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Pregare pace
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E-book126 pagine1 ora

Pregare pace

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Info su questo ebook

Quello di pregare è uno degli atti più potenti ed efficaci che si possano compiere nell'universo. Tutto ciò su cui focaliziamo la nostra mente si rafforza. Quando preghiamo per la pace, ci focaliziamo sulla mancanza di pace ed è su tale mancanza che, anche se involontariamente, concentriamo la nostra attenzione. I tre autori di questo libro discutono dei Sette Sentieri che portano alla Pace, offrendo ai lettori gli strumenti non solo per cambiare le loro menti, ma anche per trasformare le loro vite e diffondere la pace e l'amore nel mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2017
ISBN9788871835280
Pregare pace

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    Anteprima del libro

    Pregare pace - James F. Twyman

    PARTE I

    1

    PREGHIERA E PACE

    Ecco una domanda che con ogni probabilità vi sarete già posta, una di quelle che si sentono spesso nei circoli filosofici o spirituali. Se siete ottimisti, probabilmente concorderete con la premessa che sto per fare; altrimenti, protesterete, dicendo che si tratta, nel migliore dei casi, di qualcosa di irrealizzabile. Fino ad ora la risposta è stata una questione di opinioni, basate su punti di vista non dimostrabili. A volte, però, cose che ieri erano considerate fantasie, finiscono con l’essere accettate come normali. Io credo che la domanda che sto per farvi appartenga a quest’ultima categoria.

    Si tratta dunque di questo: Può una persona, propriamente motivata, cambiare il mondo?. Quanti esempi potreste citare di persone che hanno dato un contributo sostanziale alla scienza o alla pace nel mondo, di cui si possa dire in retrospettiva: Sì, quella persona ha realmente cambiato le cose? Ognuno di noi ha il diritto di avere un eroe preferito e personale, qualcuno da guardare in controluce, perché altrimenti la luce diretta metterebbe in risalto le sue imperfezioni, qualcuno che sia fonte di ispirazione per noi e di speranza per tutti gli altri.

    Ma cosa dire riguardo a voi personalmente? Una cosa è pensare ad Albert Einstein o al Mahatma Gandhi, ma tutt’altra è pensare di essere voi stessi ad avere un impatto simile, non necessariamente in un contesto pubblico, ma in una maniera altrettanto importante. Avete la stoffa per cambiare il mondo, per mutare il corso dell’evoluzione umana al punto che il risultato sia migliore dello stato precedente delle cose? O siete invece soltanto un’altra sfaccettatura della folla che veleggia su quella nave che chiamiamo vita, diretti verso un destino incerto che non avete modo d’influenzare seriamente?

    Quella che abbiamo appena formulato è una delle domande più importanti della vita, e lo scopo di questo libro è di darle una risposta, una volta per tutte. Pensate di avere in voi il potere di cambiare il mondo, di produrre un impatto sul modo in cui ciascuno di noi cerca di dare una risposta all’eterno quesito di chi siamo o del perché siamo qui? La risposta è ‘SI’! La verità, se volete davvero essere onesti, è che avete sempre posseduto tale potere. Le decisioni che avete preso hanno modellato qualsiasi esperienza possiate mai avere avuto del mondo, qualsiasi aspetto della vostra vita possiate mai aver vissuto. E se aveste in voi più potere di quanto abbiate mai immaginato? Se non foste la debole, insignificante persona senza alcuna importanza che avete sempre pensato di essere? Che succederebbe a questo punto?

    Il titolo di questo libro, Pregare Pace, potrebbe mettere qualcuno di voi a disagio. Non reputo questa una cosa necessariamente negativa, in quanto sono dell’opinione che abbiamo bisogno, a volte, di provare una sensazione di fastidio, prima di poterci liberare dagli schemi abituali che hanno dato e continuano a dare forma alla nostra vita. Liberandoci delle nostre abitudini, poniamo le premesse per una trasformazione reale, ed è proprio questo, più di ogni altra cosa, lo scopo di questo libro. Quando sentiamo parole come Preghiera, siamo immediatamente portati a ricordare le esperienze penose avute durante l’ora di Catechismo, come quella volta in cui, ad esempio, fummo sgridati per aver saltato una parola del Padrenostro. A me è capitato di credere che il vero nome di Dio fosse Santificato, dal momento che avevo male interpretato la frase Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome…. Oppure, sentiamo la parola Pace e pensiamo subito alle marce dei ben intenzionati degli anni ’60, durante le quali un’intera generazione cantava All we are saying….

    È arrivato, probabilmente, il momento di riproporre queste parole in modo tale che esse ci conferiscano potere al di là dei normali legami religiosi o di costume. Forse il termine Preghiera ha un significato molto più ampio di quello che gli abbiamo attribuito finora e la Pace, probabilmente, è qualcosa di più di una semplice idea, essendo diventata una potente realtà.

