Smart Land
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Info su questa serie
Per percorsi innovativi intendo gli strumenti informatici che sono stati inseriti all’interno dei processi aziendali, le soluzioni commerciali che hanno aperto nuovi modi di proporsi, la costruzione di storytelling contemporanei, l’ideazione di servizi a corredo dei propri manufatti che vadano nella direzione di nuovi modi di relazionarsi con i clienti.
Un ulteriore obiettivo della ricerca è approfondire il modo in cui il territorio stimola i percorsi creativi delle aziende artigiane e capire come i cambiamenti del mercato possano essere interpretati partendo sia dalle realtà già presenti intorno a noi, sia da quelle che a livello nazionale e internazionale rispondono efficacemente alle esigenze moderne degli utenti.
Approfondire queste tematiche vuole, infine, essere l’occasione per fare il punto su cosa un artigiano contemporaneo inserito nel territorio ravennate e imolese possa mettere in campo per rispondere alle esigenze e alle attitudini dei mercati globalizzati in cui il territorio limitrofo non è più il confine certo della propria azione lavorativa.
Titoli di questa serie (17)
- Le Unioni dei Comuni: Il conferimento delle funzioni per una ricerca di maggiore efficienza ed efficacia dei servizi
6
Le funzioni istituzionali e i servizi dei Comuni sono fattori fondamentali per la qualità di vita dei cittadini e lo sviluppo delle imprese. Negli ultimi trent’anni, però, i crescenti vincoli alla spesa pubblica hanno reso inevitabile interrogarsi su come i Comuni possano continuare a erogare servizi essenziali sempre più complessi e numerosi a fronte di risorse sempre più scarse. L’Unione dei Comuni rappresenta una delle principali risposte giuridico-istituzionali. Alcune cautele, però, sono necessarie. Le numerose realtà comunali italiane si caratterizzano per rilevanti specificità territoriali, storico-culturali, sociali ed economiche, che necessitano di risposte mirate. Questo lavoro vuole fornire un contributo al dibattito scientifico in corso sull’efficienza e sull’efficacia delle Unioni di Comuni, nella prospettiva economico-aziendale. Ma anche rappresentare un ausilio per i politici e gli amministratori locali, che nel conferire in Unione una o più funzioni non possono ignorare, accanto ai vantaggi, anche le possibili criticità.
- Fare reti d’impresa nel locale per vincere il globale
10
Non c’è nulla di più sicuro tra i cambiamenti sociali del prossimo futuro di una progressiva crescita del principio e della pratica della cooperazione. È passato più di un secolo da quando il grande economista Jhon Stuart Mill affermava questo concetto nel suo Principles of Political Economy; si tratta sicuramente di una frase forte che Mill decise di porre nero su bianco in tono addirittura perentorio in un momento storico che, come si vedrà all’interno del lavoro, si stava configurando come tutt’altro che favorevole allo sviluppo di principi civili. Ma quindi quali sono le motivazioni che spinsero un economista così autorevole ad affermare un pensiero del genere? È proprio da una riflessione su questa domanda e sulle relative implicazioni che è partito e si è strutturato questo lavoro. L'obiettivo che si è cercato di raggiungere è stato dimostrare che la pratica del "fare rete" rappresenta, per le PMI (ma non solo), la chiave per riuscire a diventare "glo-cali", ovvero per vincere il "globale" pur conservando il valore del "locale".
- Diffusione e prospettive future del welfare aziendale nella Romagna Faentina
9
L’obiettivo di questa ricerca, promossa e sostenuta dalla Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche e dal Credito Cooperativo Ravennate, Imolese e Forlivese, è quello, nell’opinione dell’autore, di fornire un elemento conoscitivo a decisori politici, responsabili d’impresa e rappresentanze delle categorie datoriali e dei lavoratori per concepire il welfare aziendale con un approccio collegato al territorio, definendo la Romagna Faentina come contesto di studio.
