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Medicina per la terra
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E-book316 pagine4 ore

Medicina per la terra

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Info su questo ebook

Nelle grandi tradizioni spirituali troviamo innumerevoli storie sulla capacità dell'uomo di trasformare il mondo naturale in modi apparentemente miracolosi ed inesplicabili. L'antica arte della guarigione e della trasmutazione, grazie alla quale le sostanze tossiche vengono trasformate e neutralizzate, è stata tramandata dall'antichità fino ai nostri giorni attraverso i vari insegnamenti spirituali che si sono succeduti durante i secoli. Mentre molti hanno attinto a questo corpo di conoscenze per curare l'individuo, pochi lo hanno usato per curare l'ambiente. Per più di venti anni Sandra Ingerman si è dedicata allo studio di metodi alternativi finalizzati alla riduzione dell'inquinamento ambientale. In questo suo libro, ci accompagna in uno straordinario viaggio attraverso la storia della trasmutazione, insegnandoci ad usare questa tecnica dimenticata per cambiare noi stessi ed il nostro ambiente. Fra le altre cose, ci spiega con esemplare chiarezza come opera la visualizzazione creativa ed in che modo si possono utilizzare le cerimonie ed i rituali, ci offre inoltre preziose informazioni a proposito dei miracolosi, ma scientificamente provati, effetti del suono sull'ambiente. Questo libro ci mostra che, quando le nostre azioni sono guidate dalla consapevolezza e dall'amore, non vi sono limiti alla nostra capacità di trasformare in modo positivo noi stessi ed il nostro ambiente.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2017
ISBN9788871835273
Medicina per la terra

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    Anteprima del libro

    Medicina per la terra - Sandra Ingerman

    Introduzione

    Verso la fine degli anni Settanta ho trascorso due estati nella South Umpqua Valley, nell’Oregon. Un anno lavorai alla raccolta delle pigne, e un altro nella squadra antincendio del Servizio Forestale. Appena avevo un giorno libero, andavo a prendere il sole su una spiaggia lungo il fiume South Umpqua. Amavo quel corso d’acqua; la sua limpida bellezza mi toccava come desideravo che facesse anche la vita.

    Un giorno, mentre me ne stavo sdraiata sulla spiaggia ad ascoltare i suoni rigeneranti delle rapide del fiume, cominciai a chiedermi se esistesse un modo per ovviare all’inquinamento fluviale. Mi ero laureata in biologia presso l’università statale di San Francisco, ed essendomi specializzata in biologia marina ero chiaramente interessata al tema dell’acqua. Per me i fiumi sono pura magia, e allora come adesso mi rattristava il pensiero che ce ne fossero tanti, in tutto il mondo, condannati dall’inquinamento a una lenta morte.

    Queste riflessioni mi spinsero a prendere in considerazione la possibilità di tornare a studiare, per conseguire un master in biologia, magari con una tesi sulla riduzione dell’inquinamento dei fiumi. Cominciai a contattare vari istituti, e presto trovai un college di Washington la cui facoltà di biologia condivideva il mio entusiasmo. Avevo appena cominciato a preparare i documenti per l’iscrizione, quando improvvisamente mi bloccai. In realtà non volevo diventare una scienziata; quello che volevo era lavorare con e per la gente.

    Dopo aver sondato a lungo la mia anima, mi iscrissi all’Istituto di Studi Asiatici della California (che adesso si chiama Istituto di Studi Integrali della California) per seguire un corso di counseling psicologico. Nel fine settimana di Halloween del 1980, il destino mi portò a frequentare un seminario di sciamanismo tenuto da Michael Harner, antropologo e autore di The Way of the Shaman. Nel 1982 terminai il corso di counseling, ma lo sciamanismo era diventato a quel punto la mia vera passione.

    Lo sciamanismo è stato la prima pratica spirituale del genere umano. In base alla maggior parte dei dati disponibili, esso risale ad almeno quarantamila anni fa, ma secondo alcuni antropologi è nato più di centomila anni or sono. In molte culture del mondo è prevista la figura dello sciamano, ma il termine proviene dalla tribù siberiana dei Tungus. Sciamano è chi, uomo o donna, cura l’aspetto spirituale delle malattie, occupandosi della loro diagnosi e cura; chi ottiene, per via divinatoria, informazioni utili alla propria comunità; chi comunica e interagisce con il mondo dello spirito e spesso agisce da psicopompo, aiutando le anime a compiere il passaggio verso altri mondi.

