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Il sogno di un angelo: Romanzo Spirituale
Il sogno di un angelo: Romanzo Spirituale
Il sogno di un angelo: Romanzo Spirituale
E-book239 pagine3 ore

Il sogno di un angelo: Romanzo Spirituale

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Info su questo ebook

Prova a fermarti in una tranquilla notte.Ascolta il

vento.Attentamente.Esistono echi in questo mondo.Oltre il tempo, oltre

la memoria.Echi più antichi della nascita dell'universo.Più antichi di

qualunque immaginazione, più di qualunque umano pensiero.Echi

dell'infinita guerra tra il Bene e il Male, dell'interminabile duello

tra le straordinarie forze che vagano tra le infinite dimensioni di

questo e di innumerevoli mondi.Guerra combattuta da esseri celesti

risplendenti della luce di Dio, da demoni feroci e leggiadri pronti a

tentare e distruggere quanto e quanti trovano sul loro cammino.Soltanto

un uomo, un eroe senza memoria e più potente di quanto lui stesso possa

immaginare, è pronto a salvare l'umanità. Un eroe disposto all'oblio

della memoria, per la salvezza delle anime del mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita6 lug 2021
ISBN9791220345019
Il sogno di un angelo: Romanzo Spirituale

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    Anteprima del libro

    Il sogno di un angelo - Antonio Traficante

    PARTE I

    Capitolo uno

    Un pomeriggio sul tardi, Michele termina di dipingere un paesaggio, dopo cena continua a scrivere il suo nuovo libro.

    A lui piace scrivere e dipingere, ha svolto molti mestieri, lo scrivere e l’arte della pittura erano ciò che amava e, avuto la possibilità di farlo, ha intrapreso queste attività.

    Nella sua vita ha conosciuto donne piacenti ma nessuna l’ha colpito sentimentalmente, quindi è sempre vissuto in solitudine.

    Nonostante adesso sia anziano, ha la sensazione che la donna amata si trovi su un mondo migliore e lo sta aspettando, è talmente preso a scrivere che non si accorge che è tardi.

    Lo distoglie il suono della campana del campanile imbiancato. Fuori nevica, tutto è bianco e il ceppo nel caminetto è diventato cenere, comincia a sentire freddo.

    Decide di andare a dormire. Dopo aver indossato il pigiama, prima di coricarsi si siede sul bordo del letto e osserva il quadro appeso alla parete con il ritratto di San Pio che aveva dipinto tempo addietro.

    Forse sarà stato lo stesso Santo a guidargli la mano e dipingerlo con un volto sereno ma i cui gli occhi mostrano severità, come se volesse intendere di meditare ogni sera sul giorno trascorso e se lo avesse vissuto come il Signore desidera.

    In verità, lo vorrebbe fare, ma come essere umano, non vi è giorno che possa vivere in simbiosi col Signore.

    Dopo che si è coricato, recita le solite preghiere e prima di addormentarsi, continua a pensare o meglio a riflettere.

    Ha la sensazione che la sua anima non sia pulita come vorrebbe, leggera e libera.

    Il suo pensiero ritorna in quella notte quando era infante, dopo che la nonna gli aveva fatto recitare delle preghiere, si era addormentato.

    Si svegliò poco dopo.

    Per sua sorpresa, nel mezzo della stanza, vide un essere presente che effondeva una luce da illuminare l’ambiente.

    Era molto timoroso.

    Sollevatosi, lo osservò: aveva una tunica bianca, a momenti si confondeva con la luce che spandeva, gli arrivava fino ai piedi che calzavano dei sandali e i capelli, di un colore ocra che si avvicinava a un giallo oro, gli scendevano ondulati sulle spalle.

    Costui, giunto alla finestra, si fermò posando le mani sul davanzale come se avesse voluto benedire la stanza.

    Sempre timorato, cercava di chiamarlo ma non ci riusciva, come se un qualcosa gli avesse bloccato la parola, poi, lentamente, questo essere di luce si volse, mostrandogli il suo viso radioso e pieno d’amore e gli parlò ma non con le parole, il dialogo era mentale, non ricorda nient’altro.