- Offshore Adriatico: Opportunità di riutilizzo delle strutture esistenti
7
L’obbiettivo di questa ricerca è quello di proporre una possibilità di riutilizzo delle piattaforme estrattive offshore destinate alla totale rimozione a seguito della chiusura dei relativi giacimenti di idrocarburi. Lo studio di Agnese Paci ha innanzitutto il pregio di avere sviluppato una proposta applicata ad un caso reale - la piattaforma Angela-Angelina installata di fronte alla costa ravennate - e che, da un punto di vista tecnico, risulterebbe realizzabile con relativa facilità. Questo studio va quindi oltre, recuperando il concetto di "isola artificiale" e proponendo una transizione verso una seconda vita post-industriale che potrebbe trovare nel turismo e nella ricerca scientifica una sintesi originale e sostenibile se supportata da uno specifico inquadramento legislativo e, non in ultimo, da investitori lungimiranti. In definitiva, la filosofia che sta alla base di questa proposta è quella che interpreta qualsiasi riconversione di un insediamento produttivo come un caso di archeologia industriale meritevole di salvaguardia. L’obiettivo felicemente raggiunto nello studio di Agnese Paci è stato quindi quello di avere coniugato, anche nel settore dell’oil&gas offshore, temi apparentemente dissonanti - industria e turismo - proponendo una soluzione che, oltreché tecnicamente realizzabile, si dimostra anche sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico.
- Beni comuni e benessere delle Comunità: Paradigmi e percorsi per lo sviluppo dei territori della Romagna faentina
11
L’approccio dominante nelle analisi e nei progetti di rilancio economico dei territori locali (soprattutto se collocati nelle aree interne) è ancora quello della crescita economica; da ciò la specifica attenzione sul ruolo della finanza e della tecnologia nella innovazione della produzione e dei sistemi di comunicazione e di marketing di cui diventano protagoniste soprattutto le imprese. Questo contributo di ricerca pone al centro della sua attenzione una nozione integrale di sviluppo dove i fattori e gli attori delle attività economiche si integrano con i protagonisti delle risposte che si generano per dare benessere alle comunità dei territori in crescenti condizioni di difficoltà. Nell’affrontare i temi nodali dello sviluppo della Romagna faentina, si mette in evidenza un approccio diverso: i beni comuni, che a partire dal territorio, dall’ambiente naturale e dalle sue risorse, creano opportunità finora non riconosciute e non valorizzate dalle istituzioni locali e dagli organi preposti alla valorizzazione ambientale e delle risorse traducibili in attività economiche e sociali; e ciò per generare non solo crescita economica, ma sviluppo delle persone, delle comunità e dei territori.
- Cervelli in fuga dall'Emilia-Romagna: Uno studio qualitativo del fenomeno
12
La mobilità ormai diffusa sia su scala nazionale che internazionale (e soprattutto europea) costituisce non solo una risposta ai deficit di occupazione e di reddito per le persone provenienti da aree territoriali in difficoltà di sviluppo, ma anche una opportunità per arricchire e sviluppare le conoscenze e le abilità acquisite nei percorsi di studi qualificati, sia a livello universitario che post universitario. Giovani, residenti anche in aree regionali sviluppate e qualificate, decidono di trasferirsi all’estero per un periodo limitato, ma prolungabile in base alle ulteriori opportunità, per completare il proprio percorso di formazione e di qualificazione delle competenze, anche per sondare opportunità più elevate per il proprio percorso di lavoro di vita. Anche da una regione a reddito elevato e qualificato come l’Emilia-Romagna è possibile osservare la “fuga dei cervelli”. Perciò occorre conoscere e approfondire i motivi che hanno spinto un numero di crescente di giovani, laureati e post laureati, a fare scelte a tempo limitato o prolungato, di trasferimento all’estero. Conoscenze necessarie, che sono state ottenute da una indagine incentrato sul colloquio approfondito con i giovani che hanno fatto tale scelta e che, poi rientrati, si trovano nella condizione di valutare anche comparativamente le diverse situazioni e le diverse opportunità di lavoro; per la piena valorizzazione della propria personalità.
