Tutti tranne me
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Paride, l’io di un uomo, riflessioni indiscrete della percezione della normalità quotidiana; un racconto, il suo, che con spensieratezza e una leggera venatura di sarcasmo racconta aneddoti bizzarri vissuti da un uomo normale, con un lavoro normale e una vita normale
Ogni situazione che la quotidianità ci mette di fronte, con la quale interagiamo, la viviamo sempre e comunque in misura doppia, o meglio duplice, anche se non sempre ce ne accorgiamo. Questa duplicità, frutto di un'unica percezione, è distinta in una prima reazione interiore, che si dimostra più sincera ma che per ovvi motivi non esterneremo, ed in una seconda, per così dire canonica, sociale, che pur essendo quasi sempre falsa è quella attraverso la quale interagiremo. Paride, alter ego di un io ipotetico, racconta la sua quotidianità analizzata, descritta ed ironizzata con una leggera venatura di spensieratezza.
Antonello Zoccali
Classe 1981, cresciuto a Nicotera (VV). Libero pensatore e costante sostenitore dell’bello e dell’armonioso. Si accorge, adolescente, che la vera forma di libertà sta nell’evasione dell’essere, in quanto questo è spesso schiavo di schemi mentali e regole cicliche di apparenza e appartenenza. Trova la sua evasione attraverso l’arte , in diverse forme, tra tutte il disegno: forma primordiale, che coltiva con pazienza e con continua ricerca e che lo porta negli anni a vivere diverse esperienze personali e professionali. Osservatore analitico dell’interazione del genere umano con la quotidianità con la quale questo si confronta, si ritrova ad ironizzare su di esso. Da qui il progetto di mettere su carta quanto vede e quanto analizza. “Tutti tranni me” è la prima pubblicazione.
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Anteprima del libro
Tutti tranne me - Antonello Zoccali
Appunti di viaggio di Paride il folle
satira
Antonello Zoccali
Published by Giuseppe Meligrana Editore at Smashwords
Copyright Meligrana Editore, 2012
Copyright Antonello Zoccali, 2012
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9788897268789
Meligrana Editore
Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)
Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041
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INDICE
Frontespizio
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Licenza d’uso
Antonello Zoccali
TUTTI TRANNE ME
Prefazione
Introduzione
Parte Unica
Eccentrici aspetti fisionomici di celate virtù mentali
Ingannevoli necessità abitative per sognanti attori di paese
Macchine di scena per aspiranti attrici di coppia
Reparto malattie infettive: contrarre la malattia del legame legale
Coppia tipo o tipo di coppia
Degradanti approvvigionamenti carnali
Abitudini emotive di abitudinari amori abituati all’abitudine abituata
Goliardiche attività mentali di statici coloni virtuali
Epilogo
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Antonello Zoccali
Classe 1981, cresciuto a Nicotera (VV). Libero pensatore e costante sostenitore dell’bello e dell’armonioso. Si accorge, adolescente, che la vera forma di libertà sta nell’evasione dell’essere, in quanto questo è spesso schiavo di schemi mentali e regole cicliche di apparenza e appartenenza.
Trova la sua evasione attraverso l’arte , in diverse forme, tra tutte il disegno: forma primordiale, che coltiva con pazienza e con continua ricerca e che lo porta negli anni a vivere diverse esperienze personali e professionali. Osservatore analitico dell’interazione del genere umano con la quotidianità con la quale questo si confronta, si ritrova ad ironizzare su di esso. Da qui il progetto di mettere su carta quanto vede e quanto analizza. Tutti tranni me
è la prima pubblicazione.
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antonio.zoccali@virgilio.it
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Prefazione
In un malinconico pomeriggio d’autunno di molti anni fa, vagando per le vie di un piccolo paese del Sud, vidi una figura insolita. Era un uomo giovane che pensieroso stava seduto su di un muretto intendo a guardare il mare specchiarsi nel tramonto; sì, sì, ho detto bene, dove è scritto che deve essere sempre il contrario; il mare avrà diritto di essere un pochino vanitoso ogni tanto oppure no? Mi auguro che voi lettori non siate come quegli esseri umani che devono obbligatoriamente costringere e racchiudere dentro schemi di cristallo due degli emblemi della natura primordiale che millenni prima di voi, e anche adesso per tanti, venivano considerati divinità.
Questa emblematica figura stava seduta in silenzio, non curandosi del mondo che alle sue spalle fingeva da scenario alla surreale rappresentazione, dove lui capocomico, mascherato sicuramente da se stesso, appariva adornato da particolari insoliti quanto la sua stessa figura. Ciò che mi colpì maggiormente fu la sigaretta che stringeva tra le dita della mano sinistra, la quale pareva danzasse in perfetta simbiosi con la lieve brezza che pian piano la faceva consumare in solitudine, particolare, questo, reso maggiormente insolito dalla sua non curanza. Sembrava proprio non gliene importasse nulla… Solo dopo qualche anno di conoscenza e assidua frequentazione capì che per lui far consumare le sigarette in solitudine, senza fare svolgere a queste il compito per cui vengono create, apparteneva alla sua normalità quotidiana.
All’inizio, a essere sincero, pensai a un pazzo, sì, a quei tipi un po’ svitati, aria intelligente, sguardo profondo, ma, di sicuro, uno che proprio tutte le rotelle a posto non le aveva.
Mi avvicinai, un po’ per curiosità, con l’intento di costatare se il mio intuito funzionasse ancora come un tempo, e, approfittando del fatto che non fossi del luogo, chiesi un’indicazione stradale. La mia domanda parve non intaccare minimante la sua concentrazione, quando a un tratto si voltò e mi guardò; per un solo fugace momento ci fu un incrociarsi di sguardi, poi, come