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In cerca di guai: Nashville U, #1
In cerca di guai: Nashville U, #1
In cerca di guai: Nashville U, #1
E-book290 pagine4 ore

In cerca di guai: Nashville U, #1

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Info su questo ebook

Lui è:
Presuntuoso;
Rozzo;
Impertinente.

Clay è tutto battutine sconce e parolacce, mentre io sono silenziosa e timida. Cerco di perdermi sullo sfondo, mentre lui si adopera per essere il centro dell’attenzione di tutti.

Lei è:
Rigida;
Chiusa;
Allergica al divertimento.

Non ho mai pensato d’innamorarmi. Soprattutto non della ragazza che conosco da sempre. Una che è sempre stata off-limits.

Gli opposti forse si attraggono, ma in questo caso, quando esplode la chimica, il cuore di qualcuno è destinato a spezzarsi. Alcuni nemici sono destinati a diventare amici e l’amicizia può trasformarsi in altro. Clay ha di certo incontrato la sua metà.

LinguaItaliano
Data di uscita22 nov 2019
ISBN9781071500804
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    Anteprima del libro

    In cerca di guai - Stacey Lewis

    Capitolo Uno

    Clay

    Non appena metto piede nel club vengo circondato da tette e culi. Seni grandi e piccoli, del genere che riempiono perfettamente le tue mani; culi grossi, piccolo e il mio preferito, stretto. Non c’è niente di meglio sulla Terra di una ragazza con un sedere tonico e un seno alto e rotondo. Il solo pensiero rianima il mio cazzo e lo mette in allerta. Infatti, fintanto che raggiungo il tavolo della squadra di football sono già mezzo eccitato. La situazione peggiora quando mi siedo di fronte a Liam e Meghan sale a cavalcioni sulle mie gambe, le sue tette si ritrovano così all’altezza dei miei occhi. E che bel paio. Devo ammettere che io e loro siamo molto intimi, strabordano un po’ dalle mie mani, hanno dei capezzoli rosa chiaro che s’induriscono al minimo tocco, morbidi ma sodi, completamente naturali. Io e Meghan abbiamo trascorso buona parte del nostro tempo libero durante il campionato di football nel suo letto o nel mio, per non menzionare quella volta sul sedile anteriore della mia macchina. Quindi posso affermare di conoscere dannatamente bene il suo petto. Riesco a perdermi nei ricordi solo per pochi secondi perché subito dopo la sua bocca è sulla mia e la sua lingua traccia il contorno delle mie labbra chiedendomi di entrare, rispondo prontamente dandole ciò che vuole. Lei sa come mi piace, quanta lingua usare, quanti denti. Passo così dall’essere mezzo eccitato ad averlo duro come la roccia non appena struscia la seconda parte del suo corpo che preferisco contro la preferita del mio. La maggior parte dei ragazzi è concentrato sulla figa, ma non io. Non che non la ami, è chiaro, ma preferisco il seno. Nonostante il suo strusciarsi mi piaccia, non appena poso le mani sui suoi fianchi così da guidarla e dare maggiore piacere a entrambi lei si allontana.

    Gira appena il suo corpo agile per prendere qualcosa dal tavolo spingendo le sue bellissime tette ancora più vicino alla mia faccia e, se fossimo soli, le avrei mostrato alcune delle mie abilità. Meg si gira velocemente e mi guarda di nuovo in faccia, ha fra le mani un bicchierino con del liquido ambrato dentro. Non appena nota l’oggetto della mia attenzione sorride maliziosamente, le scuote per poi posizionare lo shot fra le sue paradisiache montagne. Sì, è fottutamente eccitante come il sesso, ma quelle rispecchiano la mia idea di paradiso.

    Per ricompensarla per questa idea, non mi fiondo subito sullo shot. Il top stretto e blu che indossa Meghan ha una profonda scollatura che sfiora i suoi capezzoli turgidi, ed è così che mi accorgo che non indossa il reggiseno – non che le serva – inoltre non resisto all’idea di assaggiare la sua pelle. Il leggero luccichio sulla sua pelle nuda mi fa capire che stava ballando prima che arrivassi e il sudore che la imperla mi fa pensare alle volte in cui è stata sotto di me, sopra di me, intorno a me, negli ultimi mesi. Con la lingua seguo il bordo della maglietta e sono così vicino da poter sentire il battito del suo cuore e il suo respiro accelerare.

