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Lezioni di Autostima: La chiave per il tuo benessere integrale
Lezioni di Autostima: La chiave per il tuo benessere integrale
Lezioni di Autostima: La chiave per il tuo benessere integrale
E-book265 pagine1 ora

Lezioni di Autostima: La chiave per il tuo benessere integrale

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Info su questo ebook

L’AUTOSTIMA VIENE PRESENTATA IN QUESTO LIBRO COME “UN’ESPERIENZA DELLA NOSTRA INTERIORITÀ”, DUNQUE QUALCOSA DI POSSIBILE PER TUTTI. 

L’autrice ti invita a rappacificarti con la tua ombra (Jung) e con le maschere che hanno agito da scudo contro la sofferenza, quindi a perdonarti e riconoscere le tue ferite per permetterti di curarle. Lezioni di autostima ti parla di insoddisfazione, inquietudine, tristezza e sofferenza, sentimenti che già racchiudono “la lezione più grande che ti può capitare”, perché ti offrono la possibilità del perdono, vera culla della tua autostima.Cosa pensi di te stesso? Che valore ti attribuisci? Come ti giudichi? Ti vuoi bene? 

Questo libro ti aiuterà a rispondere a tali domande in modo sincero, ad apprezzarti, ad accettare i tuoi errori e le tue imperfezioni, per rendere la tua vita più piacevole e ricca di emozioni positive, migliorandola dal punto di vista fisico, psichico e materiale. La maturazione dell’autostima segue un percorso che può essere molto arduo, e richiede quindi tenacia e assenza di giudizio verso se stessi. Eppure, è possibile. Giuliana Ghiandelli ti accompagna, con riflessioni ed esercizi, lungo questo percorso.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ago 2021
ISBN9788875171728
Lezioni di Autostima: La chiave per il tuo benessere integrale

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    Anteprima del libro

    Lezioni di Autostima - Giuliana Ghiandelli

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    © Copyright 2021

    EIFIS Editore srl

    Lezioni di Autostima - Giuliana Ghiandelli

    I Edizione

    Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in nessuna forma senza il permesso scritto dell’Editore.

    Tutte le immagini e i grafici sono di proprietà dell’autore.

    Testi: Giuliana Ghiandelli

    Editing: Paola Lorenzi

    Art Director: Davide Cortesi

    Impaginazione: Golden.Brand Communication

    Produzione digitale: Davide Rosati by Marmellata Comunica

    ISBN 978 88 7517 172 8

    © 2021 Luglio – Edizione Digitale

    Viale Malva Nord, 28

    48015 Cervia (RA) – Italia

    www.eifis.it - segreteria@eifis.it

    L’Editore non si assume alcuna responsabilità per l’utilizzo delle informazioni contenute in questo libro.

    Dedicato prima di tutto a una persona speciale,

    il Dott. Mario Ravaglia che non è più tra noi

    ma che comunque aiuta e protegge i suoi amati familiari

    cui io ho avuto l’onore di conoscere e di collaborare da molti anni.

    Anche questo libro doveva essere una collaborazione condivisa che,

    comunque, ho condiviso con sua figlia la Dott.ssa Agnese Ravaglia cui mi ha onorata di farmi la prefazione. Grazie!

    Dedico con affetto alla moglie Prof.ssa Elisabetta Pierotti.

    Alle figlie Dott.ssa Irene Ravaglia, Dott.ssa Chiara Ravaglia, Dott.ssa Agnese Ravaglia, Dott.ssa Lucia Ravaglia,

    Dott.ssa Benedetta Ravaglia.

    Auguro, inoltre, alla Dott.ssa Chiara e alla Dott.ssa Benedetta, entrambe medici, di seguire le orme del loro adorato Papà nello svolgimento della loro professione,

    cui vedeva nel malato non tanto i sintomi ma la causa. Auguri!

    Giuliana

    Indice

    Prefazione 9

    Introduzione 13

    PRIMA PARTE 17

    1 Che cos’è l’Autostima 19

    2 Ferite e maschere 39

    3 Cosa fa sentire completi 57

    4 Chi siamo 75

    5 Filosofia olistica 101

    6 Il corpo 127

    SECONDA PARTE 207

    Esercizi di autostima 209

    TERZA PARTE 235

    Esercizi specifici 237

    Conclusione 259

    Biobliografia 260

    Note biografichee professionali di giuliana ghiandelli 266

    Prefazione

    Possiamo. C’è tutta la forza che viene dall’autorevolezza di chi conosce l’animo umano e le vie attraverso le quali esso può perdersi e incontrarsi.