    Ciò che gli disse fu presto cancellato dalla sua memoria ma non quello che aveva vissuto.

    Spesso lo rivive nella mente, sforzandosi di ricordare cosa disse, ma a un certo punto i suoi pensieri sono come un vortice che lo costringono a non ricordare.

    Finché si addormenta.

    Come quella notte di tantissimi anni prima, si sveglia all’improvviso, una luce bianca e cristallina appare sopra di lui e radiazioni luminose inondano lo spazio circostante. È molto rifulgente ma non disturba gli occhi e può vedere in essa.

    Questa luminosità avvolge un essere che occupa uno spazio, ma non uno spazio come normalmente egli pensa, sembra di essere lì e ovunque allo stesso tempo. Ha la sensazione che l’essere sembra possedere una profondità infinita, sono puro amore, gioia e pace.

    Lo riconosce: è chi aveva visto quella notte.

    Una voce potente ma gentile si esprime. Anche stavolta non è avvertita con il senso dell’udito, ma con la mente.

    La stanza è immersa nel silenzio.

    La voce esprime l’intera personalità pura di gioia e amore incondizionato.

    Gli dice: «Tu non sai quanto sei amato. Da quando sei nato, ti sono sempre stato vicino e ti ho sostenuto, io sono il migliore amico che tu avessi desiderato nella tua vita».

    A questa frase si sente una persona più amata di tutti, ma nello stesso tempo, sa che questo essere ama tutti allo stesso modo.

    L’entità è felice ed è concentrato su di lui.

    Michele, nel cuor suo, intuisce che tutti sono al centro della sua attenzione, sa che lo vede dentro, con i difetti e tutto il resto, non solo adesso, ma in tutti i momenti della sua vita e non c’è nessun giudizio; è così liberatorio sapere di essere conosciuto così bene ed essere meravigliosamente accettato e allo stesso modo non giudicato o condannato, anzi lo osserva con tanto bene.

    In qualche modo ha cognizione che è Dio, desidera fare tante domande, ma la prima che gli passa per la mente è se c’è veramente il Paradiso.

    Come risposta si sente osservato con dolcezza, facendogli comprendere che non è la domanda più importante.

    Allora gli chiede quale fosse.

    L’Essere lo tocca e tutto il corpo diventa luminoso da potersi vedere attraverso e da distinguere ogni dettaglio.

    Poi la radiazione luminosa riversa qualcosa di se stesso in lui: è un chiarore aureo, bello e vivo da riempire l’intero corpo.

    Sente dentro di sé l’eternità: libero, prediletto e gioioso.

    Dopo ha coscienza di spogliarsi del suo corpo, ha una sensazione di leggerezza, tutti i sensi e i ricordi sono amplificati e viaggia velocemente in un tunnel di luce cristallina, cerca di distinguere il basso e l’alto ma non esistono.

    Non c’è paura, sola beatitudine.

    Anche se non lo vede, ha la consapevolezza dell’amorevole presenza di Dio.

    Prova la spensieratezza e l’armonia che si sentono in Paradiso o meglio dire, quello che percepisce nella sua anima.

    All’improvviso si trova in un paesaggio sorprendente con prati verdi e fiori odorosi con tanti colori, immensi parchi, alberi con foglie luminose con alte e dolci montagne.

    Prova la spensieratezza e la pace che si sentono in Paradiso.

    Ci sono case e palazzi di luce da trasparire le anime che vi abitano.

    In lontananza vede dei bambini vestiti di candido.

    Il cielo è di un azzurro costellato da nuvole rose e bianche. sopra di queste, volteggiano degli esseri iridescenti che lasciano delle lunghe scie.

    Non sono né Angeli, neanche uccelli, sono diversi da tutto quello che aveva potuto vedere sulla Terra, sono degli esseri superiori.

    Si odono musica e canti melodiosi che impregnano quello straordinario mondo.

    Un canto divino lo pervade e gli dà un grande appagamento e si accorge che, oltre a essere in uno stato di visibilio, si trova anche in una condizione atemporale in cui il presente, passato e futuro sono una cosa sola.

