Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un Amore Inaspettato
Un Amore Inaspettato
Un Amore Inaspettato
E-book264 pagine3 ore

Un Amore Inaspettato

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Ever Montgomery ha subito un umiliante tradimento dall'unico uomo sul quale avrebbe dovuto poter contare per qualsiasi cosa. Ne è uscita ferita, con le ossa rotte, incapace di intraprendere altre relazioni, cosa che l'ha resa in grado di riconoscere un bugiardo da un kilometro di distanza. Tali tratti caratteriali le hanno fatto guadagnare una reputazione di reporter con un certo fiuto per una buona storia, nonché una totale comprensione dell'estremo potere delle parole scritte.

Lincoln Caldwell è il portiere sexy dei New York Rangers. A ventiquattro anni, una stella nascente, lavora e gioca duramente. È splendido e spensierato, un vero seduttore. Le donne cadono ai suoi piedi e nessuno ha mai vissuto la vita da single come Linc Caldwell.

Quando Ever pubblica un articolo su Lincoln, contenente informazioni che ha ricevuto a microfoni spenti, attira l'ira del giocatore. Al posto di crogiolarsi nella gloria per aver smascherato Lincoln come sfrontato donnaiolo, si ritrova alla sua mercé quando lui esige ed ottiene un risarcimento.
Quando il suo editore le impone di seguire Linc per sei settimane, Ever sarà costretta a conoscere il vero Linc Caldwell.

E potrebbe scoprire di averlo giudicato male.
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita13 mag 2022
ISBN9788835438403
Un Amore Inaspettato

Leggi altro di Sawyer Bennett

Autori correlati

Correlato a Un Amore Inaspettato

Ebook correlati

Narrativa romantica contemporanea per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Un Amore Inaspettato

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un Amore Inaspettato - Sawyer Bennett

    Ringraziamenti

    La serie Fuorigioco è stata davvero una corsa sfrenata. Molti di voi mi hanno supportata in maniera incredibile, così tanti che è impossibile nominarvi tutti. Tuttavia, alcuni si sono distinti mentre scrivevo Un Amore Inaspettato.

    In primis il mio splendido marito, Shawn. Ha continuato ad incoraggiarmi nella mia carriera di scrittrice, anche se per me ha significato trascorrere molte ore con il naso seppellito nel mio laptop, rispondendo Uh-huh quando mi chiedeva qualcosa, non prestando in realtà attenzione. Spero che un giorno le cose si calmino, in modo da poterti dare le attenzioni che meriti.

    La mia socia dello studio legale, Jennifer, per avermi fatto staccare così a lungo dal lavoro, soprattutto con le mie scadenze ravvicinate. Il fatto che tu mi abbia concesso di inseguire altri sogni, oltre a quello che abbiamo realizzato assieme, ti rende una persona straordinaria.

    Un ringraziamento speciale alla mia amica Wendy per avermi aiutata a modificare e perfezionare il manoscritto.

    A Jeanne Frazier e tutto il gruppo Vitalink per la magnifica copertina.

    Grazie a Jay Bryars, Major Model Management, e a Rick Day Photography per aver permesso che il volto sexy di Jay desse lustro alla copertina. La adoro, e so che sarà lo stesso per tutti i lettori. Inizialmente ho trovato una foto di Jay su internet prima ancora di iniziare a scrivere il libro. Incarnava perfettamente la mia idea di Linc Caldwell, quindi essere riuscita ad averlo in copertina è doppiamente speciale. Ragazze…cercate di non sbavare…potreste mandare in cortocircuito il vostro E-Reader o far sbiadire l’inchiostro!

    Infine, Ellie di Love N. Books e Kayla di My Book Muse. Durante tutto il percorso, mi avete dato consigli e suggerimenti preziosi, e non dimentichiamolo…il titolo è frutto delle vostre menti brillanti!!! Vi abbraccio!!!

    Prologo

    Ever

    Cinque anni fa...

    Se n’è andato.

    Non riesco a credere che se ne sia davvero andato.

    Forse tornerà. Forse si renderà conto di aver preso una decisione stupida ed egoista, e tornerà. Implorerà il nostro perdono, e dopo averlo fatto penare solo un pochino, riapriremo le nostre braccia e gli diremo che va tutto bene. Gli faremo capire che si è trattato solo di un momento di debolezza. So che mia madre non può farlo, però io gli darò la forza e il coraggio di cui ha bisogno per porre rimedio a questo disastro familiare. Mi prenderò cura sia di lui che della mamma…e capirà…che possiamo affrontare tutto se siamo una famiglia.

