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Io ci sono
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E-book173 pagine2 ore

Io ci sono

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Info su questo ebook

Crediamo di essere liberi ma in realtà viviamo in un regime di

perenne libertà condizionata, pesantemente influenzati dal nostro

passato e dagli insegnamenti ricevuti durante la nostra

infanzia.Conduciamo le nostre vite come sonnambuli, ripetendo le stesse

azioni, o meglio le stesse reazioni, di fronte alle difficoltà della

vita.Nulla cambia, tutto si ripete.E soffriamo, sempre per le solite

cose.Ma la strada per uscirne fuori e per cambiare tutto c'è, si chiama

Risveglio.Possiamo aprire gli occhi e iniziare a vivere finalmente la

nostra vita, quella per la quale siamo nati e dalla quale ci siamo

progressivamente allontanati.Possiamo farlo attraverso la presenza

mentale, la consapevolezza e l'accettazione, tre atteggiamenti così poco

diffusi nella triste e inconsapevole "società degli automi" nella quale

viviamo.È giunto il momento di prendere in mano la propria vita,

liberarla da antiche e radicate paure e portarla sul sentiero della

libertà, un sentiero felice e consapevole.È giunto il momento di gridare

al mondo "Io ci sono".
LinguaItaliano
Data di uscita19 lug 2021
ISBN9791220347150
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    Anteprima del libro

    Io ci sono - Mauro Longo

    COMINCIO IO

    Comincio io oltre a essere il titolo di questo capitolo che non a caso ho scelto di collocare all’inizio di questo libro, vuole essere soprattutto un’esortazione, un invito, una speranza.

    La speranza che finalmente accada, che la tua decisione di cambiare si trasformi in un’azione, dando così l’avvio al profondo cambiamento di cui hai, come tutti noi, probabilmente bisogno.

    Spesso preferiamo aspettare che a cambiare le cose, a dare inizio alle danze, sia sempre qualcun altro, qualcuno al quale magari poi ci accoderemmo anche volentieri, ma solo dopo essere certi che il lavoro sia già cominciato, solo dopo essere sicuri di non essere noi i primi e tanto meno gli unici, perché iniziare per primi vuol dire anche esporsi a un potenziale fallimento, e siccome questo davvero non ci piace, allora preferiamo aspettare e rimandare.

    Ma non è più tempo di aspettare, la vita scorre anzi corre e noi siamo sempre lì, sempre allo stesso punto, pieni di desideri, di intenzioni, di buoni propositi ma nulla…non si parte.

    Rimembrando i miei studi giovanili, ricordo che in Scienza della Politica si parla di un fenomeno chiamato Band Wagon che si può tradurre in salire sul carro del vincitore, vediamo come lo definisce Wilkipedia: L'effetto carrozzone, o effetto bandwagon, è la considerazione secondo la quale le persone spesso compiono alcuni atti o credono in alcune cose solo perché la maggioranza della gente crede o fa quelle stesse cose.

    Naturalmente nessuno è disposto ad ammettere di avere un atteggiamento simile, sarebbe davvero autolesionistico farlo nonché sintomo di poca considerazione verso sé stessi, ma il fenomeno esiste eccome e certo non riguarda solo la politica alla quale normalmente viene associato ma ogni ambito della nostra vita, e altrettanto sicuramente coinvolge anche molti di noi, a volte temo, troppi di noi.

    Vi siete mai domandati ad esempio il motivo per il quale i politici (ma non solo loro) di ogni schieramento, sbandierano ai quattro venti qualunque sondaggio che li mostri in crescita anche solo di pochi decimali mostrando ripetutamente e in ogni occasione possibile il loro trend positivo?

    Lo fanno proprio per stimolare e sfruttare l'effetto Band Wagon, chi percepisce che un carro è quello vincente è innegabilmente attratto dal salirci sopra (anche se fortunatamente non accade proprio a tutti) e quindi come scrivo anche nel capitolo Agire e non Reagire de Il Canto del Cuore, ciò che crediamo essere una nostra libera scelta, una nostra spontanea iniziativa, spesso in realtà non lo è affatto. Tutta la pubblicità si basa su queste argomentazioni, vedo persone felici (e magari famose) che utilizzano un prodotto e sono spinto inconsciamente a utilizzarlo anche io. Purtroppo siamo tutti molto più condizionati e meno liberi di quanto crediamo di essere.

    Attendere quindi che siano altri a cominciare per poi seguire e cavalcare l’onda, è un atteggiamento comune e molto diffuso nella società della quale facciamo parte, ma il problema di non decidere autonomamente riguarda anche e soprattutto la sfera personale, la vita di ognuno di noi, ed è da qui, come sempre, che dobbiamo partire.

