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Voci dal non tempo
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E-book313 pagine2 ore

Voci dal non tempo

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Info su questo ebook

Momi Zanda è un counsellor a orientamento ipnologico. Come racconta in un suo precedente libro, L’unione dei mondi, nel 2007, grazie alle sue esplorazioni degli stati alternativi di coscienza è entrato in contatto con esseri incorporei di altre dimensioni che lo hanno aiutato in un profondo lavoro di guarigione spirituale. Una parte dei suoi contatti sono avvenuti tramite una serie di canalizzazioni fatte assieme a una sua amica, nel corso delle quali gli esseri incorporei hanno dato una serie di insegnamenti sulla realtà multidimensionale e le sue dinamiche. Questo libro raccoglie gran parte di quelle canalizzazioni, comprese quelle della coscienza degli antichi sardi che hanno dato vita alla civiltà nuragica e costruito i monumenti megalitici che costellano tutta la Sardegna.
LinguaItaliano
EditoreMomi Zanda
Data di uscita2 lug 2016
ISBN9786050471465
Voci dal non tempo

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    Anteprima del libro

    Voci dal non tempo - Momi Zanda

    800x600

    © 2013 Momi Zanda

    1° ediz. e-book (Youcanprint): 2014

    2° ediz. e-book (StreetLib): 2016

    http://momizandablog.altervista.org/

    http://www.momizanda.altervista.org/

    Copertina: La Piramide di Cristallo (collage dell’autore)

    Il primo essere incorporeo con il quale sono entrato consapevolmente in contatto è stato un mio spirito guida, Ladak. Era più o meno il 2002, io ero nel pieno della mia terapia regressiva e su consiglio della mia terapeuta avevo registrato un’induzione regressiva per poter continuare a lavorare sulle mie vite precedenti anche da solo, tra un ciclo di sedute e l’altro. Nel corso di queste regressioni autogestite Ladak si era presentato come un essere di luce, una sorta di angelo molto amorevole, e solo in seguito mi aveva rivelato di essere stato incarnato nel passato insieme a me, e mi aveva aiutato a ricordare due vite in cui avevamo condiviso un legame profondo. Entrambe si erano svolte in Tibet. In una lui era mio figlio, nell’altra io ero un lama buddista e lui era il mio devoto discepolo, che mi aveva curato e accudito amorevolmente durante una lunga malattia che mi aveva portato alla morte. Il ruolo di Ladak nelle mie trance fu quello di assistermi nel corso della mia terapia regressiva aiutandomi a risvegliare le memorie delle mie vite precedenti, e di stimolarmi ad ampliare la mia concezione della realtà aprendomi alla consapevolezza dell’esistenza di una dimensione immateriale contigua alla nostra e con la quale è possibile comunicare. Ho già parlato dell’incontro con Ladak in un mio libro nel quale racconto in dettaglio la mia terapia regressiva (Il mio cuore è rimasto a Berlino, Cagliari, 2009).

    In seguito, all’inizio del 2007, in un momento di estrema disperazione, sono entrato in contatto con un essere di luce molto potente che in seguito si è rivelato essere l’arcangelo Michele. Grazie a questo contatto è iniziato per me un profondo e per certi versi sconcertante processo di guarigione energetica e psicofisica, e di risveglio spirituale, che dura tutt’ora.

    Il contatto e la comunicazione con esseri incorporei è solitamente chiamato channelling (in italiano spesso tradotto con il termine canalizzazione). Fino a pochi decenni fa questo fenomeno era appannaggio di persone particolarmente dotate e sensitive, i cosiddetti medium, ma attualmente il velo tra la dimensione fisica e le dimensioni immateriali si è velocemente assottigliato fino a scomparire, e chiunque può riuscire ad avere questo tipo di comunicazioni, come dimostra il crescente numero di persone che entrano in contatto con entità angeliche o con i propri cari defunti, spesso in maniera del tutto spontanea e inaspettata.