    Tuttavia, dentro di me…so che non farà ritorno.

    Mi si sono finalmente asciugate le lacrime e mi siedo sul letto. Appoggio la mano sul cuscino, madido di lacrime. Mi sento esplodere la testa, come se ci si fosse trasferita dentro una banda di ottoni. Piego leggermente la testa e riesco a sentire i singhiozzi soffocati di mia madre nella stanza accanto. Credo che le ci vorrà di più rispetto a me per smettere di piangere.

    Giro le gambe dall’altro lato del letto e mi alzo. Mi sento un po’ scombussolata, ma credo sia scontato, essendo rimasta sdraiata per quasi due ore…a piangere. Mi sento confusa e debole. Però non ho tempo per questo.

    Devo andare da mia madre.

    Apro la porta della sua camera da letto, e vedo che è sdraiata sul fianco. È rannicchiata in posizione fetale con uno dei suoi cuscini premuto contro il petto. Sta cercando di aggrapparsi a qualcosa, e sfortunatamente tutto ciò che ha è un cuscino.

    Mi avvicino al bordo del letto. Ha gli occhi chiusi ma dalle sue ciglia scure sgorgano dei rivoletti. Ha il naso bordeaux e le labbra secche.

    Con estrema delicatezza, le tolgo il cuscino. Non apre nemmeno gli occhi; tuttavia un suono stridulo esce dalla sua gola, e le lacrime iniziano a sgorgare. Mi infilo nel letto e sostituisco il cuscino col mio corpo. Lei sposta le sue braccia su di me, cercando disperatamente di aggrapparsi al mio calore. Seppellisce il viso nel mio collo e ora riesco a sentire le sue lacrime scorrere dalla sua pelle alla mia.

    Mi allungo per accarezzarle i capelli, che sono fini e sfibrati. Sono sorpresa che non si stiano spezzando tra le mie mani.

    Shh, mamma. Andrà tutto bene.

    Invece mia madre inizia a singhiozzare ancora più forte, e per la prima volta, anche il mio dolore inizia a svanire. Al suo posto, inizio a percepire un odio feroce. Proviene dal centro del mio petto, e riesco quasi ad immaginarmi lava liquida che gorgoglia e si espande nel mio cuore. Straborda, scorrendo nelle mie vene. Riesco quasi a sentire il calore sulla punta delle dita delle mani e dei piedi.

    La mia mente diventa oscura. Vengo consumata da pensieri rabbiosi e malvagi rivolti all’uomo che ha appena distrutto me e mia madre.

    Il mio nome è Ever Montgomery. Ho sedici anni e giuro a me stessa…non permetterò mai che qualcosa del genere mi ricapiti nuovamente.

    Capitolo 1

    Ever

    Oggi…

    Chiudo delicatamente la porta del mio appartamento, chiudendo per sempre un capitolo della mia vita. Mi ci appoggio contro, sospirando tra me e me. Attendo la cascata di lacrime che però non arriva. I miei occhi restano asciutti ed il mio cuore rimane freddo.

    Dall’altro lato della porta riesco a sentire il mio ex-fidanzato mentre se ne va. Il suo passo sembra sostenuto e fiducioso. D’altro canto, Marc è sempre stato sicuro di sé, ottimista. Ammetto senza amarezza che il sano ego di Marc è proprio ciò che l’ha reso attraente ai miei occhi prima di tutto il resto. È uno di quegli uomini che alla fine ottengono ciò che vogliono. Mi ha corteggiata incessantemente mentre studiavamo alla Duke, e alla fine mi ha conquistata. Mi ha convinta a trasferirmi alla Columbia per l’ultimo anno dopo aver ottenuto un lavoro di alto livello a Wall Street. Aveva quell’espressione saputella anche quando mi ha donato un diamante da tre carati mozzafiato a Natale…sapendo già che avrei detto sì alla sua proposta.

    L’autostima di Marc mi ha rassicurata, facendomi credere di poter effettivamente avere una relazione sana.

    Aveva finalmente convinto il mio cuore disincantato ad aprirsi alla possibilità di un finale da favola. Ho trascorso il mio ultimo semestre alla Columbia andando in giro con un sorrisetto inebetito stampato in volto mentre il mio diamante scintillava sotto la luce primaverile. Stavo sposando l’uomo dei miei sogni e mi era stato offerto un lavoro al The New York Post, dove avevo fatto il tirocinio l’estate precedente. Non c’era nulla fuori posto nel mio mondo, e la mia vita era perfetta.

