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Gli antichi insegnamenti dei nativi americani: Riflessioni di un nativo sulle istruzioni apprese dagli anziani della sua tribù
Gli antichi insegnamenti dei nativi americani: Riflessioni di un nativo sulle istruzioni apprese dagli anziani della sua tribù
Gli antichi insegnamenti dei nativi americani: Riflessioni di un nativo sulle istruzioni apprese dagli anziani della sua tribù
E-book264 pagine3 ore

Gli antichi insegnamenti dei nativi americani: Riflessioni di un nativo sulle istruzioni apprese dagli anziani della sua tribù

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Info su questo ebook

Manitonquat, detto anche Medicine Story, è un nativo americano leader spirituale della tribù dei Wampanoag del Massachussett, e nel libro Gli antichi insegnamenti dei nativi americani, parte dai preziosi insegnamenti degli anziani della sua tribù e ne illustra i principi fondamentali.
Si ispira alle indicazioni degli anziani nativi d’America per proporre un percorso di riflessione e cambiamento che coinvolge la vita di tutti gli esseri umani e la salvaguardia del Pianeta.
Dalle parole e dagli esempi degli anziani maestri emergono quelle Istruzioni Originarie che, benché siano tra i principi innati, gli esseri umani hanno dimenticato. Manitonquat sostiene, con passione e devozione, la necessità di recuperare e praticare questi insegnamenti per ricostruire un mondo più giusto per tutte le specie che lo abitano. Un libro delicato e penetrante, gioioso e poetico, intriso di un profondo rispetto per l’Universo e per tutte le creature.
«Cosa sta succedendo agli abitanti di questo Pianeta? Al popolo degli animali e delle piante che condividono il mondo con noi? Nessuno sa cosa accadrà alla Terra, ma il suo futuro è nelle nostre mani. Sono gli esseri umani ad averla messa in pericolo e solo loro possono salvarla. Solo io, solo voi».
LinguaItaliano
Data di uscita4 mag 2015
ISBN9788866810896
Gli antichi insegnamenti dei nativi americani: Riflessioni di un nativo sulle istruzioni apprese dagli anziani della sua tribù

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    Anteprima del libro

    Gli antichi insegnamenti dei nativi americani - Manitonquat - Medicine Story

    Finalità e dedica

    L’idea per questo libro è nata mentre parlavo delle Istruzioni Originarie della Creazione nei nostri cerchi di Nativi nelle prigioni1 e alla gente della mia banda2, gli Assonet Wampanoag.

    Diventando vecchio sono costretto a pensare che quasi tutti gli amati anziani, miei maestri, ci hanno lasciato per intraprendere il loro Viaggio tra le Stelle verso la Terra delle Anime. Molti della mia generazione, anche loro maestri delle nostre Vecchie Tradizioni, sono scomparsi. Vedo i loro volti che mi sorridono e mi ricordano: Tu sei il nostro ultimo legame con il mondo, con il futuro, con le generazioni a venire. Non deluderci.

    Un giorno in un cerchio nella prigione più a nord del nostro Stato del New Hampshire, vicino al confine canadese, mentre stavo parlando delle Istruzioni Originarie, un Abenaki mi chiese di mettere per scritto gli insegnamenti ricevuti dagli Anziani e quelli appresi nel corso della vita. Era amareggiato perché non gli era rimasto nessun altro anziano oltre me.

    Quello è stato lo stimolo che ha fatto nascere l’idea di questo libro.

    Nei cerchi delle prigioni, ho incontrato molti nativi che non hanno più la fortuna di avere anziani ancora vivi, così come molti della mia stessa banda. Sono stati loro a chiedermi di prendere in mano la penna per annotare gli insegnamenti spirituali tanto ricercati nel mondo moderno, angosciato e confuso.

    Diventando più vecchio ho cominciato a capire la profonda tristezza che gli anziani portavano dentro perché i giovani non li ascoltavano, così come loro stessi avevano fatto con i vecchi.

    È comprensibile che un gran numero di giovani sia arrabbiato ed entri in conflitto con i non-Indiani, ma tutti i grandi anziani di molte nazioni dell’Isola della Tartaruga (come i nativi chiamavano il Nord America) mi hanno insegnato non a combattere, ma a istruire i non-Indiani. Mi sono impegnato solennemente a seguire le loro indicazioni e ho tenuto duro, anche se a volte sono stato criticato per questo.

    Seguendo la linea di condotta di Slow Turtle, continuo a tenere aperti i nostri cerchi nelle prigioni a tutti quelli che vengono con onestà a imparare come camminare in modo sacro sulla buona strada rossa3.

