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Veritas Vos Liberabis: Apocalisse Dal Greco Apokalypsi
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E-book389 pagine5 ore

Veritas Vos Liberabis: Apocalisse Dal Greco Apokalypsi

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Info su questo ebook

L'autore ha tolto i Sigilli all'Apocalisse, ultimo Libro della Bibbia e Profezzia dell'Evangelista Giovanni. Chi leggerà questo testo saprà cosa accadrà al Mondo dal 10 Giugno 2021 a un giorno preciso del 2028. I Tempi si stanno per compiere! Chi si approccerà a questo Testo conoscerà l'oggettiva "Realtà delle Cose"; informazioni fondamentali che finalmente vi verranno rivelate e spiegate chiaramente. Una "Conoscenza" che contribuirà a rendere più concreta la vostra capacità di scegliere tra il bene e il male, ossia: "La Verità vi renderà liberi"! O come dice il titolo: Veritas Vos Liberabis, tradotto correttamente dal Latino, "La Verità vi verrà consegnata"
LinguaItaliano
Data di uscita11 ott 2023
ISBN9791221494082
Veritas Vos Liberabis: Apocalisse Dal Greco Apokalypsi

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    Anteprima del libro

    Veritas Vos Liberabis - Gian Luca Ferraris

    I° CAPITOLO – DIO

    Dio Esiste!

    Nell’alba dell’esistenza chiese l’Uomo all’Amore:

    Sarai con me fino alla fine dei tempi?

    Gli rispose l’Amore:

    Se tu mi vorrai, Io sarò con te.

    Se Io sarò con te, i tempi non avranno mai fine.

    In origine fu l’Amore, ma nulla poteva contemplarlo, prima di tutti i tempi, prima di ogni cosa, per una frazione rapidissima d’esistenza, che la mente umana non potrebbe che definire Infinito, nulla sapeva o comprendeva d’esistere. Dato che in uno spazio e in un’estensione temporale infinita tutto, qualsiasi evento, qualsiasi cosa, ha tempo per accadere, l’Amore decise di darsi una coscienza e Dio seppe di essere Dio. Dio seppe di essere L’Amore che da sempre e per sempre esiste.

    Dopo che si fu studiato per infiniti eoni, Egli comprese la necessità di sviluppare la propria contemplazione, moltiplicando la percezione di se stesso in singolari frazioni isolate dal proprio insondabile Infinito, creando la Vita.

    E venne l’Uomo!

    Dio si compiacque della propria creatura. Quale amore più grande si poteva contemplare: guardarsi senza sapere di vedere il proprio riflesso, non riconoscersi, non capire, pur avendo la capacità di poterlo fare, ma ponendo un quesito che si risolve solo scegliendo. Isolarsi dalla propria infinita coscienza. Potersi guardare senza vedere, e sapere di se stesso.

    Ora, nell’ Uomo, la sua consapevolezza era infinitamente limitata e, contemporaneamente, profondamente ricettiva nel poter sperimentare, collaudare l’Amore, anche attraverso la sua mancanza, il suo contrario; il Male.

    Finalmente l’esistenza aveva un degno interessante e appagante scopo: confermare se stesso, essere l’Amore che, se esistesse un solo soggetto, non potrebbe essere tale!

    Gian Luca Ferraris

    Quello che avete appena letto è solo una visione poetica di come le nostre menti limitate potrebbero interpretare la realtà e da cosa deriva. È vero che non potremo mai concepire fino in fondo questo mistero, come ci insegna questa parabola di Sant’Agostino: Un giorno Sant’Agostino, in riva al mare, meditava sul mistero della Trinità, volendolo comprendere con la forza della ragione. S’avvide allora di un bambino che con una conchiglia versava l’acqua del mare in una buca. Incuriosito dall'operazione ripetuta più e più volte, Agostino interrogò il bambino chiedendogli: «Che fai?» La risposta del fanciullo lo sorprese: «Voglio travasare il mare in questa mia buca». Sorridendo Sant'Agostino spiegò pazientemente l’impossibilità dell’intento ma, il bambino fattosi serio, replicò: «Anche a te è impossibile scandagliare con la piccolezza della tua mente l'immensità di Dio» detto ciò scomparve.