    Però avrei dovuto sapere che era troppo bello per essere vero.

    A sole tre settimane dalla mia laurea alla facoltà di Giornalismo della Columbia, mi è stata impartita una bella dose di realtà, trascinando la mia testa giù dalle nuvole dell’amore. Il mio corso pomeridiano era stato cancellato, quindi ero estremamente entusiasta di poter tornare a casa in anticipo. Ero davvero pronta alla fine del college, in modo da poter entrare a far parte del mondo reale. Il luogo dove avrei avuto una carriera soddisfacente, sposato il mio vero amore, col quale avrei avuto due punto tre figli da crescere in un sobborgo chic del Connecticut. Mi stavo già immaginando un pomeriggio rilassante, poi avrei cucinato una cenetta romantica al ritorno dal lavoro di Marc.

    Avrei dovuto capire che qualcosa non andava quando ho aperto la porta dell’appartamento ed ho sentito un frastuono provenire dalla camera da letto. Invece non ho capito di cosa si trattasse. Quindi mi sono incamminata lungo il corridoio, cercando di capirne la causa. Ricordo di aver pensato a cose frivole. Forse l’amministratore stava sistemando qualcosa in camera, o magari Marc era tornato a casa presto e stava appendendo un quadro sul muro.

    Sono stata così stupida. Così ingenua.

    Anche in quei primi secondi, quando ho aperto la porta e ho visto il corpo nudo di Marc mentre pompava tra due gambe abbronzate, ho pensato che forse degli intrusi avessero fatto irruzione e stessero facendo sesso nel nostro letto. Invece ho realizzato ben presto che le cose non stavano affatto così quando ho riconosciuto la piccola voglia che Marc ha sul fondoschiena.

    Mi sono andate a fuoco le guance per l’imbarazzo, nell’osservare Marc intento a fare le sue magie. Non riuscivo a vedere la donna in faccia, ma a giudicare dai suoi gemiti intensi, ho capito che era davvero coinvolta. Non ho idea di quanto tempo sia rimasta lì ferma in piedi, ma ad un certo punto mi è venuto in mente che avrei dovuto essere furiosa, e finalmente ho trovato la mia voce.

    Tesoro…sono a casa, gli ho detto in maniera sdolcinata.

    Sembrava quasi che avessi sprigionato una scarica elettrica tra loro due, a giudicare dal modo in cui Marc si è scagliato all’indietro, come se avesse preso la scossa. La donna ha strillato ed ha iniziato a coprirsi con le lenzuola; tuttavia non l’ho degnata di uno sguardo. Ho osservato Marc scivolare fuori dal letto per tirarsi su i pantaloni contro il suo cazzo avvizzito.

    Ever…amore…mi dispiace così tanto, ha iniziato a dire. Si è avvicinato a me con le braccia spalancate con fare supplichevole.

    Non riesco ancora a credere di essere riuscita ad essere apatica. Gli ho risposto con voce piatta: Dispiaciuto di cosa? Di esserti scopato—

    Mi sono girata a guardare la donna nel letto e ho sussultato. Stavo guardando il volto mortificato della mia amica e compagna di classe, Kelli. Il mio corpo è stato attraversato da un’ondata di rabbia, sempre più intensa. Più rovente della mia rabbia nei confronti di Marc. Col senno di poi, posso solo supporre di aver avuto inconsciamente maggiori aspettative nei confronti di Kelli, rispetto a Marc. O forse, dentro di me, sapevo che Marc avrebbe fatto qualcosa del genere, ferendomi.

    Il che porta a chiedersi cosa dice veramente di me.

    Kelly ha iniziato a piangere, balbettando scuse.

    Le ho fatto capire chiaramente che ciò che mi stava dicendo non mi faceva né caldo, né freddo, e le ho detto: Risparmiatelo, Kelli. Vattene e basta.

    Marc ed io la abbiamo osservata in silenzio mentre si rivestiva, singhiozzando selvaggiamente. Prima di andarsene si è girata a guardarmi, piagnucolando e scusandosi nuovamente sottovoce. Non l’ho vista, né le ho parlato da allora.

    Nel girarmi verso Marc, sono rimasta davvero sorpresa nel vedere i suoi occhi pieni di lacrime. Gli ho lanciato un’occhiata spassionata, attendendo che la disperazione, un briciolo di sofferenza, o anche il disappunto finalmente si impadronissero di me. Tutti quei sentimenti sarebbero stati appropriati.

    Invece…non ho sentito niente.

