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I bambini indaco: Come educarli ed allevarli
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E-book233 pagine3 ore

I bambini indaco: Come educarli ed allevarli

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Non vi è dubbio che i Bambini Indaco sono fra noi. Si tratta di bambini superdotati, non dal punto di vista del loro quoziente intellettivo o delle loro doti personali, ma da quello del loro sviluppo spirituale. In innumerevoli modi stanno cercando di richiamare la nostra attenzione, perché desiderano essere riconosciuti. Questo libro illustra le manifestazioni del loro Essere ed il messaggio che portano al mondo, messaggio che non può essere ignorato. 

L'umanità si trova ad un bivio: possiamo risvegliarci al nostro vero Essere o continuare sulla strada della distruzione. La scelta è nostra. Per questo motivo, Thomas, un bambino indaco bulgaro, ci porta il suo semplice messaggio: AMORE. 

Attraverso gli ottanta suggestivi messaggi di Thomas e gli articoli di numerosi studiosi che sono stati in contatto con questi bambini speciali, il cammino si fa chiaro...il sentiero si trova davanti a noi... nostra è la scelta. Dobbiamo scegliere con saggezza, mantenendo il nostro cuore aperto. I bambini sono qui per aiutarci a farlo. Saremo all'altezza del compito?
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2017
ISBN9788871835129
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    Anteprima del libro

    I bambini indaco - James F. Twyman

    Introduzione

    Ho conosciuto Thomas nel maggio del 2001 durante un’escursione in uno sperduto monastero sulle montagne della Bulgaria. A prima vista mi sembrò un normale bambino di dieci anni, ma presto capii che i ragazzini che vivevano in quel monastero non potevano essere definiti ‘ordinari’. A quel tempo ce n’erano quattro che stavano con i monaci, due maschi e due femmine. Li avevano portati là i loro genitori, perché in Bulgaria quello era il posto migliore in cui i piccoli potevano affinare le loro capacità o imparare a usare il vero potere che stava alla base dei loro doni psichici: l’amore. I monaci concentravano il loro insegnamento proprio su questo. Spiegavano ai bambini che l’amore era l’unica vera forza dell’universo, e rappresentava il fondamento e l’essenza di ogni essere vivente. Senza amore, i poteri psichici non avevano significato, perché privi del nucleo, privi del cuore. Era questo, secondo i monaci, il vero senso della vita: riscoprire il nostro cuore e vivere la Pace. Se preparati adeguatamente, un giorno Thomas e i suoi compagni avrebbero potuto condurre il mondo a questa profonda presa di coscienza. I monaci sostenevano che proprio i bambini erano la chiave per la creazione di un mondo ricco di compassione e pace.

    Nel libro Emissary of love: the psichic children speak to the world (Emissari d’Amore: i Bambini Indaco Parlano al Mondo), ho raccontato l’incredibile viaggio che mi aveva portato all’istituto per bambini dotati di poteri psichici, nelle montagne della Bulgaria (per quanto ne so non ha un nome, mentre quello del monastero rimane un segreto ben custodito). Pensavo che l’esperienza si sarebbe conclusa una volta rientrato a casa: avrei scritto la storia e alla fine sarei tornato alla mia vita di sempre. Ma avrei dovuto sapere che in realtà questi viaggi non finiscono mai, cambiano solo rotta e procedono da una meta all’altra. Sono come i versi di una canzone che parla di avventure in terre lontanissime, un brano in cui non si arriva mai all’ultima strofa. E nemmeno vogliamo arrivarci, perché significherebbe esser giunti alla fine di qualcosa in noi stessi, qualcosa che non vogliamo affrontare o vedere. La nostra immaginazione si accende e i nostri sogni si moltiplicano, tutto per rivelare una vita che condividiamo e riconosciamo sebbene, per la maggior parte di noi, si tratti solamente di un debole riflesso.

    La mia avventura era appena all’inizio, e non c’era modo di prevedere dove mi avrebbe condotto.