    Gioele: Atti 2:17-21: …avverrà negli ultimi giorni – dice Dio – che io spargerò il mio Spirito sopra ogni persona, i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni, e i vostri vecchi interpreteranno i sogni. Anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni, spanderò il mio Spirito e profetizzeranno. Farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra, sangue e fuoco e vapore di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre, la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. E avverrà che chiunque avrà invocato il mio nome sarà salvato….

    Io che scrivo non mi ritengo un veggente, ma un semplice traslatore delle profezie, mi considero un discepolo che deve comprendere ancora molto, se ho sbagliato a interpretare le sacre scritture perdonatemi, ma prendete per vero quello che vi sembra plausibile per avere una più ampia visione del quadro. Un quadro che alla fine vi risulterà senza contraddizioni, malgrado i dubbi che ogni singolo elemento solleva poiché si scontra con tutto quello che fino ad oggi vi era stato insegnato. Leggete quello che ho scritto con umiltà poiché io l’ho scritto con modestia, cosciente di essere indegno e sottomesso a Cristo pregando lo Spirito Santo di illuminarmi quanto sia possibile illuminare un vostro pari. Detto questo: potrei essere in errore su ogni singola rivelazione nella stessa misura in cui è impossibile che mi possa sbagliare su tutto. Se Dio è Dio, dove non arriva la fallibilità umana, la fede in Dio compensa. È con questa logica che mi accingo a spiegarvi tutto, pregandovi di considerare eventuali errori per quello che sono: errori umani, che nulla tolgono alla Verità perfetta di Dio.

    La Matematica di Dio

    È fondamentale porre la prima pietra alla base del Tempio che custodirà e che farà evolvere la vostra essenza, chiamata anche anima! Fino ad oggi, malgrado tutti i più o meno confusi insegnamenti di ogni più svariata interpretazione religiosa o teologica, non vi è stato possibile avere la certezza che esista un’esistenza spirituale (eterna o no) e anche la relativa identificazione di una volontà o coscienza superiore che ne abbia disposto le regole, tanto meno vi risultava concepibile un qualsiasi scopo attendibile, ossia il motivo dell’Esistenza. Il perché fino ad ora, risulti vana e poco convincente ogni possibile spiegazione, con tutta questa relativa confusione, deriva da questa intima convinzione: Noi, non avendo memoria oltre la nostra breve vita, abbiamo ereditato, da questa condizione umana, la certezza istintiva che per la nostra coscienza non esista un prima (per quanto logico) e non possa esserci un dopo (per quanto ovvio). Questo imprinting ci suggerisce irrazionalmente, che la contemplazione di tutto ciò che possiamo vedere, ragionare, ipotizzare, durante la nostra breve vita, è quello che per noi esiste!. Compiendo questa irrazionale, ma obbligata convinzione noi riconosciamo senza volerlo che il nulla esiste! Comprensibilmente pensiamo che, per noi stessi, prima ci fosse il nulla e che dopo esisterà il nulla! Pensando questo per istinto, diamo forza e credibilità all’idea che il nulla possa essere reale! A conferma di quello che andremo a ragionare, si può dichiarare che il nulla equivale alla non contemplazione; Ciò che non si può contemplare non esiste!. Questa idea è anche alla base della fisica quantistica. Certamente è la ragione fondamentale del perché non riusciamo a concepire la certezza dell’esistenza di Dio e, conseguentemente, di altri piani dell’esistenza. Prima di addentrarci in questa equazione di logica assoluta, non interpretabile, dovete riconoscere che la vostra stessa esistenza è confermata dalla vostra coscienza e consapevolezza: Esisto in quanto penso! (Cogito ergo sum)! Questo vale per tutti gli esseri viventi di uguale o superiore intelligenza! Esiste una verità oggettiva la Realtà, che, anche se noi non la conosciamo ancora, non per questo è possibile negarla!