    Da quell’iniziale contatto con Ladak prima e con l’arcangelo Michele poi, le mie comunicazioni con gli esseri incorporei si sono ampliate fino ad includere una pletora di esseri e di entità con un’identità più o meno definita che sono comparsi in tempi diversi, e spesso solo per brevi periodi, per aiutarmi nel mio percorso di guarigione e di trasformazione.

    Com’è naturale, una volta accettata l’autenticità di questi contatti — e le prove interiori ed esteriori erano troppe per poter credere che si trattasse solo di un prodotto della mia pur fervida immaginazione! — le mie comunicazioni con gli esseri incorporei e le domande e le richieste che facevo loro erano incentrate principalmente sul superamento delle mie sofferenze e sui problemi spesso annosi che incontravo nella mia vita quotidiana. Speravo che le entità di luce potessero usare il loro potere per farmi trovare le soluzioni cercate e farmi ottenere ciò che desideravo. Ma ben presto dovetti rendermi conto che il quadro generale era molto più ampio di quanto potessi immaginare dal mio limitato punto di vista umano. Sicuramente il lavoro energetico con gli esseri incorporei mi ha aiutato e mi aiuta a migliorare il mio stato interiore e di conseguenza anche le circostanze concrete della mia vita, ma questo è solo l’effetto di un profondo e radicale mutamento nella mia percezione di me stesso e della realtà. Le comunicazioni con gli esseri incorporei hanno dischiuso la visione di una realtà multidimensionale affascinante e complessa, dove la materia e il tempo sono solo un prodotto parziale e limitato di una coscienza illimitata e creatrice che esiste in un sempre fuori del tempo. E gradualmente, mano a mano che la mia consapevolezza aumentava, gli esseri incorporei hanno iniziato a parlare del progetto della multicultura, programmato insieme in un livello della coscienza fuori del tempo e il cui fine è la creazione di una multicultura in cui tutti gli esseri hanno pari dignità e pari diritto all’esistenza, vengono riconosciuti e rispettati per la loro particolarità e comunicano tra loro senza barriere e senza occultamenti, arricchendosi così della conoscenza e dell’esperienza gli uni degli altri. E tutti gli esseri significa sia gli esseri che hanno un corpo che quelli che non ce l’hanno (o che hanno un corpo meno denso del nostro, non percepibile coi nostri sensi umani); sia quelli che noi consideriamo viventi — come gli animali o i vegetali — che quelli a cui ignorantemente e arrogantemente non attribuiamo neppure la vita e la coscienza, come i luoghi, le case o le pietre. E l’ottundimento della percezione dell’esistenza di questa infinita varietà di razze e di culture è proprio la causa della condizione di conflitto, dolore e mancanza in cui l’umanità si trova senza apparente via d’uscita da millenni.

    Parallelamente ai miei primi contatti personali con le entità di luce, iniziai a canalizzare anche insieme a un’amica, C., che pure lei nel corso del suo cammino spirituale era entrata in contatto con esseri incorporei. Nei nostri incontri io guidavo la trance e ponevo le domande precedentemente concordate, e lei dava voce alle varie entità che di volta in volta venivano a rispondere. Mentre le mie comunicazioni personali si svolgono prevalentemente nella mia interiorità e di esse quindi non resta traccia se non nella mia memoria, ogni sessione di canalizzazione con C. veniva registrata e poi da me diligentemente trascritta. Per diversi anni abbiamo canalizzato con una certa regolarità, mediamente un paio di volte al mese. Poi c’è stata un’interruzione di parecchi mesi e dall’estate scorsa abbiamo ripreso a canalizzare più saltuariamente, quando ne sentiamo l’esigenza e i nostri impegni ce lo consentono. A tutt’oggi le nostre sessioni di canalizzazione superano il centinaio. Circa un terzo del materiale è già stato sfruttato per la stesura del mio libro L’unione dei mondi (Cagliari, 2011), in cui racconto in forma narrativa e da una prospettiva prevalentemente personale la storia di questi contatti.