    Poi la voce profonda di Dio, calma e di pace, gli dice che era un suo desiderio essere qui con lui, ma è ancora presto.

    Michele risponde che il luogo è meraviglioso, ma non crede di meritarselo, dopotutto non ha fatto nulla d’importante nella vita ed è immeritevole del suo amore.

    Dio: «Io ti ho creato, presto ricorderai ciò chi realmente sei. Il mio soffio vitale è passato attraverso il tuo spirito e quello che farai nuovamente per me sarà importante. Prima di ritornare, rimarrai per un periodo in questa realtà, al tuo ritorno dopo aver soddisfatto un mio desiderio, scriverai di questo mondo, sarà un messaggio di speranza. Tu sei sempre stato parte del mio disegno».

    Mentre Michele considera che Dio stia facendo un dono di speranza e di certezza da non volere più ritornare nel suo corpo ormai anziano, un’incantevole entità di figura femminile dai capelli aurei con gli occhi che riflettono il colore dell’ardesia, si avvicina e mentalmente gli dice: «Sono la risposta alle tue domande, qui sei amato e accudito, non c’è nulla di cui aver paura e che tu possa sbagliare; ti farò vedere molte cose e assieme se vorrai con gli altri angeli, proteggeremo questo mondo che il principe delle tenebre, Lucifero, ancora una volta sta minacciando. In seguito dovrai ritornare, perché tu lo vuoi».

    Michele non riflette su ciò che lei ha enunciato, perché ne è attratto per l’incanto e l’amore che diffonde, in più c’è la gradevolezza della sua vicinanza che li fa diventare tutt’uno.

    Un profumo meraviglioso e un canto glorioso li accompagnano, l’udito e la vista fanno parte dell’Uno e la bellezza di tutto quello che li circonda, che mostra la letizia e la compiutezza, è solo da ascoltare.

    Accompagnato da questa misteriosa giovane, cammina su un morbido tappeto formato da petali con colori e toni di sfumature gradevoli.

    Lo spirito di costei ha uno sguardo che esprime amore e parla con parole che gli entrano nel suo esistere come una dolce brezza.

    Giungono in quella che è l’immensità, infinitamente estesa e confortevole, illuminata dalla luce spirituale, una luminosità nello splendore del Paradiso. Tutto è spirito, tutto è perfetto. Maestà e bontà si fondono a questa bellezza indescrivibile.

    Sente beatitudine nell’osservare tutto questo, comprendendo che ne fa parte.

    La giovane proferisce: «Questa è l’Evoluzione, è la legge di Dio e tutti siamo in Lui, qui ci sono tutti i tesori della saggezza che sono offerti, tutti i misteri dell’universo sono svelati, tutta la bellezza dei mondi celesti è mostrata. Ci sono anche i sette doni dello Spirito, Sapienza, Intelletto, Fortezza, Scienza, Consiglio, Pietà e Amore, che sono racchiusi nel corpo dell’uomo al ritorno del grembo materno. Il mondo in cui adesso ti trovi, è appena l’inizio dello Spirito universale dove la maggior parte delle anime vive una vita d’indescrivibile contentezza, comunque questa dimensione non è il posto finale di riposo dell’anima».

    Lui chiede come mai bisogna vivere la sofferenza e la morte sulla Terra quando tutto sarebbe così semplice nel vivere in un mondo appena descritto, di cui adesso ne sta vivendo solo un angolo e per lui è già straordinario.

