Le Bitte
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Info su questa serie
Gli anni Settanta, momento storico di forte instabilità, vedono il romanzo distopico rispondere all'aspirazione dell'uomo contemporaneo ad una totalità, ormai perduta, di un mondoabitato dal senso.
Il romanzo Lo smeraldo diviene una lente con cui osservare a fondo l'opera omnia dell'autore Soldati.
Titoli di questa serie (9)
- L'ossessione delle Brigate Rosse: (1968-1974) la parabola della “propaganda armata”
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Come scrive l'autrice nella sua premessa: "Se oggi decido di riesumare le visioni legate in modo intramontabile agli anni Settanta – i cortei, i volantini nelle piazze, i subbugli studenteschi, la radicalità degli scontri politici e sociali tesi a far saltare le cerniere di istituzioni sempre più vulnerabili – è per la lunga e collaudata realtà che i conflitti per un qualcosa di diverso non si sono mai sedati. Dall’evolversi delle BR in Lotta Continua, in Potere Operaio e nella sua stessa seconda fase di sanguinosa guerra criminale allo Stato passata sotto la famosa sigla Anni di Piombo – fino alla strage di Piazza Fontana, al sequestro Moro e oltre – nella continua erosione delle tradizionali certezze, siamo giunti alla jihad profetizzata da Oriana Fallaci, una più totale guerra dell’uomo contro l’uomo – ovvero la metafora della destabilizzazione generale che sta avendo il XXI secolo".
- Pier Paolo Pasolini. L'ultimo eretico
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Un viaggio, nel centenario della nascita, nel mondo di celluloide e delle lettere di Pier Paolo Pasolini, intellettuale tra i più attivi e poliedrici nel panorama culturale dell’Italia del secondo dopoguerra. Le sue molte vite, sempre lontane dal conformismo imperante di un'Italia da poco uscita dalla guerra e ancora ancorata a stilemi arcaici e borghesi. Un intellettuale eretico e avverso alle etichette, ha rappresentato il grido più forte e disperato contro il consumismo e contro l’omologazione di massa degli italiani che si apprestavano a perdere definitivamente la loro identità prevalentemente rurale. Uno sguardo severo sulla società contemporanea che, in quegli anni, usciva dal benessere del boom economico per annegare nel gorgo sanguinario dello stragismo. Il volume ricostruisce il suo tortuoso percorso di vita eristica sino al suo assassinio, avvenuto nella metà degli anni Settanta dove una misteriosa rete di complicità lo ha condannato all’oblio verso le nuove generazioni e ha reso vana la ricerca della verità su quello che realmente accadde in quello sterrato dell’Idroscalo romano durante la notte fra il primo e il due novembre 1975! Il volume, infine, è corredato di un’ampia filmologia e una cronologia di tutte le sue opere in volume oltre a un’ampia bibliografia di riferimento, nonché un apparato esaustivo di tutti soggetti e sceneggiature che Pasolini scrisse per altri registi italiani.
- Salve, libertà: Foscolo, Calvo, Solomòs e il risveglio della coscienza nazionale
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In questo saggio della studiosa ligure Alessandra Cenni viene raccontata la vita dei tre massimi poeti provenienti dalle isole Ionie, con l'apporto di scritti e testimonianze che documentano i momenti e i luoghi della convergenza culturale tra la Grecia e l'Italia, nella prima metà del sec. XIX, in vista di rivoluzioni che portarono alla liberazione dei due paesi dalla sudditanza alle potenze europee della Restaurazione postnapoleonica. Abbiamo definito del risveglio questo periodo, perché esso effettivamente coincide, non solo con la nascita e l'affermazione di una coscienza nazionale, ma con un vero e proprio rinascimento culturale e artistico per le due più antiche civiltà del Mediterraneo. Per comprendere i motivi e gli aspetti di tale rinascita e conoscere i movimenti, gli autori e le opere che la determinarono, aprendo all'età successiva, è parso opportuno inquadrarli storicamente per tracciare a grandi linee la vicenda europea e greca, in particolare, in quei primi due decenni del secolo XIX, dai primordi della rivoluzione all'affermarsi del nuovo stato greco e della sua partecipazione agli eventi europei coevi. Non si può, infatti, comprendere il significato e il contributo di questi tre autori alla libertà greca e italiana, se non si è sufficientemente delineato il cammino dell'idea di libertà di cui sono stati portatori. La poesia e la storia, infatti, si intersecano su percorsi che bisogna compiere, seguendo le orme delle posizioni etiche, culturali, politiche degli autori di cui ci si occupa. Nel XIX secolo, i contatti tra gli intellettuali italiani e greci sono numerosi e rilevanti, in particolare tra i poeti provenienti dalle Isole Ionie (Eptaniso) che si sono formati nelle scuole e università italiane. La storia delle relazioni tra Italia e Grecia è cominciata appunto con il dominio della Repubblica di Venezia sulle isole Ionie dal XVI secolo fino al Trattato di Campoformio del 1797 che determinò la scelta dell'italiano come lingua ufficiale. Tali relazioni anche personali devono essere inserite nel contesto storico e ambientale che le condiziona e le alimenta, per l'intreccio tra la lotta politica per la libertà e l'autonomia nazionale che vede in questi anni protagoniste l'Italia e la Grecia, grazie al pensiero e ai gesti generosi di molti intellettuali sull'esempio che sarà di Lord Byron e di altri europei filelleni, che si sono sacrificati per la causa della indipendenza della Grecia.
