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Fior di Loto
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E-book78 pagine40 minuti

Fior di Loto

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Info su questo ebook

Cosa sarebbe la vita se il suo scopo fosse la morte? Varrebbe la pena soffrire, star male? Ma la vita è soprattutto una passeggiata, una lunga lezione che ci permette di crescere e superare, ad ogni occasione una sfida, ad ogni fallimento la volontà di rialzarsi e di essere ancora vivo. L’amore è l’anello che ci connette da una vita all’altra, un ponte che si estende oltre la nebbia, e la morte è solo la nostra capacità di affrontare questa barriera che separa i mondi. 
Saltiamo nell’abisso con la certezza che dall’altra parte c’è molto di più da vivere.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita26 mag 2021
ISBN9781667401171
Fior di Loto

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    Anteprima del libro

    Fior di Loto - Antonio Almas

    Fior di Loto

    António Almas

    Preludio

    ––––––––

    Cosa sarebbe la vita se il suo scopo fosse la morte? Varrebbe la pena soffrire, star male? Ma la vita è soprattutto una passeggiata, una lunga lezione che ci permette di crescere e superare, ad ogni occasione una sfida, ad ogni fallimento la volontà di rialzarsi e di essere ancora vivo. L’amore è l’anello che ci connette da una vita all’altra, un ponte che si estende oltre la nebbia, e la morte è solo la nostra capacità di affrontare questa barriera che separa i mondi.

    Saltiamo nell’abisso con la certezza che dall’altra parte c’è molto di più da vivere.

    Capitolo I

    Ti incontrai nella foschia di una mattina, eri in spiaggia a piedi nudi a guardare l’infinito, ed io arrivai con l’aurora, avvertendo sulla pelle i primi raggi di sole. Ti vidi sola, sembravi fuori dal corpo, l’infinito era il tuo limite sensoriale e non ti accorgesti che ero arrivato con il mattino.

    I tuoi capelli svolazzavano con la brezza fredda ma rimanevi immobile, indifferente a ciò che ti stava attorno. Ti osservavo con attenzione, in silenzio, chiedendomi cosa facesse quella donna lì da sola, immersa nei pensieri.

    Sembravi diluita nella schiuma delle onde che si addormentavano ai tuoi piedi. Lasciai che il tempo ti svegliasse così come si sveglia la vita ogni mattina, che si aprissero i petali e che gli occhi vedessero che ero lì, fianco a fianco, guardando verso lo stesso infinito.

    Dal nulla le tue dita toccarono le mie e un minuto dopo eravamo mano nella mano a contemplare il sole, già alto nell’azzurro del cielo. Estranei, ma con le mani intrecciate, come se tu stessi lì ad aspettarmi da tutta una vita ed io fossi arrivato esattamente con la tua primavera, mentre tu sbocciavi, fiorivi.

    La giornata proseguì senza rivolgere una parola uno all’altra, mi portasti per mano sulla sabbia bagnata della spiaggia sino ad una scogliera dove una grotta scavata dal mare ci riparò dal sole cocente del giorno, ci sedemmo uno di fronte all’altro, gambe incrociate, occhi negli occhi, mani nelle mani, come se fossimo in una sorta di comunicazione extrasensoriale. C’era il silenzio e il mare che si dissolveva in lontananza, noi e il vento, la sabbia che ci circondava e lo sguardo avvolto di stelle.

    Mi lasciavi estasiato con la tua energia ed io ti ipnotizzavo con il mio sguardo, non c’era nulla che ci dissuadesse dalla contemplazione.

    Devo aver chiuso momentaneamente gli occhi, quando li aprii, mi ritrovai seduto nella grotta ma tu non c’eri, ero solo, nessuna traccia di te. Pensai: Avrò sognato? O è un sogno che si è avverato? Una Iemanjá[1] venuta con la marea e con la quale era andata via, rendendomi conto solo dopo che, proprio nel momento in cui ti vidi e l’istante in cui avvertii la tua assenza, la marea si era alzata e abbassata.

    Quella mattina avevo bisogno di schiarirmi le idee e fu quella la ragione che mi portò in spiaggia, ora sono convinto che in fondo non era stato quello il motivo per cui ero lì, ma per la tua chiamata. Quando arrivai nel luogo dove ti avevo incontrata, al nascere del giorno, c’era un fior di Loto rosa, lo colsi con la stessa delicatezza con cui la brezza raccoglie una foglia moribonda per depositarla lievemente a terra, e ti portai con me, come questo mitico fiore, simbolo di elevazione

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