    In effetti, fin dall’inizio dei miei contatti con gli esseri incorporei mi era chiaro che avrei dovuto usare le mie capacità di scrittore per dare loro voce, e dopo che avevo terminato la scrittura del mio primo libro su questi contatti l’arcangelo Michele mi confermò che ciò faceva parte del compito che mi ero assunto in accordo con loro, e che nel corso del tempo avrei dovuto scrivere altri libri per divulgare la loro esistenza e il loro insegnamento.

    Per un paio d’anni avevo però accantonato l’idea di scrivere un secondo libro perché le canalizzazioni che avevo scartato nella stesura del mio primo libro — pur essendo una miniera di insegnamenti sul tempo, l’identità, la multidimensionalità, il corpo, la sessualità, i rapporti tra spirito e materia, l’abbondanza, la manipolazione, l’alimentazione e via dicendo — mi sembravano inutilizzabili perché troppo disarticolate o troppo personali, e trarne un altro libro mi appariva come un’impresa improba o comunque molto al di sopra delle mie capacità. Ultimamente però, rileggendo per uso personale alcune di quelle vecchie canalizzazioni, mi sono reso conto che, per quanto siano di difficile lettura e di ancor più difficile comprensione, esse racchiudono degli insegnamenti attualissimi e a mio modesto parere troppo preziosi per restare celati, e perciò ho iniziato a selezionarli e rielaborarli per ricavarne questo secondo libro, col beneplacito dell’arcangelo Michele, che in risposta a una mia precisa domanda in merito mi ha detto recentemente: «Il progetto della multicultura che stiamo insieme portando avanti trova felice espressione nella compilazione di un testo scritto che così raggiunge i cuori di molta gente. Ancora nei vostri fotogrammi di tempo e nella vostra cultura il mezzo scritto è un medium utile per far circolare le comprensioni, e così avere qualche cosa di scritto permette ai nostri colloqui di trovare il giusto compimento e dà al progetto la necessaria diffusione e visibilità.»

    Questo mi ha incoraggiato ad andare avanti con la stesura del libro, ma inizialmente non avevo la minima idea di come procedere. Come ho accennato, la maggior parte delle canalizzazioni con C. sono basate su domande relative a questioni personali di entrambi, spesso molto intime, che non è certo il caso di rendere pubbliche. Inoltre gli insegnamenti degli esseri incorporei sono del tutto frammentari e acquistano senso e pregnanza solo in uno svolgersi della comprensione nel tempo e nelle esperienze che producono. Riunirli in un compendio logico, esaustivo e coerente almeno per il momento non è proprio possibile. Dopo alcune riflessioni però mi sono detto che uno dei punti focali degli insegnamenti degli esseri incorporei è la necessità per l’essere umano di uscire dalla prigione della logica e della linearità, e il loro modo di insegnare riflette proprio questa necessità. La loro esposizione frammentaria e spesso criptica costringe ad abbandonare le strettoie della mente logica per cercare una comprensione diversa, sviluppando nuovi concetti e aprendosi all’incomprensibile e al paradossale. Così questo libro, che vuol dare nuovamente voce agli esseri incorporei, non può che rispecchiare l’andamento delle loro comunicazioni, e qualunque tentativo di rendere i loro insegnamenti più organici e comprensibili sarebbe stato una forzatura. Un minimo di ordinamento però andava fatto, e la soluzione migliore mi è parsa quindi quella di raggruppare l’una dopo l’altra le diverse voci delle singole entità che in questi anni hanno comunicato con noi nel corso della canalizzazioni con C. I titoli che ho dato ai singoli frammenti di queste comunicazioni hanno il solo scopo di definirne a grandi linee il tema di fondo e di aiutare eventualmente a rintracciare a posteriori un frammento che si voglia rileggere per approfondirlo.

