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L'automobile è femmina: E dietro ogni motore... una donna
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E-book259 pagine3 ore

L'automobile è femmina: E dietro ogni motore... una donna

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Info su questo ebook

"Se il titolo dice tanto, L'automobile è femmina, il sottotitolo dice tutto: e dietro ogni motore... una donna. Il legame tra i due mondi è forte, fortissimo. Questione di passione, amore. E sì, gioie e dolori.”  RUOTE CLASSICHE - QUATTRORUOTE.IT

Tra le pagine di questo libro, ci immergiamo in un universo dove desideri, passioni, sogni e invenzioni si fondono in un connubio affascinante con l'Automotive, un mondo elitario fatto di soli uomini. Le protagoniste di queste coinvolgenti storie non cercavano di imitare gli uomini, ma desideravano semplicemente la libertà di poter scegliere il proprio percorso nella vita, dimostrando una straordinaria determinazione in un'epoca in cui pregiudizi e stereotipi di genere erano diffusi in un periodo di grandi cambiamenti. La prima parte del libro racconta le storie di donne dietro a grandi marchi come per esempio Laura Garello, moglie di Enzo Ferrari, e Annita Borgatti, moglie di Ferruccio Lamborghini. È importante sottolineare che non solo erano mogli, madri e figlie, ma anche amministratrici competenti e intraprendenti, mentre i loro mariti si concentravano sulla creazione di macchine straordinarie.

Nella seconda parte del libro, si esplora il ruolo delle donne dal Settecento ai giorni nostri, sottolineando le loro lotte uniche per la libertà e la  tenace perseveranza nelle proprie convinzioni.

Nella terza parte del libro, viene definito il concetto di Automotive tracciando le origini delle Supercar fornendo un riassunto delle principali case automobilistiche. Vengono inoltre esaminati i ruoli cruciali dei grandi carrozzieri. Attraverso gli occhi di una donna, il libro rivela con sensibilità le storie di donne straordinarie, immergendoci appassionatamente nel mondo dell'Automotive.

Con determinazione, il libro sottolinea un fatto ben noto: il significativo contributo delle donne in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini, consegnando un potente messaggio di cambiamento. L'autrice, con la sua prospettiva femminile, ha saputo mettere nero su bianco questa realtà.


L'AUTRICE
Carolina Baur, altoatesina, appassionata di Supercar grazie al marito Claudio Leone, scopre il contributo delle donne in un mondo dominato dagli uomini e lo documenta nel suo libro. Fa il suo debutto al Festival della Motor Valley il 26/05/2022 con l'intervista di Rita Costi presso la Scuderia Belle Epoque S.r.l. a Formigine (MO). Cattura l’attenzione di Repubblica, Alto Adige, il Corriere dell’Alto Adige, Tutto Porsche e Ruote Classiche. Il periodico QuattroRuote sottolinea una lacuna nella letteratura, un vuoto ora colmato con questo libro. Tradotto in tedesco, riceve una recensione lusinghiera da Marco Rassfeld di autobuch.guru. Personalità come Nino Balestra e Tonino Lamborghini elogiano il libro. Il giornalista e scrittore Leo Turrini lo definisce meraviglioso e Rossano Candrini, assiduo frequentatore di Laura Garello ed Enzo Ferrari, elogia il modo veritiero con cui sono narrate le storie di queste donne straordinarie. Il libro è stato discusso in vari programmi, tra cui "Il Salotto di Wheels and Heels", condotto da Anna Mangione.
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita20 mar 2022
ISBN9791254581230
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    Anteprima del libro

    L'automobile è femmina - Carolina Baur

    Carolina Baur

    L’automobile è femmina

    E dietro ogni motore… una donna

    Pubblicato daPubme©

    ISBN: 9791254581179

    Prima edizione2022

    Progetto grafico: Asia Pichierri Editing: Katiuscia Salvini Correzione di bozze: Asia Pichierri Ufficio stampa: Giulia Previtali

    È vietata la riproduzione completa o parziale dell’opera ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile (Legge 633/1941).