    Ora riduciamo l’Esistenza al più semplice concetto matematico: UNO.

    E per affinità di significato, il Nulla allo: ZERO.

    l’equazione che viene tratta da queste considerazioni è tanto sconvolgente quanto inesorabilmente semplice:

    - Se esiste 1 non può esistere 0.

    Di conseguenza si origina un’altra equazione:

    - Se 0 non è mai esistito, 1 esiste da sempre e per

    sempre esisterà, questo genera: INFINITO

    A sua volta da questa deriva una terza equazione logica:

    - In uno spazio infinito di tempo infinito, qualsiasi cosa, qualsiasi evento accade!

    Da tutto questo ragionare si deduce una realtà assoluta: il Nulla non esiste! Anche se esiste il suo concetto e che per istinto come spiegato precedentemente, è solo un’idea ben radicata nella nostra mente. Il nulla, non bisogna confonderlo con il semplice vuoto assoluto che comunque è un qualcosa di contemplabile essendo composto da spazio. Il nulla a cui ci riferiamo è di fatto qualcosa di non contemplabile, che non può esistere nella forma materiale/spaziale/temporale dell’universo a noi noto. Una regola ovvia per tutti è che questo universo è retto da un equilibrio tra opposti: vuoto e pieno - più e meno - moltiplicazione e divisione - maschile e femminile - nascita e morte - bianco e nero - bene e male - caldo e freddo - nord e sud - Yin e Yang - luce e buio - sopra e sotto - destra e sinistra - alba e tramonto - veglia e sonno - vicino e lontano - piccolo e grande - semplice e complesso - ecc. Perfino in Apocalisse, argomento di questo libro, abbiamo i quattro Evangelisti che rappresentano l’opposto dei quattro cavalieri dell’Apocalisse, i due Testimoni che si oppongono alle due Bestie che vengono dal mare e dalla terra, così come Satana è antitetico a Cristo. Praticamente tutto ha il suo contrario. L’Esistenza è tangibile, verificabile, reale e anche ipotizzabile, al contrario il concetto di Nulla rimane puramente astratto, non sperimentabile, non reale, ma che comunque conferma la legge dell’equilibrio degli opposti; Esistenza e il suo contrario il Nulla.

    La realtà ha quindi una sua legge degli opposti che crea una struttura, che gli permette di manifestarsi, di avere un equilibrio e la sua più intima natura è:

    - *l’infinito che proprio per essere infinito, non può ripetersi e non può ripetere ogni elemento che lo compone, poiché se replicasse perfettamente ogni elemento che lo compone creerebbe in automatico un confine che lo limita e che quindi può essere composto solo da elementi finiti, differenti e unici.

    Nell’universo ogni cosa al suo interno è unica e non si ripete all’infinito, viene creata ed esiste una sola volta, può assomigliare a una sua casuale copia, ma non è mai perfettamente identica (a livello di disposizione delle molecole o atomi è innegabile anche perché quest’ultimi vibrano). Per quanto infiniti l’universo e il tempo non potranno mai replicare un evento o un oggetto perfettamente identico a sé stesso al 100 %. Questa simmetria si esplica nei suoi due confini di concetto opposti: alla base di tutto c’è il componente infinitamente piccolo che compone il tutto. L’elemento più piccolo che non abbiamo ancora individuato. I fisici hanno teorizzato, che oltre l’atomo, oltre il quark, ci siano le stringhe (è un ipotesi), in qualsiasi caso, ci deve essere il mattone dell’universo, che è talmente elementare che quello sì, è l’unico elemento identico a tutti gli altri elementi che sono nel numero infiniti e che compongono ogni cosa, materia ed energia (anche l’antimateria e la materia oscura o qualsiasi cosa si debba ancora scoprire). La Particella di Dio cosi l’hanno chiamata gli scienziati che hanno concepito la teoria del tutto. Tutte le cose, tutto quello che esiste, è composto da questo elementare mattone. Più sono grandi e più sono complesse. Questo è l’altro confine, il suo opposto; l’infinitamente grande e infinitamente complesso. I due confini si contrappongono e si reggono a vicenda creando la realtà. Una realtà infinita in tutte le direzioni e quindi anche di infinito spazio e infinito tempo e probabilmente infinite dimensioni. Determinando che più complessa è una cosa e più è unica e singolare.

