Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La pasticceria sulla spiaggia: Una tartina insidiosa (I gialli della pasticceria sulla spiaggia – Libro 5)
La pasticceria sulla spiaggia: Una tartina insidiosa (I gialli della pasticceria sulla spiaggia – Libro 5)
La pasticceria sulla spiaggia: Una tartina insidiosa (I gialli della pasticceria sulla spiaggia – Libro 5)
E-book262 pagine6 ore

La pasticceria sulla spiaggia: Una tartina insidiosa (I gialli della pasticceria sulla spiaggia – Libro 5)

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

"Molto intrigante. Raccomando fortemente questo libro per tutti gli assidui lettori che apprezzano un giallo ben scritto, con alcune svolte e una trama intelligente. Non resterete delusi. Un modo eccellente per trascorrere un freddo fine settimana!"
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (parlando di Assassinio in villa)

LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UNA TARTINA INSIDIOSA è il libro #5 di una nuova affascinante e spassosa serie di ‘cozy mystery’, firmata dalla penna dell’autrice bestseller numero #1 Fiona Grace, il cui bestseller Assassinio in villa (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle) ha quasi 200 recensioni a cinque stelle. La serie inizia con UN CUPCAKE ASSASSINO (Libro #1).

Allison Sweet, 34, chef in seconda a Los Angeles, è arrivata al limite qui con le umiliazioni a opera dei clienti, le richieste esigenti del suo capo e una vita sentimentale andata a rotoli. Dopo uno scioccante incidente, si rende conto che è arrivato il momento di ricominciare da capo, seguendo il suo vecchio sogno di trasferirsi in una piccola cittadina e aprire un suo panificio.

Una gara per mangiare hot-dog attira una folla enorme e si rivela l’occasione perfetta per l’attività di Allison, fino a che il campione non finisce morto nella sua panetteria.

Peggio ancora: la polizia determina che è stato avvelenato.

Allison, colpevole per diretta associazione, non ha altra scelta che risolvere il caso. E il tempismo non potrebbe essere peggiore: il negozio accanto sta chiudendo e finalmente Allison avrebbe l’occasione unica per espandere il suo panificio, realizzando il suo sogno.

Ma solo se riuscirà a salvare la propria reputazione e risolvere questo omicidio.

Riusciranno Allison e il suo adorato cane a prevalere?

Una esilarante serie di gialli intimi e leggeri, piena zeppa di svolte, sorprese, romanticismo, viaggi, cibo e un’inattesa avventura: la serie LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA ti farà ridere e girare le pagine fino a notte fonda, mentre ti innamorerai di questo nuovo tenero personaggio, capace di catturare il tuo cuore.

È ora disponibile anche il libro #6 (UN BISCOTTO DISASTROSO)!
LinguaItaliano
Data di uscita1 feb 2022
ISBN9781094345093
La pasticceria sulla spiaggia: Una tartina insidiosa (I gialli della pasticceria sulla spiaggia – Libro 5)

Correlato a La pasticceria sulla spiaggia

Ebook correlati

Articoli correlati

Recensioni su La pasticceria sulla spiaggia

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La pasticceria sulla spiaggia - Fiona Grace

    cover.jpg

    LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA:

    UNA TARTINA INSIDIOSA

    (LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA — LIBRO CINQUE)

    FIONA GRACE

    TRADUZIONE ITALIANA

    A CURA DI

    IMMACOLATA SCIPLINI

    Fiona Grace

    L’autrice esordiente Fiona Grace ha scritto la serie UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE, che comprende nove libri (e altri in arrivo); la serie UN GIALLO INTIMO TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA, che comprende sette libri (e altri in arrivo); la serie I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA, che comprende tre libri (e altri in arrivo); e la serie I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA, che comprende sei libri (e altri in arrivo).