    Un invito a fidarci, anche di noi stessi: l’autostima viene qui presentata come un’esperienza della nostra interiorità, dunque è possibile per ciascuno di noi.

    La visione olistica che incornicia questo lavoro ci orienta nella ricerca del nostro benessere, dove la relazione corpo-mente-spirito va costituendo la nostra completezza che non può prescindere dalla relazione che ci abita.

    L’etimologia ci viene incontro: per comprendere dobbiamo prendere insieme, riunire, abbracciare. La comprensione richiede la coscienza della complessità (dal greco pleco, intrecciare), ossia di questo incontro che è intreccio.

    La nostra integrità richiede questo sguardo capace di riconoscere i soggetti di questa relazione e le loro interazioni: è da esse, infatti, che si sprigiona la nostra potenzialità trasformatrice. Le relazioni, a tutti i livelli, infatti sono atti creativi: nell’incontro, nello scambio, nella reciprocità si genera il nuovo, si ridefiniscono i confini, si svelano nuove conoscenze, si intravedono altri scenari. In questo senso le relazioni tra corpo-mente-spirito hanno una valenza altamente educativa e potenzialmente terapeutica: può infatti condurci oltre. Anche oltre il dolore.

    In questa prospettiva dagli ampi orizzonti l’autrice non manca di guardare dritto negli occhi le possibilità che abbiamo. In un’altalena tra uno sguardo di tenera pazienza verso le nostre debolezze, unito a qualche sferzata che sa di materna esortazione, di chi sa che è possibile il cambiamento.

    L’oscillazione tra l’ansia che tutto dipenda da me e che sia tutta colpa mia o al contrario il pensare che siano solo le circostanze o le altre persone ad essere sfavorevoli, può portarci ad una postura esistenziale paralizzante e quindi ad uno stato di malessere psicofisico. Malessere chi ci allontana dalle possibilità di cambiamento che, invece, abitano la nostra interiorità. Quante volte accade che ci sentiamo desiderosi del cambiamento, eppure immobili, stretti e tormentati in situazioni che si ripetono e generano in noi frustrazione, scontento, malessere.

    A questo proposito, dalla lettura di questo libro raccoglierete un prezioso frutto: Non ha importanza da dove inizierete – ci incoraggia l’autrice – l’importante è iniziare. Nulla a che vedere con l’impazienza di chi pretende. Piuttosto un invito ad un atteggiamento, prima di tutto verso se stessi, di perdono capace di sciogliere il risentimento. Rappacificarsi con la propria ombra (Jung), con le maschere che ci hanno permesso di proteggerci dalla sofferenza e che ci indicano la strada: è attraverso la nostra maschera che possiamo scoprire le nostre ferite e concederci la guarigione. Del corpo e dell’anima che sola ha la capacità di farci sollevare.

    Non ha paura di affermare che soffrire non è un obbligo e la responsabilità è qui intesa come possibilità che ci è data di produrre quei cambiamenti che spesso attendiamo.

    Se è certamente vero che le basi dell’autostima germogliano nei primi anni di vita, è anche vero che essa si struttura, si rinforza, si abbatte, si ridefinisce nell’arco di tutta la nostra esistenza.

    La buona notizia che accompagna e sostiene questo energico testo, è che l’autostima è un processo che non avviene al di fuori di noi, non altrove e non si tratta di avere o non avere autostima. Neppure il tempo ci è contrario: non c’è una volta per tutte o mai più.

    Ci è sempre data la possibilità di scoprire le nostre ferite e i nostri talenti, che tutti noi abbiamo. In questo sguardo stupito di chi si concede di osservare le proprie fragilità, prende vita il percorso dell’autostima. Essa non risiede al fuori di noi, né oltre le nostre competenze e possibilità.

    Il senso di insoddisfazione, inquietudine, sofferenza già racchiudono la lezione più grande che vi può capitare, perché ci offrono la possibilità del perdono, culla della nostra autostima.

    Desidero ringraziare sentitamente l’autrice, ancora una volta, per la sua preziosa sollecitudine nel confidare che i colori e le trame di questa meravigliosa tessitura che è la Vita siano anche opera di ciascuno di noi.

