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Iside e lo Sciamano di Phoenix: Il Risveglio della Dea
Iside e lo Sciamano di Phoenix: Il Risveglio della Dea
Iside e lo Sciamano di Phoenix: Il Risveglio della Dea
E-book136 pagine1 ora

Iside e lo Sciamano di Phoenix: Il Risveglio della Dea

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Info su questo ebook

Iside, la Dea della Maternità, della Fertilità e della Magia, dopo aver viaggiato per millenni attraverso lo spaziotempo, precipita ai giorni nostri, durante l'Oscura Era dell'Incoscienza – il Kali Yuga – e perde memoria di Sé e del suo Potere. È depressa, svuotata e pensa di farla finita. In suo aiuto accorre il Dio dei Sogni, Morfeo, che proprio nei sogni la mette in contatto con Milton Erickson, uno degli psiche-terapeuti più innovativi del secolo scorso, tanto da essere soprannominato "Lo Sciamano di Phoenix" per via degli straordinari risultati che ottenevano i suoi pazienti durante e dopo le sue sedute.Inizia così un'avventura dentro e fuori di sé, che la porterà a riscoprire conoscenze ancestrali e a ritrovare la Via del Cuore.
LinguaItaliano
Data di uscita4 lug 2022
ISBN9791221414622
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    Anteprima del libro

    Iside e lo Sciamano di Phoenix - Giovanni Gnecchi

    1

    Siamo ai giorni nostri e la Sophia Perenne, la Conoscenza Antica che veniva tramandata di epoca in epoca, è stata in parte dimenticata e in parte derisa. Si perde memoria della storia prima della storia, che diviene mito e leggenda.

    La crescita e l’evoluzione del pianeta Terra e dei suoi abitanti avvengono all’interno di periodi e fasi che durano millenni, chiamati Yuga. Proprio come la Natura ha le sue stagioni e i suoi cicli, così è anche per la Coscienza e la Consapevolezza.

    Testi antichi sostengono che saremmo in pieno Kali Yuga, un’era di perdizione, dove il progresso tecnologico-materiale è inversamente proporzionale a quello spirituale e coscienziale. Solo un quarto di ognuna delle quattro virtù della Legge Cosmica (penitenza, veridicità, compassione e carità) sono presenti negli esseri umani. La nobiltà è determinata unicamente dalla ricchezza di una persona; il povero diviene schiavo del ricco e del potente; parole come carità e libertà vengono pronunciate spesso dalle persone, ma mai messe in pratica. Non solo si assiste a una generale corruzione morale, ma le possibilità di ottenere la liberazione dall'ignoranza e dal sonno, si fanno sempre più rare a causa del generico declino Coscienziale dell'umanità. La guerra civilizzata (con precise norme di correttezza e di onore) è stata dimenticata, e gli umani combattono come i Rakshasa, gli spiriti disturbatori e malefici.

    A differenza degli altri Yuga, in cui era normalità cessare i combattimenti dal tramonto all'alba, cremare le vittime e riflettere sulla guerra, i combattimenti dell'età di Kali si protraggono costantemente, spinti soltanto dal desiderio di vittoria. Aumenta inoltre il sadismo, cioè il piacere a infliggere sofferenza. Energia Predatoria è diffusa nell’Animo umano.

    Secondo alcuni studiosi, ci troveremmo, in realtà, in una fase di transizione fra uno Yuga e un altro, detta Shandi. Una terra di mezzo nella quale Luce e Oscurità, Amore e Paura coesistono. La stagione oscura starebbe volgendo al termine, e proprio all’apice dell’inconscienza, si appresta a iniziare un nuovo Satya Yuga, un’Età dell’Oro, un periodo durante il quale l'Essere Umano arriva a un luminoso sviluppo, e la sua comprensione della Vita in ogni sua sfaccettatura risulta espandersi. L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole, dice un proverbio.