    Fiona sarebbe molto felice di restare in contatto con te! Visita quindi il suo sito internet, www.fionagraceauthor.com, per ricevere e-book gratuiti, restare aggiornato sulle ultime uscite e non perdere nessuna notizia.

    img1.png

    Copyright © 2021 di Fiona Grace. Tutti i diritti sono riservati. Eccetto come consentito dal Copyright Act del 1976 degli Stati Uniti d’America, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in nessuna forma e mediante alcun mezzo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previo consenso dell’autrice. La licenza di questo ebook è concessa solo per uso personale. Questo ebook non può essere rivenduto, né ceduto a terzi. Se si desidera condividere questo libro con un’altra persona, si prega di acquistare una copia per ciascun destinatario. Se si sta leggendo questo libro senza averlo acquistato, o se non è stato acquistato per uso personale, si prega di restituire la copia e acquistarne una propria. Grazie per rispettare il duro lavoro di quest’autrice. Questa è un opera di fantasia. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e fatti sono il frutto dell’immaginazione dell’autrice o sono utilizzati a puro scopo di intrattenimento. Qualsiasi richiamo a persone reali, viventi o meno, è puramente casuale. Copyright dell’immagine di copertina di Soulart, usata sotto la licenza di Shutterstock.com.

    LIBRI DI FIONA GRACE

    UN GIALLO CON CANI E GATTI

    UNA VILLA IN SICILIA: OMICIDIO ALL’OLIO DI OLIVA (Libro #1)

    UNA VILLA IN SICILIA: FICHI CON CADAVERE (Libro #2)

    UNA VILLA IN SICILIA: VINO E MORTE (Libro #3)

    UNA VILLA IN SICILIA: CAPPERI E CALAMITÀ (Libro #4)

    UNA VILLA IN SICILIA: GLI ARANCETI DELLA VENDETTA (Libro #5)

    I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA

    UN CUPCAKE ASSASSINO (Libro #1)

    UN MACARON OMICIDA (Libro #2)

    UN PASTICCINO MOLTO PERICOLOSO (Libro #3)

    UNA BRIOCHE DANESE LETALE (Libro #4)

    UNA TARTINA INSIDIOSA (Libro #5)

    I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO DELITTUOSO (Libro #1)

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO CRIMINALE (Libro #2)

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO MORTALE (Libro #3)

    UN MISTERO AVVOLGENTE TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA

    INVECCHIATO PER UN OMICIDIO (Libro #1)

    INVECCHIATO PER LA MORTE (Libro #2)

    INVECCHIATO PER IL CAOS (Libro #3)

    MATURATO PER SEDURRE (Libro #4)

    STAGIONATO PER LA VENDETTA (Libro #5)

    INVECCHIATO PER L’ACREDINE (Libro #6)

    INVECCHIATO PER LA MALIZIA (Libro #7)

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE

    ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1)

    UNA MORTE E UN CANE (Libro #2)

    I CINQUE DEL SALOTTO (Libro #3)

    UN VISITA PREOCCUPANTE (Libro #4)

    UCCISO CON UN BACIO (Libro #5)

    IL DIPINTO DELLA MORTE (Libro #6)

    MESSO A TACERE DA UN INCANTESIMO (Libro #7)

    INCASTRATO DA UN FALSO (Libro #8)

    CATASTROFE IN UN MONASTERO (Libro #9)

    INDICE

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    EPILOGO

    CAPITOLO UNO

    Ali! Piper sbraitò dalla pasticceria. Abbiamo finito i macaron!

    Anche quelli? esclamò Ali, osservando la ciotola con l’impasto di biscotti che stava lavorando. L’ultima infornata era stata venduta a tempo record, e ora sembrava che lo stesso destino fosse toccato ai macaron. Ok, ci penso io! gridò, in risposta.

    Ali Sweet — proprietaria dell’attività e straordinaria pasticciera — era abituata a lavorare sodo e alle mattine impegnative, da quando aveva aperto la sua pasticceria sul lungomare, Seaside Sweets, alcuni mesi prima. Dopo aver superato alcune difficoltà iniziali, il negozio era diventato popolare sia tra la gente del luogo sia tra i turisti della piccola cittadina costiera di Willow Bay, California, ed era diventato normale lavorare freneticamente. Ma le cose non erano quasi mai state tanto frenetiche. Stava infornando, ormai, dalle cinque del mattino, per far fronte al costante flusso degli ordini.

