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I cinque passi della Gioia: Introduzione al Life Helping
I cinque passi della Gioia: Introduzione al Life Helping
I cinque passi della Gioia: Introduzione al Life Helping
E-book231 pagine2 ore

I cinque passi della Gioia: Introduzione al Life Helping

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Info su questo ebook

Un manuale per un percorso di consapevolezza unico, il primo sviluppato e realizzato interamente in Italia, che si pone con l’intento universale di realizzare la vera essenza di ognuno di noi, ciò che viene definito come “Gioia dell’Essere”. Lo si fa attraverso la consapevolezza, scoprendo ed esprimendo chi si è davvero, oltre le resistenze, sovrastrutture e aspettative sociali in cui siamo immersi nella vita quotidiana sin dalla nascita. Questo manuale nasce come risposta a un momento traumatico e di disagio profondo che l’autore si è ritrovato a vivere, ma che rispecchia la condizione di difficoltà di tutte e tutti coloro i quali hanno esperienza di incontri con personalità ad esempio di tipo narcisistico. Questo tipo di esperienza lascia cicatrici profonde nell’animo e nella mente dei “sopravvissuti” che tendono ad avere enormi difficoltà nel riappropriarsi della propria esistenza dopo aver esperito un tentativo di quasi totale annientamento della propria persona. Il Life Helping è la risposta per superare questi momenti. “I cinque passi della Gioia, introduzione al Life Helping” è il percorso che aiuta a creare delle solide basi nella scoperta di sé stessi e della gioia di vivere che restano valide per tutta la vita. Un viaggio di esplorazione nel proprio Essere attraverso un metodo basato sull’esperienza e sul learning by doing, guidati passo passo dall’autore.
LinguaItaliano
Data di uscita13 apr 2023
ISBN9791280418517
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    Anteprima del libro

    I cinque passi della Gioia - Adriano Panaccione

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    Adriano Panaccione

    I CINQUE PASSI DELLA GIOIA

    Introduzione al Life Helping

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    Introduzione

    Caro Iniziato, voglio darti il mio personale benvenuto nel Life Helping. Questo percorso arriva a te nel momento in cui tu sei pronto. Per cosa? Ti starai chiedendo. Per aiutare la tua VERA vita ad Essere. Infatti Life Helping significa letteralmente Aiutando la Vita, a fare cosa? A scorrere ovviamente!

    Questo è un viaggio, il tuo personale viaggio verso il vero stato di Gioia.

    Poiché ti stai addentrando nel Life Helping, d’ora in poi, non potendoti chiamare per nome, ti chiamerò Life Helping Practitioner, LHP, cioè praticante del Life Helping.

    Tutto ha inizio generalmente con un evento, una persona, un qualcosa che cambia la tua vita, può essere anche solo una sensazione, qualcosa che mette in moto eventi che apparentemente, sul momento, possono essere anche disastrosi, ma in realtà, sul lungo termine, ti portano davvero verso quella che è la tua strada. Ed è proprio così che è iniziato il mio percorso.

    Ci sono state tre macrofasi nella mia vita. Adesso sto vivendo la terza. La prima è stata dalla mia nascita fino al duemilasei. Era la sera del primo gennaio. Avevo una vita che non mi piaceva: mi ero appena lasciato con la mia ragazza dell’epoca, pesavo centoventiquattro kg, non avevo amici (tante conoscenze, ma nessun amico), avevo abbandonato l’università (facoltà di Economia), il rapporto con i miei genitori era pessimo, soprattutto con mio padre. Così quel primo gennaio mi svegliai alle cinque del pomeriggio, l’animo con una gigantesca sensazione di vuoto.

    Mi sentivo completamente vuoto.

