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Ciò Che Mi Ossessiona
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E-book235 pagine3 ore

Ciò Che Mi Ossessiona

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Info su questo ebook

George è afflitto da sogni strani di fantasmi che vagano tra i vivi, ossessionando le loro vittime, contagiandole con varie malattie e deformità. Un istinto che era profondamente sepolto, sta emergendo: lui può uccidere questi mostri guarendo le loro vittime.


Ossessionato da memorie soppresse, la salute mentale di George comincia ad essere in pericolo quando lui inizia ad essere divorato dalla sua nuova responsabilità. Questo percorso oscuro e pericoloso li porterà nuovi amici e alleati, ma anche nemici che George non avrebbe mai potuto immaginare.

LinguaItaliano
Data di uscita16 mar 2022
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    Anteprima del libro

    Ciò Che Mi Ossessiona - Margaret Millmore

    UNO

    Avete mai avuto uno di quei sogni che continua a perseguirvi anche da svegli? Tipo quei film surreali del subconscio che girano nella tua testa mentre dormi, cosi dettagliati e vividi che quando ti svegli non capisci se è stato solo un sogno o un ricordo lontano oppure tutte e due insieme?

    Qualcosa di simile mi è successo recentemente,ma invece di durare una sola notte, è durato per diversi giorni. Vi racconto. Ero a letto con l'influenza, un evento molto raro per me che posso contare sulle dita di una mano quante volte sono stato malato. Questa influenza ovviamente ha portato con se i soliti fastidi :naso che cola, mal di gola, mal di testa, nausea e naturalmente, febbre alta. Questa disgrazia mi ha attaccato il corpo, lo ha assediato, stordito, trascinato e lasciato mezzo morto. Va bene, forse esagero un po', ma mi potete biasimare per questo? A parte qualche lieve raffreddore non ero mai stato male da quando ero bambino, e non ho ricordi da confrontare quello che mi era accaduto. Indipendentemente da ciò, la malattia e la febbre hanno portato come effetti collaterali sogni molto realistici, rendendo questi giorni forse i giorni più strani della mia vita.

    Una volta svegliato completamente, essendo fuori realtà per tre giorni, i residui persistenti di quei sogni vagavano ancora per la mia testa, senza prendere una forma concreta. Erano solo frammenti e pezzettini. Percepivo persone che in qualche modo li avevo incontrato nella vita reale, mi sembravano vagamente familiari ma non riuscivo ad inquadrarle. Questa sensazione di familiarità mi dava veramente fastidio. Ma anche le caratteristiche comuni che dimostravano, non avevano alcun senso. Tutti indossavano vestiti vintage che iniziavano da fine '900 fino a 1980 e avevano occhiali con montatura rotonda (tipo Harry Potter o John Lennon). Avevo la sensazione che ero io quello che li perseguiva ma nello stesso tempo sentivo che anche loro inseguivano me. Tutto questo mi lasciava una persistente sensazione di paura e ansia che non riuscivo a togliermela dalla testa.

    Lasciando questo malessere recente alle spalle, sono riuscito ad alzarmi dal letto. Fare la desiderata doccia mi ha aiutato a togliermi quelle ragnatele della testa e mi mise sulla strada della guarigione. Dopo aver divorato 2 pezzi di toast, ho iniziato lentamente a sentirmi nel mio mondo. Tuttavia, questi strani immagini dei miei sogni non mi davano pace. Hanno continuato a tormentarmi per tutta la giornata e non potevo fare a meno di avere quella sensazione che non erano solo sogni, ma ricordi reali, che potrebbero rappresentare una sorta di indizio che non andava tutto per il giusto verso.