    Colei di cui voglio raccontarvi aveva viaggiato per lo spaziotempo e vissuto per secoli e millenni, fra un Eone e l’altro, fino a precipitare ai giorni nostri. Smarrita e stordita nelle assurdità del Kali Yuga, perse la memoria del passato, si dimenticò di sé e del suo potere. Iside la Dea della Maternità, della Fertilità e della Magia non ne poteva più. Lei che con l'aiuto della sorella Nefti recuperò e assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita, dopo che il fratello Seth, il Dio del Caos, aveva cercato di farlo fuori. Era stanca. Del resto aveva solo salvato Osiride il Dio della Fertilità e dell’Oltretomba ovvero della Vita oltre la Vita, che era figlio di Geb il Dio della Terra, sì perché in questa storia la Terra è maschile. Osiride era quello che aveva insegnato la civiltà agli uomini, insegnò loro come coltivare la terra e produrre il vino e fu molto amato dal popolo. Adesso Iside era svuotata e stanca.

    Lei che aveva retto l'Ankh, conosciuto anche come Chiave e Simbolo della Vita, non sapeva più dove sbattere la testa. Pareva che la storia si ripetesse, come un disco rotto. Era abbattuta. Essere donna, in troppi momenti, le pareva una condanna. Era una vita che sentiva che qualcosa non era giusto, equilibrato, in linea con la parola Armonia. Non riusciva a capire cosa fosse, non capiva perché avvertisse questa sofferenza. Iniziava a pensare alla sua depressione prima che accadesse. La pianificava, le dava delle tempistiche, delle ipotetiche date di inizio e di fine. Ma il punto era un altro. Era come se ci fosse qualcosa di evidente, sotto gli occhi di tutti, ma allo stesso tempo impercettibile, invisibile. Finché un giorno non iniziò a immaginare un mondo identico a questo, ma semplicemente rovesciato, tanto ingiusto quanto poteva apparire a lei il mondo in cui viveva.

    Era un mondo nel quale i maschi non avevano alcun potere. C’erano Presidentesse e solo qualche Presidentesso. Sui vocabolari le parole le cercavi al femminile. Il cognome di famiglia era quello della donna. Non si diceva Credo o non credo in Dio..., ma Credo o non credo in Dea. Un mondo in cui nel gossip non si parlava della First Lady, ma del First Gentleman. Nei programmi televisivi c’erano i valletti, e potevi vedere ballerini, i cui corpi scoperti apparivano ben tonici e muscolosi, atteggiarsi e assumere movenze vagamente sensuali, a volte volgari. La bellezza e la sensualità degli uomini veniva utilizzata per solleticare pulsioni e istinti femminili, pubblicizzare e vendere prodotti di ogni genere.

    Spesso quando un maschio diveniva un conduttore non doveva essere sé stesso, ma assecondare l’immagine e la personalità creata a tavolino da qualche produttrice. In alcuni paesi gli uomini dovevano girare a volto coperto, e alla nascita gli veniva sfregiato il glande. Perché? Non è dato sapersi... O forse perché non dovevano provare piacere. In altri se un maschio girava troppo svestito era un poco di buono, uno zoccolo o un troio. Anche se un maschio aveva una vita sessuale vivace era uno zoccolo. Mentre per le donne era il contrario, quasi un attestato di valore. C’erano maschi che per la strada vendevano il loro corpo, lo affittavano alle donne con una bassa autostima... quelle che ricercavano un assaggio di figura paterna, un po’ di con-tatto, o una scarica endorfinica da orgasmo. E le endorfine erano quelle molecole che come la morfina ai malati, davano una sensazione di Pace. Di Amore.

    Altri maschi erano Escort, prostituti di classe che si offrivano alle donne più potenti e ricche che avevano harem e stuoli di ragazzini attorno a loro.

    Sui luoghi di lavoro capitava che facessero carriera più velocemente le donne, non per meriti o competenze particolari, ma solo perché erano donne. I maschi spesso dovevano eccellere il doppio per ottenere riconoscimento e rispetto. Nell’ambito religioso c’erano solo sacerdotesse e alcuni ordini di suori. La domenica, in mondovisione, la Papessa recitava L’Angela. In alcuni stati i maschi non potevano nemmeno votare chi eleggere Presidentessa.