    Ripeto che le nostre canalizzazioni partivano comunque sempre da domande personali poste da me o da C. (tramite me), e riflettono quindi il nostro percorso. Ad esempio, il tema ampiamente trattato della sessualità e della ricerca del partner d’amore (e dell’incontro invece con partner non disponibili) riflette una mia problematica che mi stava (e mi sta) molto a cuore. Ma sono convinto che le risposte date dagli esseri incorporei, pur essendo quasi sempre collegate appunto a problemi specifici e allo sviluppo nel tempo di un personale percorso spirituale, abbiano una valenza più universale, e ognuno potrà trovare in tanti punti una sua risonanza interiore se immagina che gli esseri di luce gli si stiano rivolgendo direttamente. D’altra parte, molti degli insegnamenti dati travalicano comunque le problematiche personali da cui prendono spunto, per attingere una portata più ampia, valida per tutti gli esseri umani disposti ad ascoltarli. E ognuno se lo vorrà potrà continuare anche al di fuori della lettura di questo libro un proprio intimo dialogo interiore con le varie voci presentate qui. Gli esseri incorporei infatti sono ansiosi e desiderosi di comunicare e porgere il loro aiuto a chiunque voglia partecipare al progetto della multicultura e li inviti nella propria interiorità con rispetto e apertura.

    Il consiglio che posso dare al lettore è di accostarsi a questo libro nel modo che più gli è congeniale: leggendolo tutto di seguito, anche poco a poco, per tornare magari poi sui punti che hanno maggiormente suscitato il suo interesse; o scegliendo di volta in volta una particolare voce, a prescindere dall’ordine con cui sono presentate; o anche limitandosi a leggere qua e là ciò che attira la sua attenzione, sulla base del caso o dei titoli dei singoli frammenti.

    L’ultima avvertenza è che, come tutte le canalizzazioni, questi frammenti di un insegnamento multidimensionale trasmettono un messaggio che solo in piccola parte può essere afferrato con la logica, mentre hanno invece il potere, se recepiti con apertura di cuore, di suscitare un profondo movimento interiore verso il risveglio, la consapevolezza e di conseguenza l’appagamento e il benessere. Come una volta ha spiegato il maestro sciamano Gundrum, che tra gli altri compiti ha la funzione nel corso delle canalizzazioni di fare da interprete fra me, C. e le entità di luce a frequenza più rarefatta, «l’energia che utilizzo per convogliare in parole il messaggio di una vibrazione non sempre rende giustizia dell’ampiezza e della portata del contenuto del messaggio. È estremamente difficile per noi esseri traduttori riuscire a far convergere in uno schema fortemente circoscritto ciò che muta continuamente di stato e di espressione e non è circoscrivibile. Così lo sforzo che vi chiediamo di fare è quello di un ascolto ulteriore insieme alla comprensione logica. Quando vi aprite a questo ascolto sentite un’inondazione interiore che vi garantisce l’unione con la nostra presenza. Solo così è possibile superare lo scoglio apparente di una logica ristretta ed entrare in una più ampia comprensione che la include e la affianca. Non tutto trova riscontro nelle parole, ma tutto trova riscontro nell’esperienza interiore. Permettete questo.»