- Dalle parole allo schermo: La fiction d'indagine in Italia
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Questo interessante saggio di Massimo Carloni sulla fiction televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, ai primi anni Settanta, a oggi, con un’attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti e Fabio Pittorru e del successo della loro serie televisiva “Qui Squadra Mobile”, costituisce il primo ampio studio su un fenomeno che oggi sta godendo il suo momento di maggior popolarità, sicuramente anche perché favorito dalla pandemia di Covid 19 che costringe il pubblico a stare molte ore chiuso in casa. L’attenzione alla fiction, in particolare italiana, accompagna quella al giallo italiano, che nel corso degli anni è cresciuto, non solo sul piccolo schermo e nel cinema ma anche nella narrativa di genere, spesso ispiratrice delle stesse serie (si pensi a “Romanzo criminale” di Giancarlo De Cataldo o a “I delitti del BarLume”, tratto dai gialli di Marco Malvaldi). Lo studio non trascura neppure i fumetti che, sempre negli anni Settanta, con la nascita di Diabolik, Kriminal e Satanik finirà per surclassare i prodotti d’oltreoceano. Insomma, con questo "La fiction d’indagine in Italia” Massimo Carloni, già autore di altre opere sulla storia del giallo, offre al pubblico italiano un’occasione unica per capire un fenomeno che, da opera d’intrattenimento ha finito, inevitabilmente, per condizionare la nostra vita.
- Kosovo tra guerra e crimini: Affrontare il passato, affrontare il futuro
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Kosovo - Kosova 1998-1999. La guerra in Kosovo è l’ultima appendice del conflitto jugoslavo, il casus belli per i bombardamenti NATO su Belgrado per fermare Milosevic. La regione (poi Stato) è teatro di crimini di guerra e contro l’umanità: l’impunità è inconcepibile agli occhi della comunità internazionale quindi le terribili violenze avvenute in Kosovo divengono di competenza del Tribunale Internazionale dell’Aja. L’operato della Corte rimane, in parte, incompiuto, tuttavia nel 2011 un report denuncia crimini gravissimi di responsabilità dei comandanti dell’Uçk: sparizioni forzate e traffico internazionale di organi. I presunti rei sono ai vertici del neonato Stato kosovaro. Alla luce di questi fatti, nel 2015 sono co-istituite le Kosovo Specialist Chambers, composte di giudici internazionali e legittimate dal Parlamento kosovaro; il loro mandato è di affrontare i reati internazionali commessi in una delle guerre meno conosciute della storia europea. Perché un Tribunale? Perché in Kosovo? Ma soprattutto, l’operato di questa Corte porterà ad una conciliazione tra serbi e albanesi? Il saggio cerca di rispondere a queste domande ripercorrendo il passato del Kosovo e provando a immaginare il suo futuro.
- G. W. Vizzardelli: Analisi psico-criminologica di un serial killer adolescente
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“I lunghi corridoi del collegio erano deserti. L'ombra avanzava nella luce baluginan-te dell’illuminazione notturna. L’assassino aveva il volto seminascosto da una sciarpa e un cappello. Indossava un cappotto marrone con il bavero alzato”. Quello che ho appena virgolettato non è l’incipit di un romanzo giallo mozzafiato, ma una mia libera interpretazione di ciò che Vanessa Isoppo scrive nel suo G. W. Vizzardelli - Analisi psico-criminologica di un serial killer adolescente. … una doverosa precisazione: tutto ciò che state leggendo, su ogni pagina di coinvolgente lettura, è accaduto veramente! (dalla prefazione di Marco Buticchi) Tra il 1937 e il 1939 cinque omicidi sconvolgono la tranquillità di una piccola città di provincia. Lo sgomento diventa ancora più grande quando le indagini identificano nel colpevole un ragazzino neanche maggiorenne, poco più che un bambino al momento dei primi due delitti. Quale la dinamica degli omicidi? Soprattutto, che struttura di personalità ha il giovanissimo assassino? Passati più di 80 anni dai fatti, e cento dalla nascita di Vizzardelli, l’autrice rilegge la perizia e le carte processuali interpretando la vicenda in chiave moderna, con un aggiornamento sia dal punto di vista psico-criminologico che legislativo. In appendice (mai pubblicati prima) i temi, oggetto di perizia, e le lettere scritte dal carcere.