    So che è bastato questo piccolo gesto per eccitarla e un angolo della mia bocca si alza soddisfatto. Le sue mani salgono lungo le mie braccia e so, per esperienza, che presto stringeranno i miei capelli, trattenendomi proprio dove vuole che io stia. Normalmente questo non sarebbe un problema, ma voglio davvero questo shot, quindi, prima che lei possa raggiungere le mie spalle, mi piego afferrando il bicchierino con i denti, mando indietro la testa e il liquido sta scendendo lungo la mia gola.

    Meghan sorride mentre mi toglie il bicchiere per poi tapparmi la bocca ancora una volta con la sua e lecca via l’alcol rimasto sulle mie labbra prima di ficcare la lingua di nuovo nella mia bocca. Si dimentica completamente del bicchiere che ha fra le mani mentre si stringe a me, i suoi fianchi si muovono a tempo di musica e il suo respiro diventa un ansimare intanto che la mia bocca si allontana dalla sua per spostarsi lungo la sua mascella fino al collo.

    Lei profuma di un mix tra frutta ed eccitazione, una fragranza che fa diventare i miei jeans di tre taglie più piccole. Il mio cuore batte così forte che il chiacchiericcio dei miei compagni di squadra intorno a me è a malapena udibile. Tutto ciò su cui riesco a concentrarmi è il fatto che il mio cazzo è duro e la ragazza su di me è disponibile. Ci vorrebbero solo pochi minuti per trascinarla con me in un corridoio buio, attraverso la porta del magazzino, in un vicolo o qualsiasi altra cosa.

    Decido di farlo, quindi affondo i denti nella tenera carne del suo collo, quanto basta per sentirmi, per poi toglierle il bicchiere dalle mani e poggiarlo sul tavolo dietro la sua schiena. La risatina bassa di Liam attira la mia attenzione, così sposto lo sguardo e lo vedo farmi l’occhiolino consapevole di ciò che sarebbe accaduto. Un piccolo sorriso fa capolino contro la pelle della ragazza quando lui alza il pugno incitandomi ad allungare il mio. Mi conosce molto bene.

    Guido le mie labbra verso il suo orecchio. Vieni con me un minuto?

    Lei annuisce, quasi senza fiato. Il suo corpo è accaldato e i suoi fianchi disegnano ancora dei piccoli cerchi sulle mie gambe. La bacio rapidamente sulle labbra socchiuse e lei sospira. La sto aiutando a rialzarsi quando un suono disgustato arriva da dietro di noi. Meghan si irrigidisce e guarda oltre la mia spalla, stringe gli occhi.

    Hai qualche problema? domanda.

    La voce che risponde la conosco bene. È da quando la conosco, ovvero da più di cinque anni, che mi fa incazzare. Sì, effettivamente ce l’ho, risponde stizzita. Se volevo guardare un porno l’avrei fatto online. La sua voce altezzosa mi innervosisce e calma allo stesso tempo. È uscita per troppo tempo con Peyton. Non riesco a nascondere il sorriso che attraversa il mio viso mentre mi giro per guardarla.

    Qual è il problema, gattina? Sei gelosa?, mi sporgo in avanti finché siamo occhi dentro occhi, i miei blu profondo e i suoi di un caldo marrone. Tutto ciò che devi fare è dirlo e ti lascerò partecipare. Alza gli occhi al cielo e apre la bocca per dire qualcosa, ma le mie parole la bloccano. Forse Meghan potrebbe insegnarti come avere un uomo. Gli occhi di Kat diventano fiammeggianti, ma non controbatte. Le sue mani si chiudono in pugni ai lati del suo corpo, sta quasi tremando per la rabbia, ma alza solo il mento. Mi guarda come se non valessi niente, come se qualsiasi cosa io possa dirle non la sfiorerebbe neanche, ma la conosco abbastanza da sapere che le mie parole l’hanno ferita proprio nel modo in cui volevo io.