    Lei amorosamente risponde: «Se le anime nel mondo epicureo si accontentassero di quanto fosse necessario, sarebbero abbastanza appagati; invece l’avidità, la frenesia di avere più di quello che gli necessita, l’invidia e la gelosia hanno fatto breccia in loro, poche ne sono immuni ed è questa la causa di tanta infelicità e dolore: sentimenti che hanno un effetto terribile sull’anima, donandole un colore raccapricciante. La vita sulla Terra è temporanea, è luogo di apprendimento e le vicissitudini, anche dolorose, aiutano a comprendere gli altri, le scelte sulla Terra aiutano per il mondo superiore. È sprecato nell’accumulare cose di cui non si ha bisogno e non si possono portare al seguito. Tutto questo danneggia e, se fosse capito, sul globo terrestre regnerebbe la pace e la gratificazione. Purtroppo le religioni falsificano la verità, mettono dei lacci ai veri insegnamenti. Gesù è venuto tra gli uomini personificandosi, con lo scopo di far capire che la morte non esiste, ha insegnato di amarsi l’un l’altro e preparare l’anima al momento che entrerà nel mondo dello Spirito. Al momento della morte, lo Spirito formato da altri tre corpi di materie sempre più sottili, eterico, astrale e mentale, si distacca dal corpo materiale che è una fortezza, ma quando si abbandona al momento della transizione, se sono state trasgredite le leggi dell’amore, della saggezza e della verità, deve pagarne le conseguenze, purché non si ravveda. Spesso Dio permette a qualcuno di fare una breve esperienza e raccontare quello che ha visto per incoraggiare gli uomini al buonsenso e ricordare certe verità da superare i dubbi sull’eternità. Dopo la morte, l’uomo che in vita non è stato probo deve subire tutto il male che ha fatto agli altri e soffrire a tutte le trasgressioni che ha commesso. Dio si preoccupa per le azioni, non per i credi. Non desidera vendicarsi o punirlo, vuole soltanto che lo Spirito diventi cosciente per tutto ciò che ha fatto sulla Terra. Spesso è stato causa della sofferenza di altri esseri senza nemmeno rendersene partecipe, questo per la sua ignoranza che gli impedisce di evolvere, passando alle rinascite finché possa correggere i propri errori ed è probabile che prima di rinascere albergherà nel mondo inferiore che le religioni terrene definiscono Inferno. Dove adesso ci riveliamo, è solo l’attesa per fare riposare l’anima. Il corpo muore quando l’anima lo abbandona, però la vita non muore. Il reale è lo spirito che è la libertà di cui è fatto il creato».

    Michele è curioso di sapere come le anime si incarnano e nascono senza alcun ricordo della vita precedente.

    Un attimo dopo alla sua domanda, si trovano all’ingresso di un’immensa opera architettonica trasparente, ci sono tantissime anime che attraversano una moltitudine di porte che conducono fuori dall’edificio.

    Lei gli fa sapere che ci sono molte scelte disponibili, anche per lui la scelta può essere una risposta alla sua domanda.

    La preferenza spetta a lui e gli fa capire di scegliere o rimanere dove è.

    Così come può preferire una porta: così apparirebbe l’uscita dal cielo e nascerebbe di nuovo dal grembo di una donna da qualche parte del Creato.

    Se la varcasse, dimenticherebbe la vita sulla Terra ancora presente, in concreto sarebbe morto.

    Lui, anche volendo, chiede come farebbe a sapere quale porta scegliere.

    La risposta è che la porta selezionata è una sua scelta.

    Ancora più curioso, domanda se in qualche modo chi vive in questo luogo fosse obbligato a scegliere una nuova porta.

    Lei replica che molte anime scelgono di tornare ancora per il motivo che in precedenza è stato detto.

    Dio non vuole allontanare ma conosce i nostri sentimenti e, quando scegliamo di lasciarlo, rimuove tutti i ricordi delle vite precedenti perché non vuole che ci affliggiamo.

    Gli fa capire che volendo ha libertà di scelta.

    Michele, che nello stesso momento gli passa davanti la vita come una folgore, tutte le esperienze negative e buone che aveva fatto, comprende che la vita deve essere soprattutto composta d’amore e le azioni fatte devono essere per il bene.

    La sofferenza è indispensabile per crescere, sono necessarie per amare ed essere amati, basta un semplice sorriso, una parola gentile per cambiare la vita di una persona.

    Comunque, l’incarnato deve passare dal ciclo della ruota della Legge Divina riguardante le nobili verità, che iniziano con la genesi intrecciata, e conduce al superamento della nascita, della vecchiaia, della malattia, della morte, del pianto, della sofferenza, della disperazione fino a raggiungere la Conoscenza iniziale dello Spirito.