- L'alternanza Scuola-Lavoro: Esperienze e proposte per migliorare il rapporto tra imprese del territorio e giovani in formazione: un’indagine nella Romagna faentina e forlivese
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Il “focus” di questa ricerca è concentrato sul tema dell’alternanza Scuola-Lavoro, anche attraverso il susseguirsi di cambi normativi, formule sempre più innovative e funzionali ai ragazzi, luci e ombre di un modo per approcciarsi al mondo del lavoro forse sempre da rivalutare. Il mondo dell’alternanza è ancora una pagina aperta e in continua evoluzione e mutazione. L’impegno negli ultimi tempi è stato senza dubbio rilevante e ha dato spazio a nuove possibilità per molti giovani, a nuove risposte e ad una partecipazione maggiore, ma è necessario un apporto ancora più attivo. Quello che serve oggi all’alternanza è l’entusiasmo di credere che tale esperienza possa andare oltre al suo essere tesoro di competenze acquisite, per diventare anche concreta fonte di lavoro e di costruzione migliore del proprio futuro per i giovani, offrendo in tale senso quella necessaria spinta in avanti.
- Risvolti economici, sociali, ambientali del consumo etico e impatto sulle nostre vite
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Risvolti economici, sociali, ambientali del consumo etico e impatto sulle nostre vite
- Mediazione negoziale nei processi inclusivi
14
In tempi di crisi pandemica, economica, occupazionale come gli attuali, ogni processo di inclusione lavorativa e sociale, in particolare di persone a occupabilità complessa, presenta grandi incertezze e la necessità di esplorare campi di azione diversi o gli stessi, ma con modalità innovative. In un caso come negli altri, è fondamentale sia il supporto e l’accompagnamento da svolgere “con” le stesse persone in difficoltà, che, soprattutto, la funzione di mediazione negoziale tra molteplici istanze, variabili, attori non sempre dialoganti, per promuovere sui territori reti collaboranti e le migliori, più efficaci condizioni inclusive.
- Il futuro della Terra: Costruire un'economia locale più sostenibile
15
La ricerca proposta dalla Fondazione “Giovanni Dalle Fabbriche” intende fornire una rilettura più strategica di alcuni specifici obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, focalizzando l’attenzione sul territorio di azione della BCC Ravennate, Forlivese e Imolese. In particolare, gli obiettivi che verranno presi come punti di riferimento sono il numero 11 Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, 12 Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e 13 Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.
- L'impatto della Crisi Covid-19 sulle piccole e medie imprese locali: Analisi del territorio e focus sul settore della ristorazione
19
A due anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19 appare evidente come le chiusure e le restrizioni imposte dal Governo abbiano impattato enormemente sul tessuto economico e sociale del nostro Paese. La ricerca qui presentata ha avuto come obiettivo principale comprendere l’impatto delle politiche di limitazione sul rapporto tra mercato, imprenditoria e bisogni dell’uomo, indagando le ricadute e le complessità nate sul territorio della provincia di Forlì-Cesena, della provincia di Ravenna e del Comune di Imola. Le chiusure imposte a numerose attività economiche hanno determinato effetti di blocco operativo, in particolar modo per le imprese di dimensioni più piccole che in Italia rappresentano quote elevate in termini di occupazione. Le aziende sono state colpite da una riduzione dell’offerta di lavoro e, dunque, da un calo della capacità produttiva delle stesse. Allo stesso modo, anche i consumatori hanno subito perdite di reddito e, quindi, hanno ridotto le spese e i consumi a livello personale e familiare. Vengono esaminati alcuni grafici che mettono in luce la natalità e la mortalità delle imprese nella Regione Emilia-Romagna e nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna. Dopo aver svolto una analisi a livello generale sulle imprese, ci si sofferma sul settore della ristorazione. Questo particolare settore economico presenta un quadro gravemente danneggiato a causa della crisi Covid-19. L’offerta è stata analizzata svolgendo 20 interviste semi-strutturate condotte faccia-a-faccia e telefonicamente con alcuni proprietari e/o gestori di attività di ristorazione con sede sul territorio. Nello specifico, sono stati esaminati i cambiamenti strutturali, le sfide e le innovazioni organizzative che i/le ristoratori/ristoratrici sono stati chiamati a fronteggiare e a mettere in atto.