    La strada da percorrere è ancora lunga e Manuela Gostner, pilota delle Iron Dames, ne è consapevole, ma vuole solo correre e vincere, infischiandosene del bagaglio di pregiudizi e stereotipi che girano intorno al mondo delle corse automobilistiche e alla

    nostra società così detta civile. Non si volta mai indietro perché, camminando, la nostra capitana dimostra che con i fatti si può cambiare qualcosa per ridare dignità e valore a tutte le donne del mondo.

    Indice

    Prefazione             13

    Introduzione             27

    1 ​Le grandi storie d’amore             33

    1.1 ​Anneliese Abarth - Una donna d’altri tempi             34

    1.2 ​Corinna Schuhmacher - La veraamazzone             39

    1.3 ​FiammaBreschi -

    Ladamadall’inchiostro viola             42

    1.4 ​Laura Domenica Garello -  La moglie per la vita             48

    1.5 ​Lina Lardi degli Adelardi -  

    La compagna nobildonna             52

    1.6 ​Elisabeth Haskell - Una donna innamorata             55

    1.7 ​Renata Kettmeir - La signora della Bugatti             58

    2 ​Le imprenditrici             67

    2.1 ​Annita Borgatti - Pilastro della Lamborghini             68

    2.2 ​Angelica Dallara - La signora del vento             73

    2.3 ​Caterina Dallara - La regina della IndyCar             76

    2.4 ​Silvia Nicolis -La custode dellastoria             79

    2.5 ​Cristina Elisabeth Perez -  

    La signora della fibra di carbonio             82

    2.6 ​Alessandra Zinno -  

    La principessa dell’Autodromo di Monza             86

    3 ​Le pilotediierie dioggi             91

    3.1 ​La contessa Elsa Albrizzi - L’auto è donna             92

    3.2 ​MichelaCerruti - La donna deirecord             96

    3.3 ​Maria deVillota -La vita è un regalo             102

    3.4 ​Sophia Flörsch -  La donna che nasce due volte             107

    3.5 ​Corinna e Manuela Gostner -  

    Le sorelle volanti             110

    3.6 ​ElisabethJunek - La pioniera             113

    3.7 ​Danica SuePatrick - Unfenomeno mediatico             116

    3.8 ​Vicky Piria -

    La bambina con il sogno di fare la pilota             121

    3.9 ​Sabine Schmitz - La regina delNürburgring             125

    3.10 ​Prisca Taruffi - La gazzella del deserto             130

    3.11 ​Susie Wolff - La donna più veloce del mondo             135

    4 ​Cinque donne nella storia della Formula 1             139

    4.1 ​Maria Teresa deFilippis - La diavola             140

    4.2 ​MariaGraziaLombardi -

    Lasignoradel volante             148

    4.3 ​Divina Galica - WonderWoman             153

    4.4 ​Desiré Randall Wilson - La lady             156

    4.5 ​Giovanna Amati - L’incompresa             161

    5 ​Le giornaliste della Formula 1             165

    5.1 ​Patricia Pilchard -  

    La pioniera del giornalismo sportivo             166

    5.2 ​MariaLeitner -

    L’apripistadelgiornalismo motoristico             168

    5.3 ​Claudia Peroni -La bionda a tuttabirra             173

    5.4 ​Federica Masolin - La piùbella delreame             178

    5.5 ​MaraSangiorgio -

    Lastelladanzantedel paddock             181

    6 ​Una carrozzeria Ferrarisitinge di rosa             185

    6.1 ​LaScuderiaBelleEpoque -  

    Duedonne, un’unica passione             186

    7 ​Appunti distoria191

    7.1 ​llruolo della donna nella società             192

    7.2 ​Citroën - La fabbrica delle donne             202

    7.3 ​Ilsesso dell’automobile             205

    7.4 ​Da quando eperchésiguida a destra             208

    7.5 ​La patente di guida:  