    Prima di andare avanti, vi dirò qualcosina su di me, cosi capirete chi e cosa sono… o meglio detto ero, per esattezza. Il mio nome è George, ho trentatré anni e vivo nella bellissima Città del golfo, San Francisco. Come la maggior parte delle persone che vivono qui, non sono originario di S. Francisco… sono cresciuto nell'est di Los Angeles e ho migrato a nord dopo aver finito gli studi. Ho perso mia madre, un'infermiera di pronto soccorso nell'ospedale locale, quando ero giovane. Pace all'anima sua. Mio padre, bibliotecario presso la biblioteca pubblica, è un grande uomo che ha fatto del suo meglio per crescere suo figlio, senza una madre. Quando fui accettato in UC a San Diego, papà ha deciso che era il tempo di andare in pensione, cosi ha preso il suo modesto indennizzo di impiegato pubblico ed è andato in Idaho, dove si erano spostati anche i cervi, cosi poteva seguire la stagione di caccia. E così andai al college,mi specializzai in economia ma quando arrivò il tempo di laurearmi, non sapevo dove indirizzare la mia carriera.

    Il mio compagno di stanza era il figlio di un noto mediatore immobiliare di San Francisco. Suo padre possedeva un'azienda redditizia e sperava che il suo progenitore viziato sarebbe unito a lui dopo la laurea. Mike non aveva nessuna intenzione di seguire le orme di suo padre,ma come me, non aveva nessun'altra offerta. Mi ha convinto che dovrei venire a San Francisco ad imparare il noioso mondo delle vendite di immobili residenziali. E cosi ho fatto.

    Però non durò a lungo. Era un mondo spietato e i miei colleghi crudeli e avidi avrebbero fatto qualsiasi cosa per farti fuori e rubarti la vendita. Circa un anno dopo,arrivò un'altra opportunità da una società di sviluppo immobiliare che offriva uno stipendio fisso in confronto ad quello basato sulla provvigione. Offriva anche vari opportunità di crescita, nel caso in quale lavoravi bene, ed io ero uno di questi.

    Avevo imparato dal mio padre che risparmiare era la chiave del successo a lungo termine. Non siamo mai stati ricchi, ma al momento della pensione lui aveva una casa di proprietà, un bel mucchio di soldi messi da parte per integrare la sua pensione e per pagarmi gli studi. Quando arrivai a San Francisco, ho vissuto modestamente,affittando una stanza in un trilocale in una zona non molto famosa, ma l'affitto basso mi ha permesso di mettere da parte una buona parte del mio reddito. All'età di 30 anni avevo abbastanza per poter fare un bonifico consistente come acconto per un appartamento bilocale in una zona rinomata. Il prezzo era abbastanza alto ma era stato un buon investimento tenendo conto degli standard della città, in più aveva parcheggio e lavanderia, che era l'equivalente di aver vinto alla lotteria in questa città.

    Riconosco che lavoravo molto, di solito nove o dieci ore al giorno per 6 giorni alla settimana. Tuttavia riuscivo a trovare tempo per gli amici, di giocare a tennis nelle vicinanze e di giocare softball una volta alla settimana al Presidio se il tempo permetteva. Avevo una bella vita. Sarebbe stata migliore se avessi avuto una fidanzata, ma tutto a suo tempo. Adesso sapete chi ero. niente di speciale, solo un comune, normale ragazzo e un grande lavoratore.

    Torniamo al perché le cose non andavano bene. Sentendomi meglio e un po avventuroso, ho deciso di scendere e ritirare la posta. Non l'avevo ritirata per un paio di giorni e ho pensato che sarebbe bene a farlo prima che il postino mi lasciasse qualche messaggino spiritoso. Il mio edificio era vecchio, costruito nella metà degli anni 20, pieno del fascino del art decò design e un ascensore un po' capriccioso. Che oggi per fortuna funzionava. Mi sentivo ancora debole e non ero in grado di scendere e salire sei piani.