    La necessità di assumersi in prima persona la responsabilità del cambiamento, sia che si tratti di cambiamento sociale e collettivo sia che ci si riferisca a quello individuale, è oramai divenuta lampante oltre che impellente, e ve la voglio ribadire anche attraverso le sagge parole di alcuni uomini che molto bene lo avevano compreso.

    Famosa e molto citata è ad esempio la frase del Mahatma Gandhi Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo e altrettanto lo è quella di Martin Luther King Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.

    Meno noti sono Warren Bennis e Mike Murdock ma vale comunque certamente la pena di ricordare anche quanto da loro affermato:

    Se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai a ottenere ciò che hai sempre avuto (Warren G. Bennis) e non cambierai mai la tua vita finché non cambierai qualcosa che fai tutti i giorni. (Mike Murdock)

    In sostanza anche se leggiamo buoni libri, ascoltiamo valide conferenze in Rete o partecipiamo di persona a incontri interessanti e significativi, troppo spesso il cambiamento rimane solo un desiderio, un buon proposito o poco più.

    Lo desideriamo ma non partiamo, restiamo fermi, in perenne attesa di qualcosa. E il tempo passa.

    Ma l’Azione, quella che trasforma il desiderio in decisione, (vedi il capitolo di questo libro E’ l’azione che cambia la vita) non arriva e questo accade per molte ragioni: paura del cambiamento, abitudine alla sofferenza, rassegnazione e chi più ne ha più ne metta come si dice in questi casi.

    Eppure la linea di demarcazione tra chi vuole e chi semplicemente desidera è proprio tutta qui, nella decisione di alzarsi da solo, senza attendere né consensi né compagni di avventura.

    Non c’è alcun dubbio, chi vuol cambiare davvero inizia da sé stesso.

    Chi si dice pronto ma attende che siano sempre gli altri a fare il primo passo, in realtà sta solo cercando di trasmettere a sé stesso l’idea e la speranza del cambiamento, ma profondamente non aspira a niente di concreto, si limita a coltivare un proposito, o peggio ancora, un’illusione.

    Bene starai pensando, tutto chiaro ma da dove iniziare? E’ una vita che rimando, da cosa posso partire?

    Non hai bisogno che te lo dica io, lo sai bene da cosa devi partire, io posso solo provare a ricordatelo.

    Parti dai tuoi limiti, dalle tue paure, dalle tue incoerenze, dalle tue dipendenze, da tutto ciò che blocca la tua vita. La scelta è ampia.

    Hai bisogno di esempi più concreti?

    Le paure? La paura di rimanere solo, di non essere accettato, di non essere all’altezza, del giudizio degli altri.

    Le incoerenze? Vorrei essere magro ma mangio molto più del necessario, vorrei essere apprezzato ma parlo sempre e non ascolto, vorrei essere amato ma non ho ancora imparato ad amare, vorrei un ambiente più sano e più pulito ma non voglio a rinunciare a nulla.

    Le dipendenze? Il fumo, il cibo, il gioco d’azzardo, una persona, il denaro, il lavoro, il sesso.

    Sappiamo già molto bene, pur essendo capaci di negarlo anche a noi stessi, cosa non va nella nostra vita, cosa dovremmo cambiare per essere persone migliori, persone più serene, più piene del mondo e meno di sé stessi.

    Iniziamo da quelle.

    Come scrivo nel Canto del Cuore e ribadisco ogni volta che mi è possibile: Ciò che accade non sempre dipende da noi ma la reazione a ciò che accade dipende sempre ed esclusivamente da noi.

    Spesso non possiamo agire su ciò che avviene nella nostra vita e tanto meno sulle persone che incontriamo, ma possiamo sicuramente agire sulla nostra risposta a ciò che avviene, sull'effetto che tutto ciò produce al nostro interno.

    Comincio Io deve diventare un mantra, lo slogan della nostra vita.

    Iniziare dal personale per poi trasmettere a tutto il proprio ambiente.

    Come un sasso gettato in uno stagno, il primo cerchio lo produce il sasso una volta entrato in acqua, ma poi questo cerchio autonomamente e inevitabilmente ne genera altri altri e altri ancora.

    Il mondo è già così pieno di persone che addossano agli altri le responsabilità di tutto ciò che accade: l'inquinamento e i conseguenti gravissimi cambiamenti climatici ai quali quotidianamente ormai assistiamo, la corruzione, la violenza verso uomini e animali, l'egoismo, la disonestà e tanto altro, e tutto questo, quasi sempre a nostro insindacabile giudizio avviene per colpa di qualcun altro.