    *Il concetto che se una cosa è perfettamente identica è di fatto un confine; si spiega nella logica che l’oggetto ripetuto, se veramente identico al 100%, non è un altro oggetto, ma proprio lo stesso oggetto, il che è un paradosso impossibile. Quindi se lo stesso oggetto occupa due spazi differenti, ci deve per forza essere una qualche infinitesimale differenza che lo rende un altro oggetto e non lo stesso. Quindi, tornando ad analizzare il mattone dell’universo, l’elemento base più piccolo, che è talmente elementare da non differirsi in nulla dalle sue copie, scopriamo che in realtà è solo uno, non infinite copie di sé stesso ma, unica eccezione nel creato, la stessa particella che occupa tutto lo spazio all’infinito.

    Riassumendo: L’elemento più piccolo è indivisibile, infinitamente semplice, è l’unica cosa perfettamente identica a sé stessa che occupa l’infinito. Questo elemento compone il tessuto dell’universo, formando ogni cosa che esiste, senza limite o confine nel formare l’infinitamente grande e complesso, confermando anche così la logica degli opposti:

    Singolo -- semplice -- più piccolo -- ripetuto all’infinito.

    Opposto a:

    Infinito nel numero -- complesso -- più grande -- unico non ripetibile.

    Se in uno spazio infinito di tempo infinito, qualsiasi cosa, qualsiasi evento accade! Se più grande è l’evento, più è complesso, più è unico ed irripetibile!

    Per logica; se Dio è Dio! Ossia da un punto di vista secolare: è la cosa più complessa che l’esistenza ha prodotto (che essendo infinito è pari all’universo stesso), non c’è nulla di più esteso/infinito, complesso e unico! Ergo:

    Dio Esiste!

    Infatti Lui si presenta Biblicamente con la frase

    Io Sono Colui che Sono

    II° CAPITOLO – UOMO

    Prima Rivelazione

    Questa è la prima Rivelazione! Perché Dio Padre ci ha messo nella completa ignoranza in questo mondo? Come si può conciliare la logica dell’esistenza di un DIO e la nostra misera, infelice e a volte terribile vita? Quanti tra noi, nel corso della loro vita si sono chiesti almeno una volta, il perché Dio ha creato un mondo così mostruoso e crudele o comunque l’abbia concesso a Satana, Suo e nostro nemico. Se DIO esiste e ci ama, come possono esistere la morte, le malattie, le ingiustizie, le sofferenze, la povertà, i disastri naturali, la guerra ecc…? Verrebbe da rispondere … Se Dio esiste non ci ama! ... oppure: non c’è nessun Dio! …. Ma ora vi faccio io una domanda: se tu fossi Dio e creassi un universo perfetto, paradisiaco, privo di ogni sofferenza e colmo di ogni ricchezza, ci faresti entrare tutti i tuoi Figli? anche quelli malvagi, o solo quelli meritevoli che abbiano dimostrato di essere giusti e pieni d’amore, a immagine e somiglianza del loro Padre? La risposta a questa domanda potrebbe essere: Avrei creato i miei figli tutti meritevoli, senza cattiveria, e già degni di vivere nel Regno dei Cieli! Ma la verità è che la Creazione è un atto d’amore e l’Amore è un’equazione logica che è Tale, ed è Reale, solo se rispetta il proprio meccanismo logico: l’Amore è tale se è un atto scelto e non costretto o precostruito, ossia è un atto LIBERO, una pulsione dettata dalla Volontà che deve scegliere tra delle alternative! Per quanto assurdo e fuorviante, potresti metterti nei panni di Dio per un momento e perfino nella tua imperfezione raggiungeresti lo stesso semplice ragionamento. Poiché tu se fossi Dio, saresti perfettissimo e quindi non potresti sbagliare, e non potresti creare un’esistenza felice e perfetta per un essere creato come lo desideri, ma privo di scelta, della libertà, un essere creato senza Amore perché senza Libero arbitrio, non potrebbe neanche comprendere cosa è l’Amore. Un uomo, per essere completo e veramente libero, deve poter scegliere di essere buono o malvagio, deve potersi evolvere verso una sua indole. Deve perpetrare una scelta giusta o sbagliata, e se compie una scelta sbagliata, avere la possibilità di pentirsi per correggere tale scelta. Quindi converrai che; anche tu, se fossi Dio, creeresti le tue creature FIGLI completamente liberi, così che possano comprendere l’Amore, ma a quel punto, saresti costretto a far loro sperimentare il male, e li sottoporresti a molti esami, prima di consegnar loro un’esistenza paradisiaca meritata.