    Quando si aprirono le porte dell'ascensore nel nostro ornatissimo ingresso, la prima cosa che ho visto era un uomo, in piedi, accanto al tavolo in ferro battuto Edgar Brandt, situato vicino alle cassette postali. Era alto e magro,indossava occhiali stile Harry Potter e guardava intorno con sospetto, come se sapesse che non doveva essere lì. Suo vestito marrone su misura, camicia bianca e cravatta marrone erano impeccabili e di vecchio stile. Non che io ero un esperto di abbigliamento vintage, ma seguivo un po’ la moda maschile e questo sicuramente non era un modello recente. Aveva anche un cappello fedora, che era ancora più strano. Chi indossava uno di questi nei nostri tempi? Tutto questo mi ha colpito; assomigliava a una delle persone dei miei recenti sogni.

    Mentre mi avvicinavo alle cassette postali, lo tenevo d'occhio…mi sembrava sospetto. Non mi guardava, ma quando mi avvicinai,mi è sembrato di contrarsi un po’, come se avesse paura di me. Sentivo di dover dire qualcosa-eravamo le uniche persone nell'ingresso- ma non riuscivo a pensare a niente.

    Quando eravamo quasi vicini, egli toccò nervosamente gli occhiali spingendoli in alto e iniziò a correre lungo il corridoio verso l'ingresso del garage. Mi aspettavo di sentire il rumore della porta mentre si apre e si chiude, ma non ho sentito nulla. Con una curiosità crescente, ho abbandonato la mia ricerca tra le bollette e mi sono diretto verso il corridoio per vedere dove era andato. Il corridoio portava solo verso il garage, e sono rimasto molto sorpreso di trovarlo vuoto.

    Ho pensato che il manutentore aveva lubrificato le porte e per questo motivo non ho sentito il solito scricchiolio. Per togliermi il dubbio, ho afferrato la maniglia della porta tirandola ma il risultato mi ha fatto stringere i denti. Le cerniere hanno urlato cosi forte che mi è sembrato di svegliare anche i morti. Un po' perplesso, ma sicuramente esisteva una spiegazione logica,ho scosso la testa e mi sono diretto verso la mia casella postale e poi nel mio appartamento.

    Adesso arriva la parte non buona. Vedete, mentre tornavo nel mio appartamento, ho capito perché mi sembrava cosi familiare. Lo avevo visto prima, o qualcuno che li assomigliava tantissimo, ma non solo nei miei sogni, ma nella vita reale. Erano gli occhiali e i vestiti non adeguati. Queste cose mi hanno colpito come una tonnellata di mattoni.( non effettivamente, penso che se mi colpisse una tonnellata di mattoni sarei morto, ma sto divagando). Oltre a questa rivelazione, frammenti dei miei sogni causati dal raffreddore iniziarono ad emergere in superficie e da un tratto, la mia mento ha iniziato a riempirsi di ricordi che venivano come in un film, un film casalingo per esattezza.

    La città dove sono cresciuto è nata come una comunità agricola, nella metà del 1800. L'agricoltura insieme ad un sviluppo molto lento hanno sostenuto la zona fino alla metà del XX secolo, quando iniziò il boom. Parecchie università e imprese manifatturiere hanno preso vita. Più tardi, divenne un bel piccolo borgo per la folla lavoratrice di LA. Per supportare questa crescita, sono stati costruiti quartieri, molti di quali sfoggiavano il stile bungalow, con tre e quattro camere da letto. Noi abbiamo vissuto in una di quelle case. La maggior parte dei nostri vicini facevano parte della classe operaia, come la mia famiglia, e altri erano anziani che ancora si ricordavano le aziende agricole e la storia umile della città.

    C'era uno in particolare, che aveva emigrato da Irlanda da giovane. Abitava da l'altra parte della strada, due case più giù. Il mio miglior amico d'infanzia, Curt, abitava accanto a lui e speso li tagliava l'erba per qualche spicciolo. Lo aiutavo quando potevo, e come ringraziamento, la moglie del vecchio Joe, Mae, ci offriva limonata e Joe ci raccontava qualche storiella della sua terra d'origine o da qualche altra parte del mondo. Joe aveva un accento quasi misterioso,sopratutto perché nostra zona non era una destinazione molto popolare tra gli immigranti- a parte i nostri vicini a sud naturalmente- soprattutto non da un posto cosi lontano come Irlanda. Dopo tutti questi anni, il suo accento era ancora duro e questo dava un certo mistero ai suoi racconti.