    Ero sul balcone, al quinto piano di casa dei miei, e pensai: Adesso mi butto, tanto che ho da perdere?. Così scrissi alla mia prima ragazza (che ho ringraziato da quel giorno più o meno tutti i giorni negli ultimi quindici anni), rapporto che avevo da poco recuperato dopo un fisiologico allontanamento, e lei mi chiamò immediatamente e mi disse: Se pensi che sia giusto farlo, buttati. Ma perché non provi a iniziare da qualche parte a cambiare la tua vita?. Così con un tira e molla sfiancante desistetti dai propositi suicidi. Già dal giorno dopo mi misi a dieta. Arrivai nel giugno di quell’anno a novantasei kg. In quell’inverno formai un gruppetto di amici con i quali uscivo tutte le settimane dal giovedì alla domenica. Ma soprattutto iniziai a studiare. Non intendo lo studio accademico (che in realtà successivamente ho ripreso), ma la ricerca della conoscenza per poter stare bene.

    Il libro da cui è partita la mia rinascita (e che mi ha portato ad oggi, tanti anni dopo, a scrivere questo libro) si chiama The Game - La bibbia dell’artista del Rimorchio di Neil Strauss.

    Non che avessi troppe difficoltà ad avere una ragazza, dato che a ventitré anni avevo avuto già due storie lunghe ed entrambe belle ragazze, ma volevo essere uno che ne prendeva e lasciava, che poteva fare quello che voleva.

    Sì, era una reazione alla sofferenza della mia seconda storia.

    Era una ragazza che mi fece del male, che sfogava su di me la frustrazione per non aver ricevuto amore dai genitori, una ragazza che mi buttava giù e mai che mi tirasse su.

    Oggi ti dico che la responsabilità era tutta mia, che mi sono lasciato far del male, perché io stesso me ne facevo e anche tanto, come ti ho scritto prima. Ti dico che, anche se ho sofferto, ringrazio quella ragazza, perché solo così ho potuto iniziare il mio percorso personale verso la Gioia e conoscere me stesso, soprattutto comprendere quale fosse la mia missione su questa terra.

    Tutto grazie a quel libro in cui parlavano di PNL e di come utilizzarla per rimorchiare. Su di me ovviamente non fece presa il rimorchio indiscriminato, io sono più tipo da storia fissa, ma fu la PNL stessa e il suo essere terapeutica.

    Io volevo stare bene, essere felice!

    Il passo successivo fu comprarmi diversi libri che parlassero di questo: come stare bene. Cominciai a studiare, ne imparai le basi e i meccanismi e come funzionava e perché sul cervello. Così allargai il mio campo di studi al linguaggio corporeo, alla voce, a tutto quello che questo mondo poteva offrire. Ho fatto un corso in gestione delle Emozioni, in cui si applicava quello che studiavo da anni. Fu, però, poco soddisfacente.

    Così ho iniziato a studiare per conto mio psicologia e parallelamente andai anch’io da uno psicologo, sempre con lo scopo di stare bene e inconsciamente osservavo quello che faceva, come lo faceva, i meccanismi che c’erano dietro. Anche perché, affinché una terapia funzioni, occorre lavorarci seriamente ventiquattro ore al giorno, sette giorni la settimana. La terapia, per quello che poteva darmi, funzionò, mi fece capire quanto è importante parlare, esprimere se stessi, soprattutto per conoscersi meglio.

    Tutti gli studi e le terapie che facevo, fino a quel momento, servivano a me e solo a me, per stare bene. Infatti stavo sempre meglio. Soprattutto perché stavo sviluppando una capacità che un ragazzo di vent’anni abbondanti difficilmente possiede: la costanza. La costanza di voler star bene, di cadere e rialzarsi.

    Così le persone che mi erano vicine, amici e cugini, accòrtesi di questo mio costante cambiamento, cominciarono a chiedermi aiuto e consigli. Riuscivo ad aiutarli davvero e a ricevere ottimi feedback; così cominciai a pensare di farlo come hobby, d’altronde i miei studi accademici erano altri, nel 2009 iniziai a studiare design e nel 2012 mi laureai. Fino a tutto il 2016 il mio scopo era quello di lavorare in quel settore.

    Serviva l’ultimo stimolo decisivo per realizzare che sarebbe stata questa la mia vita, aiutare il prossimo, e infatti l’Universo non tardò a farla arrivare.