    Prima di farli entrare in paradiso li vorresti pienamente consapevoli, maturi, evoluti, completi, e non in una condizione senza meriti e senza colpe come sono già le altre creature vive, quali gli ANIMALI e i VEGETALI, che sono creati da te, ma non sono tuoi FIGLI. Quindi Dio ci ha posti in una prima fase evolutiva nell’ignoranza più completa (ossia non sappiamo cosa siamo, né da dove veniamo, né dove andiamo). Lo scopo di questa ignoranza voluta è semplice: Capire che il bene è bene e il male è male! Ossia bisogna praticare il Bene senza una motivazione ed evitare il male per la stessa identica ragione. Non ci deve essere nessun motivo, premio o punizione, bisogna fare la scelta giusta perché è LOGICA! Non ci deve essere nessuna altra motivazione! Non bisogna non praticare il Male perché esiste una punizione! Non bisogna fare il Bene perché esiste un premio, bisogna capire che il bene e il male sono fine a sé stessi. Bisogna arrivare al ragionamento: Io faccio il bene perché è giusto fare del bene non perché esiste un Regno dei Cieli o un Paradiso come premio! Io non faccio il male perché è male farlo! Non perché poi esiste un inferno o una punizione. Una volta che in questa esistenza, senza una reale consapevolezza, senza un motivo provato scientificamente o tramite un esperienza diretta, avremo fatto nostra una elevata MORALE, saremo pronti per entrare nel Regno dei Cieli, non perché ce lo meritiamo o non ce lo meritiamo, ma perché DIO ha creato un’esistenza felice e perfetta per i suoi Figli, che saranno veramente suoi Figli solo se comprenderanno la logica dell’Amore incondizionato, solo se saranno, per loro scelta, a immagine e somiglianza del Padre loro. Altresì non permetterà che entri chi non se lo merita perché non ha maturato una MORALE sufficiente. Semmai gli darà altre occasioni (reincarnazione) per maturare! Lo metterà ancora alla prova finché farà la scelta giusta, finché si pentirà e capirà la natura del suo errore, e tramite nuove azioni dimostrerà di avere raggiunto quella comprensione!