    Una delle sue storie preferite era quella dei fantasmi che arrivavano dal passato. Secondo Joe, si è verificato un incidente in uno dei frutteti- un incendio. I lavoratori non sono riusciti ad uscire in tempo e diverse persone sono state uccise. Vedete, loro utilizzavano vasi termici durante l'inverno, per proteggere gli alberi di agrumi dal freddo. Non fa molto freddo nella California del sud, ma sarete sorpresi quante notti gelide si sono verificate durante i mesi invernali. Secondo Joe, l'autore del reato era un noto ubriacone che era spesso visto sorseggiare dalla sua fiaschetta durante la giornata lavorativa. Dato che era inverno, il personale era limitato, ma erano ancora diverse persone che lavoravano nei frutteti, assicurandosi che gli alberi erano adeguatamente preparati per la stagione fredda. L'ubriacone, in questo giorno particolare, stava davvero sdraiato con la sua boccetta, e come iniziavano ad illuminare i vasi, in qualche modo è riuscito a ribaltare uno su un carrello di legno che prese fuoco, che poi si è diffuso e uccise diverse persone prima di essere spento. Joe era fermamente convinto che i fantasmi del frutteto infestavano il nostro quartiere- al posto del frutteto in questione ora era una scuola elementare, e molte delle case più piccole del quartiere erano state costruite da quei contadini.

    Non molto tempo dopo che il vecchio Joe aveva raccontato quella storiella, ho iniziato a vedere i fantasmi del frutteto. Queste persone, alcuni uomini, alcune donne e anche pochi bambini-tutti indossavano abbigliamento agricolo vecchio stile, le donne avevano gonne lunghe mentre gli uomini indossavano stivali stringati, pantaloni lunghi con bretelle e camicie a maniche lunghe,alcuni salopette di jeans. La cosa più importante erano però gli occhiali. Tutti indossavano occhiali rotondi, stile Harry Poter. Non li vedevo sempre, ed ovunque, ma abbastanza spesso.

    Qualche giorno dopo la storia dei fantasmi, io e Curt siamo andati a casa di Bobby Wright. Abbittava nel tetragono successivo, e aveva appena ricevuto un gioco Nintendo per il suo compleanno ed era ansioso di mostrarcelo. Quando siamo entrati nel soggiorno della casa di Bobby, un'aggiunta infelice degli anni 1970 agli tradizionali bungalow, completa di moquette e pannelli di legno, Camille, la sorella di Bobby, stava seduta in mezzo su una coperta sul pavimento. Era una bambina dolce di due o tre anni, con un ritardo mentale. Non ho mai saputo esattamente cosa aveva, ma una volta avevo sentito mia madre che da neonata ha avuto una sorta di incidente. Era circondata da giocattoli, ma invece di giocare con loro, li fissava, con una linea di bava che scendeva sul suo piccolo mento rosa.

    Mentre Curt e Bobby facevano un gioco a due- non mi ricordo quale- gironzolavo e parlavo con Camille. Non avevo sorelle, e alla venerata età di nove anni, pensavo ancora che i neonati e i bambini piccoli erano carini e coccolosi. Sapevo che non mi avrebbe risposto, ma ho provato lo stesso. In un primo momento, come sempre, lei stava solo seduta lì, ma improvvisamente mi si avvicinò ed io, nel mio shock, lo presa e messa nel mio grembo. E stato allora che ho notato l'uomo nell'angolo. Indossava pantaloni polverosi che non erano abbastanza lunghi per nascondere i suoi stivali stringati di lavoro,una camicia di cotone e bretelle. Stava fissando Camille con un'espressione sinistra sul volto. Non mi chiedete perché ma ho capito che l'abbigliamento era datato intorno al 1900; ancora più importante, aveva occhiali rotondi stile Harry Poter( in quel momento ho pensato a John Lenon perché all'epoca non esisteva Harry Poter, ma penso che avete capito quello che voglio dire).