    Voglio esprimere la mia gratitudine e dedicare questo libro a tutti quei maestri che ci hanno lasciato: innanzitutto ai miei cari Yetsi Blue, Janet McCloud, Tulalip e in particolare ai miei più cari compagni, amici e medicine man, Chickatoonapa, Slow Turtle e John Peters, che continuano a tenermi d’occhio dal Mondo degli Spiriti e a darmi una raddrizzata quando ne ho bisogno.

    A dire il vero i miei anziani mi hanno salvato

    ma mi hanno passato un’angustia troppo grande

    e ora sento profondamente la loro sofferenza

    di non essere riusciti a salvare il nostro popolo

    la loro preoccupazione con me

    era che io conservassi la loro verità

    e la mostrassi solo a quelli che vengono a cercarla.

    In quella verità c’è saggezza concreta, speranza

    e un dono che potrebbe salvare il mondo. Forse.

    Io mi sento inadeguato,

    se solo potessi mostrare al mondo

    tutta la potenza che ho sentito da loro,

    il mondo vedrebbe, come ho visto io

    e come me, allora, sarebbe salvato.

    Non so se i miei anziani sapessero quanto attentamente

    io ho ascoltato o se altri abbiano inteso davvero.

    Ora se ne sono andati

    e io posso soltanto continuare a condividere

    questa verità sperando che qualcuno ascolti -

    potresti essere tu?

    La storia di Cheepii

    Cheepii è un personaggio davvero popolare nelle storie dei nativi americani: è malizioso e ha l’abitudine di fare brutti scherzi, ma Cheepii non è sempre stato così!

    Mio nonno mi ha raccontato la storia della sua trasformazione.

    Il Creatore aveva molti aiutanti, uno di questi era lo spirito Hobbomoko. Un giorno Hobbomoko andò da Cheepii e gli raccontò che il Creatore aveva compiuto diversi errori nel realizzare la propria opera. Continuò insinuando che, per questa ragione, forze malefiche e oscure stavano tramando per trasformare il mondo in un luogo pericoloso e funesto.

    Cheepii non aveva mai sentito una storia simile. Si domandò immediatamente: se la Creazione è un luogo fertile e propizio, e il Creatore è giustizia e bontà assolute, perché ha generato Hobbomoko, uno spirito che ritiene il mondo infausto e popolato da forze maligne?

    Nonostante i dubbi, Cheepii non solo ascoltò Hobbomokko, ma gli chiese persino istruzioni sul da farsi. Lo spirito gli consigliò di radunare tutti i poteri magici che riusciva a trovare e celebrare cerimonie a propria protezione. Da quel momento la vita di Cheepii cambiò, cominciò a trascurare la famiglia e la casa, e a disinteressarsi della canoa e dell’orto. Le sue giornate trascorrevano nell’incessante ricerca di oggetti magici - piante, pietre, ossa, piume - e nell’officiare rituali a propria salvaguardia. La gente, in un primo tempo, pensò che fosse impazzito, ma timorosa che la sua storia celasse un fondo di verità cominciò a imitarlo. Il villaggio fu invaso dall’ansia, l’atmosfera divenne cupa e ben presto gli abitanti cominciarono ad ammalarsi, come spesso accade, quando si è troppo angosciati. Tristi e oppressi, si recarono dal nostro primo maestro, lo Spirito Maushop, chiedendo di essere guariti. Maushop ascoltò i convenuti poi radunò tutta la gente del villaggio e parlò così: Ciò che vi è stato detto è falso. Il Creatore non ha commesso alcun errore, né ha compiuto azioni riprovevoli. Tutto il Creato funziona a dovere. Le piante e gli animali seguono le proprie istruzioni e vivono in armonia. Soltanto qualche essere umano, ignorando le proprie istruzioni, turba l’equilibrio generale. Il Creatore ammette opinioni diverse ma se presterete attenzione alle farneticazioni di Hobbomoko, sovvertirete l’ordine universale e vi metterete nei guai. Prosegui: Le istruzioni ci sono state date per vivere in armonia, nella bellezza e nella felicità. Ci sono tre modi per impararle. Il primo è apprendere il funzionamento della Creazione attraverso l’osservazione della Natura. Il secondo è cercare dentro di voi, perché il Creatore è anche lì. Il terzo è una combinazione dei primi due e consiste nello stare insieme, imparare - gli uni dagli altri e dagli antenati – le rivelazioni ricevute attraverso l’osservazione e la meditazione. Questa è la via della cerimonia. Narrando storie e intonando canti, condividendo la comune saggezza, accresceremo il nostro sapere e potremo tramandarlo alle generazioni future.