    Gli uomini se ne dovevano stare a casa a pulire, badare alla prole, cucinare, far trovare pronti pranzo e cena per quando la donna sarebbe tornata a casa, così si sarebbe seduta a capotavola a lamentarsi, imprecare, e dare ordini mentre si faceva servire.

    Le cronache dei giornali erano piene di racconti di stupri, abusi, violenze e molestie ai danni degli uomini, e a volte in alcune zone culturalmente arretrate si diceva che alla fine se l’erano andata a cercare. E la maggior parte degli uomini non si rendeva conto di questo squilibrio, non ci faceva nemmeno più caso tanto era diventato abitudine. Alcuni uomini, avendo avuto madri prepotenti, ricercavano donne fredde o violente, in un corto circuito neurologico, poco logico, se guardato con attenzione.

    Nemmeno le donne si rendevano conto dell’ingiustizia e della pericolosità di questo squilibrio. Molte se ne approfittavano, altre semplicemente non erano interessate a discussioni sulla parità dei generi o dei sessi. Ci fu un periodo storico in cui alcuni uomini protestarono creando movimenti maschilisti.

    Iside aveva iniziato a capire che l’umanità era vittima di un inganno, di un incantesimo molto potente. Un virus mentale generato chissà quando e da chissà chi e che stava distruggendo il mondo in cui era nata. Nel suo fantasioso e paradossale mondo alla rovescia, quasi tutti credevano più o meno inconsapevolmente, che le donne fossero superiori agli uomini. O che le donne dovessero avere più potere. L’uomo che si liberava, che capiva che era tutto un incantesimo, si risvegliava e non sentiva più il bisogno di dimostrare di essere pari a una donna o di dover cercare di piacere a qualche donna per ottenere qualcosa. Smetteva di sentirsi inferiore e di porsi con quell’atteggiamento. Recuperava spazio nel corpo e fluidità di movimento. La paura si scioglieva come neve al sole. Nessuna donna e nessun uomo incantato avevano più potere su di lui.

    Era solo un incantesimo, e nelle fiabe, nei sogni o nei romanzi chi è sotto incantesimo, non si accorge di essere sotto incantesimo, altrimenti non sarebbe un incantesimo.

    Tornando nella sua Realtà, Iside si sentiva vittima di questo incantesimo e non sapeva come uscire dall’incubo. Voleva morire. Le mancava l’Aria. Si era immaginata qualche scena di suicidio. La sua mente di tanto in tanto pianificava, ipotizzava l’evento. Si era anche chiesta se qualcuno avrebbe mai pianto per la sua scomparsa. Sua madre Nut, la Dea del Cielo, (perché in questa storia il Cielo è femminile), si era rivolta a Thot, il Dio della Sapienza, della Magia, del Linguaggio e della Comunicazione. Anche Iside aveva avuto a che fare con Thot, che l’aveva guidata nella pratica delle Arti Mistiche. Lui aveva diversi soprannomi, compariva in diverse forme nelle varie culture e nelle varie epoche: Hermes, Mercurio, Ermete Trismegisto, Prometeo, Enki e Socrate per citarne solo alcuni. Ma ora Thot era sparito. A chi poteva rivolgersi di questi tempi?

    Poi una mattina, mentre si trovava al parco udì delle studentesse di Psichelogia che parlavano di un libro. E questo libro parlava di un certo Milton Erickson. Uno psichiatra e psicheterapeuta molto famoso della cittadina di Phoenix. Si diceva che anche solo chiacchierare con lui avesse qualcosa di magico, tanto da essere soprannominato Lo Sciamano di Phoenix. Le persone entravano nel suo studio e a volte uscivano dopo pochi minuti con una nuova visione delle cose, della vita. Alcuni pazienti dicevano di avergli parlato dei loro problemi e di aver ascoltato Erickson raccontare una storia, o una scena quotidiana, e non sapevano bene come, ma qualcosa in loro accadeva. Altri non ricordavano cosa fosse accaduto durante la conversazione, ma avevano dimenticato per sempre qualche paura. Si diceva che facesse viaggiare le persone dentro sé stesse, nel loro mondo invisibile e glielo facesse osservare e percepire da

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