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Palestra al peperoncino
Palestra al peperoncino
Palestra al peperoncino
E-book62 pagine51 minuti

Palestra al peperoncino

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Info su questo ebook

Alcuni incontri che si fanno in palestra finiscono in sorprese. Così è per Fiamma, che incontra un suo vecchio amore assieme a uno nuovo e non può sottrarsi alla tentazione di concedersi. Un racconto lungo straboccante di scene piccanti una dietro l'altra. Attenzione contiene scene molto esplicite nel contenuto, ma linguaggio pulito.

LinguaItaliano
Data di uscita2 gen 2024
ISBN9798215728123
Palestra al peperoncino

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    Anteprima del libro

    Palestra al peperoncino - Adora Berry

    Palestra al peperoncino

    Adora Berry

    Palestra al peperoncino

    Pubblicato da Grand Rapids Editions

    Gennaio 2024

    Palestra al peperoncino – Racconto lungo – Adora Berry

    Materiale soggetto a copyright. Non ridistribuire questo libro senza previo permesso dell’autrice

    Corro con il borsone in spalla attorno al quadrato per il pugilato verso il tappeto dove gli altri studenti di arti marziali sono già riuniti per la masterclass. Mi avvicino facendo piano per non disturbare il maestro che sta già spiegando qualcosa e cerco di calmare il fiatone. Alcuni studenti si voltano a guardarmi. Ne saluto un paio che conosco già o che ho incontrato in albergo con un cenno e un sorriso. Metto il borsone contro il muro e mi tolgo il maglione. Per fortuna il maestro non sembra arrabbiato con me. Un signore sulla sessantina in piedi davanti a me mi fa un po’ di spazio così posso mettermi sul tappeto assieme agli altri. Gli faccio un sorriso di ringraziamento.

    Slaccio le scarpe. Un tipo che ho già visto stamattina a colazione mi osserva. È inginocchiato sul tappeto come il maestro. Non dev’essere una posizione molto comoda per lui, che è anche bello piantato, con la pancia che tira la maglietta gialla, ma non sembra gli dia fastidio. Mi osserva mentre mi metto i calzettoni per la lezione e salgo sul tappeto. Gli faccio un gesto di saluto con la mano e lui mi sorride e torna a guardare il maestro, che sta spiegando il primo esercizio.

    Nel primo esercizio dobbiamo provare a afferrare l’altro attorno al collo con il braccio e l’altro deve sfuggire. L’ho già fatto questo esercizio, è divertente. Il maestro fa cenno e ci mettiamo in coppia. Francis viene da me.

    Ohi, pensavo non venivi. Mi fa con la sua aria trasandata di sempre.

    Gli sorrido con fare birbante e vado a cercare di afferrarlo prendendolo di sorpresa. Lui riesce a sfuggirmi di un pelo. Sogghigno.

    Francis è molto bravo in questi esercizi, anche se tende a irrigidirsi un po’ quando si aumenta un po’ il ritmo. Non riesco a prenderlo, ma è perché io sono femmina e sono più bassa di lui, quindi è più difficile per me. Ma lo sorprendo cambiando braccio e avvolgo il braccio attorno al suo collo e mi afferro il polso con l’altra mano. Ah, preso! Lo lascio andare e continuiamo l’esercizio a parti invertite.

    Sta tutto nell’essere morbidi e fluire con il movimento suo. Francis è bravo perché non si muove di scatto e ti lascia fare l’esercizio senza cercare di vincere a tutti i costi. Piego le ginocchia appena in tempo per sfuggire alla sua presa e arretro.

    Vado a sbattere contro qualcuno di morbido.

    Oh, scusa.

    È il tizio grassottello con la maglietta gialla. È bello in carne, ma sotto sotto è anche parecchio muscoloso. Le sue braccia saranno il triplo delle mie.

    Mi sorride.

    Figurati. Dice con un accento dell’est.

    Sfuggo da Francis che ne voleva approfittare che mi sono distratta. Furbacchione.

    Cambio coppia! Dice il maestro.

    Do il cinque a Francis e mi volto a cercare qualcun altro.

    Il tipo di prima viene da me.

    Ciao, Marc. Mi dice.

    Fiammetta.

    Mi guarda mezzo divertito e mezzo confuso.

    Fiammetta. Ripeto. Di dove sei?

    Croazia.

    Mi fa gesto di iniziare l’esercizio facendo iniziare me. È sempre meglio così quando va fatto un esercizio con un uomo che non si conosce. Ma non per questo gliela faccio passare. Vado decisa per prenderlo e lui si stupisce un po’ ma si gira di mezzo passo e mi porta fuori. Io mi adatto e cambio braccio e lui si sposta lateralmente e sfugge via. È bravo, sembra un’anguilla. Mi metto d’impegno. È vero che è un po’ grosso e più alto di me, ma non poi così tanto. Al tatto il suo corpo è morbido, sembra di gomma piuma. È molto più agile di quanto sembri. Mi lancio verso di lui con una finta e passo dall’altra parte prendendolo in controtempo, lo costringo a cambiare.

    Ohh… Sorride sfuggendo via dall’altra parte.

    Mi guarda divertito e si punta il dito sul petto. Tocca a me.

    Viene per afferrarmi, e scivolo via accompagnando il suo movimento. È ancora più bravo

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