    Rasserenati nell’animo e guariti nel corpo, tornarono al villaggio portando nel cuore la nuova comprensione dell’osservazione, della meditazione e della cerimonia. In breve tempo ritrovarono la forza perduta. Tutti tranne il povero Cheepii, che era rimasto imprigionato nel labirinto di quella storia oscura da non riuscire più ad abbandonarla. Si sentì tradito e cominciò a fare brutti scherzi per provare la concreta esistenza del male. La gente, fedele alle proprie istruzioni, rideva e commentava: Ah, è solo il vecchio Cheepii!, senza prestare attenzione alle sue parole.

    Alla fine, stanco e deluso lasciò il villaggio e nessuno ebbe mai più sue notizie.

    Alcuni di noi immaginano che Cheepii abbia trovato altrove qualche sprovveduto credulone, perché circa quattrocento anni fa cominciarono ad arrivare navi cariche di gente straniera dalla pelle bianca, vestita di nero che agitava gli spettri del Peccato, della Dannazione e del Diavolo!

    1 Manitonquat conduce cerchi e capanne sudatorie per nativi americani detenuti in diverse prigioni del New England. La cerimonia del cerchio è raccontata nel primo capitolo di questo libro.

    2 La maggior parte dei nativi d’America chiama il proprio popolo nazione, caratterizzata da una cultura e da una lingua comuni. La Nazione è a sua volta suddivisa in bande e clan, che vivono in luoghi diversi ma si incontrano annualmente per dei raduni e delle cerimonie.

    3 La buona strada rossa indica un sentiero, un codice etico, un modo di vivere in armonia con la Natura e con gli altri esseri umani, seguendo le regole del Grande Spirito o Istituzioni Originarie. Camminare sulla buona strada rossa vuol dire camminare su un sentiero di pace e armonia secondo gli insegnamenti del Creatore.

    Prologo

    Scoprire il Vero Essere

    Entrate, entrate! Sedetevi da qualche parte, prendete una sedia e io mi occuperò dei vostri cappotti.

    C’è del tè e del caffè in tavola e se volete anche dei dolci. Mettetevi comodi e osservate con attenzione il paesaggio là fuori. Oggi è una mattinata invernale così bella, qui, nei nostri boschi del New Humpshire. Il sole brilla sulla neve e il cielo è di un blu intenso sopra le cime festose delle betulle. La cinciallegra, il picchio muratore e le cince bigie si contendono i semi di girasole con due scoiattoli grigi e uno rosso.

    Prima di cominciare prendiamoci il tempo di arrivare, qui, in questo preciso istante della nostra vita. A che punto ci troviamo nel viaggio della nostra esistenza? Cosa ci ha portato qui, in questo momento? Cosa ha reso il nostro cuore e la nostra mente quelle che sono?

    Ora apriamo ancora di più i nostri cuori e le nostre menti ed espandiamo il nostro cerchio fino a includere non solo ciò che vediamo, ma tutto quello che succede su questa piccola palla che chiamiamo Terra. Visualizzate il Pianeta come un piccolo punto blu nello spazio, come se foste degli astronauti in orbita. Qual è la sua storia e come ha influito su di noi, come ci ha portato al punto in cui siamo? Cosa sta succedendo nel mondo in questo momento?

    Cosa sta succedendo agli abitanti di questo continente e di tutti gli altri? Al popolo degli animali e delle piante che condividono il mondo con noi? Nessuno sa cosa accadrà a questo mondo, ma il suo futuro è nelle nostre mani. Sono gli esseri umani ad averlo messo in pericolo e solo loro possono salvarlo. Solo gli esseri umani. Solo io, solo voi.

    Dovremmo pensarci con attenzione e imparare tutto quello che possiamo sulle nostre responsabilità. Sono contento che siate venuti, perché ho delle cose da dirvi, di cui devo informare voi e tutti coloro che sono disposti ad ascoltare.

    Ho da trasmettervi un messaggio molto importante. Davvero importante. Questo messaggio era fondamentale per gli anziani da cui l’ho ascoltato per la prima volta e ora lo è diventato per me. E credo che sia di rilevanza estrema anche per tutti voi, per la sopravvivenza della nostra specie e il proseguimento dell’evoluzione. Questo messaggio è più che importante: è imprescindibile e urgente.

    Permettetemi di cominciare spiegandovi come sono venuto a conoscenza di questo messaggio. Non sono il solo e non è un’idea mia. In questo momento ci sono molti messaggeri che dedicano la loro vita a tramandare gli antichi insegnamenti dei nostri anziani al mondo. Non sono affatto unico, se non per l’approccio che è particolare e dipende dal mio percorso personale e culturale.