- La qualità come fondamento dell’innovazione nella Valle del Lamone
18
La seguente ricerca, nata dall’incontro, dall’ascolto e dal dialogo con persone che lavorano o svolgono attività di volontariato nella Valle del Lamone, si propone, di individuare sia gli strumenti che possono portare innovazioni in questo territorio sia gli attori, in grado di crearla. Queste persone rappresentano un insieme di attori che, attraverso i propri sforzi (siano essi lavorativi o di volontariato o di altro genere), influiscono significativamente su alcuni aspetti di questo territorio. Questo lavoro è partito dalla constatazione che la Valle del Lamone si trova in un momento in cui alle comunità residenti e al territorio si pone un’opportunità di rilancio, non solo economico, del proprio territorio. Questa rivalutazione si esprime attraverso una valorizzazione di elementi che tengono conto dell’importanza della qualità dei rapporti tra comunità di persone e ambiente. Nello specifico, si è notato come vi sia un generale bisogno nella comunità locale di un ritorno ad elementi che la Valle del Lamone è in grado di offrire. Fra questi ci sono gli aspetti artistico-culturali e ambientali. L’importanza di questa valorizzazione risiede nel fatto che un territorio di qualità è una risorsa a cui tutte le realtà (anche e soprattutto quelle aziendali), sono in grado di attingere per arricchire il proprio lavoro e prodotto
- La sostenibilità ambientale fra riorganizzazione produttiva e qualità della produzione
20
La sostenibilità ambientale è un concetto difficile da relegare all’interno di una semplice definizione. Passa per la necessità di considerare in primis il compromesso con la sua efficienza economica, condizione di base dalla quale qualsiasi azienda ad essa orientata deve partire per poterla prendere in considerazione. Il ruolo del settore pubblico e degli incentivi economici, che questo mette periodicamente a disposizione alle aziende, sono emersi dalle statistiche come essenziali ma non sufficienti per accelerare la transizione green, ancora lenta e quantitativamente inadeguata. I punti di stimolo su cui far leva per accelerarla farebbero riferimento allo sviluppo di sinergie industriali, collaborazioni fra aziende della filiera, relazioni con la comunità locale e il territorio, valorizzazione economica ed ecologica dei prodotti/rifiuti/materie prime, quindi ritorni economici e reputazionali. L’Europa e le Nazioni Unite si mobilitano oramai dagli anni ’90 per permettere la concretizzazione di questi stimoli a vari livelli. Negli ultimi anni strumenti come il Green Deal europeo e il Piano di Ripresa e Resilienza vengono sviluppati con la speranza di implementare il più velocemente possibile una riconversione verso l’economia circolare e gli obiettivi dell’Agenda 2030. Gli ostacoli sono molti, ma dalla ricerca condotta sulle aziende del territorio emiliano romagnolo emerge la voglia di cambiamento che parte da un sentimento di riscatto, diretta alla volontà di dare il proprio contributo alla transizione ecologica. La transizione dovrà diventare la normalità operativa di un Paese che avrà già però prima cambiato il suo modo di pensare individualmente a riguardo, di una società che avrà modificato le proprie abitudini. La riconversione dovrà essere resa possibile ad ogni azienda e accessibile in ogni settore produttivo. Questo è compito delle istituzioni e dei sistemi finanziari. Solo quando realmente non sarà lasciato indietro nessuno, si potrà dire di aver raggiunto gli obiettivi sottesi dalla definizione di sostenibilità ambientale.
- Operosità e inclusione nella tutela ambientale: Quale rapporto con le misure di sostegno al reddito per le persone a occupabilità complessa?
