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Inventare storie con i Tarocchi
Inventare storie con i Tarocchi
Inventare storie con i Tarocchi
E-book177 pagine1 ora

Inventare storie con i Tarocchi

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Info su questo ebook

Come possono i Tarocchi essere d'aiuto per chi desidera inventare storie? Ecco il manuale completo.
I Tarocchi comprendono gli Arcani Maggiori e i Minori, e vengono solitamente visti come un “gioco” o una divinazione, ma possono essere utili anche a chi vuole scrivere un racconto o un romanzo. Gli Arcani Maggiori illustrano diversi personaggi e caratteristiche, che uniti a un particolare metodo di stesura possono “creare” quasi da soli una storia che funziona.
Gli autori usano regolarmente questo metodo nei corsi di scrittura creativa, e attraverso numerosi esempi ed esercizi lo mettono a disposizione di chi vuole approfondirlo, usarlo... o anche solo di chi è curioso rispetto a questo utilizzo inaspettato e fantasioso del proprio mazzo di Tarocchi.
LinguaItaliano
Data di uscita1 giu 2022
ISBN9788893782791
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    Anteprima del libro

    Inventare storie con i Tarocchi - Mario Abbati

    Inventare storie con

    i Tarocchi

    di Mario Abbati e Antonella Busino

    Panda Edizioni

    ISBN 9788893782784

    © 2022 Panda Edizioni

    www.pandaedizioni.it

    info@pandaedizioni.it

    Proprietà riservata. Nessuna parte del presente libro può essere riprodotta, memorizzata, fotocopiata o riprodotta altrimenti senza il consenso scritto dell'editore. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive ditte produttrici o detentrici.

    Sommario

    INTRODUZIONE 13

    1 I TAROCCHI E LE PAROLE-CHIAVE 18

    1.1 L’origine dei Tarocchi 18

    1.2 La struttura dei Tarocchi 19

    1.2.0 Livello 1: Stesura 23

    1.2.1 Livello 2: Vissuto Interiore 24

    1.2.2 Livello 3: Comunicazione 25

    1.3 Generalità sulle parole-chiave 25

    1.3.0 I colori 27

    1.3.1 Carte dritte e rovesciate 28

    1.4 Parole-chiave degli Arcani Maggiori 28

    1.4.0 Il Matto 30

    1.4.1 Il Bateleur (o Bagatto o Mago) 32

    1.4.2 La Papessa 34

    1.4.3 L’Imperatrice 36

    1.4.4 L’Imperatore 38

    1.4.5 Il Papa 40

    1.4.6 L’Innamorato 42

    1.4.7 Il Carro 44

    1.4.8 La Giustizia 46

    1.4.9 L’Eremita 48

    1.4.10 La Ruota di Fortuna 50

    1.4.11 La Forza 52

    1.4.12 L’Appeso 54

    1.4.13 L’Arcano senza nome 56

    1.4.14 Temperanza 58

    1.4.15 Il Diavolo 60

    1.4.16 La Casa-Dio (o Torre) 62

    1.4.17 La Stella 64

    1.4.18 La Luna 66

    1.4.19 Il Sole 68

    1.4.20 Il Giudizio 70

    1.4.21 Il Mondo 72

    1.5 Estensibilità delle parole-chiave 74

    2 Dalle parole-chiave alle frasi 76

    2.1  La sincronicità 76

    2.2 Regole generali per la lettura dei Tarocchi 79

    2.3 Come leggere le carte 82

    2.4 Regole supplementari di lettura 89

    3 TAROCCHI E STORIE 92

    3.1 Precedenti illustri 93

    3.2 Carte-situazione e carte-personaggio 99

    3.3 Trame e sottotrame 103

    3.4 Livelli sovrapposti 106

    3.5 Relazioni di parentela 108

    3.6 Storie che finiscono bene e storie che finiscono male 111

    3.7 La dimensione testuale dei Tarocchi 115

    4 Casi pratici 119

    4.1 Esempi emersi durante le attività didattiche 120

    4.1.0 Esempio 1, livello di stesura: che storia devo scrivere? 120

    4.1.1 Esempio 2, livello del vissuto interiore: è necessario che mantenga una connessione con la persona che ha ispirato in me la necessità di scrivere la storia? 124

    4.1.2 Esempio 3, livello di comunicazione: la bozza della mia storia deve diventare un racconto o una sceneggiatura per un cortometraggio di animazione? 126

    4.2 Esempi tratti da cinema e letteratura 128

    4.2.0 Domanda di George Lucas: che rapporto deve intercorrere fra il protagonista Luke Skywalker e l’antagonista Darth Vader della mia nuova sceneggiatura chiamata Star Wars? 128