    Questo ci porta alla:

    Seconda Rivelazione

    Noi siamo eterni! O meglio abbiamo l’opportunità di essere Eterni, degni Figli di Dio Nostro Padre. Tramite l’esistenza dell’anima che però nel suo stato puro (senza un corpo) non può evolversi e, al contrario mentre è incarnata, tramite la reincarnazione potrà evolversi interagendo con l’esistenza! In realtà i Vangeli lo raccontano varie volte e anche l’Antico Testamento, ma la Chiesa (Babilonia la Grande) non ce l’ha mai spiegato! La reincarnazione esiste! Ora, più frequentemente ci si reincarna per il motivo appena spiegato, ossia per imparare dai nostri errori e comunque maturare una MORALE migliore, ma anche se si è già santi (già promossi), prodigandosi per la volontà di DIO. A quel punto, poiché lo scopo del Padre diventa anche il nostro scopo si va in missione! È il caso del Profeta ELIA, citato da Cristo nel Vangelo di Matteo 17:10-13: Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista. E: Yeshua si mise a parlare di Giovanni alle folle. Matteo 11:11-15: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il Regno dei Cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetizzato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell'Elia che doveva venire. Chi ha orecchi, ascolti!». E ancora: Matteo 16:27-28: «Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell'uomo con il suo regno», non moriranno si riferisce alla morte definitiva dell’anima nella Geenna, ma altresì, che fino a oggi si sono reincarnati in molte vite e che, quindi sono vivi (capirete procedendo con la lettura). Versetti del Vangelo che confermano la reincarnazione, così come è ripresa nel primo capitolo della Apocalisse che più avanti leggeremo.

    La salvezza che offre Cristo, quindi Dio, può riassumersi in questo: tutti i figli di Dio sono stati creati a Sua immagine e somiglianza, nel senso che sono simili a Lui nella qualità (Io Sono), cioè siamo fatti della stessa essenza, o sostanza spirituale (da un certo punto di vista pure materiale), ma non nella quantità; noi siamo finiti, limitati, immaturi, indegni, mentre il Padre è infinito, onnipotente, completo. Si potrebbe dire che noi siamo una goccia d’acqua salata mentre Dio è l’oceano. Se noi tutti siamo Figli di Dio, un gatto è figlio di un gatto e un pesce è figlio di un pesce, noi tutti cosa siamo?... Giovanni 10:34-35: Rispose loro Yeshua: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete Dei? Ora, se essa ha chiamato Dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata).

    1) Dato che Dio ci ha concesso la sua impronta divina dobbiamo trovare la strada per evolverci, cercando dentro la nostra divinità, senza un'altra motivazione, cioè siamo gli unici responsabili delle nostre scelte, completamente liberi, poiché la nostra divinità, essendo il più grande regalo che può fare alle sue creature, ci deve bastare. In vita, testimoniamo le nostre scelte attraverso le azioni che rimangono scolpite nel tempo (il passato) che siano buone o cattive nessuno potrà cancellarle: se noi riconosciamo le azioni cattive e ci pentiamo e applichiamo la scelta contraria, cioè le nostre future azioni saranno buone, testimoniamo di aver capito. A quel punto, chiedendo perdono, il Padre (o tramite Cristo), ci toglierà il Karma negativo che la scelta malvagia aveva generato (l’inferno).

    2) Infatti l’inferno o il paradiso sono in vita, reincarnandoci sconteremo il male che abbiamo commesso nelle vite precedenti e che non abbiamo compreso e riparato pentendoci. Matteo 5:38: Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. È il Karma delle religioni orientali o se preferite la visione scientifica azione = reazione. È lo squilibrio che noi generiamo e che, se non riconosciamo, dobbiamo subire in uguale misura perché Dio è giustizia perfetta. Per essere più precisi, esiste un Karma negativo immediato generato dal nostro cattivo comportamento, che viene scontato durante la vita del momento. Poi esiste un Karma negativo molto pesante che è stato generato nelle vite precedenti. Commettendo gravi peccati nella vita del momento dovremo per forza scontare nella o nelle prossime vite, ovvero, per esempio: se uccidi più uomini in questa vita, nelle successive vite verrai ucciso più volte fino a pareggiare i conti, Yeshua: chi di spada ferisce di spada perisce, come già detto: occhio per occhio, dente per dente è scritto nella Bibbia.