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Il seminario in oggetto riprende il tema dell’inclusione delle persone di più complessa occupabilità con uno specifico riferimento alla gestione, tutela e promozione dell’ambiente e della biodiversità. Un bene comune, questo, che dovrebbe essere sempre più oggetto di attenzione e salvaguardia, vista l’emergenza climatica e la necessità di adottare scelte generali e comportamenti individuali improntati a un accorto modo di concepire le risorse naturali e la vita degli animali e delle piante che ci circondano, non di nostra proprietà, che dobbiamo preservare per chi viene dopo di noi.In quest’ottica si pone la proposta del prof. Canevaro, che facciamo nostra, di conferimento del Marchio C.O.P. (Costruire Operosità Produttiva) a quelle realtà che presentano requisiti qualitativi adeguati e una valutazione positiva di efficacia inclusiva delle persone a occupabilità complessa accolte.
- Le opportunità della Rigenerazione Urbana tra l'interesse collettivo e l'abitare sociale
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La rigenerazione urbana può essere vista come un dispositivo per costruire comunità e quindi coesione sociale: consente di attivare processi di trasformazione locale in cui le persone, prendendosi cura degli spazi urbani, conferiscono loro significato e identità trasformandoli da meri spazi a veri e propri luoghi. Il protagonismo delle comunità fa dunque la differenza tra occupare degli spazi o abitare dei luoghi. In un Paese come il nostro, dove il suolo è stato fortemente consumato e dove lo spopolamento di molte aree è un problema non secondario, riusare, riqualificare e rigenerare ciò che esiste già diventa una risorsa per rispondere alla crescente domanda abitativa, sempre più diversificata ed emergenziale. Questa ricerca intende indagare come la rigenerazione urbana, nello specifico in Emilia-Romagna, possa avere un ruolo centrale nella riduzione del consumo di suolo e nella re-immissione di edifici ed aree compromesse a servizio della società, approfondendo inoltre il ruolo che può avere l’housing sociale in questi tipi di processi.
- La creatività dell'artigianato nella provincia di Ravenna e nel Circondario Imolese: Quali eccellenze per innovare
Questa ricerca ha come obiettivo quello di svelare alcuni percorsi innovativi intrapresi dalle aziende artigiane presenti sul territorio ravennate e imolese. Per percorsi innovativi intendo gli strumenti informatici che sono stati inseriti all’interno dei processi aziendali, le soluzioni commerciali che hanno aperto nuovi modi di proporsi, la costruzione di storytelling contemporanei, l’ideazione di servizi a corredo dei propri manufatti che vadano nella direzione di nuovi modi di relazionarsi con i clienti. Un ulteriore obiettivo della ricerca è approfondire il modo in cui il territorio stimola i percorsi creativi delle aziende artigiane e capire come i cambiamenti del mercato possano essere interpretati partendo sia dalle realtà già presenti intorno a noi, sia da quelle che a livello nazionale e internazionale rispondono efficacemente alle esigenze moderne degli utenti. Approfondire queste tematiche vuole, infine, essere l’occasione per fare il punto su cosa un artigiano contemporaneo inserito nel territorio ravennate e imolese possa mettere in campo per rispondere alle esigenze e alle attitudini dei mercati globalizzati in cui il territorio limitrofo non è più il confine certo della propria azione lavorativa.
- Il crowdfunding tra investimento sostenibile e investimento di impatto: Il caso del crowdfunding promosso da LA BCC a sostegno delle attività culturali e sociali sul territorio
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Sostenere un progetto di crowdfunding culturale o sociale significa contribuire ad arricchire un orizzonte di valori in cui il contributo dei sostenitori diventa bene comune. Questa ricerca ha approfondito il tema del crowdfunding, come un investimento sostenibile in grado di creare un impatto concreto sul territorio. Dopo aver analizzato i modelli, gli attori e le strategie per far partire una campagna si è posta l’attenzione sul collegamento tra i progetti di crowdfunding e i valori contenuti nei 17 Goals per lo sviluppo sostenibile (Agenda ONU 2030).
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