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Rime Ribelli
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E-book124 pagine38 minuti

Rime Ribelli

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Info su questo ebook

In questa raccolta di poesie ci sono rime che danno la libertà di guardare negli occhi il dolore, di combattere, di vivere la verità. Dopotutto la libertà è un premio per chi ha coraggio.
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2014
ISBN9786050336641
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    Anteprima del libro

    Rime Ribelli - Alessandra Aldeghi

    Alessandra Aldeghi

    RIME RIBELLI

    UUID: 1c166b58-2c1d-11e7-af9f-49fbd00dc2aa

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice puntato verso il cielo

    1 ALL'INIZIO FURON LE ORE DEL DOLORE

    2 POI ARSI PER LA CATARSI

    3 LIBERAMENTE LIBERAI LA METE

    4 E TORNAI A VIVERE CON PASSIONE SENZA COMPASSIONE

    Nota dell'autorice

    Dedica

    Questa poesie sono dedicate

    agli anticonformisti, a quelli

    che amano le donne

    ed alle donne che

    amano e si

    amano.

    Diritti

    Il presente scritto può essere usato esclusivamente

    per finalità di carattere personale.

    Tutti i contenuti sono protetti dalla legge

    sul diritto d'autore.

    Prima edizione 2014

    Copertina realizzata da Alessandra Aldeghi

    1 ALL'INIZIO FURON LE ORE DEL DOLORE

    C'è una rima che ti fa guardare il dolore negli occhi.

    A te che non ascolti

    Un muro di spesse e sorde parole ci separa,

    vorrei parlassimo una lingua ad entrambe cara;

    non intendo la semplicità delle tue ambizioni

    come tu la profondità delle mie scure riflessioni.

    Combatto nemici a te celati,

    delle mie imprese sol echi lontani ti son arrivati,

    ma anc’io non conosco i tuoi sacrifici arcani,

    vorrei vedessi quanto la tua tranquillità sporchi le mani;

    ma forse è proprio questo avverso silenzio

    il riscatto al mio supplizio,

    nella speranza del domani.

    La tempesta

    Parole che si abbandonarono al vento delle passioni,

    asciugano, ora, al sole crepuscolare;

    dopo la tempesta conobbero il silenzio di ataviche magioni.

    Là dove prima era il prorompente lampo,

    ora è solo di un gufo il rimorso cupo.

    E la stella della giustizia stride con l'abituale tranquillità

    della luna, che cieca, paura non ha di guardare

    il sole, che sol da lontano la illuminerà.

    La cena

    Masticando luoghi comuni,

    e bevendo concetti

    d’altri già detti,

    da nuove idee le menti restan immuni.

    Disperazione

    Dipingo con le parole

    i contorni di un dolore

    che dura ormai da infinite ore,

    è il frutto d’un male che nessuno vedere vuole.

    Vorrei serrare il burrone in cui frana la mia anima.

    S’innalza un eco che a viver mi richiama,

    ma non ho mezzi, sono una terra arida straziata e desolata

    dove venti di rabbia hanno estirpato la vita.

    Dalla finestra becca i miei pensieri un corvo

    e il suo sguardo si fa torvo

    anche lui teme il contagio di questo morbo.

    Mercuzio

    Una notte andai con passo svelto ad un’audizione,

    pensavo d’esser fatta su misura per la parte

    di cui a memoria sapevo la dizione,

    ma scoprii che troppo poco si confaceva alla mia arte:

    Benvoglio il cui valore è delineato dalla pace

    e capii d’esser tagliata per il surreale Mercuzio

    dall'anima disegnata dei tratti incerti di follia: ardente brace,

    lui morto affamato di un onore che non valse a renderlo sazio;

    non riuscì a veder quanto vanesio fosse di rabbia il suo eccesso;

    i suoi ideali bruciarono in un secondo

    che bastò a gettar la sua vita a fondo,

    e del suo fantasma vestita mi chiedo se ci è l’aldilà concesso.

    Forse non siamo frivoli arlecchini che i colori di mille passioni

    resero incapaci di pensieri fini, ma solo eterei aquiloni,

    nati per volare oltre, della materia, i confini

    e conoscere lo smarrimento che da lo scoprirsi burattini

    di

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