    Nel corso dei suoi studi, Michael Harner ha esplorato le pratiche sciamaniche utilizzate allo stesso modo in diverse parti del mondo. Ha così scoperto che una delle caratteristiche comuni è il cosiddetto viaggio sciamanico. Secondo la descrizione che ne dà Mircea Eliade, autore di Lo sciamanismo, lo sciamano è colui il quale, in uno stato alterato di coscienza, è in grado di compiere viaggi al di fuori del tempo e dello spazio.(1) Attraverso questi viaggi, trova l’aiuto necessario per le sue guarigioni e reperisce utili informazioni per i pazienti, i familiari, gli amici e i membri della comunità. I viaggi sciamanici sono stati documentati in Siberia e in altre parti dell’Asia, in Lapponia, in Africa, in Australia e presso le popolazioni indigene del Sud e del Nord America.

    Gli sciamani di solito entrano in uno stato alterato di coscienza ascoltando il suono di strumenti a percussione, che permette alla loro anima di prendere il volo verso quella che Carlos Castaneda chiamava la realtà non ordinaria. All’interno di questa realtà, gli sciamani viaggiano in tre diversi regni: nel mondo inferiore, nel mondo intermedio e nel mondo superiore. Michael Harner considera il mondo inferiore e quello superiore – che gli aborigeni d’Australia chiamano tempo dei sogni – la dimora degli spiriti compassionevoli. In questi regni lo sciamano lavora con spiriti benevoli in forma di animali di potere, noti come spiriti guardiani, e con le anime di antichi maestri, che possono essere o figure religiose tradizionali o antenati defunti.

    Esistono molti livelli, sia nel mondo inferiore sia in quello superiore, perché viviamo in un universo senza confini. Esplorando questi regni al di fuori dell’ordinario, si può viaggiare attraverso i vari livelli e fare esperienza di diversi ambienti e, soprattutto, è possibile comunicare con differenti maestri e animali di potere, che potranno aiutarci a guarire e offrirci la loro grande saggezza.

    Al mondo inferiore si accede attraverso un tunnel che porta dentro la Terra. Il paesaggio tende a essere caratterizzato da montagne, deserti, mari, fitte giungle e foreste. Molti sentono invece il mondo superiore come qualcosa di etereo; la luce è intensa, e i colori vanno da tenui tinte pastello alla totale oscurità. Nel mondo superiore si ha la sensazione di trovarsi al di sopra di qualcosa, e non si sente il terreno sotto i piedi. Qui i paesaggi possono variare moltissimo. Può capitare di trovarsi in una città di cristallo oppure semplicemente tra le nuvole. Il mondo intermedio costituisce l’aspetto spirituale del nostro mondo ordinario, e viene utilizzato dagli sciamani per ritrovare oggetti perduti o rubati, e per effettuare guarigioni a distanza.

    Dal 1980 uso il viaggio sciamanico come pratica spirituale, per ottenere consigli per me e i miei pazienti e anche per curare malattie spirituali i cui sintomi possono manifestarsi sotto forma di problemi emotivi o fisici. Nel 1985 sono entrata a far parte del corpo docente internazionale della Fondazione per gli Studi Sciamanici, diretta da Michael Harner. Da allora ho insegnato il viaggio sciamanico e le pratiche di guarigione a migliaia di studenti in tutto il mondo.

    Una delle cose più belle del viaggio sciamanico è che rende possibile la rivelazione spirituale diretta. Per esempio, gli spiriti compassionevoli mi hanno insegnato come vivere in armonia con la natura, come risolvere determinati problemi e come guarire me stessa e gli altri. Posso dire in tutta onestà che oggi non sarei qui se non fosse per l’amore, i consigli e la saggezza di cui gli spiriti mi hanno resa partecipe. Per questo, avranno sempre la mia gratitudine.

    Venti anni di viaggi effettuati per scoprire come invertire la tendenza all’inquinamento mi hanno spinta a scrivere questo libro. Il primo seme è stato piantato quando sia gli spiriti sia il mio intuito mi hanno suggerito che, anticamente, alcuni popoli di varie parti del mondo sapevano come trasmutare le tossine.

    Cominciai con fervore a creare uno schema per il libro. Quando raccontavo che stavo scrivendo un libro sulla trasmutazione, le persone lì per lì si lasciavano coinvolgere dal mio entusiasmo, ma poi inevitabilmente mi ponevano la stessa domanda, che forse anche voi vi state facendo: Cos’è la trasmutazione?