    Dev’essere la stagione, Ali si disse ad alta voce, versando l’impasto dalla ciotola sul piano di lavoro, per poi prendere un matterello. O forse ha a che fare con quel palco al molo?

    Spesso, in città, c’erano eventi; in particolare il festival gastronomico era stato il motivo che aveva condotto Ali a Willow Bay, prima che s’innamorasse del luogo e decidesse di trasferirvici definitivamente.

    Ali non conosceva tutti gli eventi della stagione turistica locale, perché non viveva lì da abbastanza tempo, ma, mentre percorreva il lungomare quella mattina per andare al lavoro, aveva notato un palco temporaneo, disposto accanto al molo, un chiaro segnale del fatto che fosse in programma qualche festeggiamento. Restava da capire quale esattamente.

    Ali iniziò a maneggiare l’impasto dei biscotti a ritmo vertiginoso. Doveva infornarli al più presto possibile, se voleva occuparsi tempestivamente dei macaron. Ma, quasi subito, fu interrotta dal bip-bip-bip del timer che aveva impostato alcuni minuti prima di infornare.

    Smise di stendere l’impasto, indossò i grossi guanti da forno, e aprì lo sportello del forno. Un getto di calore la colpì in viso, già accaldato, mentre sfornava i cupcake. Normalmente, avrebbe chiesto a Piper di tornare e occuparsi della disposizione dei dolci appena sfornati. Ma quell’ultimo getto di calore era il segnale che Ali fosse al colmo. Per quanto adorasse la sua pasticceria, la cucina era  piccola e poteva diventare soffocante, specie con il continuo utilizzo del forno, e lei meritava di vedere la luce del giorno e lo splendido e luccicante oceano! Perciò, decise di disporre personalmente l’ultima infornata. Forse poteva chiedere a Piper di scambiarsi di posto, solo per mezz’ora circa, così che potesse avere un po’ d’interazione umana con i clienti.

    Prese dunque i due vassoi, uno per mano, ognuno dei quali conteneva ventiquattro cupcake preparati alla perfezione, e oltrepassò le porte a battenti in acciaio che separavano la cucina dalla pasticceria.

    Cupcake, annunciò a Piper, mentre si voltava verso di lei.

    La sua assistente bionda era alla cassa della pasticceria, caratterizzata da luci sgargianti, e sobbalzò al suono della voce di Ali. Nel frattempo, Ali diede un’occhiata alla zona dei tavolini all’interno del locale, pittorescamente decorata, per la prima volta da quando era entrata alle prime luci dell’alba. Rimase sorpresa constatando che la pasticceria era silenziosa. Non c’erano clienti. Non c’era confusione.

    Ali si accigliò. Considerando quanto aveva infornato quella mattina, si sarebbe aspettata di vedere ogni tavolo occupato e una fila di clienti allungarsi fino all’esterno della pasticceria. Ma, con sua sorpresa e stupore, tutti i posti erano vuoti, tranne uno.

    Ali per un attimo pensò di essere pazza e controllò il banco della vetrina. Del migliaio circa di dolci che aveva preparato quella mattina, restava solo una manciata di misere briciole. Perciò, i clienti avevano senz’altro comprato le sue creazioni e, semplicemente, avevano deciso di non restare a consumarle lì.

    Ali si domandò il perché. Che ragione avevano per non mangiare da lei? Farlo faceva parte dell’esperienza del Seaside Sweets, dopotutto, e Ali si era data molto da fare per assicurarsi che lo stile shabby-chic si sposasse con l’atmosfera della sua pasticceria super carina, con la tappezzeria floreale un po’ pacchiana, gli scaffali e i tavoli sverniciati in legno, e una rilassante palette di tinte pastello, il tutto facente parte dell’esperienza che i turisti avrebbero avuto, fermandosi lì. Naturalmente, c’erano volte in cui il tempo era particolarmente splendido e l’oceano appariva davvero meraviglioso e, quindi, i turisti erano più propensi a portare via i dolci piuttosto che consumarli in loco. Ma era la prima volta che Ali vi assisteva. Sembrava un’apocalisse zombie!