    Presto venni a sapere che quel monastero non era l’unico luogo ad ospitare ragazzi del genere. Sono almeno vent’anni che pedagoghi e scienziati (e persino alcuni governi) si sono resi conto che i bambini di oggi nascono con capacità paranormali e percezioni molto sviluppate. Noi diciamo che sono dotati di poteri psichici, li chiamiamo ‘Indaco’, ma loro rifiutano queste etichette. Sono persone come voi e me, ma con gli occhi ben spalancati: vedono il mondo così come è davvero, non come l’abbiamo creato noi, e sono qui per diffondere questa consapevolezza. Guardano gli adulti e chiedono: Perché non vedete quello che vediamo noi? E questo confronto crea un’opportunità, la nostra opportunità di aprire gli occhi su quello che abbiamo davanti. È il momento in cui tutto cambia, prima nelle nostre vite e poi nel mondo. È questo che i nuovi bambini vogliono rivelare, e ce la faranno.

    Sono ormai molti anni che paesi come la Russia, la Cina e il Giappone conducono ricerche sui bambini dotati di poteri psichici. Durante un recente viaggio nel paese del Sol Levante, ho scoperto che lì ci sono più di quattrocento istituti in cui si aiutano gli ‘Indaco’ ad aprire la loro mente a queste capacità eccezionali. In Cina, c’è stato un momento in cui tutti i bambini sono stati sottoposti a test per identificare quelli che fra loro avevano un talento naturale. Anche se è rimasto segreto, pare che il numero emerso fosse sconcertante. Un programma condotto nella Corea del Sud, chiamato ‘Respirazione Cerebrale’, dimostrò come sia semplice insegnare ai ragazzi a sviluppare queste capacità. In diverse occasioni, furono organizzati dei seminari allo scopo di aprire le loro menti e i loro cuori alla loro realtà interiore. Durante la prima sessione si mettevano alla prova i loro poteri psichici, ottenendo di solito risultati normali. Erano pochi i bambini che mostravano di possederne in misura superiore alla media. Il terzo giorno però, dopo essersi cimentati in una serie di esercizi ricreativi, i ragazzini venivano messi di nuovo alla prova. Almeno il 60% di loro risultava in grado di fare cose come leggere parole scritte su biglietti sigillati all’interno di buste spesse o distinguere colori proiettati dalla mente di un’altra persona. Non si trattava di un fenomeno riservato a pochi casi eccezionali, ma di qualcosa che poteva essere realizzato da circa i due terzi del gruppo.

    I bambini hanno un messaggio per gli adulti del mondo, per tutti noi, e sostengono che sia fondamentale che lo capiamo il prima possibile. Sono convinti che la specie umana si trovi a un bivio: possiamo dirigerci verso una nuova evoluzione della coscienza o finire in una spirale continua che ci trascinerà sempre più verso la paura e la guerra. Ognuno di noi deve scegliere da che parte deve dirigersi. Le parole dei bambini trovano conferma nelle antiche profezie di un gran numero di culture, molte delle quali parlano di un tempo in cui ci sarà ‘Il Grande Cambiamento’. La maggior parte di queste visioni si sta avverando oggi. La lezione è semplice: abbiamo il potere di creare un mondo di pace oppure di condannarlo alla guerra perpetua. Questa scelta è sempre stata nelle nostre mani e non possiamo più rimandarla.

    Questo è il messaggio fondamentale che mi ha affidato Thomas. Ognuno dei bambini che ho incontrato in Bulgaria aveva una capacità speciale e quella di Thomas era di inviare telepaticamente i suoi pensieri agli altri. Sperimentai questo suo dono nel momento in cui mi trovai con lui fisicamente, ma non avevo idea che potesse farlo anche a grandi distanze.