    La sua origine e le prime donne alla guida             210

    7.6 ​La prima donnapatentata             213

    7.7 ​L’automobile: Il senso pratico di cinque donne             215

    8 ​Appunti distoria sull’auto             217

    8.1 ​Automotive- Il PaesedelleMeraviglie             218

    8.2 ​Quandounmarchioautomobilisticodiventa leggenda              234

    8.3 ​E la leggenda continua con i Maestri carrozzieri italiani              248

    8.4 ​La magia delle corse automobilistiche dal Novecento              251

    8.5 ​Formula 1 .... che passione!             262

    8.6 ​La Scuderia Ferrari             268

    8.7 ​IlMuseo Nicolis - Unviaggio neltempo             274

    8.8 ​L’Autodromo Nazionale Monza -

    Cento anni dalla sua nascita (1922 – 2022)             276

    Ringraziamenti             279

    Bibliografia             281

    Prefazione

    di ElenaFranceschini

    Questo libro parla di passioni, desideri, sogni e invenzioni che si intersecano nel tempo e gravitano attorno alle automobili sportive con un occhio di riguardo al ruolo importante delle donne.

    Ho conosciuto Carolina nel bar Monaco di Bolzano, la nostra città, e tra un caffè e la lettura del giornale mi ha costantemente aggiornato sul suo amore per le auto sportive. In quei frangenti la ascoltavo con interesse, anche perché mi hanno sempre incuriosito le narrazioniche gli artisti del primo Novecento hanno puntato visceralmente su questi nuovi e mirabolanti oggetti meccanici.

    Bugatti per me faceva rima con Isadora Duncan, la prima ballerina a togliersi corsetti e scarpette da punta per poter danzare, era anche una grande cultrice delle Bugatti.

    Sapevo, inoltre, dei futuristi, che in questi animali meccanici intravvedevano la loro idea di modernità segnata da eleganza, bellezza e velocità. Per loro era il punto di congiuntura tra la tecnologia e l’umano tanto da immaginare la meccanizzazione dell’uomo. Da qui l’invenzione di ballerine meccaniche e altro.

    Dei giorni nostri, invece, ricorrono nella mia memoria le immagini delledoccedichampagnesparatodallebottiglieMagnumsui campioni a fine gara, alle quali si aggiunge la canzone di Lucio Dalla su Tazio Nuvolari, pilota automobilistico del Novecento.

    Poi, con il tempo, queste nostre chiacchierate si sono approfondite e sono state trascritte su carta con una metodologia che Carolina, da madrelingua tedesca, ha trovato nella sua identità e nel suo conseguente modo di organizzare il sapere.

    Cosa fa quindi per iniziare la ricerca da sigillare in un testo? Segue l’ordine alfabetico e, partendo dalla lettera A, arriva ad Abarth e s’imbatte in Anneliese, la moglie di Carlo Abarth. A quel punto l’interesse vira sul ruolo delle donne nel pianeta dei bolidi e delle loro prestazioni.

    Così, durante questi mesi particolari che per regole sanitarie siamo stati obbligati a stare in casa per tamponare la diffusione del virus chiamato Covid 19, la concentrazione e il tempo sono stati direzionati su quella che inizialmente doveva essere una raccolta di biografie e, alla fine, si è trasformata in una panoramica sul ruolo delle donne nello sviluppo dell’industria e della crescita nell’immaginario collettivo del pianeta Automotive e macchine da corsa.

    Ecco, appunto, la vita di Anneliese Abarth, terza moglie del meranese Carlo Abarth, che ha sempre sostenuto il marito e che tutt’oggiportaavantiunafondazione intestataa luiper ricordare alle generazioni a venire che quando hai un sogno puoi seguirlo. Abarth, conosciuto soprattutto per le sue marmitte che hanno reso bolidi le utilitarie,è stato anche un ottimocorridore e un acutoimpresariocheharesopopolareunqualcosacheeranato esclusivamente per le élite.