    Vorrei raccontarvi brevemente la mia vita, così potrete capire meglio come e perché sono arrivato a questo lavoro. Cinquanta anni fa ero uno scrittore che cercava di capire cosa c’era di sbagliato negli esseri umani e come si poteva venirne fuori. Più studiavo filosofia, psicologia, storia, sociologia e religione, più mi rendevo conto che quello che cercavo non l’avrei trovato nei libri, eppure sentivo che quel sapere doveva esistere da qualche parte.

    Desideravo che mio nonno Wuninam, del popolo dei Wampanoag, che mi aveva insegnato così tanto, quando ero bambino, fosse ancora vivo! Ho parlato con altri anziani del nostro popolo, persone sagge e buone, ma quando chiedevo perché gli esseri umani fossero così folli, violenti e distruttivi, anche loro brancolavano nel buio come me.

    Negli anni Cinquanta e Sessanta, a New York, conducevo una vita eccitante come scrittore e regista del mio piccolo e affezionato gruppo teatrale di brillanti attori e artisti. Era molto gratificante esercitare liberamente la mia creatività per sviluppare le idee che la mia mente riusciva a concepire. Negli anni Sessanta cominciai ad attraversare un periodo che potrei definire di crisi spirituale. Per evidenti interessi politici e commerciali, il governo americano aveva trasformato in guerra l’ingerenza in Vietnam. Il crimine, la violenza e le droghe avevano attaccato il nostro quartiere. La forza della repressione era usata contro chiunque manifestava in favore dei diritti civili, contro la guerra e i pericoli dell’energia nucleare. In un anno e mezzo quattro miei colleghi della compagnia teatrale si erano uccisi. Mi chiedevo cosa stesse accadendo. Sapevo che la mia arte non poteva offrire niente di utile alla soluzione di questi problemi, perché io non ne capivo le cause profonde. Studiai pensatori politici e sociali, psicologi e teologi, la filosofia e la storia, antica e moderna, occidentale e orientale.

    Ho imparato molto in quel periodo, ma niente riusciva a spiegarmi perché l’umanità aveva sbagliato strada fino a quel punto; niente mi dava la speranza di poter trasformare una civiltà distruttiva e inquinante in una società equilibrata, pacifica e sana. Sentivo però che da qualche parte ci doveva essere un sapere che conteneva la saggezza essenziale dell’umanità.

    Abbandonai la mia amata compagnia teatrale, lasciai il mondo che conoscevo per mettermi a cercare, imparare, chiedere e ascoltare. Trovai qualcosa di utile per il mio viaggio, ma non la risposta alla domanda che mi ero posto: come aveva fatto l’umanità, una volta così promettente, ad arrivare alle condizioni catastrofiche del presente, al limite dell’auto-distruzione?

    Così lasciai i nostri territori per andare a Ovest e verificare cosa potevo imparare. Mi impegnai nei movimenti politici di liberazione, in esperienze mistiche trascendentali, in avventure della coscienza. Studiai la psicologia umanistica e la medicina olistica; ottenni però solo cure parziali per pochi sintomi.

    Trovai la risposta solo quando iniziai a incontrare gli anziani e i capi spirituali degli altri popoli nativi. Erano anziani lontani dalla cultura dominante, ancora in contatto con l’antica conoscenza giunta loro attraverso la tradizione orale tramite le cerimonie, le canzoni, i racconti.

    La maggior parte di loro non aveva frequentato le scuole della cultura dominante oltre le elementari, alcuni addirittura non sapevano né leggere, né scrivere. Qualcuno non conosceva l’inglese o ne sapeva solo qualche parola e aveva bisogno di un interprete. Da loro ho appreso la conoscenza che mi ha permesso di capire il presente e la saggezza per scorgere una via d’uscita dal dilemma dell’umanità.

    Gli esseri umani hanno dimenticato le Istruzioni Originarie

    Ho percorso tutto il Nord America per ascoltare le parole di questi anziani. Ciascuno di loro aveva immagini, storie e profezie diverse, ma il messaggio era lo stesso. Quando domandavo perché gli uomini si comportano in maniera così tremenda verso la Terra e tra loro, mi rispondevano che gli esseri umani avevano dimenticato le Istruzioni Originarie.

    Era un messaggio che non avevo mai sentito e che quindi non potei fare a meno di ascoltare attentamente. Ogni cosa nella crea-zione, dicevano, possiede uno spirito istruito dalla Sorgente, lo Spirito della Creazione. Quindi tutto ha lo stesso valore, tutto è sacro. Ciò significa, affermavano, che la creazione è buona e perfetta, affidabile e molto bella. Tutti gli spiriti sono collegati per mezzo dello Spirito della Creazione. Ciascuno funziona e si realizza seguendo le leggi naturali, note a molti popoli nativi come le Istruzioni Originarie.