    Ero a casa mia, ad Ashland, in Oregon, nel gennaio del 2002. Stavo facendo un bagno caldo quando ebbi la strana sensazione che qualcuno mi stesse guardando e mi voltai per controllare. Non vidi né sentii nessuno, ma continuai ad avere quell’impressione. Dopo poco, avvertii la presenza di Thomas. Pensai fosse impossibile. Lui si trovava a migliaia di chilometri di distanza; anzi, forse non era nemmeno più al monastero. Eppure ero sicuro di sentirlo e non riuscivo a liberarmi di quella certezza, strana ma meravigliosa.

    Poi i pensieri iniziarono ad accavallarsi nella mia mente, pensieri che sapevo non essere i miei. Erano i messaggi di Thomas, e all’inizio non ne capivo il senso. Mi sembrava di essere un computer che stava scaricando un programma; non potevo vedere di cosa si trattasse o cosa Thomas avesse intenzione di farmi capire. Uscii velocemente dalla vasca e corsi nel mio studio. Mi avvicinai alla tastiera del mio computer nella speranza che accadesse qualcosa, qualsiasi cosa. All’inizio c’era solo silenzio, però in breve sentii che le dita iniziavano a muoversi mentre le idee prendevano forma. Trascrissi il primo messaggio di Thomas, che era chiaramente rivolto a tutto il mondo.

    Ne seguirono subito altri due, e quando ebbi finito di battere sentivo che mi stava succedendo qualcosa di inspiegabile. Certo, era anche possibile che fosse solo la mia immaginazione a giocarmi degli scherzi: in fondo era cominciato tutto mentre ero immerso in una vasca, in un momento in cui la mia mente era in uno stato di quiete e io ero tra il sonno e la veglia. Io ho la tendenza ad essere estremamente razionale, nonostante molti affermino il contrario. Comunque i libri che avevo scritto in passato segnalavano la mia volontà di credere a quello che la maggior parte della popolazione reputava impossibile. Comunque quasi tutte quelle esperienze si basavano su fatti reali, erano cose che mi erano successe da sveglio e che avrei potuto allungarmi e toccare con mano. Stavolta, invece, si trattava di una cosa completamente diversa. Non ero nemmeno sicuro che fosse successa, eppure la forza di quei messaggi mi spinse a condividerli.

    Inviai ad alcune migliaia di persone un’e-mail in cui descrivevo l’esperienza e proponevo i messaggi. Pensavo che ci sarebbero state molte persone interessate alla cosa, magari tre o quattromila; in realtà, nel giro di due settimane, mi arrivarono oltre ventiseimila risposte da tutto il mondo, e tutte chiedevano di ricevere i messaggi di Thomas. La notizia si era sparsa ed ero sommerso dall’entusiasmo. I messaggi si diffondevano, eppure io continuavo ad avvertire un pizzico di stupore. Mi sentivo come se mi stessi arrampicando su un ramo sottile in cima a un albero enorme, e iniziai ad aspettarmi il tipico scricchiolio…

    Il responso non sarebbe potuto essere più diverso: c’erano giorni in cui ricevevo più di un migliaio di email di ringraziamento per i messaggi di Thomas. Era una cosa molto difficile da credere, ma senz’altro vera. La vita di quelle persone stava cambiando, e questo era più importante di qualsiasi domanda potessi pormi. Come disse Gesù una volta: Giudica un albero dal frutto che porta, e questo albero stava portando frutti decisamente buoni.

    Mentre i messaggi di Thomas continuavano ad arrivare, cresceva anche il mio indirizzario. In poco tempo, erano più di cinquantamila le persone che ricevevano regolarmente i messaggi di un bambino di dieci anni che si trovava in Bulgaria. Mi venne l’idea di tornare al monastero e rintracciarlo, ma sapevo bene che lui non avrebbe voluto. In tutto questo, non c’entrava Thomas e non c’entravo io. Era la saggezza dei bambini che arrivava a noi; dovevamo solo esser pronti ad ascoltare. Il tempo è fondamentale, diceva sempre Thomas, come se il tempo fosse l’unica cosa ad avere valore.