    3) Ma non siamo destinati a reincarnarci per sempre. Alla fine di millenni e di decine (se non centinaia) di reincarnazioni, avremo forgiato e completato la nostra indole. Poi se questa indole risulterà buona (corretta) entreremo nel Regno dei Cieli pronti per compiere gli altri salti evolutivi, ma godendo di un esistenza perfetta senza sofferenza, o se l’indole risulterà malvagia (errata), dopo aver scontato tutto il male che abbiamo causato, verremo annullati con la seconda e definitiva morte, smettendo di esistere, che vuole anche dire che non essendoci più una memoria che intimamente ci riguarda, è come non essere mai esistiti dando un ulteriore giustizia all’esistenza e assolvendo Dio dall’aver permesso il male e la sofferenza tramite le nostre scelte malvagie. In pratica Dio, cancellando, non facendo più esistere la causa del male, che sono coloro che l’hanno generato, fa sì che non ci sia più memoria del male e si annulli il male stesso.

    III° CAPITOLO – YESHUA

    In questo scritto useremo il vero nome Yeshua che in aramaico (lingua parlata in Galilea all’epoca in cui visse) si pronuncia (in italiano) Jeshua, e si scrive, Yeshua.

    Matteo 1,21 Annunciazione dell’angelo in sogno a Giuseppe:

    וקראת את־שמו ישוע כי הוא יושיע את־עמו

    lo chiamerai Yèshùa poiché egli salverà il suo popolo

    la seconda parte della frase poiché egli salverà il suo popolo diventa l’effettiva definizione del nome. Yeshùa significa infatti Yah salverà, essendo Yah l’abbreviazione del nome di Dio (abbreviazione che compare per la prima volta nella Bibbia in Esodo 15:2: Yah [יה] è mia forza) e shùa, derivazione di Yeshuàh  (ישועה) che significa salvezza. Questa è l’interpretazione ufficiale del significato del Santo nome di Yeshua!

    Vorrei spiegare perché esiste una tale confusione sul Santo nome di Yeshua, e perché nei secoli sia stato rinominano Yehoshua o chiamato anche, Yahshuah, Yahushua, Joshua e svariati altri modi che non sto qui ad elencare; una tale variegata interpretazione non l’ha subita nessuno degli altri personaggi contemporanei meno importanti, raccontati nei Vangeli o riportati sulle cronache dell’epoca. Perché i nomi di tutti gli altri personaggi sono stati tradotti nelle varie lingue, rispettando la pronuncia originale con regole di traduzione chiare e precise, non generando confusione? Maria, Pietro, Giovanni, Matteo, Saulo-Paolo, Melchiorre, Baldassarre, Erode, Caifa, Anna, Pilato, Lazzaro, ecc. Perfino sul nome della guardia del tempio (che viene citata una sola volta, in un solo Vangelo, quello di Giovanni) a cui Pietro taglio l’orecchio nel Giardino del Getsemani, non abbiamo dubbi sulla traduzione del suo nome: Malco, giunto fino a noi in un'unica versione. Per non parlare di tutti i personaggi storici, più antichi di migliaia di anni e meno importanti di Yeshua che non hanno mai avuto problemi di come si chiamassero veramente. È stato nettamente dimostrato dallo studioso Dott. Daniele Salamone esperto in lingue antiche, specializzato in Aramaico ed Ebraico e con lui concordi molti altri studiosi, che il nome יֵשׁוּעַ si pronuncia Jèshùa ma in italiano si scrive Yeshua. A mio parere questo fatto si spiega nell’atavico odio per il Messia che grandi organizzazioni (Sette, false religioni, religioni rivali, organizzazioni politiche, adoratori di Satana e massoneria), cavalcando la storia, hanno da sempre dimostrato. A questo proposito è da ricordare il complotto operatosi tra il I° e il III° secolo d.C. ad opera di alcuni sedicenti Rabbini (discendenti dei cananei adoratori di Ba’al). Un indizio lo troviamo nel Talmud Babilonese detto anche Talmud Bavlì; questo è un Talmud redatto nelle accademie rabbiniche (Yeshivot) della Mesopotamia, tra il III° e il V° secolo. La stesura di questo testo iniziò con Rav, fondatore della yeshiva di Sura, prima accademia della Mesopotamia e terminò con Ravina II° nel 499. Quando si parla di Talmud, senza altre indicazioni, si fa riferimento a questo testo. In altri casi si specifica con l'indicazione per distinguerlo dal Talmud di Gerusalemme  detto anche Talmud Yerushalmi. Si pensa che varie opere di letteratura rabbinica classica contengano riferimenti a Yeshua, tra cui alcuni manoscritti non censurati del Talmud Babilonese. Esiste una varietà di pareri scientifici su quanti di questi riferimenti siano in realtà riferiti a Yeshua. Comunque il Talmud babilonese conteneva alcuni racconti con un protagonista negativo (volutamente diffamato) di nome Yeshu (togliendo la vocale finale A a Yeshua si presta a essere tradotto in Greco e in Latino con il suono JESUS). Il personaggio descritto ha lo scopo di ridicolizzare, oltraggiare, diffamare, disprezzare un tizio che porta il sacro nome di Cristo. Ovvio l’intento vendicativo per denigrare e arginare la nuova religione cristiana che all’epoca contava sempre più convertiti tra il popolo ebraico.