    Quando non risponde faccio un passo avanti e il mio braccio sfiora la sua spalla mentre guido Meghan oltre. Mio fratello Max è in piedi davanti a lei, così come mio cugino Emmett e la sua fidanzata, che io chiamo la libertina, Liv. Max mi fissa, ma non dirà nulla. Lui e Kat sono fatti per stare insieme, privi della volontà di farsi valere per sé stessi o per gli altri. La fighetta e la gattina. È un’unione paradisiaca.

    Capitolo Due

    Kat

    Il suo braccio sfiora il mio quando mi passa accanto e io trasalisco. Ho bisogno di tutto il mio autocontrollo per costringermi a non voltarmi e guardarlo andare via. Clay dice qualcosa a Max quando gli passa davanti, ma le uniche cose che riesco a sentire sono le sue ultime parole. Forse Meghan potrebbe insegnarti come avere un uomo. Tutti sanno che ho una cotta per Max dal primo anno di liceo. Tutti, tranne Max. Lui è completamente all’oscuro dei miei sentimenti, non nota nemmeno quanto io soffra ogni volta che rimorchia la ragazza di turno ignorandomi completamente. Mi spezza il cuore ogni volta. Soprattutto perché, ogni volta che cerco di ottenere un appuntamento lui dà di matto. Max non mi vuole, ma non sembra volere neanche le altre. Mi confonde.

    Poi c’è Clay, che mi odia da sempre per ragioni che non comprendo. Il nomignolo che usa per me è spocchioso, fastidioso. È molto difficile che si riferisca a me come Kat o Katrina, facendomi sentire così una bambina di due anni. Non capisco il suo astio. Non sono stata rude o cattiva con lui, nonostante questo quando gli giro attorno parlo senza riflettere. Non rivelo mai quello che penso agli altri, ma qualcosa riguardo Clay mi manda in cortocircuito il cervello e dico qualsiasi cosa mi passa per la testa prima che io possa fermarmi.

    Un altro braccio sfiora il mio ridestandomi dai miei pensieri e vedo Meghan, accanto a me, con un sorriso antipatico stampato in faccia. Mi lancia un’occhiataccia prima di seguirlo attraverso la calca di gente sulla pista da ballo. Ho chiamato ciò che lei e Clay stavano facendo sulla sedia porno. So per certo che ora la sta portando in un posto più privato, proprio come so cosa faranno quando saranno lì. Uno spiraglio di qualcosa, un’emozione a cui mi rifiuto di dare un nome, fa capolino nel mio petto, ma cerco di ignorarlo insieme al modo in cui Max guarda i suoi fianchi muoversi mentre si allontana.

    Lo colpisco nello stomaco, causandogli un verso di dolore, ma sono certa di non averlo colpito così forte. I suoi addominali sono duri, e la sua tartaruga da sei è tesa sotto la maglietta sottile. Sento le guance arrossarsi mentre ci penso, così mi giro per nasconderle e vado verso il tavolo della squadra, facendo attenzione a sedermi il più lontano possibile dal posto vuoto di Clay. Potrei contrarre qualche malattia venerea standoci vicina. Max si siede accanto a me, mentre gli amici di Clay sono seduti dall’altro lato del tavolo, impegnati a fare commenti sessisti sulle ragazze che cercano di attirare la loro attenzione.

    Un respiro caldo mi solletica l’orecchio quando Max si sporge verso di me. Ignora Clay, sai che è un idiota di primo livello. Si diverte a irritarti, sussurra. Io annuisco, ma tengo lo sguardo sul tavolo. Lo so bene, ma ciò che mi infastidisce adesso non è Clay, ma il fatto che negli occhi di Max ci fosse del desiderio mentre guardava il fratello trascinarsi dietro quella ragazza. Ancora una volta non sono stata una priorità per lui. Anziché farmi sentire meglio, la sua attenzione era focalizzata sul sedere di Meghan. Aver visto il suo desiderio per una ragazza con cui il fratello dorme mi disgusta. Vedrà mai qualcosa di diverso in me invece che la strana ragazza di quattordici anni con l’apparecchio che ero quando ci siamo incontrati la prima volta?