    La parola trasmutazione evoca molte immagini e simboli diversi: i vecchi alchimisti che trasformano i vili metalli in oro, Gesù che ottiene vino dall’acqua o che moltiplica i pani e i pesci, Mosè che divide le acque del Mar Rosso per permettere agli ebrei di fuggire dall’Egitto. La trasmutazione, nell’accezione usata in questo libro, è la capacità di trasformare i veleni del corpo e dell’ambiente naturale. Gli antichi testi, soprattutto la Bibbia, sono pieni di racconti metaforici che rinviano a questo tipo di conoscenza. Se ne parla nelle tradizioni spirituali di tutto il mondo, ed è custodita da qualche parte nell’inconscio di ognuno di noi. Questo libro vi fornirà diverse chiavi per riportarne alla luce la ricchezza.

    Purtroppo, in molte culture moderne l’arte della trasmutazione è andata perduta. È scomparsa nel momento in cui abbiamo cominciato ad attribuire alla scienza il potere di salvarci. Nonostante gli indubbi progressi della comunità scientifica mondiale, ci sono malattie che continuano a rappresentare una sfida alla comprensione dei medici, e l’ambiente naturale è sempre più in pericolo.

    Sebbene negli anni Settanta sia stato tentato molto, in tutto il mondo, per ripulire i fiumi, le baie e l’aria, c’è ancora tanto da fare. Il numero delle acque di cui è pericoloso mangiare i pesci è in rapido aumento. Le grandi industrie continuano a inquinare le nostre risorse naturali e lo strato di ozono è sempre più sottile. Le indicazioni per una corretta alimentazione cambiano di mese in mese, creando confusione. Se una ricerca afferma che una certa vitamina fa bene alla salute, da un’altra risulterà che provoca il cancro. La FDA (Food and Drug Administration) adesso ci avverte che potrebbe essere pericoloso mangiare pollame e carne rossa contenenti antibiotici, perché c’è il rischio che nel nostro organismo si creino così dei batteri resistenti agli antibiotici stessi. I supermercati vendono cibi geneticamente modificati senza che si sappia bene quali problemi potrebbero causare. Inoltre, e non c’è poi tanto da stupirsi, molti di noi non si fidano più della medicina tradizionale.

    Voglio però evitare di affossarmi nei problemi. Desidero invece che impariamo a usare la nostra energia per dare spazio, nella vita e sul pianeta, alla bellezza e al benessere. Io sostengo che attraverso metodi spirituali possiamo invertire la tendenza dell’inquinamento ambientale. È mia convinzione che la scienza e le tradizioni mistiche, insieme, siano in grado di offrire soluzioni al malessere del mondo, ma prima di tutto dovremo riappropriarci delle conoscenze dei grandi saggi del passato.

    Le tradizioni mistiche che parlano della capacità di trasformare e trasmutare i veleni costituiscono una valida risorsa, e abbiamo tanto da imparare anche dalle storie di alcune persone dotate che sono riuscite a entrare in armonia con la natura per recuperare la salute dell’ambiente.

    Di recente, nelle foreste pluviali del Sud America sono divampati incendi incontrollabili. Per disperazione, il governo si è rivolto agli sciamani perché facessero piovere. Due giorni dopo, la pioggia è effettivamente arrivata. Quali risorse hanno utilizzato quegli sciamani?

    Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre combatteva nella resistenza olandese, Jack Schwarz venne catturato dalla Gestapo e torturato. Ma le sue ferite guarivano sotto gli occhi del suo torturatore. In seguito apparve in televisione: fattosi trafiggere con degli aghi, guarì davanti alle telecamere. A quale risorsa aveva fatto appello?

    In tutto il mondo la gente si reca in pellegrinaggio nei luoghi di guarigione, da Lourdes al Santuario di Chimayo del Nuovo Messico. Si continua ad avere notizie di guarigioni miracolose. Quali risorse intervengono in questi casi?

    In Medicina per la Terra parlerò del mistero di questi miracoli e di altro ancora. Ricostruirò storie di trasmutazione che ci vengono dai mistici antichi e contemporanei, accompagnandovi passo dopo passo nell’esplorazione delle pratiche spirituali che custodiscono la sapienza guaritrice. Vi introdurrò a mutamenti della coscienza essenziali per tornare ad abbracciare e a usare questa saggezza.