    Nel duemilasedici mi sono imbattuto in una ragazza Borderline che aveva tratti di Narcisismo Patologico. Com’è nella mia natura, più la aiutavo a guardare dentro se stessa, più venivano fuori violenza (fisica e psicologica), insulti, problemi, manipolazioni.

    Entrambi sono disturbi di personalità di secondo livello, che hanno una radice comune ma si esprimono e hanno caratteristiche diverse. Paradossalmente era proprio ciò di cui avevo bisogno. Quando ho deciso di chiudere il rapporto ero a pezzi, totalmente privo di energia. Così mi misi di nuovo a studiare. D’altronde avevo vissuto qualcosa che ha cambiato radicalmente la percezione di me stesso, della vita e delle persone. Ho compreso cosa fosse il narcisismo patologico e l’essere borderline, così come altre patologie. Ho compreso come agiscono le persone che sono vittime di queste patologie, su cosa fanno leva e perché.

    L’avevo vissuto, dovevo solo capire perché fosse capitato proprio a me!

    Voglio aggiungerti un particolare, per farti meglio comprendere cosa significhi stare insieme a una persona che ha un disturbo di personalità. La cosa che più è stata difficile da affrontare è tornare alla realtà. In che senso? I Narcisisti Patologici utilizzano una tecnica che si chiama Gas Lightning (termine preso da un’opera teatrale ed è una forma di violenza psicologica nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione. Può anche essere semplicemente il negare, da parte di chi ha commesso qualcosa, che gli episodi siano mai accaduti, o potrebbe essere la messa in scena di eventi bizzarri con l’intento di disorientare la vittima) per far cadere le resistenze del cervello che hanno scelto come bersaglio; associato alla violenza e alla totale insicurezza dei Borderline avveniva questo: ho ricevuto calci, pugni (con deviazione del setto nasale), graffi, spinte, sputi, il vetro di un quadro sulla mia testa con annessa cicatrice sul polso, mi è stata lanciata una pentola con del cibo bollente dentro e tante altre cose, eppure a sentire lei il violento ero io. Ero io che facevo del male a lei e mai viceversa. A un certo punto cominciai a crederci. Immagina cosa significhi sentire tutti i giorni, tutti i giorni, qualcuno che, adducendo come scusa l’amarti, cerca di riprogrammarti il cervello, ti allontana dai tuoi amici, dalla tua famiglia, ti distrugge ogni certezza mentale.

    Ti posso assicurare che tutta la tua lucidità e l’energia vitale vengono completamente spazzate via. Per fortuna l’universo ha mandato un paio di angeli a salvarmi. Un mio cugino che ha vissuto una situazione simile, mi disse: Adriano tu non sei questo, questa è lei. Così decisi di andare dal mio psicologo, il secondo angelo, che per la prima volta mi fece una seduta di più di due ore senza mai interrompermi e alla fine mi disse: Stai con una Borderline, lasciala o impazzirai. Ed era ciò che mi stava capitando! Stavo proprio impazzendo! Così dopo neanche una settimana la lasciai. Tra l’altro scoprii che si stava già sentendo con un altro. La vittima successiva.

    So che potrà comprendere appieno questo passaggio solo chi ha vissuto una situazione simile; negli altri, invece, il loro cervello, per proteggersi, rifiuterà di prendere in seria considerazione la cosa. È normale. Ho volutamente raccontato questo fatto, per farti comprendere meglio la genesi di questo percorso, perché ci sono tre componenti fondamentali, che ho utilizzato per salvare me stesso da questa situazione, che poi ho introdotto (e sono capisaldi) nel Life Helping©: il parlare esclusivamente di fatti, il mettere tutto me stesso in discussione e l’assumermi la piena responsabilità della mia vita.

    I fatti, anche se coloro che soffrono di disturbi della personalità cercheranno di manipolarli, sono l’unica cosa che non si basa su interpretazioni; quindi sono l’unico piano del discorso che due persone sane possono trovare per poter comunicare. Semmai ti dovesse capitare di trattare con una persona non perfettamente sana, sarà l’unica maniera per mantenere in salute te stesso.