    A salvarmi dal dovermi rispondere è l’arrivo della mia amica Peyton e del suo fidanzato Wyatt. Si sono incontrati in questo stesso periodo ma lo scorso anno, quando mi sono trasferita nella sua stessa stanza del dormitorio, anche se tutti pensavamo lo odiasse, insieme a tutti noi, loro sono finiti insieme. Wyatt è un ragazzo dolce e merita una ragazza disposta a stargli accanto. Peyton è quella ragazza, anche se nessuno di noi pensava sarebbe stata adatta. Quando ci siamo incontrate era fredda e incapace di provare qualsiasi sentimento, così pensai che sarebbe stato orrendo trascorrere un intero semestre con lei. Fortunatamente il suo era solo un muro per tenere fuori le persone. Un muro che Wyatt ha distrutto con facilità. Lei adesso è una delle mie migliori amiche; le sue dita sono intrecciate con quelle di Wyatt mentre studia la mia faccia.

    È tutto ok?, mi chiede gentilmente. Quando mi limito a scrollare le spalle lei sposta i suoi capelli biondi tutti da un lato e mi inchioda con lo sguardo. Cosa mi sono persa?

    Non voglio parlare di Clay e la sua stronzaggine e glielo faccio capire scacciando il discorso con un gesto della mano. Non capisco pienamente la disinvoltura che uso mentre rispondo. Niente, solo Clay che si comporta come al solito.

    Ah, annuisce. Dovevo immaginarlo. Lascia perdere quel cretino. Siamo qui per divertirci prima che riprendano le lezioni. Si gira verso Wyatt e gli sussurra qualcosa che non riesco a sentire. Lui le sorride prima di annuire. Peyton gli lascia un bacio leggero sulle labbra prima di alzarsi. Mi prende per mano, facendomi alzare per poi guidarmi verso la pista da ballo.

    Visto gli innumerevoli corpi intorno a noi, il mix di canzoni in voga al momento e il basso che risuona nel mio petto non riesco a pensare. È una buona cosa e sono grata a Peyton per avermi trascinata lì in mezzo.

    Nell’arco di pochi minuti mi sto concentrando solo sui miei movimenti e sulle canzoni che suona il DJ, non più sui commenti dell’idiota.

    Faccio scorrere le mani lungo il mio corpo fino alla nuca per poi infilare le dita nei miei capelli, su cui ho perso più tempo di quanto mi piace ammettere, per poi finalmente alzare le braccia in alto. Sto ballando accanto alla mia migliore amica, godendomi quella che probabilmente sarà la mia ultima sera fuori prima dell’inizio dei corsi lunedì.

    Delle mani sconosciute si posano sui miei fianchi quando comincia una nuova canzone. Un corpo si muove contro la mia schiena facendoci ballare a tempo. Wyatt compare dietro Peyton, abbracciandola, in seguito le posa le labbra sulla spalla non appena lei tira indietro la testa, poi la gira un po’, così da dargli più accesso alla sua pelle. Finisco con il sentirmi una guardona. Non so perché li sto guardando, ma non riesco a distogliere lo sguardo.

    Poi una bocca tocca la mia di pelle e spalanco gli occhi. Non ho idea di chi ci sia dietro di me e io ero così incantata a guardare le due persone che ballano davanti a me da distrarmi. Non è una cosa intelligente da fare. Afferro le braccia dello sconosciuto e cerco di allontanarlo, ma lui invece mi attira di più a sé, appiccicando il mio corpo al suo. Avvertendo la sua lunghezza contro la mia schiena lotto più duramente. Giro la testa e intravedo degli occhi verdi e dei capelli biondo cenere. La faccia mi è sconosciuta e il suo sorrisetto non è amichevole. È quello di un predatore. Un brivido scende lungo la mia schiena. Ci stiamo toccando ovunque. Il mio disagio è tangibile, così il suo sorrisetto si allarga. Avvicina il viso al mio e capisco subito quali sono le sue intenzioni, così mi irrigidisco. Mi tiene così stretta che probabilmente domani avrò dei lividi. L’ultima cosa che voglio è la sua lingua nella mia bocca.

