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Inferno Ucraina andata e ritorno: Il nostro viaggio umanitario dall'Italia al territorio ucraino
Inferno Ucraina andata e ritorno: Il nostro viaggio umanitario dall'Italia al territorio ucraino
Inferno Ucraina andata e ritorno: Il nostro viaggio umanitario dall'Italia al territorio ucraino
E-book98 pagine1 ora

Inferno Ucraina andata e ritorno: Il nostro viaggio umanitario dall'Italia al territorio ucraino

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Info su questo ebook

Tre amici, un furgone e diversi sostenitori: questi gli ingredienti per un'avventura umanitaria che hanno coinvolto tre persone che un giorno, vedendo la guerra, hanno deciso di impegnarsi in prima persona.
Diego Giovine, ideatore dell'iniziativa, ha coinvolto prima il suo storico amico Pietro Giacobbi, poi Alessandro La Penna in un viaggio avventuroso per portare 12 quintali di pasta, medicinali e giocattoli al di là della frontiera Ucraina. Nel loro libro descrivono, in una amichevole chiacchierata rievocativa, le emozioni, le difficoltà e le gioie di un viaggio che li ha segnati nel profondo.
Un racconto vivido e toccante di ciò che hanno visto e vissuto, corredato da un ricco apparato fotografico, con uno scopo a sua volta umanitario: tutti i diritti d'autore andranno a favore della neonata associazione "Progetti per l'infanzia", che come prima cosa vuole costruire un asilo a Bucha, la città martire dell'Ucraina, ma poi vuole fare anche molto altro, col vostro sostegno.
LinguaItaliano
Data di uscita22 set 2022
ISBN9788893782890
Inferno Ucraina andata e ritorno: Il nostro viaggio umanitario dall'Italia al territorio ucraino

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    Inferno Ucraina andata e ritorno - Pietro Giacobbi

    Inferno Ucraina, andata e ritorno

    Il nostro viaggio umanitario dall'Italia al territorio ucraino

    di Pietro Giacobbi, Diego Giovine e Alessandro La Penna

    Panda Edizioni

    ISBN 9788893782890

    © 2022 Panda Edizioni

    www.pandaedizioni.it

    info@pandaedizioni.it

    Proprietà riservata. Nessuna parte del presente libro può essere riprodotta, memorizzata, fotocopiata o riprodotta altrimenti senza il consenso scritto dell'editore. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente depositati o registrati dalle rispettive ditte produttrici o detentrici.

    Tutti i diritti d'autore che deriveranno dalla vendita di questo volume saranno devoluti all'Organizzazione di Volontariato Progetti per l'infanzia, che vi invitiamo a conoscere e far conoscere. Fondata dai protagonisti di questa missione umanitaria, vuole aiutare i bambini dei paesi più poveri del mondo, con aiuti concreti, pratici e fattuali.

    Ogni donazione ulteriore è più che ben accetta, e sarà utilizzata per il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini più colpiti. In primis, ovviamente, i bambini ucraini.

    IBAN: IT62M0839961564000000134292

    Banca delle Terre Venete – Filiale di Castelfranco Veneto

    Causale: Erogazione liberale

    ODV Progetti per l'infanzia

    Via Roma 24 – c/o CBS Servizi

    31033 Castelfranco Veneto (TV)

    progettiperlinfanzia@libero.it

    Ho visto,

    Ho visto e ho vissuto...

    Strazio infinito e ansia da impotenza.

    Ho visto madri

    Come lento fiume

    procedere... andare verso un destino ignoto.

    Ho visto madri

    Nascondere l'ansia per dare un sorriso di speranza ai propri figli.

    Grandi madri ho visto... e grandi donne.

    Ho visto piccole donne...

    Così indifese e sperdute

    Portare avanti il compito più gravoso.

    La vita va avanti... i figli ne hanno il diritto.