    Camille guardava nella sua direzione ma pensavo che in realtà non lo vedeva. Ho pensato però che lo ha percepito in qualche maniera, perché sapevo che ero l'unico che poteva vederlo. Non ero spaventato. Non so perché, ma l'ho messa giù e mi sono recato verso di lui, afferrando un giocattolo di plastica di golf che era appoggiato sul divano. Quando ero abbastanza vicino, lo colpito e lui scomparve in una vorticosa nebbia grigia. Girandomi, ho visto Camille seduta sulla sua coperta mentre Bobby mi chiamava a giocare il mio turno.

    Pochi minuti dopo siamo stati interrotti da Camille che ha iniziato a gridare chiedendo l'attenzione del suo fratello maggiore. Adesso era una bambina normale e qualsiasi cosa la tormentava prima, era sparita insieme a quella apparizione. In quel momento ho saputo che l'avevo salvata, ma da cosa? E dove era stato questo ricordo per tutti questi anni? Ancora più importante, perché ero cosi sicuro che erano ricordi e non solo frammenti di sogni?

    Quel ricordo si è sbiadito ma un altro mi ha colpito altrettanto. Ero all'università e insieme ad un gruppo di amici siamo andati a Coronado per fine settimana. Coronado si trovava su una penisola a circa 5 miglia dal centro di San Diego, collegato alla terraferma da un istmo di dieci miglia, ed era considerata un tipo di città resort di alto livello. Ospitava una grande base navale e il famoso infestato Hotel Coronado.

    Abbiamo bevuto qualcosina in uno dei bar locali e tornavamo a piedi verso il nostro motel. Era una notte piovosa e nebbiosa con una visibilità scarsa di quindici passi. Stavo camminando con un amico che si chiamava John, mentre gli altri erano un po più avanti. Potevamo sentirli, ma sembravano solo ombre nella pioggia. John era cresciuto in Colorado ed era stata sua idea di venire qui. Era un ragazzo alto, un spilungone con una forte blesità della quale non facevamo più caso. Avevo con me l'ombrello, uno di quelle con la punta di ottone. Non pioveva abbastanza forte per utilizzarlo e lo tenevo chiuso, lasciando la punta di ottone toccare il marciapiede mentre camminavo.

    Eravamo in un quartiere residenziale. Case ben curate di tutte le dimensioni potevano essere osservate su entrambi i lati della strada e mentre passavamo vicino a una piccolina, John ha sottolineato che era nato in quella casa. Guardando in quella direzione, ho visto una donna, trentenne, in piedi, sull'erba. Aveva l'aspetto di una del 1940; suo vestito li andava sotto le ginocchia, aveva le spalline imbottite e una linea di scarto sartoriale. Indossava scarpe Marry Jane e capelli sistemati in boccoli ordinati. Eppure non era l'abbigliamento vintage che mi ha colpito cosi tanto; era il fatto che non veniva toccata dalla pioggerella che copriva tutto intorno a lei. Naturalmente,erano anche li occhiali stile Harry Poter che indossava e il fatto che sembrava concentrata su di John.

    Per nessun altro motivo che l'istinto, ho sollevato l'ombrello puntandolo delicatamente verso di lei mentre passeggiavamo. Uno sguardo pieno di terrore ha riempito il suo viso e poi è scomparsa in una nebbia grigia, proprio come il fantasma,o qualsiasi cosa fosse, aveva fatto quando ero un ragazzino a casa di Bobby. Ora che mi viene in mente, mi ricordo che John, da quel momento, non ha avuto più quella blesità.

    Questi non sono gli unici ricordi che riemergono, ma erano i più veritieri, e non mi potevo spiegare per quale motivo mi stavo ricordando tutte queste cose; forse sarà stato la febbre a portare tutto ciò a gala. Ma perché andavo in giro a scovare persone, fantasmi…visioni, senza nessuna logica? Mi sentivo piuttosto

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