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Resto ad aspettare
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E-book84 pagine1 ora

Resto ad aspettare

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Info su questo ebook

Il libro raccoglie l’esperienza di una giovane che si trova ad affrontare la chiusura in casa dovuta al propagarsi del Covid 19. Ella racconta come si svolgono le giornate, le notizie televisive che giungono nelle case di ogni parte del mondo, la solitudine e come non farsi soccombere da essa, la comunicazione con i vicini, con gli amici lontani, l’attesa di una missiva, i desideri soffocati, i ricordi di disastri succedutisi nei mesi precedenti, le vacanze gioiose e spensierate, lo stare insieme.
Tutto si concentra su regole e ricerca di mascherine da utilizzare per un’uscita veloce e solo per necessità. Le emozioni, le sofferenze, i dolori incolmabili per la perdita di un proprio caro, ma anche la speranza di giungere ad una soluzione.
LinguaItaliano
Data di uscita25 mar 2024
ISBN9791223021934
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    Anteprima del libro

    Resto ad aspettare - Celano Maria Domenica

                                     RESTO     AD    ASPETTARE 

                                     MARIA           CELANO

      Il tempo che verrà ci dirà cosa sia successo 

      Veramente tra il 2019-2020, perché e in cosa ci avrà cambiati.

                                         Maria Celano

    Dedicato: A chi ama leggere per conoscere e a chi si sente non adatto per          

                     dedicarsi alla lettura.

                       Maria Celano 

     Prefazione

                                                       1

    Mi chiamo Marica, sono una giovane donna affabile, intraprendente, amante della bellezza.

    La mia vita si svolge tra lavoro fuori casa, passaggi frettolosi nei supermercati, pranzo in piedi davanti ad un bancone di un bar, cena dietetica in solitudine davanti alla tv, che ascolto masticando insalata e bistecca di tacchino.

    Esco di rado alla domenica.

    Le mie amiche sono pochissime, non arrivo a finire di contare le dita di una mano.

    Parlo molto al telefono e scambio messaggi, a volte distrattamente.

    La mia relazione amorosa si poggia su piani in bilico e alternanze di umori o meglio di ormoni.

    Il mio tempo scorre come un fiume quasi in secca. Non domando. Non mi domando. Non imploro una pioggia torrenziale a riempire il mio fiume, che in piena bolle tra i sassi, scavalca gli argini, invade piane secche e aride.

    L’inverno non è più la stagione di una volta. Non nevica. Gli sciatori devono accontentarsi della neve artificiale. L’aria è tiepida.

    Io non sono interessata alle montagne innevate. Il mio fine settimana non ha pretese.

    Il sabato e la domenica defluiscono lenti, lontani dalla frenesia del divertimento ad ogni costo. I giorni trascorrono sempre uguali.

    La settimana inizia sempre di lunedì e termina la domenica, non subisce cambiamenti. 

    Io non dimentico, ordinata, attenta, puntuale mi presento sul luogo di lavoro. I giorni feriali volano senza ali.

     Le domeniche di febbraio si riempiono di colori per il carnevale.

     Le scuole sono chiuse per quattro giorni. Studenti e famiglie pronti ad andare in vacanza, mare o montagna non ha importanza.

    Io non seguo il branco, preferisco starmene a casa per il fine settimana.

    Davanti alla tv sgranocchio qualcosa. Le notizie cambiano colore.

    Il martedì grasso si colora di nero. Qualcosa proveniente dalla Cina uccide.

    Io non capisco, ma comprendo che le scuole non riapriranno.

                                                        2

    L’Italia si ferma e io con lei.

    IL LADRO INVISIBILE cattura attenzioni.

    Il Natale è passato. I botti di capodanno hanno perso il loro eco.

    La befana con la sua scopa di saggina ha spazzato via tutta l’allegria. 

    I turisti rientrano nei loro luoghi di residenza. Le famiglie si sgregano.

     I figli lasciano le loro mamme in lacrime e i loro padri nel mutismo.

    Chiama ahhh mamma - grida una madre mentre vede figli e nipoti allontanarsi.

    Il padre immobile agita una scatoletta illuminata, è un telefonino portatile.

    L’auto, il treno, l’autobus, sono sempre più lontani. Le madri e i padri non hanno la forza di rientrare nella casa che ha perso l’euforia.

    Le giornate invernali non passano mai. L’attesa è insopportabile. Bisogna accettare, ubbidire e rassegnarsi, e, il cuore -chi lo ascolta-?

     - Chi ascolta quella parte di cuore che nessuno considera -?

    - tanto è un muscolo che batte più o meno forte secondo il flusso del sangue che scorre e gli arriva-. Il cuore che contiene quella parte nascosta che noi chiamiamo Anima. -Quanti di noi ci siamo chiesti cosa significa la parola Anima-?. Provo a contare e rimango su poche dita di una mano sola.

    -Anima, Anima-, mi ripeto e mi ripeto – anima dell’aglio, anima della cipolla, all’anima tua, all’animaccia tua, all’anima di chi ti è morto-  all’anima di che-?

    - Purifica l’anima- il prete ripete ogni domenica-

     -ma cosa è -? 

     Io non la vedo, non la tocco, eppure si sente.

    Il cuore ne fa parte o forse è lei che fa parte del cuore?, di fatto è che il cuore l’ascolta e risponde al suo richiamo. Quel richiamo che lo fa battere diversamente e abilmente dall’usuale.

    -Magnifico- mi dico e metto la mano destra sul cuore. Sospiro. 

    L’anima è in gabbia. La sento avvilita, svuotata. Qualcuno l’ha derubata.

    Le ha portato via la leggerezza. Mi rammarico per non averla difesa. 

    Il carnevale bussa alla porta. I preparativi sono molto impegnativi e frenetici.

                                                    3

    I negozi sono già pronti e le date delle sfilate viaggiano su internet.

        Le scuole interrompono le lezioni e le scolaresche girano per il quartiere         ricevendo applausi e bugie zuccherate. Affacciati ai balconi si 

         guarda verso il basso. I bambini scompaiono agli incroci.

         Stelle filanti e coriandoli coprono l’asfalto.

      L’aria si riempie di suoni di auto che passano veloci. Una strana sensazione colpisce il mio cuore e un brivido freddo attraversa il mio corpo. L’aria si imbrunisce e il respiro diventa affannoso. Il cuore batte forte. Rientro, mi siedo sul divano e vi rimango per lungo tempo.

    Le ombre della sera avvolgono le case, gli alberi si scuriscono, i lampioni si accendono, l’aria diviene irrespirabile.

    L’allegria del carnevale trionfa nelle piazze, nelle sale da ballo, negli oratori, nelle città è un’esplosione di gioia, di giochi, di tiro alle arance, di costumi variopinti di ogni epoca. Le scuole si chiudono per quattro giorni e gli studenti di ogni età si divertono.

    I giornalisti in tv informano

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