    Dott.ssa Agnese Ravaglia

    Introduzione

    Mi sono chiesta più volte perché nonostante i tanti libri che trattano questo argomento, anch’io abbia desiderato affrontarlo. La spiegazione più razionale che sono riuscita a darmi è stata: primo perché ho sperimentato personalmente che cosa significa non stimarsi, volersi bene, apprezzarsi; secondo perché ritengo che tutti questi stati d’animo si possano modificare grazie a dei percorsi interiori, di studio e forza di volontà; quindi volere è potere!

    È un’affermazione che richiede coraggio e forza di volontà, ma che, ognuno di noi ha nella sua interiorità. Quindi non ci si deve lasciare vincere dalle paure, dai timori di non farcela. Ognuno di noi ha le sue personali capacità, grandi o piccole che siano, che si possono trasformare, correggere, dirigere.

    La parola Autostima nella sua etimologia dal verbo stimare, aestimare, valutare. Quindi la domanda è che valore mi attribuisco? Come mi giudico? La formazione dell’autostima ha origine dai primi anni di vita e pone nell’opinione che i nostri genitori, parenti, compagni di scuola ed amici hanno di noi.

    Dobbiamo accettare i nostri errori perché saranno la base per modificare il nostro comportamento e/o atteggiamento.

    La motivazione è legata al concetto di autostima poiché ci permette di mettere in moto dei meccanismi fisici e mentali che faranno raggiungere gli obiettivi.

    La cosa più importante, anche se personalmente è stato molto difficile capirlo, è che prima di tutto bisogna amare se stessi. Se amiamo noi stessi, potremo amare anche gli altri. Parole sagge!

    Inoltre, importante è imparare il significato della parola Amare, che significa dare senza chiedere nulla in cambio. So che per molti non è una affermazione di gradimento, perché solitamente chi ama dice: Io ti amo, ma tu cosa mi dai?. Questa è una forma di egoismo in quanto significa che se va bene a noi va bene a tutti, non è così! Quando si ama veramente si desidera la felicità altrui. Anche questo è un passo molto importante e quando avrete capito che, invece, il vero amore è proprio nel non chiedere nulla in cambio, allora vorrà dire che saprete stimarvi molto di più.

    Cari lettori, Vi auguro di potere raggiungere quell’equilibrio, serenità e pace che io stessa ho raggiunto; naturalmente senza escludere, nel mentre, che il desiderio di mollare tutto è stato forte. Ricordate che la legge del karma afferma: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria! Lo dice Einstein, quindi, credo e ne sono convinta possiamo farla nostra.

    In queste pagine ho cercato di sintetizzare quello che, a mio parere, è più importante al fine di potere ottenere tutto ciò che desiderate e soprattutto raggiungere il benessere psico/fisico/energetico.

    Vi prego di tenere a mente questa frase: con i nostri pensieri plasmiamo la nostra realtà, dall’immagine che diamo di noi stessi creiamo il passaggio ricco di colori e profumi dove regna pace, gioia, serenità.

    Non mi perdo in altri commenti, invece, vi auguro Buon Lavoro!

    Giuliana Ghiandelli

    PRIMA PARTE

    1

    Che cos’è l’Autostima

    L’Autostima è il "vaccino" utile per combattere qualsiasi tipo di emarginazione nei confronti della Società, nell’ambito scolastico, nell’ambiente famigliare, e così via.

    Un teologo e mistico vissuto nel 1657, Agostino Baker, affermò: "la stima di se stessi, l’indipendenza nel giudicare, la forza di volontà sono i tre requisiti indispensabili e fondamentali per sviluppare l’autonomia intellettuale. La negazione di se stessi è un male da evitare, mentre si deve accettare il suo opposto amore per se stessi, accettazione, contentezza di se stessi".

    Platone riteneva essenziale l’amore di se stessi per migliorare l’umanità, Aristotele affermava che la realizzazione di se stessi unitamente alla felicità per ogni individuo rappresentava il bene supremo. Questa corrente di pensiero risale a circa il 2500 a.C. dove un Sacerdote, certo Ptahhotep, alto dignitario e saggio dell’Antico Egitto vissuto 110 anni, raccolse tutta la saggezza della sua lunga vita traducendolo in un solo motto "segui il tuo cuore".

    L’autostima manca quando si ha la convinzione di non riuscire a stringere dei rapporti interpersonali perché non ci si sente all’altezza.

    Molti di voi, quando capita qualcosa di positivo vogliono autoconvincersi che è troppo bello per essere vero, così le cose, anziché migliorare, cominceranno ad andare storte. Un altro sintomo di mancanza di autostima è quando vi sentite in colpa per una discussione anche se sapete di avere ragione.