    Michele, nel rivedere la sua vita, si è avvicinato a una delle tante porte che sta per oltrepassare, finché torna indietro. Vuole terminare la vecchia vita terrena, anche se il suo desiderio è di rimanere in questo luogo di pace e amore per poi riverberare in Dio.

    Lei, espandendo tutto il suo amore, lo prende dolcemente per la mano e si soffermano su un prato tra piante e fiori odorosi. Lui osserva nuovamente quei prati a perdita d’occhio con tanti laghi, le montagne che sono incommensurabili, tutto è attraversato da corsi d’acqua e cascate interagendo nella sua intimità e l’infinità di quello che è il mare, è il tutto Uno.

    Si chiede se in questa dimensione spirituale le anime vivono solo di contemplazione.

    Lei risponde: «Le anime sono costantemente attive e vivono l’eternità piena di stimoli. Queste studiano, lavorano, indagano per scelta e con grande gioia secondo le preferenze di ognuno. Qui ci sono arti, mestieri, gli svaghi portati al massimo del piacere e della bellezza. In questa dimensione le anime creano quello che pensano; dalle cure mediche, ai grandi capolavori dell’arte e della musica, alle conoscenze filosofiche e scientifiche. Tramite un messaggio intellettivo, trasmettono queste creazioni a quanti sulla Terra hanno la capacità e la dedizione di concretarle. Qui piace fare in modo che i contributi migliori ottengano la massima attenzione sulla Terra. In questo luogo la comunicazione tra le anime è mentale ma anche verbale, giacché tutte le lingue sono parlate e comprese. Le anime sono in comunione costante e totale con Dio, come adesso è la tua anima. Qui non c’è negatività, l’aggressività, l’ego, la superbia e il giudizio, sono creazioni prettamente umane e materiali, il destino del genere umano e l’anima che ne fa parte sono di crescere attraverso la conoscenza».

    «Chi si spoglia del corpo fisico come fa a raggiungere il Mondo Spirituale?»

    La risposta è immediata: «Il passaggio tra la vita terrena e quella spirituale è diverso da ogni anima. C’è chi muore serenamente e, appena lascia il corpo che è stato sulla Terra il suo vestito, attraversa un tunnel, il Passaggio dal mondo fisico a quello spirituale, per ritrovarsi nell’amore di Dio che assume una figura di Luce, la accoglie con tutto il suo affetto spirituale e la aiuta a rivedere la sua vita terrena. L’anima si rallegrerà per il bene che ha fatto e l’aiuto dato ad altrui con amore, contrariamente alle azioni negative per il danno e la sofferenza che ha causato. Come ben sai, non è giudicata, deve comprendere. Molte anime che hanno vissuto convinte della non esistenza di vita spirituale, dopo la morte del corpo, rimangono sconvolte per ciò che gli sta succedendo e passano in un sonno riparatore, assistiti amorevolmente dalle anime di persone amate che l’hanno preceduta».

    Mentre egli sta per porre la domanda se ci fossero più città spirituali come nella vita terrena, lei risponde: «Ce ne sono tante, in ognuna ci sono anime affini a se stesse. Dopo aver lasciato il corpo denso, la vita continua con maggior comprensibilità, qui l'anima prosegue il suo cammino di compiutezza oppure rimane in una situazione invariabile se non vuole evolvere».

    Appare una città, ci sono edifici luminosi e finemente decorati con nobili vibrazioni e circondati da una vegetazione che emette ondeggiamenti di armonia e calore spirituale.

    La città ha la forma di una stella con strade come raggi rilucenti.

    La giovane lo accompagna in questa, dove vi sono grandi parchi alberati e si ergono costruzioni dalla forma architettonica piacevole a vedersi.

    Lo conduce in quella che è l’amministrazione delle anime, che si trova al centro della città ed emette un fascio di luce purissima.

    Poi lei l’esausta dicendogli che da quest’organo centrale s’indirizza l’organizzazione della popolazione celeste.

    Un chiarore inonda tutte le cose.

    Lui

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