    Dove sono tutti? chiese a Piper.

    S’interrogò di nuovo sul palco al molo. Forse l’evento, quale che esso fosse, era cominciato, attirando tutti i suoi clienti.

    Piper le rivolse un’occhiata consapevole, e gli occhi verdi prehnite assunsero un’espressione maliziosa. Guarda, disse in un sussurro da cospiratrice.

    Ali aggrottò le sopracciglia, confusa.

    Poi, Piper si schiarì la gola e si rivolse all’unico uomo seduto all’interno del locale: Signore! I suoi cupcake sono pronti!

    Sempre più perplessa, Ali vide un uomo, grosso e robusto, alzarsi dalla graziosa sedia di legno. Era imponente per altezza e peso. Un metro e ottanta, a suo giudizio, e almeno centottanta chili. Aveva il gesso a un braccio, di un bianco acceso, segno che la ferita doveva essere stata steccata di recente.

    L’uomo si fece lentamente largo tra le piastrelle a scacchi fino al banco.

    L’intera infornata è per lui? Ali chiese a Piper, quasi sottovoce.

    Assolutamente sì, rispose l’assistente.

    Sebbene di rado, i clienti acquistavano intere infornate in un’unica volta, e Ali diede un’occhiata all’esterno, aspettandosi di vedere familiari e amici dell’uomo, in attesa. Probabilmente, l’avevano mandato dentro a prendere i loro ordini di cupcake e non vedevano l’ora che uscisse per riceverli.

    Ma non vide nessuno aggirarsi sul lungomare fuori dalla pasticceria; ancora, non ci prestò troppa attenzione. Forse, l’uomo li stava portando a una festa di compleanno o ad un evento in ufficio.

    Oh, Piper, Ali esclamò, riportando la propria attenzione all’interno della pasticceria, accorgendosi che Piper stava prendendo le pinze d’argento e non il cucchiaio per la glassa. Non chiedi quale glassa preferisce?

    No. Fidati. Non ne vuole alcuna.

    Mentre la perplessità di Ali aumentava, Piper dispose i semplici cupcake in un piatto, uno dopo l’altro, creando una montagna che sembrava una piramide di profiterole.

    Perché non li stai mettendo in una scatola? Ali sussurrò di nuovo, osservando la piramide dall’equilibrio apparentemente precario. Piper era nota per prendere cattive decisioni, e questa sembrava il preludio di un nuovo disastro. Questo gli renderà più facile portarli via.

    Ma l’assistente scosse il capo, come per indicare che aveva tutto sotto controllo. Guarda… disse, quasi sottovoce.

    Infine, l’uomo si avvicinò al banco, ansimando e sbuffando, come se avesse appena scalato un monte. Sembrava alquanto fuori forma, pensò Ali. Aveva gote rosse che scintillavano come mele, e il suo aspetto scioccante le suscitò improvvisamente un pensiero inquietante. L’uomo stava per sedersi e mangiare tutti i quarantotto cupcake? Da solo? In una volta sola?

    Piper gli passò il piatto colmo di dolci oltre la vetrina. Ecco a lei. L’aggiungerò al conto.

    Grazie, il cliente rispose, mantenendo il piatto in un modo un po’ goffo, a causa dell’ingessatura al braccio. E quando saranno pronti i biscotti?

    Oh no, pensò Ali. Non mangerà di certo tutti quei cupcake e poi anche i biscotti? Sicuramente no!

