenda anche quando la sua amica si era dimenticata di lei, pensò Olivia, sentendosi di nuovo mortificata.

    Quando Olivia lasciò a malincuore la sua adorata amica, vide che Charlotte non sembrava arrabbiata, anzi, rideva.

    Stamattina presto mi hai mandato un messaggio con scritto 'Ci vediamo domani'.

    Già, ammise Olivia.

    "Dopo che mi hai raccontato quanto sei stata indaffarata ultimamente, e visto che le tue ultime due e-mail sono state inviate dopo la

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