    Non ho provato nulla, al di là di quell’iniziale scatto d’ira, la quale si è poi stranamente dissipata, tramutandosi in una deludente accettazione.

    Mi dispiace tanto, Ever. Ti prego di credermi. Non ha significato niente.

    Stranamente gli ho creduto. Sapevo molto bene che gli uomini sono facilmente in grado di mettere da parte i propri sentimenti. Quanto facilmente potessero essere sviati dai loro cazzi. E sapevo con assoluta certezza che gli uomini sono deboli.

    Da quanto va avanti?

    Questa è stata solo la seconda volta. Lo giuro.

    Non so come questo debba farmi sentire. È peggio, essendo successo più di una volta? O meglio di tre?

    Perché?

    Marc ha sospirato ed ha incrociato le braccia sul petto. Non lo so. Perché si è offerta? Perché è stato facile? Pericoloso? Scegli tu, dato che io non so darti una buona risposta. Però so che ti amo sopra ogni altra cosa.

    Finalmente esplodo in una risata liberatoria, senza riuscire a fermarmi. La mia prima, intensa emozione nei confronti di Marc dopo averlo beccato a scoparsi una delle mie amiche, e si tratta di divertimento. Quanto può essere malata una cosa del genere?

    Mi ami? gli chiedo con sarcasmo. Non stavi decisamente pensando al tuo amore per me mentre ti sbattevi Kelli.

    Non succederà più. Te lo prometto, Ever. Devi credermi.

    Lo guardo, cercando di trovare qualcosa dentro di me che possa ancora essere interessato alle sue parole. Invece percepisco il vuoto. Mi soffermo sul suo bel viso, ammirando la lucentezza nei suoi occhi blu, le sue labbra carnose che solo questa mattina hanno percorso il mio corpo. Ho cercato di tirare fuori qualcosa, senza successo. Il mio cuore si è svuotato ed ho eretto nuovamente muri impenetrabili.

    È un meccanismo di difesa che ho perfezionato parecchi anni fa, quasi impossibile da disattivare una volta in atto. Marc è l’unica persona ad essere riuscita a farmi abbassare le mie difese, e sono stata disposta a farlo solo su sua richiesta. Ora invece sono di nuovo una fortezza, e credo che nemmeno gli arieti dell’Impero Ottomano potrebbero fare breccia.

    Gli rivolgo un sorriso triste. Hai ragione. Non succederà più. Ho bisogno che tu faccia i bagagli e te ne vada.

    Marc ha trascorso l’ora successiva a pregare e supplicare. Ha pianto. Si è lamentato. E quando si è scontrato con la mia irremovibilità, ha cambiato atteggiamento. Mi ha detto che la colpa era mia, che se gli avessi dato più attenzioni non sarebbe andato a cercare altrove. A quanto pare si è dimenticato della scopata sensazionale che gli ho concesso quella mattina.

    Le sue parole mi sono scivolate addosso, essendomi tramutata in una stronza senza cuore. È come se qualcuno avesse spento un interruttore dentro di me, e tutto l’amore ed il desidero che ho provato per quest’uomo fossero stati sostituiti con del ghiaccio nero. Non prendo bene i tradimenti. Basta chiedere a mio padre. Lui potrà confermarlo.

    Non ho più visto Marc fino ad oggi. Mi ha inviato un messaggio per chiedermi se poteva riavere l’anello di fidanzamento, e ci siamo accordati per farlo venire qui a riprenderselo. Non ho avuto problemi con questo. L’avevo lasciato in fondo al cassetto della biancheria, e per quanto mi riguarda, sarebbe potuto restare lì a marcire.

    La nostra interazione è stata alquanto diretta. Ero appena tornata a casa, dopo la mia prima settimana al the Post, e di lì ad un’ora sarei andata ad una festa. Non avevo tempo per le chiacchiere di circostanza o per falsi convenevoli. Quando ho aperto la porta e ho visto Marc, mi sono aspettata che si accendesse qualche scintilla. Un qualche segno dal mio cuore, per farmi capire che stava ancora battendo dentro il mio petto.

    Invece, ancora una volta, il vuoto assoluto.

    Mi ha semplicemente ringraziata cordialmente per avergli ridato l’anello. Gli ho detto no problem ed ho richiuso la porta. Ed è così che Marc è uscito completamente dalla mia vita.