    La base dell’autostima ha inizio nell’infanzia, dall’ambiente circostante e dalle persone vicine, siano esse genitori o altri, con il loro modo di educarvi, se sarà incoraggiante vi sarà di aiuto, se invece sarà deludente ed anche cattivo, difficilmente crescerete con una buona dose di autostima. Ciò evidenzia che quello che andrete a pensare di voi stessi, di conseguenza l’autostima, sarà generata, appunto, dalle informazioni che avete avuto dall’ambiente famigliare e dai familiari stessi.

    Il Padre dell’autostima fu il Dott. Nathaniel Branden, egli la definì: "l’autostima è quella disposizione a vedere se stessi capaci di affrontare le sfide della vita e a considerarsi degni della felicità che può offrire. Inoltre, sempre il Dott. Branden a una conferenza dichiarò: ...si è raggiunto un momento della storia in cui il rispetto del sé, che rappresenta una fondamentale necessità psicologica, è diventata anche una esigenza economica importante, l’attributo imperativo per potersi così adattare a un mondo sempre più complesso, competitivo e stimolante...".

    Quello che influisce su ogni aspetto della vita è ciò che si pensa di se stessi, se vi accettate, amate, rispettate sarete in grado di approvare la vostra esistenza. Il più alto livello di autostima si raggiunge quando potrete contare solo su voi stessi, allora saprete valutare ottimamente la realtà, inoltre, sarete in grado di fare le scelte migliori per trarre il massimo dalla vita. A questo livello vi sentirete degni della felicità che la vita vi può offrire, così non avrete timore ad esprimere i vostri pensieri o desideri o esigenze, perciò vi sentirete degni di godere dei risultati dei vostri sforzi. Se alcuni di voi non si piacciono, non si rispettano, hanno poca stima di se stessi, sentono che in loro c’è qualcosa di sbagliato, questo atteggiamento è esageratamente autocritico e mancano di rispetto e fiducia in se stessi. Un atteggiamento pericoloso è quando, pur ottenendo ottimi risultati vi sentite vuoti interiormente ed anche se siete ammirati dall’ambiente circostante vi ritenete indegni di questa attenzione. Può capitare anche a chi, pur avendo ottenuto dei riconoscimenti pubblici, si sente un incapace!

    In conclusione, affermo che l’autostima richiede: sicurezza, competenza, valore. È una esperienza interiore, quindi se imparerete ad essere comprensivi verso le vostre debolezze, saprete perdonarvi per eventuali errori, allora sarete in grado di accettare la realtà di esseri umani. Una volta imparato ad avvalorare se stessi fidandovi delle voci interiori allora vi stimerete.

    Le emozioni che turbano l’autostima sono:

    Dolore: nella vita nessuno è dispensato da questa emozione. Il dolore più profondo è causato da una perdita, ma non da meno anche il tradimento o l’essere trattati male, ignorati, quando chi ci circonda è insensibile alle nostre esigenze. L’aspetto positivo è che il dolore fa capire quello che è più importante per noi!

    Ansia: si prova nella paura del futuro, nel ricordare cose dolorose, nel non dimenticare le perdite del passato. L’ansia può variare di forma e intensità a seconda se si basa su situazioni reali o immaginarie. Quando l’ansia produce l’insicurezza, la preoccupazione, il nervosismo, può provocare dei dolori fisici, ciò si può manifestare quando si avverte la sensazione che sta per succedere qualche cosa ma non si sa cosa.

    Rabbia: emerge quando ci si sente inutili o persi oppure quando si è minacciati, trattati ingiustamente. Spesso è accompagnata da frustrazione, risentimento, umiliazione.

    Colpa: il senso di colpa emerge quando facciamo uno o più torti a noi stessi o a un’altra persona, quando mentiamo a chi si fida di noi, quando condanniamo qualcuno pur sapendo di essere noi i colpevoli. Allora scatta il rimorso che è una espressione della nostra coscienza per permetterci così di allinearci con la persona che si è realmente.

    Depressione: si manifesta quando si è impossibilitati ad evitare la sofferenza, la perdita, oppure non si riesce ad esprimere i sentimenti di rabbia, impotenza, dolore.

    Sofferenza: è una conseguenza derivante da una grave perdita. A questa emozione si possono associare anche i sentimenti di rabbia, senso di vuoto, sgomento, impotenza, tristezza.

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