    Intanto il numero di coloro che si mettevano in contatto con me per ricevere consigli su come allevare i loro Bambini Indaco continuava ad aumentare e una delle mie assistenti, Sharon Williams, si fece carico del compito di guidarli e offrire loro i nostri piccoli suggerimenti. Per quanto mi riguarda, a parte educare mia figlia che allora aveva sedici anni, non mi sentivo di avere una grande preparazione. C’erano persone in giro per il mondo che lavoravano da molti anni con bambini speciali e loro sarebbero state in grado di offrire i migliori consigli possibili. Nacque così l’idea di scrivere un libro che avrebbe accompagnato la gente attraverso le gioie e le insidie che comporta il compito di allevare questi nuovi bambini. Credo che l’idea mi sia venuta da Thomas, anche se non ne sono certo. Contattai alcuni amici che ero sicuro mi avrebbero fornito un preziosissimo aiuto e chiesi loro di collaborare al progetto con un articolo o una lettera. Uno dopo l’altro, tutti i pezzi andarono al loro posto e questo libro ne è il risultato.

    Entrai di nuovo nella vasca, nella speranza che Thomas tornasse. Non dovetti aspettare a lungo, anche se non immaginavo che i suoi messaggi sarebbero arrivati in forma di intuizioni brevi, poetiche e profonde. Lo scopo preciso di quei messaggi era stimolare la parte destra del cervello, mentre i contributi scritti dalle altre persone si concentravano di più su quella sinistra. Nonostante non seguissero un filo logico, avvertivo che attraverso ciascuna delle preziose intuizioni offerte da Thomas si snodava un’intelligenza eccezionale. Non era assolutamente questo ciò che mi aspettavo la prima volta che mi sedetti e iniziai a scrivere, ma sentivo che si stava sviluppando una collaborazione fra la mia mente e quella di Thomas, ovunque lui si trovasse. Non posso dire che stavo facendo da canale, perché questo implicherebbe una mia passività, cosa nient’affatto vera. È impossibile spiegare con precisione quello che accadde – non lo so bene neanche io; basti dire che stavamo collaborando al fine di creare qualcosa che nessuno dei due avrebbe potuto fare da solo.

    In questo libro troverete alcuni consigli straordinari offerti sia dagli autori dei molti articoli che dallo stesso Thomas. Le parole ispirate da lui rappresentano i fili che colmano il divario fra la forma poetica della verità e i consigli realistici degli esperti. Thomas ci regala qualcosa che ha origine in una riserva immensa di esperienze che trascende l’intelletto umano (intuizioni profonde di tutti i bambini dotati di poteri psichici), mentre le lettere e gli articoli sono di diversi autori e studiosi, a loro volta genitori o nonni. Questo libro è un ricco compendio di azione e intuizione che si rivolge all’emisfero sinistro e a quello destro del cervello e apre la nostra mente a possibilità che altrimenti non avremmo mai preso in considerazione.

    C’è un messaggio fondamentale che sembra emergere da ogni pagina. È molto semplice: se riusciamo a coglierne in pieno l’importanza allora l’arte di educare i nostri bambini, di insegnargli a sviluppare il loro dono, risulterà di una facilità straordinaria.

    I vostri bambini hanno scelto voi e voi avete scelto loro per portare a termine un’opera immensa sul pianeta. Vi state istruendo l’un l’altro a questo scopo. Mentre leggete questo libro, tenete sempre presente quest’idea. Si tratta del principio e della fine, l’alfa e l’omega. Voi siete sia i genitori che i figli. Non esiste una vera differenza.

    Buon divertimento!

    1

    Volete sapere chi siamo?

    Alcuni di voi ci chiamano i ‘Bambini Indaco’,

    I bambini dotati di poteri psichici,

    O persino i ‘Bambini Cristallo’.

