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Il fiore dell'errore
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Il fiore dell'errore
E-book120 pagine1 ora

Il fiore dell'errore

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Info su questo ebook

Dopo la raccolta Ritorno a Lemuria, l'autrice si concentra sulle ombre più comuni, in particolare su tutti quegli aspetti interiori che spesso giudichiamo errori e che, al contrario, sono lo strumento evolutivo più potente, perché possano trasformarsi in bellissimi fiori. Solitudine, senso di colpa, vergogna, difficoltà ad attribuirsi un valore, sono solo alcune delle tappe di questo viaggio interiore alla ricerca di luce e guarigione. Un viaggio in cui il vissuto personale si intreccia con riflessioni generali e rivelazioni percepite da piani dimensionali superiori.
​Le anime antiche presentano tratti comuni, caratteristiche precise in cui riconoscersi e proprio attraverso la condivisione della sua esperienza l'autrice accende i riflettori su ciò che ancora si nasconde nella terra delle ombre.
LinguaItaliano
Data di uscita13 mar 2024
ISBN9791223017333
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    Anteprima del libro

    Il fiore dell'errore - Silvia Crisci

    Silvia Crisci

    decoration

    Il fiore dell'errore

    UUID: 1bdbd2af-281e-4169-90b3-0f028f11ea72

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Dedicato

    A tutti coloro che si sono sentiti e si sentono tuttora sempre sbagliati,

    A tutti voi e noi che ci facciamo una colpa di ogni cosa,

    come se tutto dipendesse sempre da noi, come se potessimo salvare il mondo, ma per qualche strana ragione non riuscissimo mai...

    A tutte le anime che sanno che non esistono gli errori,

    e che da questi nasceranno i più bei fiori...

    A tutte le anime in cammino, con la fiducia che, sebbene ancora non siano che piccoli semi,

    domani saranno splendide manifestazioni di pura espressione del cuore...

    A tutti voi fedeli e nuovi lettori che cercate instancabilmente di illuminare il lato nascosto del vostro percorso,

    con coraggio, audacia, determinazione e ostinazione....

    A me che insisto, mi lamento, ma non mollo perché non voglio e non posso.....

    Silvia Crisci

    Premessa

    Dopo aver concluso la raccolta Ritorno a Lemuria perché ha dato e detto che ciò doveva, ma soprattutto perché richiede il tempo necessario per poter mettere in pratica i suggerimenti e insegnamenti ricevuti, mi sono chiesta se continuare a scrivere e di cosa.

    In realtà me lo sono chiesto per finta, cioè la mia personalità era in dubbio, ma l'anima sapeva già che avrebbe proseguito il suo racconto e la condivisione, che poi si esprime come auto-terapia, per me, e spunti di riflessione per voi che leggete.

    Da tempo sento che il mio percorso richiede ulteriori cambiamenti, nelle modalità e nell'espressione di chi sono e ciò che posso dire e dare a chi mi segue.

    Lemuria è nel cuore di ognuno di noi e non serve parlare, immaginare e raccontare di cosa significherà un giorno vivere nella quinta dimensione; questo fa già parte di noi da sempre, poiché ci abbiamo già vissuto e dalla sua frequenza ci sentiamo richiamati.

    Ciò che serve é capire come far accadere questa magia nella nostra vita quotidiana e quindi concentrarsi sul cammino che non può essere abbandonato, ostacolato o bloccato da nulla, nemmeno dalla nostalgia di una condizione di gioia che tutti vorremmo.

    Mi sono chiesta da dove partire, in questa ennesima avventura, e ho deciso che come sempre partirò da me, dal mio vissuto, per andare a ripercorrere momenti importanti e fondamentali, scandagliando una volta per tutte quella profonda e cronica sensazione di non essere mai veramente al mio posto.

    Questo libro sarà un viaggio nel territorio delle ombre, perché se ci troviamo ancora una volta su questo pianeta, se ci troviamo davanti a queste pagine, è da lì che dobbiamo passare per trasformare il piombo in oro.

    E' bello parlare dell'oro, è sicuramente motivante, ma non arriverà per caso o per fortuna, dovremo conquistarcelo e per poterlo fare sarà necessario scendere negli abissi della sofferenza umana, che necessita di essere contattata per poter essere trasformata.

    Sono certa che ognuno di voi, proprio voi che state leggendo e cercando risposte, sappia cosa significhi sentirsi sempre un po' fuori luogo, un passo più in là e non dico più avanti o più indietro, solo più in là. Come quando ci si osserva dall'esterno, non per scelta, ma per una forte difficoltà a sentirsi veramente parte di qualcosa, coinvolti fino in fondo da quel qualcosa che è la vita, diventando spettatori delle altrui esistenze e della propria.

    E' giusto?

    E' sbagliato?

    E' meglio?

    E' peggio?

    Semplicemente E', perché è il meglio che possiamo fare in questo momento; un momento che può durare una vita intera o anche più.

    Caro lettore, che mi hai seguita fino qui concedendomi ancora una volta il dono più grande, la tua fiducia, voglio ringraziarti ed esortarti a metterti comodo prima di cominciare questo viaggio, perché attraverseremo insieme un mare di emozioni e sensazioni intense, spesso scomode e dolorose.

    Ricordi miei, ma forse anche tuoi e di tutti noi che siamo collegati di fronte a queste pagine, come a rispettare una reciproca promessa.

    Ancora non so se Seth, la mia guida, vorrà apparire esplicitamente in questo libro, ma tiene a ribadire che la sua presenza sarà costante e ce ne accorgeremo.

    Confido in lui, confido in me e in voi, che il viaggio abbia inizio.

    Silvia Crisci

    1° Parte

    Nell'Ombra

    1. Memorie dal passato

    Da quando ho memoria, e io ho parecchia memoria, ricordo una profonda sensazione di tristezza e solitudine. Non parlo dell'età adulta e nemmeno dell'adolescenza, mi riferisco alla mia infanzia.

    La mia memoria riesce ad attingere a ricordi molto precoci, ad esempio ricordo perfettamente la scuola materna, quindi l'età che va dai 3 ai 5 anni circa.

    Un tempo davo per scontato che tutti ricordassero la propria infanzia, ma poi ho scoperto che molte persone non hanno memoria di ciò che hanno vissuto prima dei 6-7 anni, qualcuno addirittura non ricorda nulla prima dell'adolescenza.

    Non ho mai capito se sia un vantaggio oppure no, ma sta di fatto che ho ben chiare in me le emozioni che vivevo già allora e non erano così esaltanti.

    Di mia madre ho già parlato nel secondo volume della raccolta Ritorno a Lemuria (1) ma vorrei andare oltre, perché ho sempre percepito il mio malessere come un bagaglio che mi accompagna fedelmente da un altro tempo e un altro luogo.

    Come dicevo, da che ricordo, ho sempre convissuto con un profondo senso di mancanza, una sensazione di rifiuto, di non meritare la gioia e l'amore che in realtà ci spettano di diritto in quanto emanazioni divine e per anni ho dovuto fare i conti con l'inconsapevole esigenza di espiare una qualche colpa.

    Tutto questo mi rendeva alquanto lunatica, così mi definivano le mie amiche, perché passavo dall'esaltazione allo sconforto più totale in tempo zero, cambiavo idea di continuo, desideravo moltissimo un giocattolo e quando finalmente lo

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