    Proviamo a esaminare alcuni degli obiettivi della trasmutazione alchemica. In The Pillar of Celestial Fire, Robert Cox spiega che:

    La tradizione dell’alchimia affonda le sue radici praticamente in ogni cultura antica del pianeta. Il sogno ultimo dell’alchimista era di produrre l’Elisir o la Pietra Filosofale. Si credeva infatti che fossero in grado di trasmutare il corpo umano ordinario in un corpo spiritualizzato perfetto e incorruttibile, e di trasmutare i metalli comuni in un metallo perfetto e incorruttibile: l’oro.(2)

    Manly P. Hall, autore di The Secret Teachings of All Ages, ha accumulato un’incredibile quantità di preziose informazioni sugli alchimisti del passato. Hall credeva che l’alchimia fosse una delle due scienze più antiche di cui il mondo abbia notizia:

    Scopo dell’alchimia non era ottenere qualcosa dal nulla, ma piuttosto fertilizzare e nutrire un seme già presente. Con i suoi procedimenti in realtà non creava l’oro, ma faceva crescere e prosperare l’onnipresente seme dell’oro. Tutto ciò che esiste ha uno spirito, ha dentro di sé il seme del divino, e la rigenerazione non è un procedimento che cerca di collocare qualcosa là dove già esisteva. La rigenerazione comporta in effetti la rivelazione della Divinità onnipresente che è in ogni essere umano, in modo che essa possa splendere come un sole e illuminare tutto ciò con cui viene a contatto.(3)

    La trasmutazione, per come viene intesa in questo libro, è imparare a fondersi con il divino che è in noi per trasformare, come il piombo in oro, ciò che gli alchimisti chiamano la coscienza pesante in una coscienza luminosa. È mia intenzione usare questo antico sapere non per insegnarvi a materializzare l’oro, ma per aiutarvi a fare emergere il divino che è in voi, trasmutando dunque la vostra vita in un oro dal quale scaturisce una ricchezza più grande di quella che il prezioso metallo potrebbe mai procurarvi. Vi insegnerò quanto è importante creare lo spazio che renda possibili i cambiamenti invece di tentare di causarli direttamente.

    Pitagora esortava l’umanità a preferire i tesori della mente e dell’anima agli accumuli di beni materiali. Nei suoi Versi Aurei, il filosofo greco sosteneva che trascendendo la nostra natura inferiore, quella materiale, torneremo a unirci agli dei e a condividerne l’immortalità.(4)

    Durante la mia infanzia, trascorsa a Brooklyn, il mondo mi sembrava magico. Amavo cantare per gli alberi, gli uccelli e la luna, e li sentivo rispondere con altre canzoni. Sono stata molto influenzata dal cartone animato di Felix the Cat, che poteva sempre estrarre dalla sua borsa magica qualsiasi cosa gli serviva per togliersi d’impaccio. Se anche voi da bambini avete vissuto in un mondo magico, ricorderete come vi appariva ricco e interessante l’ambiente. Se così non è stato, non è mai troppo tardi per esplorare la ricchezza dei magici regni invisibili, e lanciarsi in una danza divina con la vita.

    In The Unfolding Self, Ralph Metzner, ricercatore e maestro in materia di coscienza, definisce la trasmutazione in termini psicologici. Egli afferma che l’alchimia costituisce un primo tentativo di fondare una scienza della coscienza che includa il principio della trasmutazione degli elementi. Da un punto di vista psicologico, gli elementi rappresentano gli aspetti della nostra natura che è possibile trasmutare, passando dal caos a uno stato di armonia e di equilibrio.(5)

    La disarmonia è causa di malattie; tornando a una vita equilibrata, apriamo la strada alla guarigione. Quando si vive all’insegna dell’armonia, si riesce a capire davvero quanto sia bella la vita. L’equilibrio con la propria natura e con l’ambiente circostante crea uno stato di armonia che gli altri percepiscono come qualcosa di davvero molto bello.

    Prima di riuscire ad apprezzare la bellezza che abbiamo intorno, dobbiamo sentirla dentro di noi. Dobbiamo quindi cambiare noi stessi prima di potere agire sul mondo esterno. Per fare questo, oltre a neutralizzare o trasmutare i demoni mentali attraverso una pratica spirituale quotidiana volta a conquistare la pace interiore, è essenziale scoprire la luce e il divino in noi. Parlando in termini metaforici, dobbiamo morire per poter vivere, nel senso che per rimanere collegati al divino abbiamo bisogno di fare esperienza di piccoli trapassi.