    Scegliete di non appartenere a questo tipo di mondo, non accodatevi a questi atteggiamenti, a questa negatività.

    Scegliete di appartenere al mondo dei diversi, al mondo delle minoranze, al mondo di coloro che partono da sé stessi per cambiare il mondo e che non si nascondono nel mondo per evitare di cambiare sé stessi.

    Siate (e agite) l’opposto di ciò che non volete, senza attendere il carro del vincitore per decidervi a farlo perché il vero vincitore non è colui che arriva per primo ma chi parte per primo, perché ha già deciso, autonomamente, dove andare. E ci va.

    Scegliete di essere liberi, sapendo bene che la vera libertà non è fare ciò che si vuole ma essere liberi dai condizionamenti del passato e dalle paure ansiogene del futuro.

    Liberi da voi stessi insomma, perché ciò che ci rende dipendenti ansiosi e timorosi, non arriva da fuori ma vive da sempre dentro di noi ed è qui che lo dobbiamo stanare, attraverso la decisione e l’azione da cui far nascere il cambiamento.

    Buon cambiamento dunque e benvenuti nel mondo fantastico e accogliente del Comincio Io, un mondo di veri vincitori.

    "Nessuno, neppure il tuo peggior nemico

    può nuocerti quanto una mente indisciplinata"

    È L’AZIONE CHE CAMBIA LA VITA

    La vita non è fatta dai desideri bensì dalle azioni di ciascuno

    (Paulo Coelho)

    La filosofia è cibo per l'anima ma è l'azione che cambia la vita.

    Gli insegnamenti di cui veniamo a conoscenza compresi i libri che leggiamo, anche i più validi che io stesso continuamente vi consiglio, rischiano seriamente di rimanere profonda, meravigliosa, ma altrettanto inutile teoria, se restano confinati all’interno della nostra mente.

    Personalmente non ho mai nutrito alcun interesse per la conoscenza fine a sé stessa, quella conoscenza capace di nutrire così bene il nostro Ego e di farci sentire colti, importanti e magari anche superiori rispetto a qualcun altro.

    Non ho mai particolarmente amato, soprattutto in campi come la filosofia la psicologia e la spiritualità, gli intellettuali tutta teoria come li chiamo io (confesso che già solo il termine intellettuale riesce di per sé a provocarmi un certo fastidio), in quanto si tratta di campi che investono direttamente e profondamente la vita delle persone, dove un’oncia di azione vale quanto una tonnellata di teoria, come disse giustamente Friedrich Engels.

    Non ritengo infatti particolarmente utili né efficaci le persone che approfondiscono e studiano tematiche così importanti, e lo fanno magari per decenni, senza mai provare seriamente a trasferirle innanzitutto nella propria vita personale. La coerenza deve essere un valore assoluto dal quale non discostarsi mai, l’esempio vale sempre più di mille discorsi.

    Dire senza mettere in pratica è, soprattutto per certi aspetti e per certi argomenti, un dire perfettamente inutile oltreché sottilmente ipocrita.

    Questo rischio ovviamente lo corriamo tutti, senza eccezione alcuna.

    Ascoltiamo bei discorsi, magari approfittando della grande disponibilità offertaci dal Web, vediamo documentari, leggiamo testi importanti, ma lo facciamo troppo spesso passando da uno all’altro così come si fa con una caramella, via una avanti un’altra.

    Al momento ci concentriamo certo, magari utilizziamo anche una matita o un evidenziatore per sottolineare i passaggi più importanti, prendiamo appunti a bordo pagina e poi...?

    E poi nulla, una volta terminato il libro lo riponiamo nella nostra libreria, così come si ricovera una preziosa auto d’epoca in un confortevole garage, libri acchiappa polvere li chiamo io.

    Ne conserviamo certo un bel ricordo e magari lo consigliamo anche a qualche amico, sperando inconsciamente che almeno lui riesca in ciò in cui stiamo per fallire noi: portarlo concretamente nella propria vita. Spesso facciamo questo o poco più.

    In questo modo questo dimentichiamo l’unico scopo per il quale dovremmo invece approcciarci agli insegnamenti, orali o scritti che siano, scopo che non dovrebbe avere davvero nulla di intellettuale ma esclusivamente il fine di migliorare concretamente il nostro modo di vivere, di affrontare i problemi e le difficoltà della vita quotidiana.

    In campo spirituale non abbiamo bisogno di grandi conoscenze, abbiamo semplicemente bisogno di applicare, nella nostra vita, quelle giuste.

    La vita in fondo è semplice, siamo noi che rendiamo tutto così tremendamente difficile attraverso i continui pensieri e le immotivate nonché interminabili strategie.

    Sono davvero poche

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