    Le autorità cristiane in Europa erano in gran parte inconsapevoli dei possibili riferimenti a Yeshua nel Talmud fino al 1236, quando un convertito dall'Ebraismo, il frate Nicholas Donin, presentò trentacinque accuse formali contro il Talmud davanti a Papa Gregorio IX° e tali accuse furono indirizzate contro Rabbino Yechiel ben Joseph di Parigi affinché si difendesse pubblicamente nella Disputa di Parigi del 1240. La principale difesa portata da Yechiel fu: che Yeshu (ישו) nella letteratura rabbinica era un discepolo di Joshua ben Perachiah, da non confondersi con Yeshua.

    Anche se questo fatto è un indizio, non è questo il complotto che vi devo rivelare!

    In Apocalisse è citato:

    - Alla Chiesa di Smirne -

    e la bestemmia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma sono sinagoga di Satana.

    È la grande bestemmia esoterica ordita dai soliti sacerdoti di Ba’al (baal-zebùb) di origine cananea che praticavano la magia nera, adorano Baal (Satana), praticavano l’infanticidio come sacrificio, formulano maledizioni; scomparsi dalle cronache della Bibbia (Antico Testamento) attorno al 600 a.C. proprio perché, stremati dai continui scontri con il popolo ebraico fedele a Jahvè, che a più riprese all’epoca li aveva sterminati (vedi: Profeta Elia), all’epoca, si nascosero fingendosi ebrei, e continuarono ad adorare Baal clandestinamente inventando la pratica massonica.

    Tutto ciò indica che quando Cristo venne sulla Terra, ormai i finti ebrei, avevano (grazie al metodo massonico) infettato l’intero apparato Rabbinico e grazie al potere guadagnato, Caifa e Anna (Sommi Sacerdoti in realtà non ebrei, ma discendenti dai cananei), riuscirono a far crocifiggere Cristo.

    Gli adoratori di Baal, inventori di quell’inganno che oggi noi chiamiamo massoneria, invasero il clero dell’epoca della prima venuta di Cristo, esattamente come succede adesso nella Chiesa Cattolica Romana, dove c’è un Papa Bergoglio, satanista e massone, guarda caso contemporaneo anche lui, alla prossima venuta di Yeshua (imminente). Egli è il Falso Profeta citato nell’Apocalisse (delle prove ne parleremo in seguito). All’epoca di Yeshua e per molti altri secoli, il clero ebraico era il detentore del sapere, dell’istruzione e della cultura. I finti Rabbini, veri sacerdoti di Ba’al, vollero lanciare

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