    Manly Hall ci insegna che nella filosofia ermetica si nasconde la vera conoscenza relativa alla necessità di affrontare una alchimia dell’anima prima di poter agire nel mondo attraverso l’alchimia. Per realizzare la Grande Opera, dobbiamo accettare di nascere una seconda volta. È questa la chiave del successo nella pratica alchemica, e gli studenti rimarranno delusi dai risultati se prima non avranno affrontato la trasformazione personale, necessaria per poter attuare cambiamenti nel mondo esterno.(6) Ogni processo di trasformazione implica qualche tipo di morte. Procedendo con il nostro lavoro, vedremo che la trasmutazione esige la rinuncia all’ego e la resa al potere dell’universo e alle energie divine cui dobbiamo i miracoli.

    Paracelso, nato intorno al 1493, fu uno dei più famosi alchimisti e filosofi ermetici. Curava e guariva la lebbra, il colera e il cancro. Solomone Trismosino, suo maestro, era alchimista. Pare che Trismosino riuscisse a trasmutare i metalli in oro, e il suo sapere alchemico gli consentì di vivere fino a 150 anni. Trismosino, citato da Manly Hall nel suo Alchemical Wanderings, ci esorta a conoscere, attraverso lo studio, la nostra vera essenza e i nostri legami con le altre forme di vita. In questo modo scopriremo come tutto ciò che percepiamo all’esterno è anche dentro di noi.(7)

    Vi mostrerò che il fatto di portare la vostra coscienza in uno stato di armonia ed equilibrio si rifletterà non solo sulla vostra salute, ma anche su quella dell’ambiente naturale. Ron Roth, un prete cattolico che ha servito la Chiesa per oltre venticinque anni e ora diffonde tra persone di ogni fede insegnamenti sul misticismo moderno e sulla guarigione attraverso la preghiera, nel suo The Healing Path of Prayer afferma con grande chiarezza che secondo la legge spirituale, quando poniamo riparo ai danni a livello spirituale, comincia a guarire anche il mondo naturale.(8) È questa la vera medicina per la Terra.

    Per imparare a cambiare e a guarire noi stessi dentro e fuori, dobbiamo intraprendere un percorso spirituale. La nostra cultura si è smarrita in una realtà troppo razionale, meccanicistica e scientifica. Accumulare beni materiali è diventato per noi sempre più importante, e così le nostre priorità hanno perso ogni equilibrio. Abbiamo dimenticato la magia un tempo conosciuta. Lo sciamano africano Malidoma Somé parla di questo fenomeno in Ritual, Power, Healing, and Community:

    Gli indigeni sono indigeni perché non ci sono macchine tra loro e le divinità. Non ci sono macchine a sbarrare il passaggio verso il mondo dello spirito cui possono accedere e dove, vibrando insieme alla Natura, possono ascoltare cosa sta accadendo in loro a un livello molto profondo. Là dove invece delle divinità sono le macchine a parlare, la capacità di ascolto della gente è messa a dura prova, e ancora più difficile è entrare in sintonia con le vibrazioni del regno naturale.(9)

    Le storie che ci vengono dalla Bibbia, dalla Cabala e da varie scritture delle tradizioni taoista, induista, yogi, alchemica, egiziana e sciamanica dimostrano che un tempo i miracoli erano avvenimenti all’ordine del giorno. Anche oggi assistiamo a dei miracoli, ma si tratta di eventi eccezionali. Durante uno dei miei viaggi, comunicai con la mia guida spirituale, la dea egiziana Iside, la quale mi disse che oggi i regni spirituali sono separati dal mondo fisico. Anticamente, invece, la realtà ordinaria e i regni al di fuori dell’ordinario erano uniti. La presenza delle divinità sulla Terra fece nascere in Egitto le storie relative alla loro forma umana e spirituale.

    Nel tempo in cui viviamo, però, pesanti veli sono calati a separare i mondi. Abbiamo perso ogni contatto con la nostra bellezza ed essenza reali, e le nostre illusioni oscurano la verità; la realtà è diventata torbida. È giunto il momento di alzare la cortina e richiamare in terra i regni spirituali, per riuscire infine a vedere con chiarezza la perfezione di tutte le cose. Dobbiamo ancora una volta accedere ai regni spirituali e al potere divino per compiere guarigioni miracolose. Come disse Albert Einstein, il misticismo è la forza di ogni vera scienza.

    Secondo una leggenda indù, viviamo attualmente nell’era di Kali Yuga, un periodo oscuro per l’umanità. Io credo che questa oscurità sia legata alla chiusura del passaggio tra i mondi, che ci fa vivere separati dai regni divini e spirituali, e quindi anche dalla nostra stessa divinità interiore. È in questo senso che viviamo fuori dalla grazia. Vi faremo ritorno ricollegandoci alle forze spirituali che portano magia e significato nelle nostre vite. Questa ritrovata sintonia ci restituirà l’armonia necessaria per trasmutare le malattie, nostre e dell’ambiente.