    Sono queste Istruzioni che fanno in modo che l’erba sia erba e sia verde, gialla o bruna. Che il melo fiorisca e produca mele e non pigne o ghiande. Che in inverno le oche volino verso sud mentre il corvo e la ghiandaia le osservano andar via, ma restano. Il Sole segue le sue Istruzioni per elargire luce, energia e calore. La Luna, passando lealmente attraverso le sue fasi, permette di segnare il trascorrere del tempo; la Terra segue il suo percorso circolare che porta il rinnovamento delle stagioni.

    Naturalmente, questo non significa che tutto è qui per noi, che gli esseri umani sono la ragione e l’intenzione ultima della Creazione. Questo è un mistero che gli scienziati e i filosofi più saggi non sono in grado di sciogliere, ma se tu pensi di comprenderlo e di conoscere il suo segreto io rispetterò comunque la tua convinzione.

    La vita in tutte le sue forme si sviluppa, si riproduce e decade. Si alimenta e si offre come nutrimento, trasformandosi in nuova vita. Tutto funziona alla perfezione. C’è equilibrio e armonia. Stando seduti su un’altura lontano da tutti potete percepire l’equilibrio, l’armonia, l’interdipendenza, la completezza e la perfezione della Creazione. A quel punto vi accorgerete di non essere un osservatore esterno ma una cosa sola con la Creazione, di esserne parte. Anche tu hai un posto e una funzione, anche tu sei completo e perfetto: sacro.

    Ora scendete dalla collina dove avete percepito la profondità della Realtà: ogni cosa in equilibrio, in armonia, che segue le proprie Istruzioni. Entrate nella vostra auto che emette gas tossici e sulle autostrade incontrate migliaia di auto come la vostra che diffondono veleni nell’aria, arrivate in città rumorose e inquinate dove tutti sono stressati, confusi, soli, infelici, arrabbiati e sempre più violenti. Che cos’è successo?

    I vecchi scuotono tristemente il capo. È tutto chiaro per loro. Gli esseri umani hanno dimenticato le Istruzioni Originarie. Come tutte le creature anche loro una volta dovevano conoscerle, ma non si sa come, i loro antenati le hanno applicate male o messe da parte non riconoscendo più la loro importanza.

    Privati delle Istruzioni Originarie, gli uomini hanno perso la guida dello spirito. Non riconoscono più la loro vera natura, il posto e la funzione che occupano all’interno della Creazione. La maggior parte di loro non crede o addirittura non è a conoscenza dell’esistenza dello spirito e cerca soddisfazione nei beni materiali, nel potere e nel prestigio. Altri con un crescente senso di vuoto spirituale tentano di riempire quell’assenza con testi sacri, libri, rituali e discipline create da diverse culture nel corso dei secoli

    Ognuno prende ciò che la propria cultura gli offre e cerca un modo per sopravvivere, ma la mera sopravvivenza non è sufficiente e ora le nostre civiltà stanno mettendo a rischio persino quella.

    Dopo aver assorbito per un certo periodo la conoscenza e la saggezza degli anziani, cominciai a capire che avrei dovuto usare in qualche modo quel sapere, non tenerlo solo per me. Allo stesso tempo alcuni non-Indiani mi chiedevano di tramandare le vecchie tradizioni.

    Chiesi un consiglio agli anziani con cui ero in rapporto, per sapere cosa ne pensavano. Mi risposero che la creazione mi aveva offerto questo viaggio per qualche ragione. C’era sicuramente una ragione se io ero nato mezzo Indiano e mezzo europeo-americano, e se avevo ricevuto un’istruzione universitaria occidentale.

    Avevo letto le narrazioni della cultura dominante, ne avevo compreso il modo di pensare, ma le storie di mio nonno mi avevano ricondotto sul sentiero della Creazione, per apprendere le Istruzioni Originarie. Infine avevo imparato a leggere e scrivere correttamente l’inglese. Per gli Anziani era assolutamente chiaro che il mio compito fosse far conoscere le Istruzioni Originarie al mondo esterno, ma mi raccomandarono di non comportarmi come un missionario, di non avvicinarmi a chi non aveva interesse ad ascoltare, ma di offrire le mie storie e la mia conoscenza solo a quelli che le stavano cercando e mi chiedevano di insegnarle.

    Da quel momento, istruito da tutti gli anziani che ho consultato, sono andato solo

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