    Sempre seguendo la scia dei grandi amori ecco quelli di Enzo Ferrari che con Laura Garello, la moglie, e Lina Lardi, la compagna, con le quali ha condiviso i grandi passi in avanti nella storia della sua ditta. Entrambe sono state delle presenze significative.

    Se si passa alla genialità di Ferruccio Lamborghini troviamo Annita Borgatti, figura determinante come amministratrice dell’azienda che porta il cognome del marito, ma che in questa relazione matrimoniale ha trovato anche la sua parte di dolore.

    Inoltre, ma non ultima, Cristina Elisabeth Perez che ha lasciato le pampas argentine con il marito Horacio Pagani per seguirlo in Italia e collaborare al suo sogno di costruire supercar. Vista la crisi economica e petrolifera che attanagliava l’Italia negli anni Ottanta era giusto un sogno, letteralmente. Accompagnatoperò da cinque lettere di presentazione firmate dal mitico pilota Juan Manuel Fangio, campione del mondo di Formula 1.

    E anche le altre donne nominate nel libro sono state figlie, mogli, compagne,consigliere,supportieconomiciearteficidiintere sezioni del marketing e della produzione che ruota attorno alla figuramaschile, comele figlie Dallara, Angelicae Caterina, Silvia Nicolis o Renata Kettmeir, moglie di Romano Artioli. E qui vige, appunto, la regola che in coppia o in famiglia si avanza perché l’occhio femminile sa vedere oltre e, in questi casi, è un occhio di cui ci si può fidare.

    Alla linea delle parentele si aggiunge adesso anche la nipote, in questo caso Elettra Miura, della dinastia Lamborghini. La cantante porta già nel nome Miura, lo stesso della macchina capolavoro dell’azienda di famiglia e chiave di volta nella produzione di tutte le supercar a venire. E chissà, con questa scelta i genitori forse hanno voluto infondere nella figlia qualcosa della carica e della potenza che ha la macchina originale. Sia come sia, Elettra ha trovato il suo spazio nel mondo, usando una tenacia e uno spirito d’intraprendenza che sembra ereditato dal nonno e che lei ha aggiornato ai tempi nostri.

    Dire moglie di, figlia di, nipote di in questi tempi di femminismo che non sempre contestualizza, potrebbe far intendere che si usi un’etichetta sminuente e generica, ma non è così. Con la loro presenza vivace e concreta e, allo stesso tempo, magnetica, con la loro irresistibile intelligenza, queste figure si sono ritagliate il ruolo di donne alle prese, sì, con la cura e la gestione del quotidiano, ma che, al bisogno, sanno essere determinanti. Sono donne che hanno vissuto o che vivono come possono, come sanno o come vogliono.

    E dentro questa dimensione ci sono anche le pilote che hanno corso perfino meglio degli uomini, che sono state sabotate e che, nonostante tutto, sono arrivate fino alla fine, senza voltare mai le spalle alla loro idea di vita slegata dai condizionamenti sociali e, a volte, anche dalle oppressioni esercitate da altre donne.

    Pilote come: Lella Lombardi, l’unica donna a totalizzare punti in Formula 1 per le migliori posizioni di partenza, fa tutto di nascosto dal padre, il quale sta al gioco della finzione, ma è al corrente della cosa e ne è orgoglioso.

    Giovanna Amati che, dopo essere stata liberata dal rapimentosi mette a guidare con talento, ma ha la sfortuna di non avere la macchina giusta che la valorizzi.

    La giovanissima Sophia Flörsch che a soli vent’anni ha già alle spalle un incidente che poteva esserle mortale ma che, grazie alla previdente competenza tecnologica dei Dallara, ha avuto salva la vita e così festeggia due compleanni.

    Maria De Villota che ha avuto un incidente frutto di incredibili coincidenze e Danica Sue Patrick, bellissima e attaccata sui social dai leoni da tastiera, dai quali si è difesa con onore.