    Molti sciamani dicono che stiamo sognando il sogno sbagliato. Viviamo nell’illusione di essere separati dalla natura e dai regni spirituali, ci crediamo vittime della nostra vita e dell’ambiente che ci circonda. Queste illusioni sono semi da cui crescono le piante della paura, della rabbia, dell’odio, della disperazione e del buio. È tempo di estirparle dal nostro giardino e di piantare nuovi semi. La nostra cultura ha perso la capacità di visione, e siamo così precipitati nel caos universale, lasciando che le nostre vite siano dominate da pensieri confusi e agitati. Se abbiamo l’opportunità di creare una diversa illusione, dobbiamo fare un sogno che contempli l’amore, l’armonia, la sintonia con il tutto e, soprattutto, la gioia.

    Scriveva William Shakespeare: Il mondo intero è un palcoscenico, e tutti gli uomini e le donne altro non sono che attori. È ora di aprire gli occhi e capire che stiamo semplicemente interpretando un ruolo in questa vita. È il momento di rinunciare a identificarci con questi ruoli e con i relativi costumi, dobbiamo renderci conto che esiste un quadro più grande, un universo più magnifico del mondo minuscolo e limitato che ci siamo costruiti. Ed è ora di ampliare i nostri orizzonti, di sollevare la cortina che abbiamo calato tra illusione e verità, così che gli spiriti, il divino e i nostri corpi possano di nuovo danzare insieme su questa Terra. Allora torneremo all’età dell’oro che abbiamo dimenticato.

    Quando si lavora con l’antica saggezza spirituale, bisogna ricordare che essa è stata spesso trasmessa in forma di metafora e di allegoria, attraverso racconti che non vanno presi alla lettera.

    Per esempio, in un viaggio una volta mi fu detto che avrei dovuto dedicarmi maggiormente al giardinaggio. Pensai che con ogni probabilità gli spiriti avessero voluto dirmi di passare più tempo a contatto con la natura, perché mi ero lasciata intrappolare dalla frenesia della vita quotidiana. Tuttavia, non essendo nata con il pollice verde, i miei tentativi furono disastrosi. Devo però riconoscere che passare più tempo all’aria aperta ebbe su di me un effetto terapeutico. Dopo un’estate trascorsa a seminare e a strappare le erbacce senza risultati apprezzabili, mi resi conto che gli spiriti non mi avevano in realtà suggerito di coltivare un giardino vero e proprio, ma di vivere e lavorare come se la vita fosse un giardino. Volevano che traducessi la metafora del giardinaggio nel rapporto con i pazienti e nei miei laboratori di sciamanismo.

    Quando si opera nel campo della guarigione spirituale, è molto facile piantare nei pazienti i semi della paura mettendoli a parte di una profezia negativa. Dal momento che, però, essi già vivono in preda a mille paure, non abbiamo certo bisogno che queste aumentino, e dobbiamo al contrario poter fornire loro continui stimoli alla guarigione. Gli spiriti stavano cercando di insegnarmi a seminare amore e speranza al posto della paura. Non appena mi resi conto di quale fosse il vero significato del loro messaggio, il mio lavoro con i pazienti e il mio modo di insegnare cominciarono a cambiare. Introdussi l’uso di parole-seme, che crescendo sarebbero diventate piante di amore, speranza e ispirazione invece che di paura.

    Una mia studentessa una volta mi chiese di aiutarla a lavorare con una sua paziente, affetta da tumore. Nel viaggio sciamanico che intraprese, la donna malata pose allo spirito accorso in suo aiuto questa domanda: Morirò? Lo spirito le disse di sì. Tuttavia, io non interpretai alla lettera questa risposta: se la vita di una persona è minacciata da una malattia, per continuare a vivere tale persona dovrà morire. Per guarire da una grave malattia si devono affrontare tanti e tali cambiamenti che alla fine si ha la sensazione di essere passati attraverso la morte, e in effetti per certi versi è così.

    Gli spiriti compassionevoli, che desiderano promuovere la nostra crescita e la nostra evoluzione, non sono per niente propensi a dare profezie sulla morte fisica. Le informazioni troppo letterali lasciano una sola strada da percorrere, e così non ci resta più spazio per condividere la verità che

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