    Per ripulire la mia mente da tutte le manipolazioni ricevute in quell’anno abbondante ho dovuto, io per primo, mettere ogni pensiero, azione, parola e reazione completamente in discussione, chiedendomi se fosse una cosa che faceva parte di me o no; ed è stato proprio in questo periodo che una sera, mentre stavo male, mi dissi: Ho compreso qual è la mia missione di vita: portare Gioia nella vita delle persone.

    L’ultimo gradino era stato compiuto. Ed è così che ne ho fatto un lavoro.

    In quel periodo, per me di ripresa, ho dato la forma che qui ti propongo, perché di tutto ciò che leggerai all’interno di questo libro, io ne sono stato il primo utilizzatore!

    Oggi sono una persona diversa, consapevole di me stesso, di chi sono, di quello che voglio e di come raggiungerlo. Ho potuto conoscere me stesso pienamente, anche la mia parte oscura ormai satura da tutto il buio ricevuto nella vita. L’ho amata, le ho fatto avere la giusta esposizione alla luce. Molte persone pensano che sopportare sia corretto.

    No, è sbagliato!

    Bisogna esprimere sempre la propria rabbia, frustrazione o sofferenza.

    È il modo di esprimerla che deve essere completamente diverso da quello che ci insegna la società, tipo urlare e sbraitare.

    Ho fatto un corso e studiato comunicazione non-violenta, disciplina creata da Marshal Rosenberg, uno che all’epoca riuscì a mettere seduti allo stesso tavolo, e per la prima volta nella storia, israeliani e palestinesi. Ho deciso di abbracciarla e incorporarla, perché esprimere se stessi nella maniera migliore possibile, senza ledere la libertà altrui, è l’unico modo reale di entrare in contatto con gli altri.

    La differenza tra il prima 2016 e il dopo è che oggi seguo la vita. Ho smesso di fare resistenza. Infatti, come ti ho già detto all’inizio, Life Helping vuol dire Aiutando la vita. Aiuto la mia vita a scorrere come dovrebbe, a seguire il flusso, indirizzandolo verso quello che io voglio in collaborazione con l’universo. Accadono tante cose, ogni giorno è una scoperta di cosa mi porrà davanti la vita. Ma posso farlo, con tranquillità, semplicemente perché ho creato quello zoccolo duro di me stesso che niente e nessuno può più scalfire. Superare un tornado del genere ti fa essere cosciente di una cosa fondamentale per affrontare la vita: la famosa resilienza.

    Che vuol dire resilienza? In questo ci aiuta il vocabolario:

    "Resilienza - sostantivo femminile:

    In Ingegneria, capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.

    In Psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà."

    Questa secondo me è una parte della Gioia. Della VERA Gioia. Le altre sono: dare e ricevere Amore vero; accrescere il mio Essere (attraverso la conoscenza, lo studio e la sperimentazione); conoscere e soddisfare tutti i miei bisogni e l’ultima è la piena espressione di me stesso. Se io esprimo me stesso al 100% sono Gioia. Cioè se io esprimo il mio Essere. D’ora in poi parlerò di questo. Conoscenza del proprio Essere e espressione di esso.

    Nei tuoi confronti, se vuoi davvero che il Life Helping© ti aiuti ad Essere Gioia, dovrai assumerti la responsabilità della tua vita in pieno. Questo comporta oneri ed onori. Sarà un lavoro costante, che dura ventiquattr’ore al giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno, fintantoché nel tuo corpo ci sarà energia vitale. Ti assicuro che l’inizio è sempre difficile, semplicemente perché è un cambio di abitudine e al cervello cambiare le proprie abitudini non piace, ma se seguirai alla lettera le Cinque Fasi e i tempi in cui queste parti sono state concepite, allora cambierà tutta la tua vita e senza dover vivere eventi traumatici, come è avvenuto per me.

    Lo farai perché tu l’hai deciso, visto che se stai leggendo Tu sei una persona decisa, che affronta la propria vita a testa alta!

    Ne vale davvero la pena. Richiede solo disciplina. Un filosofo

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