    Momi Zanda

    Cagliari, 15 settembre 2013

    L’ARCANGELO MICHELE

    [Ho già raccontato in un mio libro precedente (L’unione dei mondi) la storia del mio incontro con l’arcangelo Michele. Qui mi limito a dire che l’arcangelo Michele, come lui stesso mi disse all’inizio dei nostri contatti, è la mia guida, preposta alla mia tutela. In un certo qual modo lo considero il coordinatore dello staff di esseri di luce che si è assunto il compito di guidarmi e sostenermi in questa vita terrena. All’inizio di questi contatti ovviamente ero titubante, e talvolta dubitavo di essere davvero in comunicazione con l’arcangelo Michele. Lui perciò mi diede alcune semplici e chiare istruzioni: «Ti rendi conto della mia presenza dal sentire» mi disse. «Hai una percezione che parte dal tuo cuore ed è semifisica, è un sentire che puoi percepire, è una vibrazione che senti nel tuo cuore. Quando incontri le frequenze della luce le riconosci sempre perché hai un vissuto di apertura del cuore che genera un senso di espansione e benessere. È qualcosa di simile all’amore umano. Se stai agganciato su questo sentire non corri mai nessun pericolo.»]

    Affidarsi

    Hai messo te stesso in una prova di fiducia molto grande. Hai permesso alla parte più profonda di te di esistere senza censure e senza barriere. Questo ha creato un movimento forte dappertutto dentro di te, e tutti gli aspetti umani di te stanno andando ad armonizzarsi con questo cedere il potere alla parte che veramente ha potere, a una parte che più che avere potere è potere.

    In questo tuo permettere a questa parte profonda di te di entrare a pieno diritto dentro la tua vita fai un cambiamento. E questo cambiamento è il processo che devi continuare a fare rimanendo così fedele a te stesso. Non c’è una cosa che tu devi fare. Semplicemente puoi guardare quello che succede intorno a te mentre tu cambi questo aspetto profondo di te. Solo questo è quello che tu hai bisogno di fare. Nell’osservare questi cambiamenti, vedi che tutta la realtà che hai intorno si modifica e mentre tu ti armonizzi in questo tuo passaggio interiore anche la realtà esterna prende una forma più armonica. È stato brusco e repentino per te dare spazio a questo aspetto profondo, e così è come se tutto si fosse repentinamente destabilizzato. Ma prende anche una forma più armonica nel tempo dei fatti che succedono adesso, se tu non blocchi il processo, se lo lasci essere. Hai agito affidandoti al tuo ascolto interiore, e l’ascolto interiore è quello che permette l’armonizzazione. In conseguenza a questo ascolto interiore la tua consapevolezza è aumentata e avviene un ampliamento di tutta la tua esperienza. Nell’affidarti al tuo Sé stai facendo un’esperienza profonda. Ma nell’affidarti perdi anche in parte il controllo del progetto per te. Sicché devi accettare di lasciarti guidare. Non puoi avere tutto il controllo senza perdere quell’affidarti di cui invece stai portando avanti per te l’esperienza.

    La percezione emotiva dell’amore

    La palestra che hai fatto dell’affidarti è funzionale a far alzare le tue frequenze e portarti a una comprensione dell’amore più ampia. Nel percorso della tua vita fino ad ora hai fatto un grande passo nell’allargare il tuo concetto di amore, che ti ha permesso di arrivare a questo punto in cui devi fare un altro gradino. Affidarti ti è servito per consolidare il contatto con questa guida spirituale, l’Arcangelo Michele, e anche con altre guide spirituali che hai. Questo contatto ti porta dentro una cultura differente che vede l’amore in una forma molto più ampia e completa, proprio perché non è dentro il corpo. Se non hai questa visione allargata prima o poi incontri sofferenza nei rapporti, e questo vale per tutti. Tutti i rapporti umani incontrano sofferenza perché hanno una comprensione dell’amore non sufficientemente ampia da garantire un appagamento costante. Per poter avere un appagamento costante bisogna fare un salto di qualità e ampliare la percezione emotiva dell’amore, che è il lavoro che tu stai facendo. Non c’è un altro modo di amare che non sia così globale. Amare vuol dire accettare completamente l’altro, senza idealizzarlo. Viceversa nella cultura in cui voi vivete l’idealizzazione è all’ordine del giorno, e la rabbia verso il compagno è la conseguenza dell’idealizzazione che gli si è imposta, che è una forma di violenza che ci fa tornare violenza in cambio, e quindi produce sofferenza. Un amore veramente appagante non ha tutta questa dinamica perché parte già con un’accettazione senza idealizzazione, e nel momento dell’unione ciò rende l’unione più ampia del piccolo scambio fisico, e questo la rende appagante, perché c’è un’unione che parte da una completa accettazione fino alla condivisione del corpo. Questa è la vera intimità fisica che non si può mai raggiungere nella vostra cultura umana se non in piccoli momenti di obnubilamento, perché non è possibile raggiungerla se il primo movimento non parte dal sentire interiore, così come abbiamo spiegato.