    Mi sono allontanata dalla porta, dirigendomi verso la mia camera per cambiarmi. Sarei andata ad una festa con la mia amica, Emily Burnham. In realtà per me si tratta di una festa di lavoro. Lei è riuscita a farmi ottenere un’intervista con Lincoln Caldwell, il portiere dei New York Rangers. Il Post in questo momento mi sta facendo lavorare ad articoli di costume, e quando gli ho proposto questa storia, il mio editore è impazzito di gioia. Avevo intenzione di illustrare una giornata tipo dello sportivo più lucente di New York. Ne ho parlato con Emily, e con una sola chiamata, ha ottenuto il consenso di Lincoln. Chiaramente ha aiutato il fatto che suo fratello Ryan giochi per i Rangers, e che il suo fidanzato Nix sia il fratello di Lincoln.

    Quindi Emily verrà a prendermi per portarmi all’appartamento di Lincoln. Lui ha organizzato una festa per la fine della stagione, a tema barbecue sulla spiaggia per tutta la sua squadra con le rispettive famiglie. Lincoln ha suggerito di fare l’intervista lì, in un contesto informale, in modo che avessi modo di vedere come fossero i Rangers una volta tolte le uniformi sportive.

    È una giornata calda, quindi mi tolgo l’uniforme da reporter—cioè gonna e camicia—optando per un paio di shorts, una canotta carina, e dei sandali. Sistemo il trucco, il che consiste in un po’ di ombretto e di mascara. Ignoro i quindici tubetti di lip gloss nel mio cassetto, dato che non amo il modo i cui mi rendono le labbra appiccicose. Prendo un tubetto di Burt’s Bees Lip Balm e me lo ficco in tasca. Considero brevemente l’idea di mettere un po’ di crema solare, dato che ho la pelle chiara e mi scotto facilmente, ma poi ignoro la cosa. Il sole pomeridiano non sarà così intenso, e mi assicurerò di sedermi all’ombra.

    Mentre aspetto l’arrivo di Emily, rileggo i miei appunti su Lincoln Caldwell. È originario di Hoboken, New Jersey, ed ha giocato hockey al college presso l’Università del Minnesota. È stato scelto al primo giro alla fine del suo terzo anno e da allora è stato il portiere dei New York Rangers. Ha ventiquattro anni, è incredibilmente bello e single. È il sogno erotico di ogni donna di New York. Diamine, anche il mio. Il mio cuore sarà morto, ma il mio corpo no.

    Osservando la foto che mi ha inviato il suo agente, è difficile non farsi coinvolgere dal suo aspetto. Ha i capelli castani, baciati dal sole, corti sui lati ma un po’ più lunghi sopra, e vanno in mille direzioni diverse sulla sua testa. Ha gli occhi nocciola con riflessi verdi, dorati e marroni, e sopracciglia incredibilmente folte. Ha una cicatrice che arriva fino a sotto il mento, e mi chiedo se sia dovuto ad una ferita da hockey o se sia caduto da un albero da bambino. Prendo appunti, in modo da ricordarmi di chiederglielo, anche se di certo non diminuisce il suo sex appeal.

    Sento il citofono suonare e ficco il taccuino, il registratore e la penna nella mia borsetta. Appoggio gli occhiali da sole sulla testa e scendo per raggiungere Emily.

    Capitolo 2

    Linc

    Come diavolo mi è venuto in mente di organizzare una festa per tutta la mia squadra, famiglie incluse? È noto che il padrone di casa finisce per farsi il mazzo per tutto il tempo durante la festa, senza nemmeno avere tempo per divertirsi. I momenti non trascorsi ad occuparmi del ketchup, del pane per hamburger, e del gelato per i bambini, l’ho passato ad assicurarmi che ci fosse sempre birra e che il cibo rimanesse caldo. Non credo di aver smesso di correre da quando è iniziata la festa due ore fa.

    Lancio un’occhiata alla gente ed il mio cuore si scalda un po’. Adoro osservare i miei compagni di squadra divertirsi, soprattutto quelli che hanno una famiglia. È fantastico poterci riunire, lontani dalla pressione e dallo stress della stagione. Sono fortunato ad andare d’amore e d’accordo con la maggior parte degli altri giocatori. Con alcuni…non molti, ma pazienza. Oggi ci si diverte tutti assieme e basta.

    I Rangers hanno giocato bene quest’anno, anche se mi scoccia che non siamo riusciti ad andare oltre il secondo round dei playoffs. Tuttavia, questo non fa altro che spronarmi ancora di più a lavorare duramente agli allenamenti durante l’estate. Per come la vedo, c’è sempre spazio per il miglioramento.

    Spio mio fratello Nix, seduto su una sedia, intento ad osservare i festeggiamenti

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1