    4.2.1 Domanda di Franz Kafka: come posso impostare l’incipit del racconto sul tema della metamorfosi che ho intenzione di scrivere? 130

    4.2.2 Domanda di Stanley Kubrik: come posso sviluppare la sceneggiatura di un film ambientato in una società distopica dove i protagonisti si esprimono attraverso la violenza? 134

    CONCLUSIONI 136

    BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO 138

    Non solo considero la teoria espressionista dell'arte come sbagliata, ma sono convinto che abbia un’influenza perniciosa e distruttiva sull'arte. Nell’arte grandiosa, l'artista considera il suo lavoro più importante di se stesso, un atteggiamento sano che viene minato dalla teoria secondo cui l'arte è espressione del sé.

    K. Popper, 1978

    La verità non è venuta nel mondo nuda, ma è venuta in simboli e immagini. Esso non la riceverà in altra maniera.

    Vangelo gnostico di Filippo, II sec. d.C.

    INTRODUZIONE

    Qual è il vero rapporto fra uno scrittore e le storie che scaturiscono dalla sua penna?

    Secondo la visione romantica dell’arte, l’ago della bilancia è spostato decisamente verso l’autore: una storia, dal progetto iniziale fino alla stesura definitiva, è frutto dei meccanismi creativi insiti nel soggetto-autore, senza nessun influsso determinante che provenga dall’esterno. Il punto di vista romantico si sofferma con enfasi speciale sugli stati d’animo dell’autore, sul fatto che una storia possa risultare più o meno riuscita a seconda dell’intensità dei sentimenti che l’autore prova al momento della creazione. Per lo stesso motivo ha preso piede l’idea – del tutto arbitraria – che un autore debba trovarsi in uno stato di travaglio interiore per produrre storie di qualità sopraffina. L’autore, l’artista in generale, come personalità sofferente. Una concezione sorta spontaneamente durante il Romanticismo che Sigmund Freud ha cristallizzato in teoria universale, sostenendo che l’arte è una forma di sublimazione.

    Eppure, accanto alla concezione dell’arte come prodotto esclusivo del soggetto, ha senso proporre un punto di vista diametralmente opposto, secondo cui l’autore rimane in sostanza passivo di fronte a contenuti esogeni che lui si limita soltanto a ricevere. A chiunque scrive sarà capitato di camminare per strada ed essere letteralmente colpito in testa da una storia, come se le storie abitassero in cielo e bombardassero gli scrittori allo stesso modo dei piccioni con i passanti. Secondo Karl Popper, il celebre epistemologo austriaco che ha segnato la filosofia della scienza nel secolo XX, questo iperuranio narrativo ha un nome preciso, si chiama Mondo-3 (World-3). È una dimensione che sta fuori dal tempo lineare degli orologi, cioè dove non si ragiona in termini di passato, presente e futuro, e che fa da ricettacolo per tutti i prodotti della mente umana, dalle teorie scientifiche ai teoremi della matematica, dalle canzoni dell’hit-parade alle sinfonie per orchestra, dalle pitture alle sculture. E naturalmente alle storie. Le storie che si sono scritte, che si stanno scrivendo e si scriveranno, risiedono tutte nel Mondo-3, basta collegarsi e scaricarle, secondo un’abitudine che somiglia molto alla funzione di download presente nelle moderne reti di telecomunicazione tipo internet.

    È lo stesso principio sostenuto da Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicanalisi, quando introduce l’Inconscio Collettivo come dimensione al di fuori dello spazio e del tempo che funge da memoria dell’umanità, ossia da sorgente di simboli e immagini che alimentano tutte le possibili storie. In tal senso, il Mondo-3 di Popper e l’Inconscio Collettivo di Jung, sebbene concepiti in epoche e ambiti culturali diversi, convergono sullo stesso modello concettuale.

    Di fronte a questi paradigmi fra loro incompatibili, da una parte l’autore come mittente, dall’altra l’autore come destinatario di una storia, il punto di vista che si è scelto per elaborare i contenuti di questo manuale si può considerare intermedio fra i due opposti: è vero che l’autore, per innescare il processo creativo, ha bisogno di ricevere una illuminazione esterna, ma è altrettanto vero che non tutti sono in grado di recepire allo stesso modo l’impulso che arriva dal Mondo-3. Tanto per fare un esempio: chiunque, in qualsiasi epoca del tempo storico, potrebbe scrivere il Don Quijote, basterebbe collegarsi all’iperuranio di Popper e scaricarlo, eppure nel corso dei secoli solo Miguel de Cervantes (e Pierre Menard, personaggio di fantasia di un noto racconto di Borges) ha dimostrato le capacità, la struttura mentale o come la si voglia chiamare, per dare una forma

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