    Ooh, non saprei, rispose Piper. Ma senz’altro, potrà risponderle la nostra pasticciera. Volse lo sguardo verso Ali e le sue sopracciglia si solleveranno come per dire ‘te l’avevo detto’. Ali? Quando saranno pronti i biscotti per questo gentile signore?

    Ali dovette farsi forza per spalancare la bocca stupita. Non solo l’uomo avrebbe mangiato un’intera infornata di cupcake, ma sembrava intenzionato a consumarne anche una di biscotti!

    Un’immagine stupefacente iniziò a crearsi nella mente di Ali, mentre univa insieme tutti gli indizi: la familiarità del cliente con Piper, come se lo avesse fatto diverse volte; il fatto che gli avesse concesso di aprire un conto (un’offerta che di solito concedevano a grandi gruppi di persone per un compleanno, così che potessero pagare tutto alla fine in modo più conveniente) il che indicava che l’uomo aveva fatto almeno un ordine prima di questo.

    Ali si ritrovò a chiedersi, con un misto di shock e stupore, se quel cliente avesse pagato per ogni infornata di cui si era occupata quella mattina.

    Ci vorranno qui - quindici minuti, riuscì a dire alla fine.

    Sapeva perfettamente che le ci sarebbero voluti dieci minuti al massimo, per rendere tutti i biscotti croccanti alla perfezione, ma aggiunse altri cinque minuti di anticipo per essere favorevolmente troppo stupita da ricordare come.

    Quindici minuti, l’uomo ripeté. Perfetto. Li aggiunga al conto. Grazie.

    Poi, si trascinò via, con il bordo della sua maglietta verde che si sollevava, mentre svelava la cima di un muffin a rivaleggiare su tutte le parti superiori degli altri.

    Ali si rivolse a Piper, spalancando gli occhi. Questo è l’unico cliente di tutta la mattinata? chiese sottovoce.

    Piper annuì, sogghignando come se avesse atteso quel momento con entusiasmo. Sì!

    Ma Ali non era affatto divertita. Non aveva fatto altro che infornare incessantemente per l’intera mattina. Aveva supposto che Piper fosse stata impegnata senza sosta con i clienti della pasticceria, mentre lei era in cucina. In realtà, invece, non aveva fatto altro che servire un solo cliente ogni dieci minuti.  In nessun momento, l’assistente aveva pensato di tornare in cucina e spiegarle che cosa stesse accadendo né si era offerta di alleggerire lo sbilanciato carico di lavoro. Invece, era rimasta nella pasticceria, mentre Ali lavorava nella piccola e soffocante cucina, presumibilmente facendo poco più che limitarsi a guardare quello strano cliente.

    Piper! Ali esclamò. Perché non me l’hai detto?

    Ma prima che avesse la possibilità di istruire la sua povera assistente, Piper la interruppe. Ooh, guarda. Guarda! Ecco che si fa davvero interessante.

    Sbuffando, Ali si voltò per tornare a guardare l’uomo, che, nel frattempo, aveva raggiunto il suo tavolo e si era accasciato di nuovo nella piccola sedia, apparentemente sul punto di crollare sotto il suo peso da un momento all’altro. Ma poi, singolarmente, l’uomo spinse diversi pulsanti sul proprio orologio, come se stesse programmando un timer, fece diversi respiri profondi, premette un altro pulsante, e iniziò a divorare i cupcake, uno dopo l’altro, velocemente.

    Ali non poté fare altro che guardare. Era come osservare un boa constrictor, o un mangiatore di spade, come se fosse dotato di una forza soprannaturale per dislocare l’intera mascella, lasciando scivolare il cibo all’interno dell’esofago, senza neanche masticare. Non era possibile che provasse i magnifici sapori dei suoi cupcake, perfettamente eseguiti, in quel modo, e Ali ne rimase sconvolta e affascinata in egual misura.

    Vedi? la voce di Piper le risuonò nell’orecchio, mentre le dava continue gomitate nelle costole. Non è disgustoso?