- Diario diplomatico: Un fiumano a Roma
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Dal 2012 al 2017 Damir Grubiša è stato ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia. Professore universitario con molte pubblicazioni alle spalle, studioso del Machiavelli, del quale ha tradotto in croato e commentato le opere scelte, con pregresse esperienze politiche (è stato, tra l’altro, dal 1986 al 1990 direttore del Centro di Cultura e Informazione della ex Jugoslavia a New York, capo di gabinetto del ministero degli esteri sempre nella ex Jugoslavia e altrettanto lo è stato presso il ministero degli esteri della Croazia, più altri incarichi di responsabilità). Figlio di madre italiana e padre croato, per le sue origini fiumane ha avuto la ventura di essere, al seguito della famiglia materna, esule giuliano-dalmata in Italia alla fine della seconda guerra mondiale, per poi tornare a Fiume, dopo la dura esperienza del campo profughi e la liberazione del padre, condannato dal regime di Tito ai lavori forzati, dopo l’accertamento di alcuni fatti relativi alla fuga in Italia di un gruppo di dipendenti del Silurificio del quale erano dipendenti. Esperienze, queste, che gli hanno permesso di capire, più di altri, sulla propria pelle, le ragioni degli altri, e gli hanno conferito la tendenza a una rara obiettività nella visione politica e culturale, non senza diritto di critica e di opinioni, che ben risaltano in questo “Diario diplomatico” che ha il pregio di dire pane al pane e vino al vino, senza troppi giri di parole. Non a caso, come scrive Damir Grubiša nella premessa, confessando che aveva l’idea di scrivere e pubblicare le note che troverete in questo libro già durante il suo incarico di ambasciatore a Roma, ma “ho ricevuto, al riguardo, l’esplicita proibizione dei miei superiori al Ministero per gli Affari Esteri e europei della Croazia”. Note che abbiamo il privilegio di leggere oggi, in questo straordinario Diario diplomatico e che, sicuramente, per i tanti retroscena, alcuni scottanti, che racconta, non mancheranno di avere una loro eco nelle cancellerie non solo croate e italiane. Diego Zandel
- Sergio Zavoli Maestro di televisione stile e linguaggio
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Inchieste, stile e passioni di un maestro del giornalismo italiano Con 10 interviste inedite e un ricordo della figlia Valentina Nel XX secolo ci sono stati pochi uomini di cultura in Italia che abbiano potuto vantare una produzione di articoli, libri, trasmissioni radiofoniche e televisive così significative come quella di Sergio Zavoli. Dal fascismo all'alluvione del Polesine, dal terrorismo a Tangentopoli, dalle monache di clausura alle memorie di Bettino Craxi, dalla nascita della seconda Repubblica alla sua agonia. Lo scrittore-giornalista di origine ravennate e riminese d'adozione ha registrato più di sessant’anni della storia, piccola e grande, del nostro Paese. Zavoli è sempre stato in tutti i suoi passaggi, radio e televisione, uno sperimentatore, era un grande giornalista che stava molto attento alla correttezza dell'informazione e ai principi classici della professione giornalistica, In tutta la sua carriera ha letteralmente inventato delle grandi novità sia per quanto riguarda il giornalismo sportivo con il Processo alla tappa che ha cambiato la narrazione del ciclismo in Italia, sia con Clausura, un importante documentario, ha contribuito in modo particolarmente rilevante al giornalismo radiofonico documentaristico. Ha introdotto una sperimentazione di grande importanza con Nascita di una dittatura e La notte della Repubblica. Ha raccontato la storia e la cronaca del nostro Paese, ma anche lo sport e le trasformazioni del costume. I suoi programmi hanno cambiato in modo radicale lo sguardo degli italiani, sulla malattia mentale, sul terrorismo, ma anche sulla scuola, sul fascismo e sulla democrazia. E' stato uno degli artefici della radio italiana prima di passare in televisione, tornerà poi in radio negli anni '70 come direttore del Gr1 per poi diventare Presidente della Rai. All'alba del nuovo millennio ha dato il suo contributo alla politica nell'aula del Senato, si è scoperto poeta (fu definito "il poeta del chiaroscuro"), ma la sua vita restò il "diario di un cronista", mestiere da mettere al riparo dai poteri che lo vorrebbero limitare. Giornalista, scrittore, poeta, letterato, uomo di punta della Rai, uomo politico. La vita di Sergio Zavoli è stata ricchissima, lunga e complessa.
- Il fantastico Soldati: Mario Soldati tra surrealismo e distopia
Nel ventennale della morte ricordiamo Mario Soldati quale "padre" della letteratura distopica italiana. Gli anni Settanta, momento storico di forte instabilità, vedono il romanzo distopico rispondere all'aspirazione dell'uomo contemporaneo ad una totalità, ormai perduta, di un mondoabitato dal senso. Il romanzo Lo smeraldo diviene una lente con cui osservare a fondo l'opera omnia dell'autore Soldati.
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