Via te lu Pasulo

Di Sandro Gentilini

Ho scritto questo romanzo raccontando le emozioni di una ragazza che viveva del lavoro dei campi, serena della sua vita tutta programmata dagli altri, i suoi genitori, priva di esperienze amorose, quando in un pomeriggio caldo e assolato, la sua vita cambierà radicalmente.
Un incontro casuale con un uomo di città, diverso completamente dal mondo che conosce sconvolgerà i suoi sensi e non solo i suoi.
Inizierà a sentire emozioni provenienti dal suo corpo di ragazza non più adolescente.
Avvincenti emozioni, sconvolgimenti e dure realtà, accompagneranno questa storia d’amore, con un finale emozionante.
In questo racconto si vivranno anche realtà locali, feste patronali, luminarie, giochi pirotecnici, la voglia di vivere di cose semplici, dove il mare la fa da padrone accogliendo migliaia di persone che ogni giorno dopo un lavoro spesso mattutino si gettano tra i suoi flutti.
Una citta Lecce, da visitare anche una sola vola nella propria vita, moderna con giovani che affollano le vie della città nei pub, tra opere romane, rinascimentali e barocche dei suoi palazzi e chiese.

Sandro Gentilini

• Lingua: Italiano
• Editore: Sandro Gentilini
• Data di uscita: 16 lug 2021
• ISBN: 9791220826402

Anteprima del libro

SINOSSI

Ho scritto questo romanzo raccontando le emozioni di una ragazza che viveva del lavoro dei campi, serena della sua vita tutta programmata dagli altri, i suoi genitori, priva di esperienze amorose, quando in un pomeriggio caldo e assolato, la sua vita cambierà radicalmente.

Un incontro casuale con un uomo di città, diverso completamente dal mondo che conosce sconvolgerà i suoi sensi e non solo i suoi.

Inizierà a sentire emozioni provenienti dal suo corpo di ragazza non più adolescente.

Avvincenti emozioni, sconvolgimenti e dure realtà, accompagneranno questa storia d’amore, con un finale emozionante.

In questo racconto si vivranno anche realtà locali, feste patronali, luminarie, giochi pirotecnici, la voglia di vivere di cose semplici, dove il mare la fa da padrone accogliendo migliaia di persone che ogni giorno dopo un lavoro spesso mattutino si gettano tra i suoi flutti.

Una citta Lecce, da visitare anche una sola vola nella propria vita, moderna con giovani che affollano le vie della città nei pub, tra opere romane, rinascimentali e barocche dei suoi palazzi e chiese.

Sandro Gentilini

C'è una stradina di campagna, sterrata, che chiamerò Pasulo,  inizia da S. Andrea (piccola insenatura marinara)… direzione paesi limitrofi …che via via si nasconde nelle campagne fino a scomparire tra gli alberi di frutta e quelli di chiocciole! Si di chiocciole, che numerose se ne stanno arrampicate sugli sterpi abbrustoliti (un po' dal sole e un po' da qualche maldestro piromane), sornione semi-addormentate, e sembrano migliaia d’alberelli innevati, nella desolazione delle campagne incolte, abbandonate al loro erbaceo destino. Questi gasteropodi, se ne stanno immobili come a scrutare dall'alto, imminenti inondazioni che, dato il clima, credo non avverranno mai o molto più semplicemente a loro piace stare così, ..... niente da obbiettate!

Ah dimenticavano, questi animaletti sono così abbondanti perché non sono commestibili a causa di un nematode¹, che vive in simbiosi all'interno della piccola chiocciola, altrimenti......

Man mano che ci s’inoltra nella campagna, questa striscia d’asfalto è in sostanza aggredita dalle erbe e dalla terra che sembrano volersi riprendere il mal tolto.

La stradina, unisce questo borgo marinaro² ad altri due piccoli centri rurali, Borgagne e Carpignano molto belli, sia per

316 lumache, snails

la loro ubicazione sia per la gente cordiale e sempre disponibile con gli stranieri!

(Si con gli stranieri perché tra di loro lo sono un po' meno o a causa di vecchi risentimenti tra famiglie, o per invidie, trattandosi di piccoli centri dove si sa tutto di tutti, o forse perché vedendosi tutti i giorni, va a finire che non sapendo più che dirsi, si sopportano a malapena, per il quieto vivere).

Nell'appendice, ho adoperato il termine sire, parlando del padre di mia madre, mio nonno. Questo termine è snobbato dai giovani locali perché vecchio, ma è ancora molto usato, dialettalmente parlando, tra loro. La parola sirema, mio padre, derivata da Sire-Re ed è una forma rispettosa per chiamare il proprio padre o di quello altrui...sireta, tuo padre. Sirema o sireta, è oggi sostituito dal termine più moderno, padrima o padrita, mio padre, tuo padre.

Ora potete meglio capire questa forma di massimo rispetto dei figli verso il genitore padre padrone, che interferiva sempre nella loro vita. Quest’uomo imponeva le sue volontà, e decideva del loro futuro, senza che nessuno potesse ribellarsi. La moglie, anche lei sottomessa dal capo famiglia, era usata come inserviente e come oggetto del proprio piacere, si del proprio, perché quello della donna era tutto da verificare.

Ah... se quelle signore avessero potuto parlare! Avrebbero forse messo in discussione le velleità amatoriali di quei super uomini. Esse non potevano dare giudizi, altrimenti sarebbero state ripudiate dai loro mariti o più semplicemente malmenate. Così col silenzio salva-famiglia e salva-virilità maschile... trascorrevano in questo modo umiliante, gli anni migliori della loro vita.

Queste donne non avevano il diritto di godere ma solo quello di donare!

Tornando al rapporto padre figli, il termine sirema era usato in presenza di persone estranee alla famiglia. Parlando del genitore in ambito strettamente familiare, per esempio rivolgendosi ai nonni, si usava il termine tata.  Nella forma più moderna padrima, tata è sostituito finalmente dal più confidenziale...... papà.

Dopo questa parentesi linguistica dialettale, continuo a camminare con passo ritmato, inoltrandomi sempre di più nella campagna. Seguo con lo sguardo il paesaggio lineare, in tutta la sua bellezza. Peperoni, melanzane, zucche gialle, meloni d'acqua³, di pane⁴ sono dei piacevoli contorni (in tutti i sensi) e ancora più in là innumerevoli fogliame che, una volta essiccati al sole e impacchettato, andrà a finire nelle tasche dei fumatori italiani. Spesso si parla delle conseguenze catastrofiche delle bionde, ma è lo stesso stato ad incrementare queste coltivazioni così nocive alla salute, poi credendo di salvare la faccia impone ai venditori la scritta:

Nuoce gravemente alla salute

sostituito da poco con…

IL FUMO UCCIDE

Credo che uno stato moderno debba abbandonare questo tipo di guadagno dando maggiori incentivi ai contadini per quelle coltivazioni strettamente locali, esportandone poi i prodotti nei Paesi dove sono apprezzati, valorizzando cosi il:

MADE IN ITALY

Sono molti anni che vengo a villeggiare in questo splendido posto, sulle Terre d’ Otranto, ma solo di recente, dopo alcuni cambiamenti strutturali nella mia vita affettiva, avendo più serenità (anche se l'ottimale non si raggiungerà mai), ho scoperto per caso, di possedere delle doti artistiche naturalistiche che fino allora erano rimaste assopite dentro di me. Così ho iniziato a