    Ali s’irrigidì, rendendosi conto di come stesse sgarbatamente osservando l’uomo, nello stesso modo in cui aveva accusato Piper di farlo. Non si doveva sparlare dei clienti alle loro spalle, in nessun caso. Solo perché questo aveva uno strano modo di mangiare non era di certo corretto farlo.

    Fulminò Piper con un’occhiata d’avvertimento. L’assistente si mise immediatamente la mano sulla bocca, rendendosi conto della propria trasgressione.

    Scusa! esclamò. "Volevo dire… strano."

    Decisamente meglio, pensò Ali, quasi meravigliata dal fatto che la sua assistente avesse trovato una parola più delicata. E seppur Ali fosse convinta che non si dovesse sussurrare alle spalle dei clienti, al contempo dovette ammettere che ciò a cui stava assistendo in quel momento fosse decisamente strano.

    Proprio allora, l’uomo corpulento infilò l’ultimo cupcake in bocca, premette sul suo orologio e agitò un pugno in aria, trionfante.

    Lo fa da tutta la mattina, Piper la informò.

    Quella fu l’ultima goccia per Ali. Semplicemente non poté farne a meno. Era naturalmente curiosa, e la situazione stava avendo la meglio su di lei. Perché, chi, sano di mente, acquistava un’intera infornata di cupcake e li mangiava tutti il più rapidamente possibile? Cronometrandosi?

    Voglio chiederglielo, disse Ali.

    Sarebbe stato un gesto da ficcanaso, ma abborriva lo sparlare e le sembrò di gran lunga più educato chiedere direttamente piuttosto che starsene lì a guardare, a sussurrare e farsi domande. E, a meno che quell’uomo non fosse stato un vero svitato, doveva aver previsto che il suo comportamento avrebbe suscitato qualche perplessità.

    Ali oltrepassò lo sportello del banco e si recò verso l’uomo, in parte cauta e in parte decisamente incuriosita.

    Mi scusi. Mi spiace interromperla. Ma posso chiedere che cosa sta facendo? Con l’orologio e i cupcake?

    L’uomo le sorrise, con le guance rosse sporgenti. Sono Bob. Ma potrebbe conoscermi come Bob Pozzo Senza Fondo.

    Le rivolse uno sguardo carico di aspettativa, come se quel nome dovesse significare qualcosa per lei. Ali guardò Piper, che scrollò le spalle. Sembrava saperne di meno di lei.

    Um… Ali esordì, scusandosi, rivolgendosi a Bob. Ho paura di non aver mai sentito parlare di lei.

    Davvero? il cliente rispose, sembrando sorpreso. Huh. Beh, sono un mangiatore da competizione. E quello che sto facendo con l’orologio e i cupcake si chiama riscaldamento. Colpì il suo ventre prorompente con la mano sana. Significa che preparo il mio corpo alla competizione.

    Competizione? Quale competizione?

    Quella del Mad Frank, l’uomo rispose, e quando gli occhi si posarono sul volto pallido di Ali, ripeté di nuovo, in modo più insistente. Quella del Mad Frank! Ora non mi dica che non ha sentito parlare neanche di questo?

    Ali stava iniziando a sentirsi un po’ in imbarazzo. Non era al passo con la cultura giovanile, ma trasse conforto dal fatto che anche Piper sembrasse confusa quanto lei.

    Mi illumini. Che cos’è il Mad Frank?

    Soltanto il campionato di mangiatori da competizione più importante al mondo.

    Un attimo, disse Ali. È quello per cui hanno installato il palco al molo?

    Proprio così, rispose. Poi, infilò una mano in tasca ed estrasse un volantino color rosso neon e oro. Lo diede ad Ali.

    "Abbuffata di Mad Frank, lesse ad alta voce, mentre gli occhi scandagliavano il volantino brillante e lucido. Il campionato preferito delle buone forchette, dell’abbuffata-thon di tutti è tornato, e stavolta con una svolta. Unitevi a Mad Frank e ai vostri grassoni preferiti per la prima sfida di doppia abbuffata al mondo." Lei sollevò gli

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1