    Sto per andare nel panico quando delle mani mi allontanano dalla sua stretta. Il profumo familiare dell’acqua di colonia di Clay mi riempie le narici. Subito dopo un corpo forte si frappone tra me e il Signor Mani – Troppo – Lunghe. Tutto quello che riesco a vedere sono le ampie spalle di Clay. A causa della musica e delle persone intorno a noi non riesco a capire cosa sta dicendo, ma il suo corpo è teso. Vedo i muscoli di Clay guizzare sotto la maglietta nera quando spinge il Signor MTL lontano da me. Li fisso, incapace di muovermi, quando una mano si posa sulla mia spalla e mi allontana. Clay incespica proprio nel punto dove mi trovavo poco prima. Alzo lo sguardo e vedo Wyatt osservare i due mentre sono faccia a faccia, MTL ha la faccia rossa e arrabbiata mentre Clay emana le solite vibrazioni incazzate.

    Con gli occhi prego Wyatt di fermare tutto questo, ma lui mi ignora, posa una mano sulla schiena di Peyton e mi fa cenno di allontanarmi ancora. Non facciamo in tempo ad allontanarci molto quando il pugno di Clay colpisce la guancia di MTL, facendogli girare la faccia e uno sputo di sangue fuoriesce subito dalla sua bocca. Lui lo deride subito, puntandosi una mano contro, invitandolo a colpire. Il ragazzo lo fa, ma Clay è più veloce, tira indietro la testa. Il tizio lo manca. Rimango ipnotizzata a fissare i due fare a pugni mentre Clay... cosa fa? Difende il mio onore? Non ne sono sicura, ma è eccitante quanto l’inferno.

    Aspettate. Ma che diavolo? Chiudi la bocca, Kat! Lui non è eccitante. È un uomo di Neanderthal. Indietreggio mentre loro continuano a picchiarsi, il mio cuore batte forte e le mani sono sudaticce. Torniamo al tavolo e sono ancora più sorpresa quando mi accorgo che nessuno sembra prestare attenzione a ciò che sta accadendo sulla pista da ballo.

    Max e Liam parlano animatamente mentre Livvie ed Emmett parlano con le teste vicine e il viso scuro. Due degli altri limonano con la ragazza di turno completamente ignari della rissa, mentre un altro è impegnato a scrivere al telefono. Vorrei urlare addosso a tutti loro, vorrei fargli notare che Clay sta prendendo a calci nel culo un tipo mentre loro sono persi nei loro piccoli e stupidi mondi.

    Prima che io riesca a dire qualcosa o ad attirare la loro attenzione, Clay appare proprio accanto a me, così guardo di fronte riluttante all’idea di alzare lo sguardo verso di lui. Prendendomi per un braccio mi costringe a guardarlo ritrovandoci faccia a faccia. Torreggia su di me, il suo petto si alza e abbassa pesantemente, vedo il sudore scivolargli lungo il suo viso mentre si avvicina ancora. I suoi occhi sono così scuri da sembrare neri, ed è furioso. Cosa cazzo stavi facendo lì in mezzo, Kat?. Il mio nome suona come una maledizione sulle sue labbra e l’unica cosa che riesco a fare è guardarlo a bocca aperta. Quando non rispondo sembra arrabbiarsi ancora di più. Bloccandomi entrambe le braccia mi scuote appena, come se volesse ottenere la mia attenzione, non accorgendosi che non riesco ad allontanare lo sguardo da lui.

    C-c-c-cosa?, balbetto, insicura riguardo ciò che mi ha chiesto.

    Le sue parole escono come un ringhio. "Ti eri paralizzata. Hai idea di cosa succede alle piccole ragazzine che si immobilizzano quando uno stronzo le mette le mani addosso?". Aspettate... Cosa? È arrabbiato... con me? Non capisco. Non ho fatto niente di sbagliato. So di non averlo fatto. L’ho fatto?

    Wyatt dice qualcosa a bassa voce, nel tentativo di calmare Clay, ma gli occhi di Clay non si staccano dai miei. Ci fissiamo, senza nemmeno battere le ciglia. All’improvviso si allontana da me, girandosi nella direzione opposta, stringendosi i capelli.

    Fa un respiro profondo, mentre cerca di calmarsi prima di guardarmi di nuovo. Quando si gira verso di me, la sua espressione non è diversa da quella di prima, ma il suo respiro sembra di nuovo regolare. Mi preparo, convinta che inizierà a urlarmi addosso, dicendomi che idiota sono, ma non parla. Dopo avermi fissata diverse volte, finalmente scuote il capo e se ne va, lasciandomi lì scioccata a fissare la sua schiena allontanarsi. Non rallenta nemmeno quando raggiunge Meghan che è in piedi alla fine della pista da ballo e lo fissa guardinga mentre si morde il labbro. Lui la prende per mano e la trascina dietro di sé sparendo nella folla.