    Sono tutte donne, queste, che hanno gettato alle ortiche le sicurezze di una vita tranquilla, di vecchio ordinamento, per trovarsiin cambio un’esistenza di natura nuova. Attratte dalla fiamma della loro passione, tante si sono avvicinate ad essa e hanno rischiato di bruciarsi. Hanno attraversato bufere e ne sono uscite trasformate. Forti di questi cambiamenti ci hanno anche rese partecipi di uno sport che appartiene ad un paesaggio quasi irraggiungibile per noi normalidonne di questo globo terrestre. E ci ricordano che la vita va vissuta senza remore anche se il prezzo che ci chiede può essere alto. A volte può spezzare.

    E dopo i racconti affascinanti di queste donne coraggiose un punto che salta subito all’occhio, scorrendo le pagine di questo libro, è l’osservazione ricorrente che i passi in avanti fatti in questo campo siano avvenuti perché si lavorava in gruppo e le persone erano affiatate tra loro perrealizzare un sogno comune: costruire auto da sogno ed ecco ancora qui è la mano dell’uomo che impera.

    Il focus dello sguardo geografico si concentra dove tutto nasce: Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte. Questo libro si smarca dai soliti tomi monografici, passa a volo d’uccello sui vari marchi automobilistici e con occhio femminile, pratico e sintetico, porta alla luce tanti piccoli dettagli storici legati alle vicende che hanno animato queste terre.

    Messi così, senza un ordine preciso, posso dire che di queste esposizioni mi ha molto colpito il carattere dei protagonisti piemontesi, ad esempio, dei quali non ne sospettavo la vena avventurosa. Come quella di Piero Dusio, ricchissimo e grande uomo d’affari che per inseguire il suo sogno perderà tutto.

    Il Piemonte,inoltre, ha dato i natali a carrozzieri e designer che non hanno bisogno di presentazione come Pininfarina, Giorgetto Giugiaro, Giovanni Michelotti, Nuccio Bertone, Sergio Scaglietti, Alfredo Vignale, Ugo Zagato e tanti altri. Questi carrozzieri hanno saputo modellare il metallo come dei veri scultori rispondendo alle necessità della carrozzeria e a volte dei motori.

    Un altro aspetto di cui non sospettavo l’esistenza è che gli autori di queste scoperte, e delle relative messe a punto, rischiavano la loro incolumità fisica e il loro patrimonio. Parte delle vicende descritte in queste pagine avvengono in un periodo dove ancora non c’erano gli sponsor e tutti quei dispositivi di sicurezza che ci sono oggi. Sia nella vettura, che sulla strada.

    Dietro tutta questa attività narrata troneggia comunque l’automobile sportiva, che in pochi decenni è diventata un oggetto talmente ricco di significati e di forme estetiche che non si esita a definirlauncapolavorodegnodiessereospitatoneimuseipiù prestigiosi. Un capolavoro immortalato anche in memorabili sequenze cinematografiche, come nei film di Alfred Hitchcock e di Federico Fellini.

    Se si pensa a "Il sorpassso", il lungometraggio del 1962 del regista italiano Dino Risi,l’autovettura diventa la protagonista della pellicola: tutto ruota attorno alla Lancia Aurelia B2convertibile.

    Le automobili e le supersportive sono gli oggetti del Novecento che a questo secolo hanno allungato la vita tanto da farlo nascere negli anni Ottanta dell’Ottocento e non concluderlo ancora.

    Si prevedono dei cambiamenti radicali come il cambio del famoso sound dei rombi del motore in sonorità elettroniche create ad hoc o la rivoluzione green dell’elettrico, dall’ibrido sino all’idrogeno, svolta dell’auto pulita e silenziosa. Per non parlare poi degli orizzonti che si aprono quando l’intelligenza artificiale si sposa con la macchina.

    Ma quello che non cambierà mai è l’entusiasmo e l’amore per questi animali meccanici, che hanno un muso, un corpo, dei fari che ricordano gli occhi ai quali si può aggiungere il dettaglio delle

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