    Tutto questo non ha senso per noi.

    Non ne ha più nemmeno la parola Bambino.

    Sembriamo bambini

    E ci comportiamo come se lo fossimo.

    Ma non è questo ciò che siamo.

    Lo stesso vale per voi.

    C’è spesso un divario tra le vostre azioni,

    E la vostra personalità esteriore.

    Questo non può spiegare chi siete veramente.

    In realtà siete ancora bambini,

    E la vostra mente convive con le nostre.

    Questo accomuna tutti noi,

    E anche voi.

    È difficile definire ciò che non può essere definito.

    Ma ho un modo per rivelarvi la nostra vera identità.

    2

    Noi siamo Voi!

    Atto di fede Atto d’amore

    di Theresa Stuesser

    L’articolo che state per leggere non fornisce tanto una serie di direttive, quanto una nuova forma mentis. Di fatto, non tratta di come noi possiamo allevare i bambini dotati di poteri psichici, ma piuttosto di come loro possono educare noi. I bambini sono tra noi per elevare le nostre coscienze e vibrazioni collettive da un luogo di paure e dubbi verso un altro di amore e fede: amore per tutto ciò che è e fede circa la possibilità di quest’ascesa. Vogliono garantirci che credere è amare: un atto di fede è un atto d’amore.

    Questo messaggio è la storia vera della rinuncia a un vecchio modo di pensare in favore di una nuova attitudine mentale. La nostra speranza è che ne possiate rimanere positivamente colpiti e magari anche cambiati, tanto da indurvi a vivere ascoltando di più il vostro cuore, onorando tutti i bambini, compreso il vostro stesso bambino interiore.

    Mentre proseguite nella lettura, siate amore, e siate anche pronti al viaggio che state per intraprendere. Io e mio marito abbiamo imparato come il percorso che chiamiamo vita si faccia più piacevole quando ci apriamo del tutto alle possibilità che la vita stessa ci offre, persino quando queste sembrano superare i confini della fede. Sappiate che la vita ci dona felicità e beatitudine infinite, ma dobbiamo restare aperti a essa, aperti alla fede e all’amore. Siate pieni di gioia, perché questo è il modo migliore che abbiamo per servire i bambini e, allo stesso tempo, noi stessi.

    Oltre cento città in più di sessanta nazioni hanno partecipato quest’anno a Earthdance 2002, la celebrazione mondiale della pace. Il motto di questa manifestazione, che ospita la veglia danzante sincronizzata più grande del mondo, è give peace a dance.(¹) Abbiamo avuto la fortuna di ospitare Earthdance 2002 nella nostra città, e di disporre anche di un’ampia zona erbosa dove eseguire la danza. La prima esperienza diretta di questo evento è stata resa ancor più speciale dal fatto che l’energia da esso sprigionata è coincisa con quella della veglia di preghiera cibernetica che il nostro caro amico James Twyman stava guidando da Baghdad, in Iraq. Alle quattro del pomeriggio, ad Ashland, in Oregon, ci siamo trovati in un grande cerchio costituito da centinaia di persone, mano nella mano, e ci siamo uniti gli uni agli altri in preghiera. Mentre stavamo inviando amore e pace al mondo, la nostra piccola Shanti mi ha condotto al centro del cerchio, procedendo carponi come se ci fosse una presenza invisibile a farle cenno di avanzare.

    Lì, al centro, il mio pensiero ritornò all’evento che io e mio marito avevamo organizzato due settimane prima: Il primo festival annuale degli Angeli, l’Anno del Bambino. L’idea mi era venuta all’improvviso, mentre stavo meditando in una fumosa vasca d’acqua bollente. Strano a dirsi, ma in quel momento avevo l’impressione che un gruppo di bambini mi stesse parlando, rendendomi partecipe dei loro pensieri. Visto che, cosa insolita, nostra figlia era andata a letto prima del calar del sole, avevo deciso di concedermi un bagno a

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