    Quello che comunemente chiamate realtà è la conseguenza di una scelta interiore che crea il tempo in cui fa l’esperienza del sentire che ha prodotto internamente. Anche il corpo è la conseguenza di questo sentire. Perciò, nella nostra cultura in cui il corpo non c’è è molto chiaro che tutto avviene nel sentire e prende forma di corpo e di tempo sulla base del sentire che si è prodotto. Siccome tu stai producendo un sentire più ampio stai producendo per te il partner che ti permette di fare questa esperienza. Non sforzarti di immaginarlo fisicamente, permettiti di accoglierlo interiormente, perché quello che per tutti è davvero l’appagamento non è il partner, ma la capacità di amare che rende appagante l’incontro che si crea poi di conseguenza.

    Nel prendere le tue decisioni soprattutto interiori ascoltando il tuo sentire, impari un modo di amare che è diverso da quello che avevi pensato. Allarghi il tuo concetto di amore, includendo la zona d’ombra ed escludendo il possesso. È difficile in una cultura del possesso, in cui come esseri umani siete tutti immersi, comprendere il vero profondo significato dell’amore che esclude il possesso. Ma questo è quello che tu stai cercando di fare. Permetti alle tue sensazioni di esistere senza reprimerle o censurarle, e gestisci il caos emotivo che si srotola dentro, senza scegliere niente e senza escludere niente. Il tuo livello di amore poggia sulla tolleranza di questa mescolanza delle emozioni, che generano caos soltanto perché tu vorresti averle in sequenza e invece ce le hai tutte insieme. Se con maestria fai questo, entri in una fase ulteriore dell’amore a cui si giunge solo dopo avere attraversato questa confusione dei sentimenti, in quello stato che è quello dove vivono tutti gli esseri incorporei in cui c’è un profondo appagamento che è proprio la fusione d’amore, la condivisione profonda che esiste dietro il bagaglio emotivo umano.

    È una forma di violenza aspettarsi che un altro faccia quello che vuoi tu. Ma in realtà, dietro questo pensiero che ti è stato imposto dalla tua cultura, c’è un sentimento di assoluta noncuranza per ciò che l’altro fa. L’amore è qualcosa di più profondo che è legato alla risonanza interiore di cui ho parlato prima, e che prescinde dalle azioni che vengono fatte. È un qualcosa che succede internamente e a cui nessuno può sottrarsi, neanche se lo vuole. Quando tu ami una persona, quella persona non può sottrarsi, che lo voglia o no, che lo sappia o non lo sappia. Entra comunque nella tua sfera di risonanza, altrimenti non la ami. C’è sempre un accordo che sta dietro qualsiasi unione, a prescindere che l’unione si concretizzi poi in un legame dei corpi oppure no, perché l’amore non è mai una violenza, è invece sempre una vibrazione coinvolgente. Quindi l’amore succede comunque, a prescindere da qualsiasi azione tu e l’altro decidiate di fare. Ciò che fa l’oggetto dell’amore sono le sue scelte umane, ma profondamente non può sottrarsi e se tu lo ami è per forza d’accordo, perché non esiste mai violenza a quel livello, altrimenti non lo ami. Poi l’aspetto psichico umano decide e agisce, facendosi anche trascinare dai sentimenti più o meno quanto più è maestro. Quello che deve

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