    Iniziamo, dunque, immediatamente questo processo di scoperta, definendo i due termini che troveremo continuamente: Preghiera e Pace. Ammetto che è quasi impossibile attraverso delle semplici parole riuscire a comunicare la verità sottile in grado di rivelare la realtà di cui andiamo qui in cerca. Dopotutto, le parole sono veramente simboli di simboli, come si legge in Un Corso in Miracoli, e sono quindi doppiamente staccate dalla verità. Ciò di cui andiamo davvero in cerca è l’esperienza che si cela dietro alle parole, un sentimento che c’insegni ciò che le semplici parole non possono fare. Ma adesso, almeno per il momento, passeremo sopra a tale inadeguatezza e andremo avanti, nella speranza che una o due delle parole di questo libro possano riuscire ad accendere la memoria di qualcosa di più profondo.

    Definiremo Preghiera il Diventare Consapevoli della Consapevolezza di Dio. Fermiamoci un attimo a meditarci sopra, in quanto l’esperienza che deve essere evocata è quanto di più importante ci sia. Innanzitutto, cos’è la Consapevolezza di Dio? In qualsiasi modo vogliamo definire la Suprema Realtà, conosciuta altresì come Dio, concorderemo probabilmente sul fatto che Egli/Ella/Esso è pienamente consapevole di noi, di tutti noi, in qualsiasi momento. Tale Mente Infinita non è limitata dalle distrazioni che così spesso arginano la nostra attenzione, ma è sempre e in qualsiasi modo focalizzata sulla verità in ciascuno di noi. Possiamo persino dire che questo è il più grande atto d’amore, dato che ci sembra tanto difficile concentrarci sulla nostra verità interiore. Dio, quindi, non si lascia fuorviare dalle illusioni mutevoli, volubili ed instabili che sembrano dirigere la nostra vita, ma, in verità, è l’intima costante che definisce ciò che chiameremo Realtà. E questo Essere, qualunque cosa sia, non ci dimentica nemmeno per un solo istante.

    Ricordo quando un giorno, appena entrato alle superiori, il Fratello Cristiano che ci insegnava Religione ci chiese se fosse possibile che Dio si dimenticasse di noi. La classe dovette immaginare che quella domanda nascondesse un tranello perché fui io l’unico a trovare sufficiente coraggio per alzare la mano. No, Dio non può dimenticarsi di noi, risposi, neanche per un secondo. Perché?, mi chiese il Fratello. Perché… perché altrimenti noi non esisteremmo. Al momento, quella mi era sembrata una buona risposta e, apparentemente, così deve averla considerata l’insegnante, tanto da mostrarsene soddisfatto. In retrospettiva, però, avrei fatto meglio a dire: Se fosse possibile che Dio ci dimenticasse, noi non saremmo mai arrivati ad esistere. Quindi, il fatto stesso che noi esistiamo, e che siamo consci della nostra esistenza, significa che c’è un Dio e che Egli è sempre consapevole di noi.

    Se ciò è vero, allora la domanda successiva è: Come possiamo divenire coscienti di questa Consapevolezza? Diciamo che Consapevolezza, in questo senso, significa comunicazione. Non possiamo comunicare con nessuno a meno che non siamo consapevoli di lui o di lei. Dio è continuamente consapevole di noi, per cui il fatto che noi non siamo sempre consapevoli di Dio, significa che siamo noi ad avere interrotto la comunicazione. Diventare coscienti della Consapevolezza di Dio è un atto che ristabilisce il flusso d’informazione tra la nostra Fonte e noi. La parola che scegliamo di usare per descrivere tale esperienza è Preghiera.

    La seconda parola, Pace, è un po’ più difficile da definire. Inizierei ricordando le parole di San Paolo che ha parlato della Pace che trascende la comprensione. È difficile per noi, se non impossibile, immaginare un’esperienza senza un suo opposto. Se sentiamo dire che qualcuno è buono, pensiamo immediatamente che qualcun altro sia cattivo. Se, immergendoci nell’acqua di mare, sentiamo freddo, la nostra mente ricorda istantaneamente una vasca piena di acqua calda. Pensiamo in termini di contrari, come se la vita fosse una bilancia che con i suoi due piatti ci permette di misurare ogni esperienza confrontandola con un’altra completamente opposta.

    La pace, quindi, non è l’opposto della guerra, ma un’esperienza che, trascendendo qualsiasi definizione, ci mette in contatto con la nostra natura eterna.

    Ma è possibile per noi sperimentare qualcosa di così puro, di così completo, che non può essere paragonato a nient’altro? Meglio ancora, se potessimo fare una simile esperienza, avremmo le parole per descriverla? La risposta alla

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