    Pietro Giacobbi

    Prefazione dell'editore

    Un giorno, su Facebook, ho scoperto che un mio autore (Diego Giovine), uno sponsor del Premio Giorgione (Alessandro La Penna) e un loro amico (Pietro Giacobbi) erano partiti, da soli, d'improvviso, per una missione umanitaria del tutto imprevista ai miei occhi, e di assoluto valore. Tre amici, un furgone pieno di viveri, e la strada per l'Ucraina, in guerra da meno di tre settimane.

    Mi ricordo che quando l'ho scoperto ho pensato: Caspita, che bravi! Bisogna avere proprio una forza di volontà e di aiuto verso il prossimo di tutto rispetto per fare una cosa del genere, lasciando a casa le famiglie, il lavoro e tutti gli impegni e fare una cosa così, senza alcun tipo di ritorno. Ammirevoli, davvero.

    E così castellani: perché la nostra cittadina, Castelfranco Veneto, ha davvero una grande tradizione di volontariato e di fare del bene. È bello sentirsi orgogliosi della propria città, in queste occasioni. Così raro, anche. Che quando càpita, te ne accorgi, di esserne orgoglioso, ed è una bella sensazione.

    Vedere questo gesto così forte, di così ampia e disinteressata generosità mi ha messo in discussione, sono nati in me dei dubbi: e io? Nel mio, cosa posso fare?

    Mi sono risposto: be', sono un editore. Facciamo un libro, in qualche modo. È stata un'idea tutto sommato banale, per un editore. Raccontiamo cosa hanno visto, cosa hanno vissuto in questo viaggio. E cerchiamo di raccogliere un po' di fondi per il prossimo, futuro progetto di questi tre pazzi (lo dico in tono amichevole), un progetto che, appunto essendo pazzi, è ancora più grande, ancora più generoso.

    Così ho contattato Alessandro, gli ho accennato a grandi linee l'idea, abbiamo stabilito un'ipotesi di incontro, poi al primo appuntamento è venuto anche Diego. Ho spiegato loro per bene il progetto, come avremmo fatto: fare una bella chiacchierata tra amici, tutti insieme, raccontandoci nei dettagli – più o meno profondi, più o meno coinvolgenti – la loro avventura collettiva.

    Hanno aderito con un entusiasmo cui non speravo: li ho visti felici di poter condividere il loro vissuto, ma soprattutto di poter testimoniare la sofferenza e la dignità di un popolo, quello ucraino, che si è dimostrato nei loro confronti profondamente umano, cortese e fiero.

    Il giorno della registrazione doveva venire anche Pietro, detto Piero da tutti, che io non conoscevo. Non sapevo cosa aspettarmi, ma mi son detto: Se è loro amico, e loro sono così cari e affettuosi, allora sarà così anche lui. E in effetti è stato un piacere conoscere Pietro quel giorno, con il suo carico di umanità, compassione ed emotività.

    Più volte i nostri amici si sono emozionati raccontando cosa hanno vissuto. Più volte si sono sovrapposti, quasi come se l'uno continuasse idealmente la frase lasciata in sospeso dall'altro, in una comunità di intenti e di emozioni davvero sorprendente.

    Ho trascritto il nostro fitto dialogo di quel giorno in modo il più possibile accurato: il testo dunque è del tutto dialogico, fresco, spontaneo, magari non accuratissimo a livello formale, ma è una cosa voluta per far partecipare il lettore in modo vivido ai ricordi di questi tre amici che, un giorno, si sono inventati di superare i confini di uno Stato belligerante per (tra le altre cose) chinarsi a bordo strada e regalare giocattoli ai bambini in fuga. Ma questa è solo una, tra le tante cose raccontate nel libro.

    Il risultato è un racconto coinvolgente e fresco, semplice nell'esposizione e perciò più diretto per chi lo legge (almeno credo). Non ci sono posizioni politiche, non è un trattato di storia o un'indagine giornalistica: è il racconto di tre persone normali, come noi, che sono andate in Ucraina a portare pasta, medicine e giocattoli. È il racconto di ciò che hanno visto e vissuto durante il viaggio, arricchito

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