    Nel frattempo, Max finalmente si accorge che sta succedendo qualcosa e si avvicina a me. Il suo corpo lineare non somiglia a quello del fratello e la sua colonia al muschio sembra quasi sopraffare quella di Clay. Cosa diavolo è successo? Clay sembra appena uscito da Fight Club o qualcosa del genere.

    Scuoto il capo incredula e confusa. Non ne ho idea. Non capisco cosa sia appena successo. Un secondo prima mi urla addosso e quello dopo se ne va?

    Capitolo Tre

    Clay

    Due giorni dopo la notte al club e i guai causati da Kat, sto ancora gestendo il dopo sbornia. Anche il clima gelido fuori e il fatto che sono le tre del pomeriggio non aiutano. Fa molto più freddo di ieri, quindi penserete che sono fottutamente sveglio, ma il fatto che la mia prima lezione delle 8:30 fosse Contabilità Internazionale ha peggiorato le cose.

    Ora, se la prima lezione fosse stata Storia del Rock, allora non avrei problemi a restare sveglio. Ma sono così fortunato? No. Invece è l’ultima lezione del giorno. Be’, vorrà dire che la terminerò in bellezza. Quando finalmente faccio il mio ingresso l’aula si sta riempiendo. Non è certo una sorpresa, visto che la maggior parte delle mie lezioni sono nell’edificio commerciale mentre questo è dall’altra parte del campus in uno dei due edifici d’arte. Alcuni insegnanti credono ancora nei posti assegnanti e, se faccio tardi, non voglio essere costretto ad andare in prima fila per trovare il mio posto. Mi piacciono le attenzioni, ma non di quel tipo.

    Appena prima dell’inizio della lezione, la seggiola accanto a me viene occupata e allo stesso tempo sento trillare il mio telefono.

    Liam: Marcus ti ha visto combattere sabato. Vuole parlarti al più presto.

    Appena sotto vedo il suo numero. Marcus? Ci penso un attimo su. Il nome mi è familiare, ma non – oh, aspetta. Marcus è il tipo che gestisce le scommesse sui combattimenti che avvengono nella palestra appena fuori il campus, che noi usiamo per lasciarci gli strumenti che non usiamo quando la stagione finisce, così da farli usare agli altri atleti. Il Nashville U è un campus troppo piccolo per poter avere due stanze con i pesi per ciascun team, e si affolla con facilità con i giocatori di basket e quelli di baseball che vogliono usarli.

    Scrivo a Liam per dirgli che chiamerò Marcus più tardi, senza prestare troppa attenzione verso la persona accanto a me. Memorizzo vagamente il profumo familiare di zucchero filato, ma prima che io possa voltarmi la rossa dall’altro lato mi passa una pila di fogli spillati. Il programma è lungo solo due pagine, ma noto subito che ci sono scritte molte cose. Distratto dalle parole film e punk passo i fogli senza guardare la mia vicina. Solo leggendo le unità che studieremo durante questo corso capisco che sarà una cazzo di figata: Rock anni cinquanta, Punk, Rock Inglese... una vera prelibatezza. Aggiungetelo al fatto che è la mia ultima lezione della giornata e che sarà di lunedì, mercoledì e venerdì e sono un uomo felice.

    Buon pomeriggio, classe, una voce forte arriva dalla parte anteriore della stanza. Io sono il Professor George, ma sentitevi liberi di chiamarmi Charlie. Trascorreremo insieme molto tempo nei prossimi mesi e, diversamente dalle altre materie che seguite, questa è divertente. Guardo verso di lui e vedo un uomo sulla trentina con degli occhiali neri squadrati e il pizzetto. I suoi capelli biondi sono spettinati e gli arrivano al collo. Sembra una via di mezzo tra un nerd e un hipster con addosso una camicia button up e pantaloni larghi da carpentiere. Non mi sorprenderebbe vedere un astuccio da tasca, ma non c’è. Si scosta dalla pedana e ora

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